Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: Milla Chan    16/05/2012    5 recensioni
La sveglia sul comodino suonò non appena scattarono le 7.30.
Una mano stanca uscì da sotto le coperte e cercò a tentoni il bottone per spegnere quel fastidioso rumore.
Oh, finalmente un po’ di silenzio.
Nor si rigirò nel lenzuolo, sentendo qualcosa di troppo ingombrante opprimerlo. Socchiuse gli occhi appannati e si stiracchiò lentamente, girando lo sguardo alla sua destra. Dan dormiva ancora profondamente, abbracciato al cuscino come un bambino.
Si alzò a sedere senza fretta, non riuscendo ancora a distinguere bene i contorni delle cose che lo cirdondavano.
Ma non potè non notare di avere una mano impigliata tra dei lunghissimi capelli biondi, ondulati, che pareva fossero proprio i suoi; né ignorare due prosperose sporgenze sotto la maglietta del pigiama.
-Ma che cazz...-
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danimarca, Nordici, Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Margrethe socchiuse gli occhi. Ci mise un po’ ad aprirli del tutto e a collegare il cervello.
Si tirò a sedere e si stropicciò la faccia, stringendo uno delle decine e decine di coniglietti di peluche che invadevano letteralmente la sua camera.
Saltò giù dal letto con un sorriso e già che andava da un orecchio all’altro, prese un bel respiro e zampettò fino alla porta.
Uscì dalla stanza, attraversò il corridoio e aprì piano l’uscio della camera dei suoi genitori, fiocamente illuminata dagli spifferi di luce che entravano dalle persiane.
Ghignò appena, lasciando adare lentamente la maniglia della porta semiaperta.
-Far, pappa!- Margrethe saltò nel lettone, entusiasta, posizionandosi tra le due Nazioni mezze addormentate e scrollandole. –Pappa, far, oggi avete il meeting, suvvia, un po’ di svegliume!-
Norvegia sbadigliò rumorosamente, girandosi su se stesso e lasciando, assonnato, un bacio tra i capelli scompigliati della bambina.
-...Svegliume...?- borbottò Dan, aprendo appena un occhio e fregandosi l’altro con una mano. -...Esiste questa parola?-
Margrethe rise di gusto, prendendo la sua mano grande e appoggiandola sulla sua guancia morbida. –Sai che giorno è oggi, vero far?- mormorò a bassa voce, con un sorriso enorme.
-...No, che giorno è?- mentì, facendo una finta espressione sorpresa. -...Tu sai che giorno è, Norge?-
L’altro, che si era già alzato dal letto, traballante, sorrise sotto i baffi, reggendo il gioco a Dan. –Sedici maggio.-
-Grazie, lo sapevo anche io...! Sii più specifico, pappa!-
-Il giorno del meeting?- continuò alzando le spalle, provando a nascondere un piccolo ghigno.
-MA DAI, voi due mi fate davvero esasperare...!- La bambina gonfiò le guance, tirando una serie di piccoli pugni sul petto di Danimarca. –No, dai che sapete che giorno è, ditelo!-
-Giorno prima del compleanno di Norge?- azzardò Dan, ricevandosi un’occhiataccia dalla bambina, che sbuffò scocciata. –No, ma dai, ci sei quasi...!-
Norvegia fissò l’orologio. –Giorno che tu vada, come il resto degli altri noiosi giorni, a scuola?-
Dan scoppiò a ridere e fece le labbra a cuoricino, portandosi le mani dietro alla nuca.
-Okay, okay... Se dico che giorno è me lo dai un bacio?-
Margrethe si illuminò, cominciando a saltellare sul posto, esaltata. –Sì, sì, dillo, dillo!-
-Buon compleanno, ‘Grethe!- Norvegia lo battè sul tempo, buttando in malo modo un cuscino in faccia a Danimarca con la sua solita espressione piatta, ma con uno sbrilluccichio speciale negli occhi, aspettando pazientemente in piedi sul fondo del letto che la bambina arrivasse, carponi carponi, e che si aggrappasse a lui come un koala.
Nor sorrise, stringendola affettuosamente e dondolandola.
-Ma... ma... E io!?- Danimarca uggiolò disperato, sporgendo il labbro inferiore e facendo gli occhi da cucciolo mentre allargava le braccia.
Con un urletto emozionato, la piccola corse verso di lui, posando amorevolmente le labbra sulle sue mentre l’altro la stringeva forte, sollevandola e facendola rotolare con lui nel letto.
-Gaaah, far, mi stritoliiii!-
-...Dan, piantala. Margrethe, diamoci una mossa che devi andare a scuo...-
-PAPPA, TI PREGO, POSSO VENIRE CON VOI?- la bambina lo interruppe, congiungendo le mani davanti a sé e facendo un’espressione terribilmente simile a quella di Dan quando lo scongiurava in ginocchio.
