Videogiochi > Final Fantasy XII
Segui la storia  |       
Autore: Darkvayne    14/06/2012    1 recensioni
Vi siete mai chiesti se è possibile trasformare la determinazione in odio?un uomo ci riuscì,il suo nome era Noah Von Ronsemburg,meglio conosciuto come il Giudice Magister Gabranth.
Questa è una storia che scrivo al fine di colmare una grande fetta della vita di uno dei miei personaggi preferiti,il Giudice Gabranth,con una storia da me inventata.La storia copre un arco di tempo che parte dalla sua infanzia a 10 anni,fino ad arrivare al termine degli eventi di Final Fantasy XII.La storia è essenzialmente frutto della mia fantasia e viene raccontata dagli occhi e l'anima di Gabranth.
Si tratta del mio primo racconto e spero che lo gradirete,accetto in tal senso critiche e giudizi al riguardo.
Il vero scopo però di tutto ciò non è solo quello sopracitato,no,il vero scopo è condividere con tutti il mio pensiero su esso,e per farvi scoprire il Giudice Gabranth,ma non il Giudice Gabranth che avete visto nel gioco originale,ma la sua intera storia che risiede nella mia mente.
Perchè questo non è altro che il racconto di un povero sognatore che non è capace di tenere a bada la propria mente.
Buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabranth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alberi,solo alberi,alberi fino all'orizzonte,è questo che vedreste se vi trovaste di fronte alla foresta di Dhullahann,di notte poi la foresta si tinge di 
 
blu,un blu scuro e cupo che ti penetra nelle ossa fino a sbriciolarti dalla paura,e costringerti a scappare a gambe levate.
I bambini del villaggio ne parlano continuamente,si diceva che li in mezzo un tempo vivesse un mostro chiamato il Drago Antico,un enorme drago che viveva in 
 
simbosi con la foresta,quando io e Basch eravamo bambini eravamo terrorizzati dai racconti che circolavano riguardo ad esso,si diceva che fosse un'enorme 
 
drago ricoperto di muschio e piccoli esseri viventi,i suoi occhi erano grandi come le mani di un adulto e scrutavano l'intera foresta.
Fu questo il motivo che mi spinse sin dalla tenera età a provare paura verso la foresta.
L'anno scorso era venuto un viandante al villaggio,diceva che era stato in ogni angolo del mondo in cerca dei più bei tesori del mondo,ma gli era bastato 
 
andare in un luogo chiamato Giungla di Golmore per trovare il più meraviglioso fra di essi,diceva che in quella Giungla vi erano delle meravigliose donne con 
 
delle lunghe orecchie chiamate Viera,e la loro bellezza non aveva pari,e il loro compito era proteggere la foresta e cacciare se non uccidere coloro che vi 
 
entravano senza permesso.Ma aggiunse che loro lo facevano solo per il bene di ogni viandante,poichè se non fossero state loro a fermarli sarebbe stato il 
 
Drago Antico,un'enorme drago che rispondeva alle stesse caratteristiche del nostro drago.
Quando glielo riferimmo ci disse che era impossibile che li vivesse il Drago Antico,poichè i Kyklodraghi,in particolare quelli simili al Drago Antico amavano 
 
ambienti più umidi,mentre la nostra foresta per quanto rigogliosa era molto secca,tanto che la maggior parte degli alberi traevano umidità dall'aria per 
 
sopravvivere.
Eppure nonostante ora io sappia che non esiste nessun drago,sento comunque quella paura che supplica il mio cuore di scappare,scappare il più velocemente 
 
possibile,lontano da quell'incubo.
Ma ora come ora non potevo scappare,una volta che prendi una decisione devi andare fino in fondo senza tradire i tuoi doveri.
La foresta grande e maestosa allungava i suoi lunghi e possenti rami verso di me,come un abbraccio materno,o come un tentativo di strangolarmi.Poteva essere 
 
o uno o l'altro ma non sarebbe cambiato nulla,dovevo arrivare al centro della foresta e combattere.
Non per me.
Non per la nostra roba.
Ma per il nostro onore.
Era stupido,forse insensato pensare a queste cose a soli dieci anni.
Ma d'altro canto l'onore non può essere coltivato,tutti ce l'hanno,chi per una cosa chi per l'altra,e ognuno era disposto a difenderla con i propri denti.
Per quanto io stessi andando in contro ad uno scontro che con ogni probabilità avrebbe segnato la mia sconfitta ero felice,ero davvero felice,felice perchè 
 
finalmente avevo compreso che anche io avevo un onore,e in questo caso il mio onore avrebbe salvato quello di tutti i miei compagni da qualcuno che ce l'ha 
 
rubato ingiustamente.
Mi sentivo davvero potente,un vero eroe.
Così senza ulteriori esitazioni mi inoltrai nella foresta.
Kroop e Dunkan dovevano già trovarsi li,se sapevo una cosa di Kroop era che non rinunciava mai ad una sfida,e sebbene fosse nostro nemico sapevo anche che 
 
