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Autore: Melabanana_    02/06/2012    4 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
---
Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 3.

La mattina dopo, Hera stava letteralmente dormendo in piedi avendo passato tutta la notte a giocare con la X-Box a calcio. Persino in metro non fece alcuna attenzione agli altri e lasciò che dicessero di lui quel che gli pareva senza commenti sarcastici.
Uscì dal vagone e s’immerse nella folla, tenendo le spalle curve.
Niente poteva svegliarlo…
-Figlioooooo!-
Beh niente a parte questo. Alzò gli occhi e vide Kirigakure sventolare una mano nella sua direzione, mentre Demete cercava di tenerlo a bada. Aporo se ne stava per i fatti suoi, cosa strana.
-Ti aspettavamo, figlioletto mio!- esclamò Nuvoletta Rosa.
-Sto per commettere un matricidio- borbottò Hera. Demete lo osservò attentamente.
-Hai dormito poco eh?- commentò ed Hera annuì.
-Come mai? La tua ragazza, ops, ragazzo ti ha inseguito anche nei sogni?- chiese Kirigakure maliziosamente. Hera lo fulminò con lo sguardo.
-Per l’ennesima volta, io e quel ragazzo non…-
-Tadashi~!- Una voce purtroppo familiare risvegliò di colpo tutti i suoi sensi, soprattutto quello di sopravvivenza, ma prima che potesse nascondersi il biondino gli fu addosso.
-Buongiorno~!- cinguettò gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo forte.
Per alcuni istanti né Hera né gli altri tre capirono cosa stava succedendo, poi Kirigakure commentò:- Ah, c’est l’amour!- ed Hera si staccò da Terumi con la voglia di strangolare il ninja.
Kirigakure sorrise:- Ora devo andare dai miei nuovi amici! Bye!- e si eclissò.
Demete lo guardò a metà fra sorpreso e preoccupato.
–Nuovi amici? E chi sarebbero? Aporo, tu ne sai qualcosa?- domandò. L’amico non rispose, e lui lo scrollò. –Ehi, Aporo! Insomma, è da ieri che te ne stai sulle tue! Che ti prende?!
Aporo arrossì e balbettò qualcosa d’incomprensibile sulla sua classe e poi fuggì letteralmente.
Demete si mise le mani sui fianchi.
–Oh, avanti! Che gli prende a tutti oggi?- sospirò.
Poi si girò e vide che Terumi era ancora abbracciato ad Hera, che cercava in tutti i modi di scrollarselo di dosso. Demete osservò accigliato quello strano binomio, poi si ricordò di una cosa e tirò fuori dalla cartella il suo quaderno.
-Ehm- mormorò arrossendo –Aphrodisama?
Terumi si staccò da Hera e si girò verso di lui, con un sorriso allegro e gentile.
-Potresti farmi un autografo?- chiese Demete letteralmente pendendo dalle sue labbra.
-Certo!- esclamò Terumi, prese il quaderno e gli fece una bella dedica. Hera fissava incredulo uno dei suoi migliori amici.
“La mia stima per te, Demete, si è abbassata di colpo. Ora sei più in basso di Kirigakure!” pensò disgustato.
Scosse il capo e si avviò dentro. Terumi subito lo rincorse, lasciando da solo Demete.
-Tadashi, vorrei entrare a far parte di un club- annunciò Terumi.
Hera lo guardò, alzò un sopracciglio.
La scritta “E a me che me ne frega?” sembrava stampata sulla sua faccia. Ma ovviamente Terumi non ci fece caso, o fece finta di niente.
Continuò a parlare allegramente.
-Ho un'idea, fammi fare un giro dei club più forti. Sarà divertente!-
-Uno spasso- disse ironico Hera.
-Ma dai, sei proprio un guastafeste! Andiamo!- lo incoraggiò Terumi e prese a trascinarlo verso le palestre. Hera lo seguì senza troppo entusiasmo.
Lo osservava, di sottecchi. “E' piuttosto basso, ma ha un bel fisico slanciato. Sarà vero che fa il modello? Comunque con un fisico così non sarà certo adatto a fare attività sportiva...” Rifletteva “Farà anche questo parte del suo piano per far credere a tutti d'essere perfetto?”
