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Autore: FallingInLove    10/05/2012    2 recensioni
Due città, due regioni, tre amiche speciali, un cuore duramente provato, una scelta da prendere.
In tutto questo quel bacio sembrava solo un gioco, una cosa insignificante.. o almeno, così pensava Lally. Perché Dann ce la metterà tutta per farsi spazio, per farle capire quanto quei 400 Km siano una sciocchezza paragonati a ciò che prova per lei: sarà il suo migliore amico, soffrendo in silenzio, perché questo è ciò di cui lei ha bisogno.
Ma quella scelta, quella dannata scelta! Forse sbagliando, forse illudendosi, Lally troverà il coraggio di decidere la meta finale del suo continuo viaggiare (avanti e indietro, avanti e indietro..). Ma scegliendo, dovrà necessariamente rinunciare a qualcosa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Too Far Away'
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CAPITOLO 2. Civitavecchia

-Passami quel dannato rossetto!
-Kath, se te ne spalmi ancora un po' sembrerai una prostituta anziché una strega -rispose Lisa
-Perché, cosa pensavi che volessi fare altrimenti? -replicò Kath strappandoglielo dalle mani
Risi dell'espressione sconcertata di Lisa: dopo tanti anni, ancora la mia amica si doveva abituare a certe uscite della riccioluta ed esuberante Kath.
Anche la sera prima, quando ci aveva raccontato del travestito, Lisa era rimasta sconvolta, dichiarando che già era tanto per lei aver parlato tutta la sera con il vampiro sconosciuto (o “Sanguisuga Sexy” secondo Kath) che poi aveva scoperto chiamarsi Andrea.
Kathernie aveva un ragazzo a Roma, ma lei e Nicola erano quella che si dice una.. “coppia aperta”; Kath non era mai stata uno stinco di santo, ed evidentemente neanche Nicola se aveva accettato queste condizioni.
Niente in contrario al divertimento.. finché non si feriscono i sentimenti altrui.
Quando poi, sotto le coperte con la luce spenta, le mie amiche mi avevano chiesto del Principe Focoso, mi ero limitata a dire che il soprannome che gli avevo affibbiato era più che sufficiente a spiegare tutto.
Adesso ci stavamo preparando per andare al corso finale del Carnevale, quello con i fuochi d'artificio.. e poi saremmo ripartite per Roma.
Sospirai di tristezza al pensiero, mentre infilavo il mio costume da diavola.
-Tutto ok? -mi chiese Lisa sfiorandomi un braccio con la mano
-Certo -risposi tornando allegra -muoviamoci

°°°

Eravamo esauste: non so quante volte avevamo fatto avanti e indietro per la passeggiata viareggina ballando e saltando mentre i carri sfilavano fra coriandoli e canzoni.
Era giunto il momento della premiazione e poi, finalmente, ci sarebbero stati i fuochi.
Mi guardai un po' intorno, era emozionante vedere Piazza Mazzini così gremita di gente, tutta rigorosamente mascherata: non mancavano Burlamacco e Ondina, maschere ufficiali del Carnevale viareggino, poi c'erano personaggi Disney, animali, fate, principi..
Un momento.. principi?
-Porco cazzo! -esclamai accucciandomi immediatamente sulle ginocchia
-Hey -fece Kath sorpresa, guardandomi dall'alto -che ti prende?
-Ragazze, dobbiamo allontanarci -spiegai agitata
-Perché? -chiese Lisa guardandosi intorno senza capire
..E lui la sera prima aveva visto sia Lisa sia Kath! Accidenti..
-Abbassatevi anche voi! -sibilai
-Perché parli così? -fece Katherine imitando il mio sibilo
-Abbassatevi e vi spiegherò! -implorai, sempre più impaziente
Vidi le mie amiche scambiarsi uno sguardo perplesso, poi scrollare le spalle e accucciarsi accanto a me
-Che succede? -volle sapere Lisa; la gente attorno a noi ci lanciava occhiate stranite.
-C'è Dann -risposi sempre sottovoce
-Chi?
-Il Principe Focoso! -esclamò Kath, gioiosa come una bambina
-Shhhhht! -implorai, ma tentare di frenarla era come voler arginare un fiume in piena.
-Hey, Principe Focoso! -strillò infatti lei, ritirandosi su
-Kath, NO!