Nor aprì la bocca per rispondere che no, non poteva andare con loro, ma sarebbe dovuta andare a scuola come tutti gli altri giorni da brava bambina di sette anni. Tuttavia l’altro ragazzo, steso nel letto, prese in braccio la bambina come se non fosse pesata niente e corse fuori dalla camera al grido di:
-CERTO CHE SÌ, ANIMIAMO UN PO’ QUESTE TEDIOSE RIUNIONI!-
-FAAAAR, cosa vuol dire “tediose”?-
-Non lo so, ma una volta l’ho sentito dire da Nor, lui sa tante parole strane, uh uh uh.-
Norvegia sospirò, seguendoli lentamente mentre trascinava le ciabatte sul parquet.
Per una volta, si diceva, poteva anche starsene a casa da scuola. Una riunione valeva come tre giorni di studio, avrebbe potuto imparare tante cose...!
Ah, scoppiò a ridere nella sua testa per quel pensiero molto, molto –estremamente!- positivo, e molto, molto poco realistico.
 
~~~
 
Non appena l’auto si fermò, Margrethe aprì la portiera e si precipitò giù, correndo verso il portone d’entrata. Vi si fermò davanti, portando le braccia dietro la schiena e girando la testa, aspettando che i suoi papà arrivassero con calma.
-Pappa, secondo te sto bene?- sorrise, osservando sognante il suo vestitino migliore, mentre due fossette si fecero spazio sulle guance appena imporporate.
–Certo che sì, perché me lo chied...?-
Non appena Danimarca si decise ad aprire la porta, la bambina filò lungo il corridoio, non lasciando nemmeno il tempo a Nor di finire la frase.
-Onkel!- pigolò, correndo tra le braccia di Jan, che quasi sussultò per la sorpresa.
-‘Grethe, auguri...!- le disse Islanda, che se ne stava in piedi affianco a lui, accarezzandole piano i capelli morbidi e facendo un cenno di saluto a Danimarca e Norvegia, per poi tornare a guardarela bambina che affondava la faccia nel cappotto di Jan.
–...Ma come siamo eleganti. – le disse l’olandese con un sorriso, prendendola in braccio.
-Grazie...- La bambina arrossì, sorridendo imbarazzata. –Mi sono vestita da grande per voi, eh.-
-Oh, ormai hai sette anni, sei una signorina.-
-Hai già salutato Tino e Berwald?-
La bambina scosse semplicemente la testa, osservando di sfuggita Norvegia e Inghilterra che si scambiavano uno sguardo strano, che lei non seppe proprio riconoscere, ma era certa che non fosse del tutto amichevole...
 
~~~
 
-Sì!-
-No!-
-Sì!-
-No Peter, no!- esordì con voce più forte del solito la bambina, sbattendo i piedi.
-Perché non puoi diventare mia moglie!?- chiese stizzito, tirandole il fiocco tra i capelli biondi.
- Perchè tu sei un maschietto, mentre io sono una femminuccia, ecco perché!-  sbottò l’altra, scostando le mani indesiderate dalla sua bella testolina.
-Ma Margrethe, questa non è una scusa, marito e moglie sono maschio e femmina...!-
-Ma Berwald dice che Tino è sua moglie...! E anche se far e pappa non lo dicono, sono sicurissima che sono marito e moglie: vivono assieme e sono tanto innamorati! Anche onkel Ice sta sempre a tenersi per mano con Jan e lo bacia tanto tanto. E sono maschietti, no? Come la metti adesso, sapientone?- asserì Margrethe, convinta dei suoi ideali e delle sue teorie.
-Vuoi dire che anche i tuoi compagni a scuola hanno genitori maschi?- chiese il bambino, alzando un sopracciglio, scettico.
La bambina serrò la bocca e corrucciò la fronte. Ehi, non ci aveva mai pensato...
-Ma due maschietti non posso avere bambini.-  continuò, annuendo con il capo e incrociando le braccia, soddisfatto di essere riuscito a zittirla.
Margrethe fece una smorfia, tirandogli un ceffone sulla testa. –COSA VORRESTI DIRE!? Far e Pappa sono i miei genitori!-
Peter si spiaccicò una mano in faccia, sospirando pesantemente. Okay, okay, quella bambina gli piaceva per qualche strano motivo, ma era parecchio strana. Avrebbe dovuto insegnargli tante cose.
-...Ah, e poi saresti troppo vecchio per me.- mormorò con fare altezzoso la bambina, sfarfallando una mano in aria e passandogli affianco, dirigendosi verso la porta delle riunioni che si stava aprendo,  cercando con lo sguardo i suoi genitori.
