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Autore: NiallsUnicorn    05/06/2012    6 recensioni
Harry. Il sorriso sparì velocemente dal mio volto, così come era apparso.
No, no, no. Tutto ma non lui.
Mi alzai di scatto, facendo cadere il quaderno. Sferrai un pugno contro il muro, cercando di scaricare la rabbia.
Si vedeva a chilometri la vera natura di quel ragazzo: era egocentrico, maschilista, sfruttatore. Una persona che trovavo a dir poco ripugnante.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ASHGALLÀ!
Cciorno ccente, innanzitutto volevo scusarmi per il ritardo con cui aggiorno arfybonphg ma sappiate che è perché a scuola da me continuano a interrogare/fare verifiche. Che bastardi. (?)
Ccomunque, volevo ringraziare (dovevo farlo lo scorso capitolo ma andavo di fretta) (?) le 25 persone che seguono la storia, le 9 che la preferisco e le 4 che la ricordano *-*
E grazie anche ai lettori che mi hanno già lasciato 76 recensioni *O*
Taanto loove. (?)
Basta u.u
Recensite! *è un ordine* (?)
Bascii, medusa c':

A PROPOSITO! (?)
Che voi sappiate, ci sono laghi nei dintorni di Londra? (?)
Mi serve per andare avanti con la storia arxyviphts devo documentarmi. (?)
A ppresto u.u



Capitolo 11

-Ok, stavolta ho deciso di rinunciare a coprirti gli occhi perchè inizio a temere che tu possa mordermi sul serio- disse, ingoiando la saliva -ma prometti che li terrai chuisi?- domandò speranzoso.
-Fidati- dissi sarcastica.
Cominciavano a farmi male le gambe, ormai camminavamo da circa tre quarti d'ora, durante i quali Styles non aveva fatto altro che elogiare il posto misterioso dove ci stavamo recando.
Decisi di smettere di ascoltarlo e iniziai a camminare più speditamente, sentendo che anche lui aveva accelerato il passo.
Prima arriviamo, prima ce ne andiamo. Pensai sospirando.
Mi guardai attorno e notai che c'erano ancora molte persone in giro, nonostante fossero quasi le undici e mezza.
Sembravano tutti dirigersi nella nostra stessa direzione, il che era strano.
-Harold...- tentai, sperando di riuscire nell'intento di fami rivelare dove stessimo andando.
-Ecco, una volta girato questo angolo saremo arrivati- disse lui visibilmente eccitato, ignorando la mia domanda.
Sospirai e strinsi il contenitore degli avanzi, affrettandomi per raggiungerlo.
Con mia sorpresa, mi afferrò per un braccio come aveva fatto poco prima al ristorante, e iniziò a trascinarmi.
-Lasciami, Harold- dissi svogliatamente, mentre mi spingeva in una piazza circolare.
La osservai e notai che continuavano ad arrivare delle persone, da tutte le entrate dello spiazzo. C'erano sia delle famiglie con dei figli sia delle coppiette, ma non mancavano dei gruppetti di ragazzi che si erano radunati per l'occasione.
Quale fosse la "speciale occasione" continuavo a non capirlo.
Guardai meglio tra la folla e notai che al centro della piazza c'era una fontana, non in funzione.
Che figata, ci eravamo radunati tutti lì per fissare una fontana guasta.
Styles mi sferrò una leggera gomitata, per attirare la mia attenzione.
-Allora? Ti piace il posto?- domandò curioso.
Io storsi il naso. -Mi sembra una semplice piazza con una fontana nel centro, niente di che...- dissi, passandomi una mano tra i capelli.
Lui ridacchió. -Vedrai, il bello deve ancora venire- disse, scortandomi verso la fontana e creandosi un piccolo varco tra la folla.
-Spero per te che non sia uno strano sacrificio a Satana, di quelli che si fanno nelle notti di luna piena- dissi con la voce che grondava sarcarmo, notando che la maggior parte della luce non era data dai lampioni, ma bensì da una splendida luna piena che brillava nel cielo.
Styles smise di camminare e si voltò verso di me, divertito.
-Che cosa?- domandò inclinando la testa di lato, mentre scoppiava in una risata genuina e contagiosa.
Sorrisi anche io, mentre riprendevamo a camminare e ci fermavamo esattamente davanti alla fontana, accanto ai bambini curiosi che si sporgevano sul bordo per vedere meglio l'acqua.