Ma il danno ormai era fatto: vidi Dann (sempre in tenuta cavalleresca) smettere di chiacchierare con il gruppo di amici che aveva vicino, e guardarsi attorno con un sopracciglio alzato, fino a quando non individuò Kathrine
Ebbi un attimo di speranza quando notai la sua espressione perplessa di fronte alla mia amica che sventolava la mano a mo' di saluto.. poi però mi vide, nonostante avessi tentato in tutti i modi di rendermi invisibile e cominciò ad avvicinarsi.
-Lasciamoli soli -propose Kath prendendo Lisa per un braccio
-No, ragazze.. -implorai
-Troppo tardi -fece Lisa con un sorriso di scuse -Buona fortuna! -e scomparvero tra la folla
Mi voltai, sapendo già chi mi sarei ritrovata di fronte.
-Principe Focoso, eh?! -mi chiese Dann, e sembrava si stesse divertendo un sacco
-E' un soprannome che si è inventata Kath -mentii
-Ed è per questo che sei ancora accucciata lì per terra -rise
Rendendomi conto solo in quel momento del fatto che avesse ragione, mi ritirai su velocemente -Però ti sei girato subito -gli feci notare
-Conosco i miei pregi
Non lo disse con tono da sbruffone, anzi vi mise un'ironia che mi fece sorridere; anche quando mi aveva presa in giro, lo aveva fatto con tono simpatico, per nulla indisponente -Ascolta -dissi poi passandomi una mano fra i capelli -vado a cercare quelle due, anzi scusa per..
-Come? -mi bloccò, e sembrava.. deluso -Scappi di nuovo?
Scappare? Aggrottai le sopracciglia guardandolo storto -Io non scappo
-Lo hai fatto ieri sera e lo stai facendo adesso -mi contraddisse
-Non sto scappando proprio da niente perché non è successo niente -ribattei, piuttosto irritata da quell'affermazione- o meglio, niente che non sia morto e sepolto insieme a ieri sera
Ok, forse ero stata un tantino crudele.. ma mi dava sui nervi la gente che avanzava pretese.
Dann però non sembrò colpito dalle mie parole; inarcando le sopracciglia rispose -E questo l'avevo capito. Ma mi pare assurdo che trovi ripugnante anche solo l'idea di rivolgermi più di mezza parola
-Non è una cosa da me -tagliai corto incrociando le braccia sotto al petto
-Quindi lo fai spesso
Ma chi si credeva di essere?
-Mi stai giudicando? Perché tu fai esattamente lo stesso a quanto pare -pungente e dritta al nocciolo
-Non ti sto giudicando, anzi tu sai dove fermarti -rispose, riferendosi a quando mi ero rifiutata di andare oltre al bacio.
-E allora che vuoi? -Se non stava mirando a quello che diavolo voleva? Conoscermi e tutte queste storie per vedere in quanto tempo sarebbe riuscito a ...?
-Io vivo a Roma e stasera riparto -sputai il rospo, certa che dopo un rospo di questo genere mi avrebbe fatto i suoi più cortesi saluti e poi a mai più.
Tuttavia le mie parole, ancora una volta, non sembrarono fargli chissà quale effetto: Dann restò un attimo a guardarmi -Roma.. -ripeté, ma più che parlare con me sembrava immerso nei propri pensieri -ci sono stato solo una volta, ma non me la ricordo tanto bene
Sospirai, e decisi che quello era il momento di girare i tacchi ma, quando lo feci, lo sentii trattenermi delicatamente per un braccio
-Aspetta.
-Che c'è? -chiesi scocciata e turbata dal pensiero del viaggio imminente e dal peso di tutti i viaggi che avevo fatto sino ad allora
Dann mi scrutò a fondo e all'inizio non capii perché; quando realizzai di aver lasciato affiorare le mie emozioni e i miei turbamenti sul viso, era troppo tardi
-L'avevo capito ieri sera che non vivi qua: si sente dall'accento -spiegò e io pensai alle mie doppie marcate, alle C trasformate in G e ai verbi mozzati: tutte cadenze che avevo acquisito negli anni vivendo nella capitale -E ho capito anche che ti manca Viareggio -aggiunse, quasi sottovoce; non era una domanda.
Lo guardai, trovando tenerezza nel suo sguardo mentre le sue dita scivolavano via dal mio braccio.
-Quanto è distante da qui di preciso? -mi chiese
-380 Km con l'autostrada -risposi quasi in automatico, da tanto che ormai ce lo avevo impresso nella mente quel numero -Tutti però prendono l'uscita per Civitavecchia, che è più o meno 30 km prima: lì non fanno pagare il pedaggio
Stavo vaneggiando, era ovvio: a chi importava del pedaggio di Civitavecchia? E soprattutto, perché ne stavo parlando con Dann?
