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Autore: Muffins    25/04/2012    5 recensioni
Se una ragazza di 15 anni si trasferisse da Parigi a londra? e se a Londra conoscesse 5 ragazzi? e se uno di questi non la guardasse proprio come un'amica??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bene è finita, bene no perchè adesso la mia vita tornerà vuota ed insignificante ma io odio le storie troppo lunghe, perdono di significato e diventano ripetitive e delle copie di altri capitoli quindi ho deciso a malincuore di chiuderla qua perchè oltre a scrivere ho conosciuto persone stupende che ho aggiunto su fb con cui parlo quasi tutto il giorno (nicole, fede, giusy un tempo u_u Alice) insomma sono felice e commossa davvero.
Mi mancherà tutto questo ma sopratutto mi mancherete voi. Mi mancherà svegliarmi la mattina e leggere i vostri commenti pieni di bellissime parole che mi incoraggiavano a scirvere.
Mi manchera guardare indiana jones e il teschio di cristallo mentre scrivo il capitolo, mi mancheranno tante piccole cose che si perdono alla fine di un avventura ma proprio con questo dico che chiusa una porta si apre un portone, ho gia un prologo fatto e una storia in mente su Niall prima dei one direction, sono stufa di vedere e cito una mia carissima che quando leggerà capisce subito, quelle storie dove ci sono fans che basta un occhiata e un ciao per dire “ il loro era amore” u_u no sed etiam non! Anche in latino lo dico pur non facendolo!.
Come un emerita cretina ho pianto mentre ascoltavo moments, more than this, ther's a place for us e evacuation to London vi metterei i link ma mi pesa il popò quindi se volete ascoltarle chiedetemi e vi sarà dato.
Minchia quanto parlo ok basta ringrazio ognuno di voi persona per persona, momento vado alle recensioni. Ringrazio in ordine di apparizione mi sembra ovvio
ringrazio :
Alice che con i suoi che dirti mi faceva saltare i nervi ma io la amo per questo!
Ringrazio sweetwitch che mi ha seguito sempre e mi ha fatto piacere averti convertito ai one direction dato che questa è stata la tua prima ff su loro. Poi ringrazio tosta_payne che ha scritto una fanfiction che ho letto ed è bellissima vabbè pace alla pubblicità occulta, rigrazio iaia91 anche se l'ho vista solo una volta, ringrazio susi_Horan che mi ha anche aggiunto su facebook,  
ucancallmethief perdonami una volta ho scritto male il tuo nome.. che poi mi spiegherai e poi arriviamo alla mia cucciola dolciosa a cui voglio un bene dell'anima NikiTomlinson che vabbè credo e spero almeno da parte mia sia nata un amicizia, poi rigrazio vanexx che non ho piu visto ma spero abbia letto e poi una nuova che arrivata al penultimo capitolo si è trovata subito la fine. Tranquilla cara ne ho gia un altra spero che continuerai a seguirmi ed è NoJimmy_protested.
Ho parlato davvero tanto ma davvero grazie, grazie, grazien!



Lasciai stare lo zaino però usci uguale, fuori la tempesta del pomeriggio si era placata ma nonostante tutto faceva freddo e infatti mi trovai a tremare come una foglia lungo la passeggiata del parco. Era un po inquietante a dire il vero, il vento scuoteva le foglie e sembrava tanto di essere nella foresta e non in un parco, avrei pagato per essere a casa di Niall in questo momento, o almeno con lui.
Ero una stupida su tutti i fronti perchè ero andata via di casa? Tanto sarei dovuta partire uguale, mio padre non ci poteva fare niente. Che palle! - urlai nel nulla, battei i piedi per terra come una bambina piccina bizzosa –perchè? - guardai il cielo nero come invocando Dio – perché a me spiegamelo! - non mi aspettavo una risposta sinceramente ma quello che arrivò fu meglio, qualcuno mi abbracciò da dietro facendomi saltare per aria, poi riconobbi il profumo – Zayn? - mi voltai e vidi proprio lui, avvolto da una tuta verde – vas happenin Grace? Che ci fai fuori a quest'ora? - mentre parlava correva sul posto evidentemente per non perdere il ritmo – oh sai avevo bisogno di un po di aria fresca – ma lui sembrò non caderci, si fermò e mi guardo seriamente mentre si mise le mani in tasca. Forse forse Zayn era l'unico con cui non avevo legato piu di tanto, non ci avevo mai fatto un discorso per intero come con gli altri. Ma forse questa sembrava la sera giusta.
