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Autore: mjlwards    22/06/2012    0 recensioni
'quando l'amore per la pallavolo e l'amore per una persona diventano una cosa sola'
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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19.10 PM
 
Decido di aspettare Giulia sul muretto di casa, anche se così facendo potrei rovinare il vestito. Non arriva, strano, di solito è puntuale quanto un orologio svizzero. Visto che non è ancora arrivata decido di fare una scappatina al bagno, giusto per sistemarmi ancora un po’. Saluto mia madre e uscendo di casa vedo la sua macchina accostare di fianco allo steccato; sì, eccola, bellissima come sempre e con cinquanta minuti di ritardo.
 
-‘Alla buon’ora, ciccia.’ Le faccio notare l’enorme ritardo.
 
-‘Ma se mi hai detto te di venire alle otto?!’ Ah, ok.
 
Sbuffo, per poi salire in macchina con mamma Elena. Meta: casa Styles. No, ma se io non so la strada per raggiungere casa loro, come può saperla Giulia? Vabbè, Poco importa, basta esserci arrivate.
 
Entriamo, ci accoglie Robin e notiamo che già tutte le ragazze sono arrivate. Harry mi pare sia in cucina per ordinare la pizza. Peccato che non sappia parlare l’italiano, quindi decido di intervenire.
 
-‘Let me do.’ Dico, allora lui mi passa il biglietto con le ordinazioni, l’indirizzo di casa e il numero della pizzeria. Prendo il telefono e compongo il numero. Mentre aspetto che la ragazza della pizzeria mi rispondi il riccio interviene.
 
-‘Ehi, you’re sexy, girl.’ Ah, già. Mi ero dimenticata di essere vestita come una sgualdrina.
 
-‘I know it. Don’t you want to tell me anything else?’ Cerco di trovare uno sguardo seducente. 
 
-‘So, emh.. Basically..’ Minchia, muoviti a parlare, bradipo. Tra poco questi mi rispondono al telef..
 
-‘Pizzeria Pane e Vino, dica.’ Che colpo all’anima.
 
-‘Oh cielo! Emh, pronto sì, vorrei ordinare quattro pizze margherita, una pizza con acciughe, tre pizze al prosciutto e altre tre ai quattro formaggi. Possibilmente per le nove meno dieci, in via Garibaldi numero cinque.’ 
 
-‘Va benissimo, cercheremo di fare del nostro meglio.’ Riattacca. Vabbè, ciao anche a te.
 
-‘Done!’ Urlo, per farmi sentire dal Mister, e quest’ultimo mi sorride.
 
Ora che mi guardo in giro noto che le ragazze sono vestite con maglietta e shorts, insomma, non si sono messe in tiro, e nemmeno Giulia. Mi sento una stupida, ma almeno l’inglesino si è accorto di me. 
Raggiungo gli altri in salotto e si comincia a parlare di pallavolo, ecco, i miei occhi si illuminano. Purtroppo quei pochi minuti di interesse vengono interrotti da Harry, che intelligentemente ci propone qualcosa di veramente idiota.
 
-‘Who wants to play with Just Dance 3?’ Oh, maremma maiala. Io non so affatto ballare!
 
Le ragazze ovviamente hanno accettato, chi gli direbbe di no? 
Il riccio accende la Wii, inserisce il disco del gioco e sceglie il brano da ballare. 
 
-‘Taylor, do you want to start?’ Oh santa porchetta, no. 
 
-‘I don’t think it’s a good ide..’ Il campanello, il campanello! Grazie pizzeria, grazie.
 
-‘Addirittura in anticipo!’ Dico, andando a ritirare le pizze e lasciare i soldi al tizio che me le ha portate.
 
Porto le pizze ancora calde in salotto, ognuno si mette intorno al tavolo e comincia a mangiare. Noto che l’inglesino ha ordinato quella con le acciughe, che schifo. Improvvisamente mi vieni un attacco di pipì acuta, e non so dov’è il bagno. Porca zozza.
 
-‘Where’s the bathroom, Robin?’ Chiedo a bocca piena.
 