-Scommetto che tu sei una di quelle -tirò a indovinare lui, per niente stranito, e ci prese
-Certo: con tutte le volte che faccio su e giù risparmio tantissimo -confermai senza ritegno
-Tirex! -mi accusò allora
Io aggrottai le sopracciglia -Perché mi stai dando del dinosauro? Oltretutto è veramente brutto, le giraffe sono molto più belle -delirio libero
-Ti piacciono le giraffe? -mi domandò Dann stupito e divertito allo stesso tempo da questa mia uscita
Annuii, cercando di darmi un contegno -E' il mio animale preferito. Ma ritornando al Tirex, cosa c'entro io?
Dann rise -E' per le braccine corte -disse imitando l'animale -tirchia!
-Senti chi parla -replicai indicandolo -Hai lo stesso costume di ieri sera
-Ho il mio titolo di Principe Focoso da mantenere
Sbuffai divertita -Ancora con questa storia! E' stata..
-E' stata Kath, come no -mi interruppe -Ma mi pareva che fosse troppo impegnata con quel travestito e con la sua stupenda parrucca per badare a noi.
Questo mi fece scoppiare a ridere -Era orrenda!
Quando però smisi di ridere, scoprii che la situazione non era affatto diversa -Senti, Dann..
-Lasciami il numero -mi interruppe lui, serio -o la chat. Così, senza impegno, che ne dici?
Voleva un mio parere? La verità era che non riuscivo proprio a fidarmi. Insomma, perché me lo avrebbe chiesto se non per tentare di arrivare a.. e poi mollarmi su due piedi? Perché andava bene la “conquista difficile”, ma tempo una settimana o due, il necessario per realizzare che Roma non è dietro l'angolo e che anche la situazione sarebbe stata difficile (perché in un'eventuale storia a distanza lo è sempre), e Dann avrebbe lasciato perdere, cercandosi una viareggina più a portata di mano.
Lo guardavo in silenzio, e lui mi guardava di rimando, paziente, in attesa della mia decisione.
Fallo disse una vocina dentro di me così, per fare qualcosa, vedere che succede. Ormai erano passati diversi mesi.. era dalla fine dell'estate che non stavo con qualcuno; soffrire le pene dell'inferno, ma per chi?
Tre mesi idilliaci fra onde e sale, e la pelle abbronzata di Lorenzo che scivolava sulla mia; tre mesi di Viareggio, tre mesi senza preoccupazioni, tre mesi perfetti.
Tre mesi della mia vita buttati nel cesso, ad amare chi con me aveva sempre e solo finto di provare lo stesso sentimento, per poi scartarmi, buttarmi via come un vecchio giocattolo usato non appena avevo imboccato l'autostrada di ritorno verso Roma.
Ma forse con Dann non c'era questo pericolo: sarebbe stata solo corrispondenza (telefonica o via chat), senza pericolo di infatuazioni.
Poi, come ho detto, ero sicura del fatto che si sarebbe stufato presto, quindi.. perché no?
-Ce l'hai carta e penna? -gli chiesi allora
-Ma come, nella capitale siete ancora al papiro? -chiese con un sorriso radioso, tirando fuori il telefonino
-Be', fa molto Giulio Cesare: sai com'è, le vecchie tradizioni -risposi sorridendo a mia volta per poi dargli il mio numero
C'era uno strano silenzio, sia fra la folla sia dal palchetto allestito per l'occasione nella Piazza.
-Che succede? -chiesi guardandomi intorno
-E' il momento dei fuochi -rispose Dann indicandomi la spiaggia, a pochi metri da noi e dai carri fermi.
E infatti qualche istante dopo ci fu il primo scoppio, accompagnato da una dolce melodia; la conoscevo ma che canzone era?
Dann mi sorrise -A proposito di viaggi..
Con te partirò! Ecco qual era.
Ma allora ci si erano messi proprio d'impegno allora per farmi piangere! Era una delle canzoni più dolci che conoscessi.. e mi faceva star male per il semplice fatto che nessuno era mai voluto “partire con me su navi per mari..”. Avevo sempre viaggiato da sola, tranne per il Carnevale, dove portavo sempre le mie amiche. Lo so, questa si chiama autocommiserazione, ma che potevo farci?