Terumi si fermò di scatto, davanti allo specchietto di una delle auto parcheggiate nel cortile, appartenenti ai professori.
-Che c'è ora?- chiese Hera perplesso.
Terumi frugò nella borsa e tirò fuori una spazzola con cui iniziò a lisciarsi i capelli biondi.
-Odio essere spettinato- si giustificò posando l'oggetto e riprese a camminare come prima.
Hera scosse il capo. “Non potrebbe mai fare sport... forse ci sarà davvero da divertirsi...” si disse. “Probabilmente è una frana...”
-Cominciamo con... il karate?- chiese Terumi guardandolo.
Hera fece spallucce. Entrarono e Terumi chiese di poter fare una prova per essere ammesso, causando l'ilarità di molti dei ragazzi. Ed Hera poteva capirli, cosa poteva combinare quel ragazzo così mingherlino?
-Okay, ti sfido io- disse il capitano della squadra, con un ghigno disinvolto.
Era convinto, probabilmente, di liberarsi presto della seccatura. Salì sulla pedana morbida e si mise in posizione; al via, il ragazzone sferrò un calcio diretto al fianco di Terumi e un pugno alla sua testa.
Ma Terumi, come fosse stata la cosa più naturale del mondo, scansò entrambi i colpi spostandosi di lato e abbassandosi, poi dal basso tirò un pugno sul mento dell'altro, che barcollò stordito per poi inciampare nei suoi stessi piedi e cadere al tappeto. Terumi si drizzò e si portò una mano alla nuca, nervoso.
-Ops, ho esagerato vero?- disse. Le risate dei membri del club si spensero vedendo a terra il loro capitano, quindi seguì il silenzio e poi le urla di delirio delle ragazze. Hera spostava lo sguardo dal biondino al ragazzone, incredulo.
Afferrò il biondino per un braccio e lo portò fuori prima che esplodesse il caos.
-Ma cosa diavolo... sei tu? Come hai fatto?!- gli domandò.
-Questione di tecnica. Sono stato nel club di karate per un po' alle medie.-
Hera non credeva a ciò a cui aveva assistito. “Troppo incredibile” si disse, quindi portò Terumi al campo di basket.
Appena entrati un pallone gli volò addosso.
Terumi gli balzò davanti e lo prese al volo, bloccandolo all'altezza del petto.
-Ottimi riflessi, biondina- ghignò il ragazzo che l'aveva lanciato -Sei qui in visita col tuo ragazzo?
-Perché tutti pensano che io sia il tuo ragazzo?- sibilò Hera infastidito.
Terumi scosse il capo sorridendo.
-Vorrei giocare un po'- affermò tranquillo.
Il ragazzo rise, quindi si piegò sulle ginocchia e disse:- Vieni, avanti! Tanto un piccoletto come te che speranze ha!
Nel momento in cui Terumi posò palla a terra e partì, Hera notò che stavolta sul suo sorriso non c'era traccia del bravo bambino.
Il biondino arrivò davanti al ragazzo e lo dribblò con una serie di palleggi quasi rasoterra fra le sue gambe, quindi passò avanti e segnò in terzo tempo.
La palla gli tornò addosso, lui l'afferrò e la strinse.
Il ragazzo sconfitto lo guardò incredulo. -Dannazione!- gridò e caricò su di lui.
Hera temette che Terumi finisse spiaccicato sul parque, invece il biondino scartò l'avversario e palleggiando uscì dalla linea da tre. Da lì, si sollevò sulle punte come a voler tirare. Il ragazzo subito gli corse incontro e saltò per bloccare il tiro, che non partì.
Il momento successivo, quando il ragazzo era ormai atterrato e non poteva saltare di nuovo, Terumi lo superò con un rapido passo poi si sollevò e tirò.
Hera e gli altri spettatori rimasero ammaliati dalla sua figura mentre sembrava rimanere sospesa in aria, aggraziata, elegante. Poi il rumore della retina smossa dal punto segnato, li risvegliò dalla trance.
Il biondino ricadde perfettamente sulle gambe, si asciugò il sudore dalla fronte e si tirò indietro una ciocca di capelli.