 
~~~
 
- Margrethe, ti sei divertita?- gli chiese Danimarca quando finalmente riuscirono ad uscire dall’edificio, dopo aver salutato tutti ed essere rimasti a parlare per un bel po’, portando svariate borse piene di regalini.
-Oh, sì, Peter è tanto strano, ma Wy è simpatica e si vede che mi vuole bene.-
Norvegia si trattenne dal ridere. Santo cielo, era talmente strano pensache che, se non ci fossero state quelle due pesti, lei non sarebbe neanche esistita.
-Pappa, posso chiederti una cosa?-  domandò improvvisamente, guardando seria il volto di Norvegia
Nor le si accucciò davanti, passando accuratamente una mano sulla vestina a stampa scozzese, per togliere le pieghe.
-Ovviamente.-
-...Peter dice che marito e moglie sono maschio e femmina e che due maschietti non posso avere dei bambini. Ma voi avete me, quindi è davvero impossibile che Peter dica cose vere. Gliel’ho detto, ma lui non mi crede!-
Sul volto di Dan si dipinse un sorrisone e compiaciuto, mentre la faccia di Norvegia rimase gelida. La bambina, notandolo, continuò il suo discorso, sebbene un po’ titubante:
-Pappa... Io ho pensato e... Insomma, mi è venuto un piccolo dubbio... C’è un album di foto, a casa, dove tu hai i capelli lunghi lunghi e... Cioè, sembri davvero una femmina, e hai una pancia grande grande. Che... che cos’è?-
Norvegia fremette, aggiustandole il fiocco tra i capelli e sentendosi improvvisamente la gola secca.
Dan ridacchiò e porse la mano alla bambina. Lei la prese, continuando a guardarli incuriosita, mentre tutti e tre cominciavano ad incamminarsi verso la macchina.
-...Devi sapere, Margrethe, che quando due persone si vogliono tanto bene...-
Dan iniziò un discorso decisamente inopportuno che fu stroncato sul nascere da una forte gomitata nel fianco da parte di Norvegia.
 
-Vedi... Te lo spiego quando abbiamo un po’ più di tempo, okay?-
-...Pappa, non so perché ma ho l’impressione che me lo ripeterai anche nei prossimi anni...-


Dan scoppiò a ridere per l’ottima previsione della figlia, sporgendosi verso Norvegia e stampandogli un bacio sulla guancia arrossita, per poi sospirare sognante.
 
-...Oh, Margrethe.-




 

FINE.





 
Note:
Far: “papà”, in danese.
Pappa: “papà”, in norvegese (sì, pensare che Nor si farà chiamare a vita “Pappa” è esilarante, ma non l’ho inventato io il norvegese! XD)
Margrethe, giustamente, chiama i suoi due papà con l’appellativo papà (you don’t say!). Solo che per Dan usa il termine danese e per Norge quello norvegese. Così riesce a distinguerli, è un genio quella bambina! XD
Onkel: "zio" sia in danese che in norvegese
 

Un grazie enorme e un bacione a:
-Chi ha messo la storia tra le preferite...
adrienne riordan
Annie Roxane Jackson

chibimal
Fuiuki
happylight
Kaida_ _ _
KawaiiBonBon
kumiko095
Moetrollice
N o r w a y
RobyInWonderland

TheJolly

Yuki_987

 
-Chi ha messo la storia tra le seguite...
chiaravittoriavargas
Dark Marianne
Fallin
GillyChan
Kaichan__
KayeJ
LaCCC
La_Marie
Matryoshka
Mistake
Niniel Virgo
Pomela
red soul
SFLind
vully
Yuki_987
 
-Chi ha recensito i capitoli...
Bazylyk19
happylight
Kaida_ _ _
LaCCC
SFLind
Aoi
adrienne riordan
TheJolly
_Valchiria_
vully
Moetrollice
 
-Chi recensirà questo capitolo! <3

-Chi ha semplicemente letto e si è divertito! :D
 
Grazie mille per avermi seguita in questa fanfiction che è stata, in qualche modo, il mio piccolo capolavoro, dato che è stata la mia prima vera long. <3
Era partita come una fic comica, ma di comico ha mantenuto solo pochi momenti, andando avanti con i capitoli.
Comunque, sappiate che mi sono divertita tantissimo e impegnata a fondo a scriverla, spero vi abbia suscitato emozioni di ogni tipo, perché credo sia l’ispirazione di ogni lettore scrivere storie che suscitino sensazioni in chi legge.
Ancora grazie a tutte/i.

Milla Chan.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Milla Chan