2 capitolo
Le ore di
punizione date dal professor Justin ,per Harry, era gradite da suo
padre.
-Se
preferisci passare del tempo sabato a scuola, sono fatti tuoi, e poi
immagino
che Niall ti tenga in compagnia . no?-
Ma le
parlantine con il sign. Padre annoiavano.
-Cosa? Un
colloquio faccia a faccia con Justin??-
Adesso
basta. Ricorda molto bene la scena. Era un martedì
pomeriggio. Aveva sistemato
il suo laboratorio in mezzo al soggiorno. Aveva inventato per Harry un
letto ad
ante scorrevoli cosi venivano fatte scivolare ogni volta che Harry
cresceva di
un centimetro. L’avevano fatto soprattutto per fargli un
piacere visto che
Harry era il più basso della classe. Carolyne , stava nel
suo solito angolo a
disegnare.
-Non ci
andrò al colloquio- disse Carolyne da buona madre.
-E poi sul
foglio c’era scritto per il sign. Padre – ed eco
che se ne andò sbattendo la
porta, e due tre fogli caddero a terra.
C’erano
disegnati dei vestiti leggeri come farfalle.
Rimase
chiuso in quella stanza con sua sorella Selena. –Un altro
tema che non sei
riuscito a finire in tempo?- chiese a Harry.
-Se,
veramente nemmeno iniziato- - Sei veramente la persona più
pigra che io abbia
mai conosciuto-
-Non ci
riesco, Selena , non ho idee-
C’era
in tema alla
settimana, trentasei temi all’anno.
Centoquarantaquattro temi in quattro anni. Ed erano del tipo: Scrivete
il
vostro ritratto, Racconta le vostre vacanze; Una serata in famiglia, In
che
cosa siete cambiati da un anno ad adesso?, Descrivete il giardino di
vostra
zia!.
Non
scherzava Justin. Ha dato veramente
questa traccia( descrivete il giardino di vostra zia)
Harry e Niall avevano
passato il sabato in castigo, Harry aveva un giardino ma non una zia ,
Niall
aveva una zia ma non aveva il giardino. Con Justin era veramente
difficile
inventare. Si ricordava tutti i loro compiti. Girava voce che a furia
di
leggere i compiti, Justin conosceva i suoi alunni meglio di loro.
-Ma Harry ,
ragazzo mio, lei non ha fatto la descrizione di te stesso ma di una
persona
qualunque, lei no ha fatto la descrizione della tua famiglia ma di una
famiglia
qualunque . Menzogne! Bugie! Lei è solo un pigro. Pensi che
la tua famiglia
meriti tutto questo?-
“TUTTO
QUESTO” erano le due parole scritte sul tema che scuoteva
come uno straccio
sotto il naso del colpevole.
-No, sua
madre non lo merita!-Niall gli sussurrò . La classe aveva
gli occhi alzati
verso Justin . Il professore aveva un’aria disperata , le
braccia ricadevano
sul corpo lasciando
sotto una sedia un
tema. .E voi- aggiunge – i genitori non li meritate- Harry
non sapeva se qualcuno
gli sia mai venuto in mente di ridere in quei momenti, ma di sicuro una
cosa la
sapeva, che nessuno avrà il coraggio di farlo.
-Stammi bene
a sentire tu!!-
Molto spesso
papà e Carolyne si rivolgevano
a Harry
usando il “tu”. Nei momenti di tenerezza , (Ei tu ,
buongiorno) era
dolcissimo per Harry.
Ma nei
momenti più gravi ( Stammi bene a sentire tu!)…
-Stammi bene
a sentire tu- suo padre era ritornato puntando contro a Harry il suo
cacciavite.
-Andrò
a
parlare per l’ultima volta con il professor Justin ma questa
è veramente l’ultima
volta-
-Il tuo tema
lo dovrai finire tre giorni prima della consegna. Capito?-Quello
significava
che Harry aveva solo quattro giorni a disposizione. Suo nonno Zayne,
aveva
chiamato Harry “marmocchio” , si proprio Zayne
l’aggiusta tutto , l’inventore
di oggetti , colui che non ha paura di niente.