-Niente di che, ero nel club di basket alle medie- commentò, fece l'occhiolino ad Hera, che boccheggiava vedendo che le ragazze morivano per il biondino.
“Essere perfetto gli riesce davvero bene” pensò Hera mentre il biondino lo raggiungeva sorridente.
-Tadashi, non c'è un club di calcio?- domandò.
-C-Certo che c'è. Io sono iscritto. Ti ci porto... seguimi...- balbettò il ragazzo colto di sorpresa. Era talmente sconvolto che si rendeva a malapena conto di di stargli davvero facendo da guida turistica, cosa che assolutamente aborriva.
-Terumi, ascolta... Ma in quanti club sei stato alle medie?!- Non si trattenne dal chiederlo, si vergognava ma era curioso.
-In quasi tutti- rispose il ragazzo e notando l'espressione di Hera rise.
-Però la mia permanenza è stata breve in tutti.- aggiunse.
-Perché?- domandò Hera. Terumi s'incupì leggermente.
-Perché sono troppo bravo...- mormorò. Prima che Hera potesse commentare, videro il campo di calcio davanti a loro.
Terumi s'illuminò e sul suo volto sparì ogni traccia di tristezza.
-Tadashi, facciamo due tiri!- esclamò. Hera lo seguì, trascinandosi per inerzia.
Terumi prese uno dei palloni dal cesto e cominciò a palleggiare col piede. Hera lo raggiunse poco dopo, arrotolandosi i pantaloni per giocare meglio.
Solo allora notò l'abbigliamento di Terumi.
A parte la camicia a maniche corte e la cravatta in regola, tutto il resto era assoluta irregolarità: pantaloncino che gli arrivava poco più giù dell'inguine, calze nere lunghe fino alle ginocchia, infine numerosi bracciali alle braccia.
-Che c'è?- chiese il biondino accorgendosi del suo sguardo.
-Ma ti fanno davvero girare così?- replicò Hera scuotendo la testa.
Terumi sbatté le palpebre senza capire, quindi si osservò e disse:- Oh. Ti riferisci al mio abbigliamento insolito? Beh, mi piace farmi notare...-
-Questo l'avevo capito, non è che tu lo nasconda- commentò Hera ironico. -Mi chiedevo solo se il preside e i professori fossero d'accordo...-
-Certo che non lo sono. Ma io me ne frego- Sorrise, un sorriso diabolico.
Hera sospirò e scosse il capo. Era un vero diavolo travestito da angelo...
-Tadashi, Tadashi! Mettiti in porta che faccio qualche tiro!-
-Va bene, va bene...-
Hera andò verso la porta. Terumi posò la palla a terra e calciò.
Ancora una volta, Hera si sorprese a pensare che l'eleganza e la grazia di Terumi non fossero solo finzione: era davvero un ragazzo speciale, in un certo senso. E mentre pensava ciò, si fece anche segnare il primo tiro.
-Non vorrai lasciarmi vincere! Impegnati!- lo prese in giro Terumi, malizioso. -Se perdi contro di me, dovrai uscire con me per un giorno intero!-
Hera arrossì e ringhiò:- Non ti montare la testa! Perché solo con me ti comporti così?! Dannazione!-
-Accetti la sfida?-
-Va bene! Se vinco io però ti trovi un nuovo amichetto e mi lasci in pace!-
Gli rilanciò la palla e cominciarono, stavolta sul serio.
Stavano a 3 parati da Hera contro 4 segnati dal biondino quando sentirono le voci degli altri membri del club che man mano arrivavano.
-Guarda chi ci precede sul campo, il nostro figlioletto adorato- commentò Kirigakure entrando in campo.
Demete, che avendo perso a Bim Bum Bam trasportava la borsa di Kirigakure oltre alla sua, le lanciò tutte a terra e stramazzò nelle braccia della “mamma”.
-Ma dai, se crolli per così poco che uomo sei, papà?- lo sfotté Kirigakure.
Demete stava per dargli una testata ma poi vide Terumi.
-Aphrodisama!- esclamò e subito andò a salutarlo, inchinandosi.
Hera affiancò Kirigakure, a cui era venuto un leggero tic all'occhio nell'osservare Demete prodigarsi per il biondino.