-Harold?- lo interpellai nuovamente.
-Dimmi- rispose lui mentre si guardava attorno, come se stesse cercando qualcosa.
-Siamo qui da dieci minuti, io ho freddo- mi lamentai, controllando l'ora sul display del telefono.
-Stai tranquilla, ora inizia- disse guardandomi negli occhi.
Sospirai e mi sedetti sul bordo della fontana, crollando dalla stanchezza.
-Non sederti, ecco che inizia!- urlò afferrandomi per un braccio e facendomi alzare con forza.
Grugnii mentre Styles mi afferrava per le spalle e mi faceva voltare verso la fontana, che nel frattempo si era azionata attirando l'interesse di tutti i presenti.
Cosa? Mi aveva portata fin li per vedere una fontana in funzione? Interessante.
Scossi la testa e feci per voltarmi, quando improvvisamente una luce colorata illuminò l'acqua. Era come se tutti i colori dell'arcobaleno si alternassero, andando a formare dei meravigliosi riflessi.
Mi avvicinai ancora un po' alla fontana, mentre Harry continuava a tenere una mano appoggiata alla mia spalla. Osservai attentamente i piccoli faretti che proiettavano la luce e vidi i bambini, che erano decisamente eccitati dallo spettacolo.
Ma par quanto potessero essere meravigliose quelle luci e quell'acqua, quella che stavamo fissando rimaneva pur sempre una fontana.
Mi voltai verso Harry, che aveva gli occhi fissi nei miei. Si avvicinò lentamente al mio orecchio e sussurrò -devi ancora vedere il meglio-.
Mi guardò ancora per qualche secondo prima di indicare il cielo, nero come la pece.
Cosa mancava ancora? Osservai attentamente le poche stelle visibili, senza notare niente di strano.
Improvvisamente il buio fu illuminato da un'esplosione azzurra, che fece sobbalzare dalla sopresa tutti i presenti, anche se sospettavo che loro conoscessero il programma della serata.
Molti fuochi d'artificio seguirono il primo e, come per magia, la piazza si animó.
Non che prima fosse deserta, ma l'arrivo improvviso della luce portata dai fuochi aveva fatto "svegliare" i presenti, come se solo allora si fossero resi conto che era possibile parlare a voce alta e spostarsi.
Avvertivo la gente muoversi attorno a me, ma io non riuscivo a staccare gli occhi dal cielo, sembrava quasi che quelli fossero i primi fuochi che vedevo.
La verità era che erano splendidi: non banali e semplici, come quelli delle feste in città.
Quelli sembravano... Danzare.
Inoltre cambiavano forma e i colori sembravano diversi ogni volta.
-Bello vero?-
Mi guardai attorno e mi riscossi, accorgendomi che Harry mi stava parlando.
Mi limitai ad annuire e poi tornai a guardare il cielo, dove proprio in quel momento stava esplodendo un meraviglioso cuore rosso fuoco.
Non avrei mai ammesso davanti a lui che mi stavo... divertendo.
Si, era quello l'aggettivo adatto. Nonostante Styles non fosse la persona con la quale desideravo condividere un evento del genere, era grazie a lui che avevo scoperto che esisteva uno spettacolo così bello.
Quando dopo una decina di minuti ci fu un fuoco d'artificio più forte e luminoso degli altri, il rumore cessò, lasciando solo il brusio delle persone che parlavano.
Mi massaggiai il collo, accorgendomi solo in quel momento di quanto fosse scomodo rimanere a guardare in alto così a lungo.
Harry mi strinse la mano e, probabilmente per la stanchezza e la poca lucidità decisi di non ritrarmi al contatto, senza però ricambiare la stretta.
-Andiamo- dissi sbadigliando e ricordandomi di avere gli avanzi del pollo stretti nella mano sinistra.
Lui sorrise entusiasta e si fece nuovamente largo tra la folla, aiutandomi ad uscirne.
-Sai perché ti ho portata qui?- domandò non appena fummo fuori dalla calca.
Io scrollai le spalle. -Ci porti tutte le ragazze con cui esci?- risposi sfacciata.
Beh, in realtà era molto probabile. Non mi aspettavo di certo di essere la prima ed unica ragazza con la quale condivideva lo spettacolo.
Styles scosse la testa, e osservai il suo cespuglio di capelli ondeggiare.
-Non é proprio così- disse, assecondando il mio movimento mentre sfilavo la mia mano dalla sua.
-Allora dimmi- lo incitai, guardandolo con scetticismo. Si aspettava veramente che io credessi alla storia "questo è il mio posto speciale bla bla bla, ti ho portato qui perché ci tengo a te"?
-La verità è che tu mi ricordi un fuoco d'artificio- disse con semplicità, sorridendo e allargando le braccia.
-Un fuoco d'artificio?- ripetei sorpresa.
-Esattamente- confermò lui annuendo. -Sai, proprio come te i fuochi d'artificio sono belli da vedere, ma se ci si avvicina troppo ci si può fare molto male- disse ridacchiando.
Uhm. -Interessante- replicai semplicemente, mentre camminavamo a passo svelto per raggiungere la macchina.
-Lo trovi romantico?- domandò lui speranzoso.
Io sorrisi. -Ad essere sincera lo trovo decisamente squallido- dissi con sincerità -ma i fuochi non erano niente male- conclusi, guardando dritto di fronte a me.
Styles sorrise compiaciuto.
-Ammettilo, un po' ti piaccio- disse, dandomi una leggera gomitata.
Lo guardai ed inarcai un sopracciglio. -Certo. E ti dirò di più: io ti amo come amo essere spiaccicata da un camion. Ti amo come amo perdere l'autobus. Ti amo come una granita in faccia appena sveglia- cinguettai sarcastica, facendolo ridere.
-Non sapevo che amassi essere svegliata con una granita in faccia- disse cercando di contenere le risate.
Alzai gli occhi al cielo. -Sono tante le cose delle quali non sei a conoscenza. Direi che potremmo riempirci un'enciclopedia di quelle grosse, formate da quindici o sedici volumi, magari anche scritte con caratteri molto piccoli e con poche figure- sbottai, continuando a camminare.
-Magari poi potresti prestarmi questa bella enciclopedia, così la leggo e mi acculturo- disse fischiettando, mentre si infilava le mani in tasca.
Sospirai. Continuavo a non capacitarmi che potesse esistere una persona così irritante.
Datemi un fucile carico, pensai mentre scorgevamo il lontananza il parcheggio dove avevamo lasciato quel rottame.
 
   
 
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