Abbassai lo sguardo, non perché volessi ignorare lo spettacolo pirotecnico, ma perché quelle note mi facevano star male a tal punto da riuscire a stento a trattenere le lacrime. E, per quanto i fuochi d'artificio fossero belli, segnavano la fine del carnevale, la fine dell'unico week-end in cui le mie due vite si riunivano, anche se per poche ore.. quelle poche ore che valevano davvero una vita, perché non le vivevo a metà, divisa fra due città, due affetti: avevo le mie amiche, la mia famiglia, Viareggio. Avevo tutto.
Dann non commentò questo mio essermi rabbuiata all'improvviso, ma sono sicura che se ne accorse, perché mi si avvicinò di un passo, senza toccarmi ma lasciando che le nostre spalle si sfiorassero; sentivo il lieve tepore del suo corpo, appena accanto al mio.
Cosa voleva fare? Farmi credere che mi fosse vicino dopo neanche 24 ore che ci conoscevamo?
Tutte le mie forze erano concentrate nel trattenere le lacrime, e arrivare alla fine della canzone fu un'impresa.
Il solito mare di gente allegra e festosa per ciò a cui aveva appena assistito cominciò ad allontanarsi, in un disordine di maschere tutto viareggino.
Risollevai lo sguardo, e incontrai quello di Dann.
-Adesso devo andare -annunciai
-Lo so -rispose, e non sembrava per niente contento.
Gradii il fatto che non sembrasse intenzionato a strapparmi baci d'addio e robe varie che non avrei assolutamente gradito -Ciao, Dann -ancora scossa, decisi di tagliare corto, superandolo per andare a rintracciare quelle due sciagurate delle mie amiche.
-Ci vediamo presto -rispose lui
Mi voltai a guardarlo con le sopracciglia sollevate e un'espressione di puro scetticismo sul viso; lui rispose con un sorriso limpido, poi si voltò, probabilmente anche lui a cercare i propri amici
Tornai a guardare avanti a me, e finalmente trovai Kath e Lisa.
-Eccola! -mi accolse Kath spintonando l'altra per venirmi incontro -Come è andato questo secondo incontro?
Scrollai le spalle -Gli ho lasciato il numero
-Gli hai lasciato cosa? -ripeté Lisa, quasi le avessi detto che ci eravamo messi a farlo nel bel mezzo di Piazza Mazzini; Kath invece fece i salti di gioia -avevo capito che non ti interessava, e invece..!
-Infatti è così -confermai -L'ho fatto per.. noia
-Certo, come no!
Lisa sollevò le sue sopracciglia fini e chiare, mentre Katherine mi passava un braccio attorno alle spalle -Brava, adesso hai il tuo passatempo viareggino. Per ogni marinaio, ogni porto è un amore!
Non gradii molto il paragone con il marinaio (FOTO), ma quello che più mi lasciò interdetta fu l'uscita misteriosa di Lisa -Già, ma ogni marinaio prima o poi getta l'ancora da qualche parte.

°°°

Guidavo da 3 ore e 30; ormai eravamo quasi arrivate. Kath dormiva pesantemente, mentre Lisa sedeva silenziosa accanto a me.
Prima di partire, le mie amiche avevano provato a convincermi a guidare a turni ma io avevo rifiutato: erano mie ospiti, e volevo trattarle meglio di quanto avrebbe fatto un albergo a cinque stelle.
Quindi continuavo a macinare chilometri, lungo l'autostrada buia e silenziosa. Ero fissa sui 100 anche se il limite era di 90 in quel tratto ma, con il tom-tom che mi segnalava gli autovelox e quasi nessuno in giro, potevo stare tranquilla; andavamo veloci verso casa.
Casa.. ma perché ad ogni viaggio di ritorno verso Roma, mi sembrava di lasciarla alle spalle casa mia?
Vivevo lì da quando avevo 11 anni e, quando appena due anni fa l'incarico di lavoro di mio padre era terminato e i miei erano tornati in Toscana, nostra terra di origine, io avevo scelto di rimanere nella capitale. Trattasi di completare il liceo, impresa quasi compiuta e, soprattutto, di rimanere insieme alle mie migliori amiche che mi avevano accolta a braccia aperte da quando mi ero trasferita, finendo nella loro città e nella loro classe in prima media;
Ma cosa avrei fatto quest'estate, dopo la maturità?
Sospirai stringendo di più il volante.
Adoravo e odiavo i viaggi per lo stesso motivo: 4 ore di pensieri, belli o brutti, la mia mente spaziava in tutti gli angoli per 4 ore. E quella domanda, quella stramaledetta domanda, tornava sempre allo scoperto..
