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Autore: BabySloth    09/05/2012    10 recensioni
Harry: -Scusa, credo di amarti.-
Louis: -Scusa, sono sicuro di amarti.-
#Caution, It's Larry, bitch. ♥
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#Spazio Autrice

*Salutasventolandounfazzolettino*
Cucù (?) Eccomi con l'atteso quarto capitolo!
Vi avverto, l'ho scritto con le lacrime agli occhi perché mi sono commossa degli stessi fatti che ho scritto, ma si può?
Ehh boh, per precauzione magari tenetevi un fazzolettino vicino poi tutta più vi ci soffiate solo il naso xD
Scrivere questa FF mi ha rapito molto, sono contenta del risultato e spero di avervi colpito altrettanto.
Okay, potrei anche pensare di scriverne una nuova come continuazione, ma ovviamente solo se siete interessati a una Ziam/Larry.
Non vi rompo oltre il dovuto, BUONA LETTURA!
Attendo con ansia le vostre recensioni e vi chiedo scusa per gli eventuali errori.
Besitos,
            Kiara. ♥



Will you marry me?


-Sei simpatico, fammi un autografo. Sono sicuro che diventerai famoso.-

-Okay, se ci tieni...- Non sapevo nemmeno come farlo un autografo e lui me ne stava chiedendo uno.

Tutto era iniziato così, una battuta, un sorriso, la prima foto...il primo abbraccio; la semplice emozione di aver trovato un nuovo amico, ma non uno qualsiasi e non uno come gli altri.

Lui, quello che non prende quasi mai le cose seriamente, l'eterno Peter Pan dispensatore di perle di saggezza quando vuole, quello che era piombato a casa mia in piena notte perché al telefono gli avevo confidato che mi mancava.

Lui, quella persona che ha fatto capire cos'è l'amore, quello vero, a un ragazzo donnaiolo come me, perché sì, ero questo un tempo.

Frequentato donne mature senza una vera e propria motivazione, il mio intento era solo quello di colmare un vuoto dentro di me che al posto di rimpicciolirsi con il sesso non faceva che crescere e dilaniare ogni attimo in più il mio cuore.

E quel vuoto poteva essere colmato da una sola persona, la stessa che quel giorno mi chiese un autografo incontrandomi in un bagno.

Ebbene sì, mi ero innamorato, ma questo non lo sapevo ancora. Mi ci sono voluti due lunghi e roventi anni per capirlo.

Ho passato giornate infernali ad imprecare e mangiarmi le unghie dandomi del coglione perché gli avevo presentato di persona quella splendida modella con cui era finito per fidanzarsi.

Ma che potevo farci? Stare male era quasi inutile, rincorrevo un sogno lontano che in realtà mi era vicinissimo ma allo stesso tempo distante anni luce.

La notte scoppiavo a piangere affondando la testa sul cuscino per evitare di farmi sentire, ma lui correva da me abbracciandomi, prendeva a giocherellare con i miei ricci per rilassarmi e finivamo per addormentarci insieme stesi sul letto, io rannicchiato su un fianco a nascondere il batticuore, lui abbracciato a me quasi a farmi da scudo per proteggermi.

Alle sue domande rispondevo con una serie di menzogne per evitare di rovinare un'amicizia dicendo "Non so più cosa sei per me, stai diventando qualcosa di troppo grande al di fuori della mia portata". Ogni tanto però lo speravo che comprendesse il mio stato d'animo.

Arrivò il giorno dove seduto sul suo letto scrivevo una lettera chiedendogli scusa perché lo amavo.

Mi era bastato addormentarmi con la lettera che fuoriusciva leggermente dalla tasca per far cambiare tutto.

Era tornato dall'incontro con lei, si era seduto accanto a me sul letto a legere le mie parole scritte con il cuore in mano e gli occhi lucidi.

Mi ero svegliato e tremavo. Avevo paura che tutto fosse finito, che l'affetto si tramutasse in odio così come le carezze in schiaffi, ma poi la mia mente si svuotò del tutto a quel magico contatto della sua bocca sulla mia, quelle labbra che non facevo altro che sognare finalmente mi stavano baciando sul serio. Nessuna illusione.

La prima sera che facemmo l'amore lo sentii mio a tutti gli effetti. Non era semplice sesso il nostro, ma uno scambio carnale di sentimenti e promesse.

I concerti dove davanti agli spettatori ci laciavamo occhiatine, sorrisi ed ogni scusa era buona per il contatto fisico che era un obbligo ogni volta, nonostante i soliti rimproveri dei manager.

Ne abbiamo passate così tante...

