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Autore: serenity 92    30/04/2012    2 recensioni
Salve a tutti voi, questa fan fiction sarà l'ipotetico ottavo libro, ritroveremo i nostri protagonisti e qualche novità.
Ripartiremo con un breve prologo dalla fine della guerra e vivremo accanto ai nostri amici il loro ultimo anno ad Hogwarts.
Un anno complicato, nuovo ed eccitante, in cui i nemici di sempre potrebbero diventare amici.
Una nuova minaccia incombe minacciosa su Hogwarts, una nuova battaglia, senza esclusione di colpi, si prospetta all'orizzonte.
Nuove sorprese, amori, tradimenti e tanta magia ti attendono, caro lettore.
Sei pronto/a a vivere una nuova avventura per tornare ancora una volta bambino/a?
*La storia sarà piuttosto fedele agli avvenimenti precedenti, ogni modifica verrà fatta solo ed esclusivamente per poter seguire la trama di questa fan fiction*.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 1
Un nuovo inizio.

 



*Giuro solennemente di non avere buone intenzioni*
Salve a tutti voi,
dato che il prologo era abbastanza breve
 vi propongo il primo capitolo della storia.
Se trovate la storia interessante, lasciate una recensione.
Se avete qualche piccolo suggerimento vale lo stesso
quello che ho scritto prima.
La mia idea era quella di inserire un immagine, legata alla storia, come
copertina; posterò a breve qualche “misero tentativo” sul gruppo .
Se avete voglia di aiutarmi a scegliere vi aspetto con ansia.
Detto questo, auguro una buona lettura a tutti/e voi.
*Fatto il smifatto.*
 

 
Location: la tana, Privet drive, Grimmuald Place.
 
Il sole caldo di fine Luglio riscaldava il paesaggio britannico e mentre il mondo magico era in fermento, quello babbano sembrava assopito in un’inquietante pacatezza.
Harry viaggiava su un’automobile babbana, forse così sarebbe riuscito a mimetizzarsi tra gli esseri umani comuni, evitando i continui assalti dei giornalisti del profeta.
Il paesaggio divenne sempre più famigliare, ai lati di una strada provinciale poteva osservare una serie di case quadrate, aiuole curate, auto parcheggiate davanti agli ingressi; stava tornando a Privet drive, per un breve soggiorno.
Parcheggiò davanti al n°4, notò le finestre aperte nella speranza che una brezza d’aria inesistente portasse un po’ di sollievo agli abitanti.
Entrò in casa, trovò i suoi zii nel salotto che guardavano la televisione.
Tutto sommato l’accoglienza fu meno glaciale rispetto a ciò che si aspettava: Petunia strillò spaventata e Vernon lo guardò preoccupato.
<< Salve >> disse Harry semplicemente.
I Dursley era stati allontanati dalla loro casa (1), durante la guerra, a causa del pericolo che correvano essendo parenti di Harry; ma da pochi giorni era rientrata nell’abitazione, notizia accolta con gioia dalla famiglia.
Pochi minuti dopo il ragazzo e suo zio rimasero soli, l’uomo iniziò a porgli una serie di domande:
<< I tuoi simili ci hanno dato il permesso di rientrare, cosa significa? E’ finita questa guerra? >> iniziò titubante Vernon,
<< Si, la guerra è finita >> rispose harry,
<< E cosa dovremmo dire ai nostri vicini? Come spieghiamo un’assenza di un anno da casa? >>
<< Credo che se ne occuperanno loro, ma è probabile che abbiamo già risolto il problema >>
<< Utilizzando la magia? >>
<< Non sarebbe la prima volta zio Vernon >>
<< E tu cosa sei venuto a fare qua? Sappi che se intendete trasferirci di nuovo questa volta non ci muoveremo di un solo passo >>
<< Non sono qui per questo, recupero le mie cose e poi me ne andrò >>.
Dopo quella serie infinita di domande, iniziò a raccogliere le ultime cose che aveva lasciato in quella casa, non avendo potuto portarle nella fuga dell’anno precedente, quella fuga in cui aveva perso la vita Alastor “malocchio” Moody e la sua candida civetta Edvige.
Passando davanti al ripostiglio del sottoscala sentii un moto di malinconia, entrò in quel luogo stretto e angusto che era stato il suo universo per undici lunghi anni.
Si accostò a lui la donna dal viso smagrito che tanto lo aveva odiato:
<< E così è finita … non c’è più nessun mago psicopatico che vuole appendere la tua testa al muro come trofeo >> disse con tono sommesso,
<< Già, anche se credo che a te e zio Vernon questo dispiaccia >>
<< Non è così Harry, io e Vernon siamo stati molto duri con te e la nostra non è stata certo una convivenza serena ma, quest’anno, sia … sono stata costantemente in ansia per la tua incolumità >>.
Harry rimase in un primo momento incredulo, poi proferì un semplice ringraziamento ancora sconvolto per ciò che aveva appena appreso.
Non sapeva neanche lui se credere o meno alle parole della donna, ma guardandola negli occhi,così diversi da quelli di Lily, percepì che era sincera.
<< Ora dove andrai? >> chiese la zia animata da un sorprendente interesse,
<< Tornerò nella casa dei miei genitori a Godric’s Hollow, la ricostruirò pietra dopo pietra dopo aver frequentato l’ultimo anno di scuola, poi deciderò del mio futuro >> rispose sincero,
<< Sei un bravo ragazzo Harry, mi ricordi così tanto lei … >> disse prima di fuggire dalla stanza.
Ormai giunto sulla soglia dell’abitazione Harry si voltò un’ultima volta specchiandosi negli sguardi degli unici parenti che aveva; Duddley mangiava un enorme bignè al cioccolato, Petunia rigirava le mani nervosamente guardando con insistenza le sue pantofole, Vernon lo guardava severo; fu proprio lui a rompere il ghiaccio:
<< Allora auguri per la tua nuova vita, stranezze comprese >>.
Harry sorrise ma rimase in silenzio, caricò le sue cose sull’automobile, ancora incolume poiché il Sig.Weasley non aveva ancora avuto modo di vederla, Harry sorrise al ricordo della vecchia Ford Anglia e delle avventure vissute durante il suo secondo anno ad Hogwarts.
<< Beh buon viaggio Harry >> disse Duddley facendo qualche passo in avanti,
<< Grazie Duddley, comunque se un giorno vi andrà sarete sempre i benvenuti in casa mia >> poi salì sull’auto.
Fu un addio formale, certamente non affettuoso ma che lo rese ugualmente felice, forse i dissapori di una vita potevano essere superati ora che tutto era finito.
Dalla finestra notò che l’anziana signora Figg (2) lo salutava e che con l’altra mano teneva un fazzoletto di carta per asciugarsi le lacrime, l’anziana maganò dopotutto si era affezionata al ragazzo, aveva cercato di difenderlo durante la sua infanzia.