Continuava a guardarmi con quegli occhi penetranti come se mi stesse leggendo dentro – ti va di parlarne ? - rimasi a bocca aperta, davvero leggeva nella mente o era davvero uno bravo a capire quando uno mentiva o meno – emm di cosa? - non mi andava di parlare di quello che avevo appena saputo, dovevo ancora digerire la batosta. In quel giorno solo erano successe un sacco di cose, la dichiarazione di Niall, la pace fatta con gli altri, il dover tornare in Francia.
-Del motivo che ti ha spinto ad uscire di casa a quest'ora e venire qui – non aveva smesso un attimo di guardarmi e questo mi stava facendo saltare giusto in nervi così lo guardai insistentemente come faceva lui ma sembrava fargli piacere –sembri quasi una ragazza da quanto ti piace essere guardato – commentai dopo un paio di minuti di silenzio in cui lo avevo esaminato. Alzò le spalle e tornò a guardarmi così da farmi cedere e raccontargli tutto.
Non pensavo che sarebbe stato cosi difficile, mi sedetti su di una panchina guardando per terra cominciai a spiegare tutto.
Lui non mi interruppe mai durante il mio lungo racconto. Gli raccontai che quando avevo tre anni i miei smisero di parlarsi e mia madre mi portò via di casa. Dovettero minacciarla per farmi tornare a casa e da quel giorno mio padre chiese il divorzio da mia madre e chiese al giudice di impedirle di vedermi. Pensavo fosse una cosa che si sarebbe risolta in poco tempo, i bambini non capiscono certe cose ma invece, tutto questo durava ormai da tredici anni. Poi mio padre ebbe la promozioni a lavoro e cominciammo a viaggiare. Da quando feci sei anni io ebbi mai un attimo di stop con i viaggi, ero stata un po in tutto il mondo.
La Francia per me era diventata un ricordo lontano, non ci andavo quasi mai, solo per le feste. Poi quattro anni fa mio padre fu richiamato la e ripresi la mia vita come se nulla fosse, facendomi amici e qualche ragazzo man mano che crescevo ma mia madre non la vedevo mai.
Per poi arrivare ad oggi, mio padre mi aveva detto che le mancavo e che voleva che tornassi a vivere con lei, lo aveva chiesto al giudice e che gli aveva accordato il permesso.
- quindi tornerai in Francia – annui con un cenno del capo senza pronunciarmi oltre e quando mi domandò come avrei fatto con Niall scoppiai a piangere, era proprio quello il problema, come glielo avrei detto. Mi abbracciò e cominciò ad accarezzarmi la schiena con fare paterno mentre cercavo di smettere di piangere, avrei dovuto dirglielo. Il prima possibile, non sapevo quanto tempo ancora mi mancava alla partenza. Singhiozzai e tirai su con il naso mentre mi sistemavo il trucco colato mentre era al telefono, un paio di parole poi richiuse e mi guardò -vieni ti porto da Niall- lo guardai con gli occhi ancora lucidi, non avevo parole per ringraziarlo, scesi dalla panchina e lo segui in silenzio fino alla sua macchina. Per tutto il viaggio rimasi in silenzio cercando le parole per parlarne con lui e con gli altri.
Fermò la macchina davanti ad una villetta illuminata da due luci sul portico e dalle luci che filtravano dall'interno che mi permisero di scorgere una sagoma sulla soglia, seduta sugli scalini con la testa fra le mani. Niall.
Scesi dalla macchina ringraziando più volte Zayn per avermi ascoltata e portata da lui. Con un cenno di mano e un leggero sorriso salutò il suo amico ancora seduto sui gradini poi se ne andò. Presi un respiro profondo prima di entrare nel giardino davanti casa, era ben tenuto con alcuni ciuffetti di fiori sparsi qua e la, e come se si fosse appena accorto di me si alzò e mi venne incontro, senza dirci nemmeno una parola ci abbracciammo ma prima che potesse dire qualcosa o io, scoppiai di nuovo a piangere. Lo vidi seriamente preoccupato in quel momento, il suo viso era contratto in una smorfia, diviso tra incredulità e “ perché cazzo stai piangendo?”. Mi strinse piu forte e mi portò dentro casa.