-Harry! Finisci di prepararti che dobbiamo andare! Non si può far tardi a una cosa simile!!!- La voce agitata di Liam fa volare via i ricordi come petali di fiore scossi dal vento.

Sospiro alzandomi dalla poltrona in pelle e fisso il mio riflesso allo specchio. Quell'aria da bambino innocente sorride ancora dentro di me ormai ventiquattrenne.

Un'ultima sistemata al papillon e ai ricci, sono pronto.

-L'agitato non dovrei essere io?- Poso una mano sulla spalla del mio amico, sorridendo a un Liam tremante e sovraeccitato.

-Appunto, non capisco come fai ad essere così tranquillo.-

Oh, tranquillo io? Oggi? Assolutamente no, sono terrorizzato, solamente che riesco a nasconderlo in un modo impressionante a contrario suo.

Saliamo in macchina e dopo l'accensione del motore il cuore inizia a rotolarmi nel petto battendo ad una velocità sovrumana.

Il tragitto semvra farsi più corto rispetto alle altre volte, siamo già a destinazione accidenti.

Tutti sono lì ad aspettarci e il nostro caro irlandese è in prima linea a sbracciarsi per salutarci.

-Ringraziando siete qui. Dentro ci sono due pazzi vicini alla crisi di nervi.- Ci abbraccia.

-Sei pronto?- Mi chiede Liam.

-Pronto.- Prendo un bel respiro.

Mi avvicino a mia madre e dopo averla presa sotto braccio le sorido -Grazie.-

Le porte si spalancano, ai lati i banchi sono occupati da amici e parenti e un lungo tappeto rosso si prostra dai miei piedi alla meta che raggiungerò tra poco.

Con mia madre stretta a fianco cammino con un sorriso e il cuore che oramai sta per esplodere.

Lui è lì, di fronte a me, distante di qualche metro ma sempre più vicino ad ogni mio passo.

E' più bello che mai con lo smoking e l'immancabile maglietta a righe sotto la giacca.

Faccia a faccia, occhi miei persi nei suoi, cuore a mille, mani sudate...sono troppo preso a chiedermi se questo sia davverto tutto vero per ascoltare le parole del pastore.

-Vuoi tu Harry Edward Styles prendere come tuo sposo il qui presente...-

-Lo voglio!- Annuisco con il solito sorriso stampato in faccia senza far terminare la frase.

-Vuoi tu Louis William Tomlinson prendere come tuo sposo il qui presente Harry Edward Styles?-

Lui mi fissa negli occhi con le sue due pozze d'acqua lucide -Lo voglio.-

-Sono lieto di annunciare che da ora siete legati dal vincolo del matrimonio. Potete baciarvi.-

Non aspetto di farmelo dentir ripetere una seconda volta e con una mano sul suo collo faccio congiungere le nostre bocche.

Tutti applaudono ed io continuo a sorridere come un ebete, sicuramente questa sera avrò un male cane alla faccia, ma non mi importa è il giorno più bello della mia vita.

-Ti amo.- Sussurra a fior di labbra.

-Ti amo anch'io maritino.-

Dopo la cerimonia non potevano mancare i festeggiamenti in una mega villa tutti insieme.

Non faccio che giocherellare con la fede al ditom non riesco ancora a realizzare di essere sposato con lui, il mio Boo.

E' il più bel S. Valentino di tutti i tempi, non posso desiderare cosa migliore.

Tutti in pista balliamo un lento, abbracciato a Louis ho gli occhi lucidi...è tutto così perfetto...

-Harry ci credi? Siamo sposati adesso, saremo l'uno accanto all'altro per sempre, sono davvero felice.- Mi sorride.

Poso le mie labbra sulle sue tenendo me mani appoggiate sui sui fianchi -Eravamo indivisibili prima, ora lo siamo ancora di più...-

-Ehi Tommo, posso fregarti lo sposo per un ballo?- Chiede Zayn avvicinandosi.

-Tu ballare un lento? Non è che vuoi portarlemo via?!?-

-Ahah dai Lou! Ho imparato a ballare e prometto di non portartelo via.-

Louis ci lascia per andare a ballare con sua mamma ancora un po' in lacrime dalla cerimonia.

-Ehm...Harry come ti ha chiesto Louis di sprosarlo?-

-Oh, è stata una sorpresa pazzesca, al mio compleanno ridevamo come dei matti e dopo un po' se ne esce chiedendomi "ehi perché non ci sposiamo?" a primo impatto non l'avevo preso sul serio, ma poi come nei film si è inginocchiato davanti a me e con viso serio mi ha domandato "Hazza, vuoi sposarmi?" sono scoppiato in lacrime dalla gioia come una femminuccia.- Rispondo ridendo ripensando all'accaduto. -Come mai ti interessa?-

Abbassa lo sguardo concentrandosi sulle scarpe nero lucido -Ecco...ecco io vorrei chiederglielo...-

Mi fermo e lo prendo per le spalle -Corri a farlo allora! Non c'è regalo più bello da fare nel giorno di S. Valentino.- Gli faccio l'occhilino.