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Prima di raggiungere la famiglia Weasley Harry decise di tornare a Grimmuald Place, all’ex quartier generale dell’Ordine della Fenice, lasciatogli in eredità dal suo padrino Sirius.
Aveva deciso di donare la grande abitazione al San Mungo, finanziandolo per la cura delle maledizioni e degli invalidi di guerra; forse così ci sarebbe stata ancora una speranza per maghi e streghe che versavano in condizioni semi-irreversibili come Frank e Alice Paciock.
Harry si avvicinò all’edificio della casa spettrale, protetta dall’incanto Fidelius e vide apparire l’antica porta d’ingresso.
Entrò in quel luogo, colmo di ricordi; giunse ai piedi della sontuosa scala che portava ai piani superiori, le superfici erano impolverate e richiamarono in Harry un moto di nostalgia.
Quella casa gli ricordava il sorriso del suo padrino, l’amicizia leale tra lui, Ron e Hermione, il carattere bisbetico di Kreaker (3), l’elfo domestico della nobile casata dei Black.
La morte di Sirius aveva svuotato completamente la casa del suo splendore, certo gli antichi cimeli erano rimasti, ma la casa aveva perduto il suo cuore.
Harry sentiva di aver fatto la scelta più giusta, anche Sirius avrebbe voluto destinare il luogo a chi poteva usarla a fin di bene piuttosto che lasciarla marcire come un museo abbandonato.