lui era tutto sommato un uomo d'onore benchè avesse solo due anni in più di me e mio fratello.Non giocava mai sporchi trucchetti e non sottovalutava mai 
 
l'avversario.
Sfortunatamente lo stesso non si poteva dire di Dunkan,quel dannato spaccone era abile nell'usare sporchi trucchetti,ma non fraintendete,lui non era affatto 
 
intelligente,i suoi trucchetti consistevano semplicemente nella sabbia negli occhi o nei colpi bassi,oppure nella cosa che meglio gli riusciva:scappare con 
 
la coda tra le gambe.
Quando lo sfidai a raggiungere il centro della foresta eppure sembrava così fiero di se,incredibile.
Il sole era ormai calato del tutto,Basch doveva essere già tornato a casa dopo aver raccontato dell'accaduto agli altri.
Non gli avevo detto nulla,ne a lui ne alla mamma naturalmente,non me lo avrebbero permesso,e sinceramente pure io ero riluttante.
Questa volta non mi ero portato con me le mie due daghe,quelle erano armi vere,non potevo permettermi di usarle o avrei rischiato di far male seriamente a 
 
Kroop e di certo questo non era un duello all'ultimo sangue.Con me avevo solo una spada di legno,di quelle che noi della Legione usavamo per i nostri 
 
allenamenti.
La foresta era come sempre cupa e fredda,per quanto fosse apparentemente inanimata,tutti quei piccoli eventi che accadevano in essa ti facevano comprendere 
 
che in realtà la foresta è un unico essere vivente,ed è lei a decidere chi può e chi non può entrarvi,il vento tra le foglie,i piccoli animaletti che si 
 
muovevano tra le foglie secche,il verso occasionale di varie creature,i mostri che ogni giorno cacciavano.Tutte queste cose erano il chiaro segno che la 
 
foresta,anzi l'intera Ivalice è viva,come un unico essere vivente.
Mi sembrava quasi di sentire la foresta che mi parlava di tanto in tanto,solo dei piccoli incomprensibili sussurri.
Forse il drago esiste veramente,è questo che mi volevi dire foresta?vuoi che io cerchi il drago,ossia colui che era la fonte delle mie paure?
Se è questo che vuoi sappi che sto andando in contro al mio destino,non sono più il Noah di una volta,ormai ne sono certo,mi sto trasformando,il nuovo Noah 
 
non si arrende facilmente,troverò il drago e lo sconfiggerò,hai la mia parola.
E lei mi rispose,o forse fui solo io ad interpretarlo così,chi lo sa,ma fatto sta che immediatamente una leggera brezze mi sfiorò il volto accarezzandolo 
 
dolcmente.
Ormai doveva essere già passata un'ora,stavo arrivando al centro.
Come facevo a saperlo?beh,per strada incontrai un vecchio amico.Il Guforso.
Mi fermai un attimo a contemplare la carcassa inanimata del bizzarro animale.
Un tanfo incredibile proveniva da essa,tuttavia non fui nemmeno tentato di allontanarmi da lui,anzi,mi avvicinai ancora di qualche passo.
Come doveva sentirsi?era colpa sua se ci aveva attaccati?ma cosa poteva fare d'altronde?era un predatore,una naturale macchina creata per cacciare e 
 
sopravvivere,perchè se non era lei ad uccidere sarebbe stata uccisa,questo era il circolo della foresta.
Forse noi umani non riusciamo ad accettare la morte perchè pensiamo,perchè fa male,perchè ci separerà dalle persone che amiamo,eppure il Guforso si era 
 
dimenato forsennatamente in punto di morte,eravamo così diversi?
 
-Anche tu avevi paura?-
Nessuna risposta ovviamente,chissà perchè ci stavo pensando proprio in quel momento,forse era una specie di senso di pietà verso quella creatura,o forse era 
 
solo la consapevolezza che un giorno anche io avrei conosciuto la sua sorte,e sarei sparito.Superai la carcassa e andai avanti,senza voltarmi.
 
-Tu eri innocente-.Aggiunsi.
 
Tutti quei pensieri...cosa stavo facendo?perchè mi venivano in mente?stavo forse temporeggiando perchè non volevo conoscere il mio fato o era solo una 
 
maniera per accoglierlo o meno?non importava,in quel momento non importava più nulla,esistevamo solo io,Kroop,le nostre armi e la foresta.Solo noi.
Andai avanti per quasi altri venti minuti prima di raggiungere la mia destinazione.
Dovetti ammettere che era tutto diverso da come me l'ero aspettato,mi sarei aspettato più gente,anzi l'intero Esercito della Giustizia.
Invece no,c'era solo lui,c'era solo Kroop,che mi aspettava li,in mezzo a quello spiazzo in cui gli alberi non osavano mettere radici,mi venne quasi naturale 
 
pensare che lo fecero in attesa del nostro scontro,li in mezzo al chiaro di luna.
 
