[100 parole]
Problemi e danni quotidiani dell’ultimo Uchiha capace di intendere e di volere
3. Desiderio
[Quando tu chiudi gli occhi, i miei si aprono inspiegabilmente al passato]
Ed era quando Sakura si addormentava, quando smetteva di baciargli sensualmente il collo e di far scivolare le mani sul suo torace, che tutto diventava di nuovo completamente nero, come se gli avessero cavato gli occhi. L’unica cosa che ancora riusciva a vedere era la figura del piccolo Itachi, che, nella culla, si concedeva qualche ora di sonno ristoratore prima di ritornare a fare il diavolo a quattro nel cuore della notte. Tuttavia, forse egoisticamente, suo figlio era l’unica cosa che Sasuke non avrebbe voluto poter distinguere con tanta facilità.
Faceva troppo male.
Sicuramente, loro avrebbero tanto voluto vederti, Itachi…
L’avevo detto che la prossima sarebbe stata un po’ più triste, sì sì. Beh, non potevate aspettarvi altro, visto che domani ho il compito di matematica – che andrà male come quasi tutti i miei compiti di matematica -___-“ – e, dunque, sto un po’ giù.
Bah, lasciamo stare.
Comunque, innanzitutto – perdonate la mia maleducazione – buonasera a tutti! ^.^
Trovo che non siano necessari chiarimenti, ma non sarei io se non dicessi qualcosa! ;)
Dunque, questa drabble, seppur malinconica, mi piace: c’è il SasuSaku, c’è Itachi e c’è Sasuke che – nella fic – seppure ha accettato di ritornare a Konoha, non riesce a distaccarsi dal passato (infatti quel "loro" è riferito alla sua famiglia).
(ah, ovviamente il sottotitolo di questo capitolo è tutto SasuSaku <3).
Nient’altro da aggiungere, me ne torno a studiare! (risolvessi – in tutti i sensi XD – qualcosa, almeno…).
P.S. Odio gli integrali, gli studi di funzione e i problemi su massimi e minimi! <3
Grazie per aver letto, un bacione! ^___^