All'interno c'era un bel calduccio, il camino era acceso anche se era strano dato che era primavera però dava una sensazione di calma e di pace veramente assoluta e un uomo era seduto su di una poltrona davanti al caminetto intento a rimirare il fuoco, si girò quando sentì qualcuno rientrare. Accennai un sorriso cortese non sapendo come comportarmi, si alzò e mi avvicinai a Niall che ridacchio stringendomi a lui per un fianco sembrava stesse per urlarmi contro ma invece mi sorrise e mi strinse calorosamente la mano strappandomi dal fianco di Niall portandomi in cucina. La mi presentò la signora Horan, ovvero la madre di Niall. Quei due erano tremendamente identici, non solo nell'aspetto ma anche nel modo di fare, anche il padre era gentile e dolce, mi accolsero davvero a braccia aperte.
Durante la cena mi fecero un sacco di domande, ovviamente nessuna che riguardasse cose imbarazzanti ma, su cosa mi piacesse mangiare o su quale fosse il mio colore preferito, se la torre eiffel fosse davvero così alta come dicevamo noi francesi.
Quando finimmo di cenare non perse tempo in chiacchiere e mi portò di sopra, in camera sua, strappandomi all'interrogatorio dei suoi genitori. Come fummo soli tirai un sospiro di sollievo nonostante i suoi genitori li amassi di già.
Cominciai a guardarmi intorno curiosa, c'erano tante foto appese al muro, lui con i suoi amici, da piccolo, insomma tantissime poi in un angolo vicino al letto vidi una chitarra – la sai suonare? - non ci eravamo detti ancora niente da quando ero arrivata e quella mi sembrava una buona scusa per cominciare ma non ci cascò. Si sedette sul letto e mi spinse a fare lo stesso prendendomi per mano – che ci facevi nel parco a quell'ora? - la sua mano era ancora stretta sulla mia -dovevo fare due passi – mi sdraiai a pancia in su sul letto e guardai il soffitto. Le pareti della sua stanza erano blu però non avevo notato le fibre ottiche sul soffitto, si girò e spense la luce per poi prendere posto accanto a me. Il soffitto adesso sembrava tempestato di stelle e rendevano la camera stupenda. Assorta a guardare quelle finte stelle sospirai e lui lo prese come un momento di indecisione e mi domandò nuovamente cosa ci facessi nel parco a quell'ora ma ancora non risposi, due lacrime leggere tornarono a rigarmi il volto, non avevo il cuore di dirgli che sarei dovuta partire. Sentì il letto cigolare leggermente e i suoi occhi davanti ai miei -ti prego mi dici che sta succedendo o ti giuro impazzisco - , lo abbracciai forte stringendo le braccia dietro al suo collo e lui fece lo stesso. Tra un singhiozzo e l'altro gli raccontai tutto e dopo una leggera disperazione da parti di entrambi ci trovammo a coccolarci sul letto con le lacrime agli occhi. Non avevo mai pensato di vedere un ragazzo piangere, tanto meno il mio e invece eccolo la che sotto le coperte, con me tra le braccia piange come un bambino. Mi girai verso di lui e lo guardai dolce ma triste -non fare cosi ti prego – gli presi il viso tra le mani e gli accarezzai una guancia per poi baciarlo dolcemente sulle labbra. Mi avvicinò ancora di piu a lui, come se fosse possibile e chiusi gli occhi cercando di calmarmi -un modo lo troviamo. La francia e l'inghiterra poi non sono tanto lontane- sorrisi leggermente poi tornai disperata.
La mattina seguente una fioca luce apparve dalle tende tirate, avevo cambiato posizione ma eravamo ancora uno tra le braccia dell'altro, ero finita a pancia in giù con un suo braccio sulla schiena e un mio braccio sotto di lui. Una posizione molto contorta a dire il vero ma fu la notte in cui dormi meglio di tutte.
Mi alzai leggermente e guardai Niall che ancora dormiva accanto a me, afferrai il cellulare per controllare l'ora, era ancora presto ma non abbastanza per sapere che sarei partita la sera stessa. Senti di nuovo il mondo crollarmi in testa e le sue braccia stringermi. Mi prese il cellulare dalle mani e lo mise sotto al cuscino -è giusto che lo sappiano anche gli altri- dissi, il mio tono preannunciava un altra ondata di pianto che non tardò ad arrivare, lui mi voltò velocemente verso di lui e mi strinse a lui -piccola. Continueremo a sentirci, io continuerò ad amarti e gli altri a volerti bene- anche lui tornò a piangere. Sospirai e cominciai a giocare con il ciuffo biondo, con una mano e con l'altra presi il cellulare ed inviai ad ognuno di loro un messaggio.
