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Autore: GreedFan    06/05/2012    2 recensioni
Si poteva forse ignorare la Kurtofsky Week? Sette one-shot per la coppia pirata del fandom di Glee!
1. Shipping Up to Boston {Pirates}
2. Red Hood {Fairy Tales}
3. It's a very, very mad world {Kurtofsky as Kids}
4. Suck my balls, Mr.Shue! {Cartoon/anime crossovers}
5. The Fury {College}
6. The Crow's Cunning {Harry Potter/Hogwarts}
7. Clamour for Glamour {10 Years in the Future}
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Clamour for Glamour


People here in your neighbourhood

Act real cool but they dance no good

I don’t care what the others say

When I’ve found a new game to play

Forse David avrebbe dovuto chiedersi come sarebbe stata la sua vita, una volta sposato Kurt Hummel.

Forse, se se lo fosse chiesto seriamente, a quest’ora non sarebbe dov’è.

Probabilmente, però, avrebbe commesso comunque lo stesso errore. E, a conti fatti, non c’è molto di cui possa lamentarsi.

Seduto su una panchina davanti ai grandi magazzini, attorniato da frotte di passanti che calcano il marciapiede carichi di buste come muli da soma, fa saltellare sul ginocchio quel fagotto di pizzo e scarpette di raso che è sua figlia Whitney, lunghi boccoli biondi e grandi occhi azzurri che vagano tutt’intorno, soffermandosi sul verde acceso delle aiuole fiorite. Ha appena due anni.

Kurt ama agghindarla come una principessa e ripetere a tutto il vicinato che l’ha chiamata Whitney perché è assolutamente certo che un giorno sarà una grande cantante, ma David in lei, più che le speranze del marito, vede soltanto una creatura fragile e sola che grazie a lui ha trovato un posto in cui stare. Il loro amore per questa bambina è la cosa più preziosa che conosca, quelle che più di tutte difende.

Anche se, c’è da dire, dovrebbe impegnarsi un po’ di più a difendere Kurt.

Lo pensa quando lo vede uscire dai grandi magazzini, quattro buste gonfie per mano e i capelli visibilmente in disordine; su una guancia campeggiano graffi che sembrano il prodotto di un combattimento all’ultimo sangue.

«Di’ un po’, hai litigato con una tigre?»

«No, molto peggio». Appoggia metà delle buste a terra e, tratto un fazzoletto dal taschino, tampona leggermente i graffi «Non hai idea di quanto taglino quelle maledette unghie ricostruite».

Claim to fame

Clamour for glamour

Oh padeo oh pa padeo

Alla gente che gli chiede cosa mai ci faccia una camera insonorizzata nel suo appartamento, Kurt risponde che la usa per coltivare l’hobby del canto – quando, beninteso, il lavoro gli lascia il tempo di farlo.

Dopo tre anni di matrimonio e l’adozione, però, ha scoperto metodi molto più interessanti per sfruttare quella sua piccola, costosissima chicca.

«Ah, Dio... David...»

Può permettersi di urlare tutte le porcate che gli passano per la testa, visto che la piccola Whitney comunque non sentirà nulla. Hanno bisogno di sfogare lo stress, lui e David, di spingersi e mordersi e urlare quando il tran-tran della vita quotidiana sembra farsi troppo ossessivo.

E poi non è colpa sua se suo marito è meraviglioso a letto.

Get it good

Like I knew you would

«Odio quella strega!»

«Kurt, calmati».

«Nemmeno ne “Il diavolo veste Prada” il capo è così stronzo! Perché doveva capitare proprio a me?!»

Kurt lavora in una rivista di moda come assistente personale del principale e tuttofare. Si occupa di coordinare e supervisionare i servizi fotografici e gli articoli che escono sul mensile, organizza gli appuntamenti per le interviste e ogni genere di collaborazione che contribuisce a rendere “Exposure” una delle riviste più popolari di Manhattan.

Considerato il cospicuo stipendio non sarebbe un lavoro niente male, se soltanto il capo di Kurt non gli causasse regolari crisi isteriche.

«Non dare retta a quell’idiota...»

«Come faccio a non dargli retta?! Prima mi promuove e poi mi insulta per come mi vesto, che diamine!»

«Ehi,» David afferra Kurt per i polsi, facendolo ammutolire, e lo fissa dritto negli occhi «ehi, non dare retta a quel figlio di puttana. Tu ascolta solo me, capito?»

Hummel annuisce.

«Sei bellissimo, Kurt. Ti vesti come vuoi anche se agli altri non sta bene e per questo sei assolutamente magnifico».

Kurt annuisce, poi si slancia verso di lui e lo bacia.

Ogni altra cosa perde di consistenza.

People here in your neighborhood

Act real cool but they dance no good

I don’t care but I’ve been told

That all those people aint’ got no soul

Una mattina, Kurt e David trovano la loro macchina distrutta.