Certo che avrei fatto l'Università, e dopo gli studi fatti sin ora, sapevo già che avrei preso una facoltà scientifica, non era questo il problema. La domanda da un milione di dollari era DOVE: la Sapienza a Roma o La Statale di Pisa?
E ancora, dopo quasi cinque anni da quando avevo cominciato a pensarci, non sapevo rispondere.
-Tutto bene? -quasi sobbalzai udendo la voce di Lisa; i suoi occhi andarono per un attimo alle mie nocche, bianche per lo sforzo di stritolare quel volante
-Sì -risposi allentando la presa -certo
-Sei stanca? Vuoi che guidi io?
-No, non preoccuparti. Manca poco
E infatti, pochi chilometri dopo, vidi il cartello, in alto e ben leggibile: ROMA.
Trattenendo un altro sospiro, seguii l'indicazione con su scritto GRA, Grande Raccordo Anulare, già rallentando perché tanto era sempre trafficato a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Paragonai per un attimo quella strada al lungomare di Viareggio, sempre pieno di biciclette e quasi mi venne da fare inversione a U rigirando la macchina.
-Hai detto che Dann aveva già capito l'altra sera che non eri di Viareggio -commentò a un tratto Lisa
-Sì -risposi senza capire dove volesse arrivare -Perché?
-E ti ha chiesto lo stesso di rivedervi
-Già -confermai; mi aspettavo che aggiungesse qualcos'altro ma ciò non accadde -Ma perché queste domande? Non mi eri sembrata tanto entusiasta di questo fatto
Lisa scrollò le spalle -Stavo solo pensando.. in quattro ore dentro una macchina nel bel mezzo del nulla, che cosa si può fare se non pensare?
Scrollai le spalle -Da piccola io parlavo con i miei piedi
-Cosa?! -fece Lisa scoppiando a ridere
-Sul serio! Dei discorsi lunghi delle ore
-Ecco come ci si riduce dopo troppi di questi viaggi!
Risi con lei, poi sentimmo un mugugno provenire dai sedili posteriori -Perché ridete tanto? -avevamo svegliato Kath.
Be', menomale, perché adesso che eravamo tutte sveglie, il viaggio sarebbe trascorso piacevolmente fra una chiacchiera e l'altra.
Qualche chilometro più avanti imboccai l'uscita per Civitavecchia.
Tirex sussurrò una vocina nella mia testa e quasi mi scappò da ridere.
Chissà cosa aveva in mente Dann con questa storia del numero.. mah, finché ci fossero stati questi quasi 400 Km a separarci, non mi sarei preoccupata.




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Prima di tutto volevo ringraziarvi! <3
Grazie a chi ha sta leggendo questi capitoli perché ha scovato casualmente la storia su EFP, a chi è stata incuriosita dall'introduzione, e a chi ha deciso di leggere dopo che l'avevo avvisata della pubblicazione!
E grazie di cuore a chi ha recensito ovviamente =)
Be', diciamo che con questo capitolo il “Principe Focoso” ha ottenuto un'opportunità per dimostrare di essere veramente un principe ;)
Spero non vi sia sembrato azzardato il gesto di Lally di lasciargli il numero.. in fondo questo ragazzo la intriga e, per quel poco che lo conosce, può dirsi quasi sicura di non essere incappata in un malintenzionato.. ma ovviamente vedrete nel prossimo capitolo come Dann si giocherà le sue carte!
Attraverso una mezza paginetta scritta dal suo punto di vista, cercherò di farvi capire meglio cosa gli giri per la testa..
Tornando però a questo capitolo, volevo spiegarvi gli strani vaneggiamenti di Lally a proposito di Civitavecchia e giraffe: oltre al fatto che questi particolari li ritroverete poi nel corso dei capitoli (ovviamente non vi dico come e perché xD), volevo sottolineare la confusione che regnava in quel momento nella sua testa. Lally voleva andarsene, sentiva di doversene andare, eppure allo stesso tempo, trovava piacevole parlare (e ripeto parlare, non solo baciare!) con il suo principe.
Comunque questa storia è tutta agli inizi e se questo, e forse anche il prossimo capitolo, vi potrebbero risultare un po' lenti (io comunque mi sono divertita tantissimo a scriverli xD), spero che mi perdonerete non appena farò rincontrare di nuovo di persona i due protagonisti ;)
Per ora ringrazio le 3 persone che hanno aggiunto la storia fra le preferite, le 6 che l'hanno aggiunta fra le seguite e chi sta leggendo in silenzio!
Grazie di cuore a tutte, è bello essere di nuovo su EFP! <3
Un bacione!
  
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