-Accetterà?- Chiede titubante.

-Io dico di si...ma per scoprilo devi prima correre a chiederglielo-

-Grazie.- Mi abbraccia.

-E di che bro? Sai, fuori c'è un romanticissimo laghetto circondato da alberi in fiore...non lo trovi un bel posticino?- Indico con un cenno del capo la grande vetrata.

Zayn a passo svelto si mischia tra gli invitati alla ricerca dell'amore della sua vita mentre io torno al mio di amore.

-C'è una cosa che non devi perderti...vieni a vedere.- Gli bisbiglio all'orecchio.

Lo prendo per mano e ci avviciniamo alla vetrata cercando di sembrare il meno possibili degli spioni...ma non potevo di certo perdermi la richiesta di matrimonio fatta da Zayn Malik!

-Eccoli eccoli!!- Saltello attaccato al braccio di Louis -Ehi calm down riccio! Sembri quasi più felice di quando te l'ho chiesto io!-

Gli mordo una guancia dolcemente -Impossibile.-

Attaccati alla vetrata troviamo i due passeggiare attorno al laghetto, mi mancano solo i pop-corn poi potrei pensare di essere al cinema a vedere un film romantico.

Zayn si ferma, la sua ragione di vita, fa altrettanto davanti a lui. Il moro si inginocchia e io emetto dei gridolini da deficiente continuando ad aggrapparmi al braccio del mio Boo -Oddio oddio oddio! Guarda!!!- Saltello contento.

-Non posso crederci, Zayn il nostro Zayn ha appena fatto la dichiarazione a...Wow!- Mi guarda sorpreso Lou.

-Non sono bellissimi insieme?-

-Già...per colpa loro sono anche caduto dalla sedia quando ci hanno detto che stavano insieme. Chi lo immaginava?-

Continuiamo a guardare i due, apparendo un po' degli paparazzi rompiscatole, ma è una scena imperdibile!-

Si abbracciano e cadono sull'erba, molto bene ha accettato a quanto sembra!

-Scommettiamo che tra meno di due minuti corrono dentro e ci saltano al collo contenti?-

Lo guardo con un sorriso malizioso -Scommetto che tra dieci seconti entrano e Zayn mi abbraccerà. Se vinco io per i prossimi tre giorni ci rinchiudiamo in casa, spegnato tutto ciò che potrebbe farci comunicare con il mondo esterno e poi partiamo per la luna di miele.-

-Challenge accepted-

Inizio a contare e arrivato a sei inizio a sorridere -Sette, otto, nove...dieci-

La porta si spalanca e Zayn mi salta addosso rischiando di farmi cadere, mentre Louis cade seriamente.

-Ho vinto!- Sorrido.

-Aaaahh guardate qui!!!- Ecco che l'amore di Zayn parla, occhi lucidi e mano tremolante a mostrare la fedina argentea al dito.

-Congratulazioni piccioncini, a quando le nozze?-

-Quest'estate.- Sorrire Malik.

Niall arriva con la bocca piena di salatini e dopo aver appreso la notizia c'è un mega abbraccio di gruppo.

Non ho mai visto Liam così contento, ci sarà da ridere al matrimonio...se già era iper agitato per il mio figuriamoci cosa succederà quando sarà lui a dover volare all'altare con il ragazzo cattivo di Bradford.



-Papà papà! Adesso mi racconti la storia del matrimonio di zio Liam e zio Zayn???-

-Un'altra volta tesoro, adesso dormi che domani devi andare a scuola.- Sorrido baciandole la fonte.

-Vi voglio bene.-

-Te ne vogliamo molto anche noi.-

Sì, Louis ed io abbiamo adottato una bambina, Claire. Viviamo felici nella nostra villetta di Londra, il successo non manca, abbiamo vinto diversi premi e i One Direction nonostante gli anni sono uniti come il primo giorno. I pregiudizi su di noi continuano ad esserci, ma noi andiamo avanti con il sorriso fregandocene di ciò che gli altri pensano.

-Ti amo Boo.-

-Ti amo anch'io Harry.-

Un altro bacio, un'altra carezza, un altro sospiro... -Dovremmo fare piano, Claire potrebbe sentirci...-

Scuoto la testa -Nah...ha il sonno pesante quanto me quella bambina.-



  
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