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Alla tana fremevano i preparativi, mancava solo un mese al matrimonio di Percy, il terzo fratello, che era tornato con i piedi per terra dopo aver voltato, per un breve periodo, le spalle alla famiglia.
Molly e Ginny supervisionate dalla meticolosa Fleur apportavano le ultime modifiche al vestito nuziale; mentre gli uomini di casa cercavano di sistemare al meglio il giardino; c’era chi scacciava gli gnomi da giardino, chi montava il gazebo decorato, chi si destreggiava, con scarsi risultati, negli incantesimi domestici.
Una sola testa rossa restava in disparte, con la schiena appoggiata al tronco di una quercia secolare, il volto era orientato verso i colli illuminati dalla luce del sole poco distante: George Weasley aveva perso il suo sorriso.
I fratelli rispettavano questi lunghi silenzi, cercando dentro se stessi la forza per andare avanti, tutti loro soffrivano ma per George era tutto molto più difficile, non è facile accettare la morte quando metà della tua anima ti viene strappata e nessuno può restituirtela.
Con gli occhi verso il cielo cercava un indizio di ciò che aveva perduto e che mai più avrebbe ritrovato.
<< George è ora di pranzo >> disse la sua fidanzata, Angelina Johnson (4), ex studentessa e sua coetanea.
<< Si Angelina >> disse il rosso accogliendo la sua mano tesa, camminarono lungo il vialetto in silenzio, l’uno accanto all’altra.
Improvvisamente lei si fermò e disse esasperata:
<< George così non puoi andare avanti! Ti stai lasciando morire, come credi che reagirebbe lui se ti vedesse in queste condizioni? >>,
lui chiuse gli occhi e si strinse nelle spalle: << intanto che importanza ha? Se ne è andato >>,
<< Porca Miseria certo che ha importanza – lo trascinò davanti ad una superficie  riflettente – lui vive in te >> disse appoggiando la sua mano color cioccolato sul cuore del ragazzo;
<< Allora perché mi sento così solo Angelina? >>,
<< Perché tu ti sei convinto di averlo perso, ma entrambi conosciamo Fred e sappiamo che non si leverà mai dalle palle >> disse lei con un sorriso confortante.
Lui non rispose subito, guardò ancora quel riflesso chiedendosi se fosse davvero possibile, sperando che Angelina avesse ragione.
<< Grazie Angie >> disse infine, compiendo un passo in avanti, dopo tre lunghi mesi di solitudine.
All’interno della casa Molly serviva l’ottimo stufato, preparato in poco tempo a causa della gran quantità di lavoro.
<< Ehi Harry sta arrivando >> disse Ginny dopo aver guardato lo strano orologio di casa Weasley, la lancetta con le iniziali HP si era appena spostata su “in viaggio”; la ragazza era entusiasta di poterlo riabbracciare dopo due mesi di lontananza.
Ginny e Harry l’anno precedente avevano consolidato il loro rapporto, complice forse l’oscuro presagio di morte imminente; ma ora davanti a loro si intravedeva la strada verso la felicità.
Un sonoro crack  spezzò il silenzio della casa, Ginny si ravvivò i lunghi capelli rossi con la mano, andando ad accogliere il nuovo arrivato, appena materializzatosi nel giardino della tana.
Il giovane umano vedendola prese a camminare esibendo un gran sorriso;
<< Harry >> gridò la giovane felice, mentre correva incontro all’uomo che amava.
Trovò ad accoglierla due forti braccia che l’avvolsero amorevoli; i due si baciarono con passione, un gioco tra due lingue che si cercavano e si intrecciavano l’una con l’altra.
Lei morse con tenerezza le labbra rosee e leggermente arrossate di Harry…
C’era poco da aggiungere …
Non si potevano tenere distanti a lungo due cuori che si amavano.
 



NOTE:



(1)         I Dursley durante la II guerra magica sono stati obbligati a trasferirsi in Germania, per preservare la loro incolumità.
Rientrano a Privet Drive a Giugno, una squadra di cancellazione della magia non accidentale del Ministero della Magia si occupa di cancellare il ricordo della loro partenza, così che i vicini non sospettino nulla.
(2)        La sig.ra Figg è la maganò che abita a Privet drive, poco distante dalla famiglia Dursley. Fu la prima ad incontrare Harry e il cugino nel quinto libro “HP e l’ordine della fenice” dopo l’attacco dei dissennatori.
(3)        Kreacher è un elfo domestico, ovvero una creatura magica che assolve alcuni compiti domestici.
Appartiene alla famiglia Black e appare per la prima volta nel quinto libro della serie. Prima agisce facilitando i piani dei servitori del signore oscuro, in seguito collabora con Harry per ritrovare il medaglione di Serpeverde, affidatogli da Regulus Black, il suo padroncino morto cercando di fermare Voldemort.
(4)        Angelina Johnson compare subito nel primo libro Harry Potter e la pietra filosofale e nel quinto libro diventa il capitano della squadra di Quidditch del Grifondoro. Gioca nel ruolo di cacciatrice e ricopre questo ruolo in squadra dal suo terzo anno a Hogwarts.
Abbandona la squadra di Quidditch dopo essersi diplomata al suo settimo anno assieme ad Alicia Spinnet.
Durante la guerra viene salvata da Fred Weasley che morirà poco dopo, una seconda volta si troverà in pericolo e a tirarla fuori dai guai ci penserà George.
A guerra finita torna a vivere dai suoi genitori, inizia a frequentarsi con George, del quale si è innamorata, si è trasferita temporaneamente a casa Weasley per presenziare al matrimonio di Percy.
 
Per ulteriori informazioni sui personaggi visitate il gruppo su fb.
 


*Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento,
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate …
Vi aspetto anche nel gruppo.
Al prossimo aggiornamento.*

 

Serenity92

 

  
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