-Sei geloso, mammina?- domandò Hera.
-Semplicemente non capisco cosa ci trova di tanto interessante- borbottò l'altro.
Una voce li interruppe.
-Ma quello lì non vorrà entrare nel nostro club?-
I due ragazzi si voltarono verso quella voce: alcuni ragazzi delle medie stavano parlando fra loro di Terumi.
-E' troppo bravo. Non dovrebbe entrare in un club se non ne ha bisogno.-
-Già, e poi si mette troppo in mostra.-
-Ho sentito che fa il modello, non gli basta tutta quell'attenzione?!-
-Se le ragazze morissero per me come per lui!-
Hera s'infastidiva di più ad ogni parola, e stranamente sentì di dover intervenire a difesa di Terumi.
-Ehi voi...- stava per dire, ma qualcuno lo trattenne. Si girò e vide il biondino aggrappato alla manica della sua camicia.
-Terumi- mormorò. Il ragazzo sorrise, ma tremava per il nervosismo.
-Lascia stare, Tadashi, ci ho fatto il callo. La gente normale non mi vuole.- disse.
Si girò e cominciò ad avviarsi fuori dal campo.
Hera rimase a guardarlo, immobile.
“Oh, capisco... quindi questi sono gli svantaggi della perfezione?” pensò “Finisce così... Ma quanto mi da' sui nervi quel suo falso sorriso!
Arrabbiato, afferrò il braccio di Terumi e lo tirò indietro; quando lui barcollò all'indietro lo bloccò con il corpo e gli mise una mano sulla spalla.
-E se io ti volessi?- sussurrò.
-Eh?- Terumi sgranò gli occhi, ma prima che potesse parlare Hera iniziò ad inveire contro il gruppo di ragazzi.
-Stupidi ragazzini! Volete davvero farvi mettere i piedi in testa da questo qui?! Negli sport non si migliora eliminando quelli bravi ma con l'impegno! Quindi fatela finita con queste cazzate, Terumi entra in squadra è chiaro?!-
-S-Sissignore!- Fu la risposta terrorizzata dei ragazzini, che subito si dispersero per il campo, sconfitti dalla strigliata del loro senpai.
Hera sbuffò, mollò Terumi e si chinò a prendere un pallone.
Quando si sollevò notò tre paia di occhi fissi su di lui, increduli.
-Sei stato fighissimo, Tadashi- commentò Demete.
Kirigakure saltò addosso al suo amico e aggiunse:-Mamma e papà sono fieri di te!- fingendo di asciugarsi una lacrimuccia. Tadashi scosse il capo, spazientito. - Anche voi due, quando la finirete con questa sceneggiata?-
-Tadashi...- mormorò Terumi.  -Perché l'hai fatto?-
Hera si voltò e sussultò: il ragazzino aveva un'espressione sinceramente sorpresa e commossa.
-Non... non l'ho certo fatto per te. E' solo che quei discorsi mi hanno fatto imbestialire- si giustificò , poi si abbassò alla sua altezza, in modo che solo lui potesse sentire:- E poi, odio quando fai finta di sorridere.-...
Terumi avvampò. Hera si scostò con un sorrisetto e andò nel campo a giocare.
-Ma quanto si scalda Tadashi per la sua ragazza...!- ridacchiò Kirigakure seguendo Hera e trascinando via Demete dal suo idolo “Aphrodisama”.
Il quale rimase lì a bordo campo a fissare Hera Tadashi, che l'aveva protetto e lasciato senza parole, improvvisamente sotto una luce nuova.







xxx

 
**Angolo dell'Autrice**
Ciao °^°
In questo capitolo cominciamo a conoscere un po' meglio sia Hera che Afuro.
Ah, approfitto per dire che Hera è un tipo un po' particolare.
Lo vedrete fare parecchie cose imprevedibili -epersottocivannotuttiglialtrilol(?)- XD
Per il momento i personaggi sono ancora pochi, ma presto ne appariranno altri -compreso il nostro sesto protagonista, che non è ancora entrato in scena :DDDD
Al prossimo capitolo!
Un bacio
;roby 
 
   
 
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