-andiamo?- domandai guardandolo e mordendomi il labbro. Annui ed uscimmo dal letto. Ci stiracchiammo e scendemmo al piano di sotto. I suoi non c'erano fortunatamente sennò avrebbero pensato chissà che cosa.
Ne io ne lui mangiammo niente, continuavamo a guardarci per poi abbassare lo sguardo in silenzio. In silenzio come il viaggio fino al bar e silenzio come quando arrivarono gli altri.
Guardai Niall poi da capo spiegai tutto a tutti, scoppiarono anche loro a piangere, credevo che Niall piangesse perchè ero la sua ragazza ma evidentemente loro ci tenevano tanto a me da piangere per la mia partenza. Passammo il pomeriggio a parlare e a ricordare i bei tempi poi venne il momento dei saluti, fu una cosa straziante, baci abbracci e di nuovo da capo non riuscivo a staccarmi come loro da me.
Il peggio venne davanti alla porta di casa mia, mio padre mi aspettava in macchina, il dover salutare Niall che mi aveva riportato a casa. Non riuscivo a dire niente se non a balbettare e piangere come una disperata. Mi strinse forte a lui e dopo ci baciammo, l'ultimo lungo bacio bagnato dalle lacrime. Mio padre non ci interruppe, non suonò il clacson e non uscì per picchiarlo dato che mi stava baciando davanti a lui. Sembrava aver capito che per me lui era diventato importante piu degli altri anche se in poco tempo. Mi voltai e di corsa sali in macchina e dissi a mio padre di partire il piu in fretta possibile per evitare di scendere e non mollarlo piu.
- mi dispiace vederti in questo stato piccola mia- mio padre mi guardava ma non dissi nulla, non ce la facevo a parlare, adesso mi aspettavano due ore di volo prima di rivedere mia madre.
Arrivammo all'aereo porto tutto illuminato. Presi la valigia e mi incamminai per i corridoi immensi, lasciai la valigia e andai a finire i controlli quando mi senti chiamare e travolgere -ragazzi!- erano venuti a salutarmi. Tutti tranne Niall. Abbassai lo sguardo. Forse è stato meglio così avrei evitato di piangere e di vederlo stare male ulteriormente.
Passai i dieci minuti piu belli della mia vita in quell'aereoporto e quando chiamarono il mio volo non piansi, volevo che mi ricordassero con il sorriso sulle labbra e non con le lacrime agli occhi. Sali sul pulmino mentre loro mi salutavano urlando.
Sono stati solo tre mesi ma mi erano entrati nella pelle quei cinque ragazzi, uno anche nel cuore e gli avrei portati con me, sempre.
Sali in aereo e mi misi le cuffie, accesi l'ipod e misi la prima canzone che trovai, quella sarebbe stata la nostra canzone, che mi avrebbe fatto ricordare loro, tutti i momenti passati insieme (http://www.youtube.com/watchv=RKF2MzAHe8Y&feature=endscreen&NR=1 )
come un fiume in piena le lacrime mi invasero perchè mille ricordi si impossessarono di me sulle note di quella canzone così bella quanto triste.
Quando arrivai a casa pioveva, forse era un segno del destino.
Non rivolsi la parola a mia madre per settimane e fu proprio tre settimane dopo che successe una cosa che mai avevo sperato o pensato.
Era una bella giornata di fine maggio inizio giugno, la scuola stava per finire e nonostante tutte le promesse fatte non avevo sentito piu i ragazzi. Qualche volta Niall ma erano piu i pianti che facevamo perciò dopo poco lascio perdere anche lui. Speravo solo si fosse trovato un altra ragazza.
Era l'ora per me di uscire di scuola e stavo camminando al fianco di Nicole nel viale davanti alla porta quando vidi quattro ragazzi davanti al cancello. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e lasciata Nicole corsi da loro una volta che mi ero sincerata che fossero loro e non altri. Gli abbracciai forte, non credevo possibile che fossero davvero anche se quello che mi mancava di piu non c'era oppure no. Si spostarono e vidi un ragazzo biondo appoggiato al muretto, il respiro mi mancò come la prima volta e lasciati anche loro gli corsi incontro, si staccò dal muretto e venne verso di me per poi prendermi in braccio al volo per stringermi forte a lui. Mi mori il labbro per non piangere, non dovevo piangere in un momento simile. Me ne fregai di tutti e lo afferrai per il colletto della polo per avvicinarlo a me e baciarlo.

   
 
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