Qualcuno ha spaccato i finestrini e graffiato la vernice, strappato via gli specchietti e ridotto i fari in mille pezzi, bucato le gomme; su una fiancata spicca una scritta color rosa acceso che per qualche secondo fa provare a Kurt un dolore quasi fisico.

Frocio.

David impallidisce vistosamente, stringe la mano di Kurt. Whitney, seduta sul suo avambraccio, si guarda intorno con aria spaesata, non capisce.

«Che c’è?» Chiede, la vocina sottile come quella di un uccellino «Che, papà?»

Il viso di Kurt si contrae come una foglia mangiata dalle fiamme; si ripiega su sé stesso, quest’uomo che non ha ancora del tutto sconfitto le sue paure di bambino, e nasconde la bocca con una mano mentre i singhiozzi gli scuotono le spalle. È tutto così ingiusto, così sbagliato che vorrebbe poterlo dimenticare, in qualche modo.

Ogni lettera sulla carrozzeria gli riporta alla mente gli anni del liceo, quello che ha dovuto passare.

Poi, David passa un braccio attorno alle sue spalle. Lui, che non è mai stato forte quanto lui, che ha sempre cercato di nascondere il suo segreto, adesso lo avvolge come se fosse ancora un ragazzino e gli dice di stare tranquillo, che persone così esistono ed esisteranno sempre e non ci si può arrendere davanti ad ogni scoglio.

Gli viene quasi da ridere, tra le lacrime, per l’assurdità della situazione. Poi, però, annuisce e si sforza di recuperare la calma.

Quando acquistano una nuova macchina, Dave compra un piede di porco. Parcheggia l’auto davanti alla casa, si piazza nel portico con la spranga in mano e ogni sera attende, paziente, nascosto dalle ombre. È rimasto grosso come un tempo, solo che ha sostituito al grasso massa muscolare.

Finché, una sera, loro non ritornano.

Sono ragazzini, forse non hanno più di sedici anni, ed è proprio questo che li salva. David si alza pigramente dalla sdraio, sgranchisce la gambe e percorre silenziosamente i pochi metri che lo separano dalla macchina, il piede di porco stretto nel pugno.

I ragazzini non fanno in tempo a vederlo che si allontanano dalla macchina – qualcuno ha già tirato fuori bombolette e cacciaviti – e scappano via, veloci per quanto lo concedano le gambe.

Dave spalanca le braccia e sorride, visibilmente nervoso.

«E poi sarei io il frocio?»

Il suo grido, a pieni polmoni, pare voglia svegliare l’intero vicinato.

I kick them where the sun don’t shine

And take you down to my side of town

I don’t care what the others say

When I’ve found a new game to play

Nonostante tutto, si rialzano sempre.

Sono una coppia che ha cominciato con i peggiori pronostici, angherie e bullismo e poi la naturale incompatibilità dei loro interessi, ma alla fine entrambi hanno capito quanto sia meraviglioso amare il diverso, qualcuno che può allargare i nostri orizzonti fino a farli combaciare con i suoi in modo del tutto inaspettato.

Kurt continua ad essere sempre la solita fatina amante della moda, di tutto ciò che sbrilluccica e a cui può appioppare l’aggettivo “fabulous” senza provare la minima vergogna, mentre David non ha ancora smesso quella sua aria di macho burbero e scontroso, zelante difensore della propria virilità.

Entrambi hanno scoperto che può essere divertente guardare le partite di football insieme, chi per la squadra preferita e chi per i fisici atletici dei giocatori, o che le creme idratanti non sono poi così malaccio come si potrebbe pensare, e in un certo senso migliorano la qualità della vita e abbassano le probabilità di arrivare ad un colloquio di lavoro con il naso pieno di punti neri.

David ha imparato ad amare ogni cosa di Kurt, ogni particolare del suo essere un fashion victim ossessionato dal glamour e dall’esteriorità; Kurt ha capito che, sotto una crosta dura più del cemento, David nasconde un cuore capace di amare come nessun altro, e di cui non riesce più a fare a meno.

E vanno bene così.

Loro, l’accoppiata più improbabile che si possa immaginare, il bullo e la fatina.

Perché, in fondo, non c’è nulla di più perfetto.

Claim to fame

Clamour for glamour

Oh padeo oh pa padeo

Claim to fame

Clamour for glamour

Oh padeo oh pa padeo
















_Angolo del Fancazzismo_

Ecco, questa valeva già la pena di essere letta xD

È forse l’unica oneshot decente che sia riuscita a scrivere per la Kurtofksy week, e mi dispiace davvero tanto di aver mantenuto la qualità ad un livello decisamente basso. La prossima volta vedrete che m’impegnerò di più!

Prompt BDT #005, “Esteriorità”, e canzone “Clamour For Glamour” dei The Ark. La mia scelta è ricaduta su questo pezzo perché è allegro, spensierato, e perché crea un atmosfera che mi fa pensare maledettamente a Kurt.

See you soon,

Roby


   
 
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