-Ti stavo aspettando Noah-.Finalmente avevo trovato il mio drago.
 
-Kroop...-.Il mio avversario avanzò verso di me.
-Non temporeggiare,fatti sotto,o ora o mai più-.
 
Gridai,forte.
Iniziai a colpire con tutta la mia forza,senza dimenticare i piccoli allenamenti che eseguivamo.
Ogni tanto riuscivo a difendermi,altre riuscivo ad incassare il colpo,altre ancora cadevo a terra.
Ma ogni volta mi rialzai,ogni singola volta,e lo stesso fece lui quelle poche volte che io riuscii a mandarlo giù.
Neanche lui voleva arrendersi,nessuno voleva farlo,non era questione di resistenza,era questione di onore,io combattevo per difendere il mio e quello degli 
 
altri,mentre lui combatteva per affermare il proprio.
Non so quanto combattemmo,minuti,forse ore,il tempo era fermo in quell'unico punto.Il resto del mondo andava avanti,ma noi eravamo li,fermi in quel secondo.
E quando non riuscimmo più a sentire le nostre stesse gambe cademmo entrambi esausti,a terra.
Nessun vincitore,nessun vinto.
Ricorderò per sempre quel duello come uno dei più importanti nella mia vita.
Ricordo che una volta a terra rimanemmo a fissarci per un po,diversi minuti.
Entrambi ansimavamo forsennatamente...poi tutto si calmò,la rabbia,il dolore fisico e morale,tutto.
 
-Non volevo farlo-.Disse.
-Volevo solo che vi ricordaste che c'ero anche io,e che Basch capisse che le delusioni colpiscono incessantemente,che non potrà sempre andargli bene,e che 
 
dovrà imparare ad accettarlo e a non abbattersi.Quando io e lui litigammo fu anche per quello,disse che eravamo pronti per sconfiggere un ricercato di rango 
 
basso,gli dissi che eravamo solo bambini e non potevamo andare a combattere,e da li partì la nostra lite.
Me ne andai,dimenticai il mio amico e cercai di rimpiazzarlo,e quando seppi che voi della Legione uniti eravate riusciti a sconfiggere davvero un ricercato 
 
di rango E,rimasi di sasso.Provavo rabbia,invidia,disprezzo,fu allora che decisi di distruggere la vostra base,volevo che Basch capisse questo e venisse a 
 
combattere contro di me consapevole di ciò,e se non lo avesse capito glielo avrei fatto capire io.
Invece sei venuto tu Noah,inizialmente pensai addirittura che era Basch,invece eri proprio tu...sei davvero cresciuto.
Sei suo fratello gemello lo capisci come nessun'altro può fare,forse sarai per lui un amico migliore di quanto lo sono stato io-.Rimasi di sasso a quelle 
 
parole,non sapevo cosa sarebbe successo dopo tutto questo,proprio non lo sapevo.
 
-Kroop...-tentai di chiedere.
-No-.Mi rispose.
-Andiamo a casa,sono pieno di lividi,ce la fai a darmi una mano?-
 
Zoppicando leggermente riuscimmo a rimetterci in marcia,eravamo entrambi pieni di lividi.
Parlammo per tanto,ridemmo anche,quelle due ore di tragitto sembravano non finire mai.
Infine uscimmo finalmente dalla foresta,e per la prima volta dopo tanto fui davvero felice di essergli amico.
Avete presente quando cadete a terra insieme a qualcuno che stavate reggendo?a me era successo in quel momento.
Eravamo caduti,entrambi,poi ti bastano solo due frasi,due voci,due voci per farti realizzare che una pioggia di proiettili vi è caduta addosso,ma ha colpito 
 
solo il tuo amico.
 
-I bersagli sono stati abbattuti signore!-
-Bene!Torna al villaggio e vedi se ci sono altri fuggitivi!-
-Sissignore!-
 
E le due voci si allontanarono,rimasi fermo a osservare la volta celeste per qualche istante,poi finalmente mi resi davvero conto di quanto era accaduto,mi 
 
alzai di colpo e scrollai il corpo del mio amico mentre dai miei occhi sgorgavano lacrime incessanti.
 
-Kroop?Kroop?alzati!alzati!-Nessuna risposta.
Appoggiai la testa al suo petto.
 
-Ti prego...-
 
Era incredibile,bastava una frazione di secondo,una persona con cui stavi parlando,improvvisamente cade,e poi niente,basta,è finita.Quella persona 
 
muore,mentre tu sei ancora vivo,e ti chiedi cosa ci sia di giusto in tutto ciò.
Quando finalmente ebbi il coraggio di alzarmi mi asciugai le lacrime e mi voltai verso il villaggio,mentre delle fiamme incessanti e le grida di innocenti la 
 
immortalavano in uno spettacolo sanguinario che mai e poi mai dimenticherò.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XII / Vai alla pagina dell'autore: Darkvayne