-‘Emh.. Ok, Harry show her where’s the bathroom.’ Mmh.
 
Il riccio mi indica di salire la scale, e mi segue. E’ il momento perfetto per provarci con lui.
 
-‘Nice house, but not so nice as you.’ Ma da dove mi è uscita questa? 
 
-‘Yep, i’m beautiful.’ Afferma, con un sorriso sicuro.
 
-‘Convinto, oh. And what do you think about me?’ Mi appoggio alla porta del bagno.
 
-‘I think you’re..’
 
-‘Pee!’ Non riesco mai a trattenerla. Chiudo a chiave la porta e mi libero dei liquidi in eccesso. Appena ho finito riapro la porta, ma vedo Harry in fondo al corridoio, intento a scendere le scale per tornare a mangiare quell’orrore di pizza con acciughe. 
 
-‘Wait!’ Urlo a bassa voce, anche se teoricamente non sarebbe possibile.
 
Appena sente la mia voce torna indietro.
 
-‘Yes?’
 
-‘Tell me what do you think about me.’ Dai, devo saperlo.
 
‘I think you’re sexy, funny and your ass is.. yeah, cute.’ Dice con sguardo malizioso. Questi sono complimenti da vero uomo di classe.
 
-‘So, would you like to have a date with me? Maybe tomorrow.’ Ormai nemmeno l’uragano Irene scatenato per la seconda volta dalla vecchia che ronfava mi può fermare.
 
-‘Why not? Where do you want to go?’
 
-‘I will tell you tomorrow. I’ll send you a text.’ Concludo, accarezzandogli il braccio e tornando giù a mangiare. 
 
21.20 PM
 
La mia pizza era diventata un ghiacciolo al pomodoro, ma pazienza. Ora ho una possibilità per far capire a Giulia che quello ha voluto uscire con lei solo per scopi sconci. 
 
Vedo Erika girarsi verso la Wii, ancora accesa. Ti prego, Erika, dimmi che non stai pensando di giocare a..
 
-‘Just Dance 3, guys? Come on, let’s play!’ Brucia all’inferno.
 
-‘Yeah, Harry, choose the girl you want by your side in this dance!’ Dice una delle ragazze.
 
-‘Taylor, dance with me.’ Mi tende la mano, ed io non so che fare. Se ballo rideranno tutte di me.
 
La canzone comincia: è Price Tag, di Jessie J. Non male come canzone, sì ma da cantare, non da ballare.
 
Non capisco cosa cazzo devo fare, non riesco a tenere il ritmo. Merda, non hanno il Karaoke? Comincio ad imitare la tizia nello schermo, ma è peggio. Mi giro verso Harry e vedo che pure lui ha qualche difficoltà, anzi è proprio un salame, ma si diverte, quindi non lo da tanto a vedere. Provo a seguire il suo esempio, ma sembro una terrorista dai movimenti osceni che faccio.
 
Sono stati i tre minuti più imbarazzanti della mia vita. Giulia è ancora nascosta in un angolo a ridersela, qualche ragazza mi ha fatto pure il video, per non parlare del Mister: mi ha tirata da parte e ha detto che fortunatamente sono brava nella pallavolo. Ehi boss, nemmeno tuo figlio scherza.
 
Non mi rendo conto che sono le dieci e mezza passate, e che per me è l’ora del coprifuoco. Giulia mi ha detto che sarebbe andata da sua zia a dormire, quindi la strada era vicina e se ne sarebbe andata più tardi. Pazienza, vado da sola.
 
-‘Are you going alone?’ Chiede il Mister.
 
-‘Yes, but it doesn’t matter, Mister. Really.’ Al massimo mi stuprano. 
 
-‘If you want I’ll accompany you with my car.’ Interviene l’inglesino. 
 
-‘Oh, maybe.. Thanks.’ Perchè no, sono già in ritardo, che ho da perdere?
 
Harry mi fa segno di raggiungerlo in garage, dopo aver salutato le ragazze e ringraziato il Mister per la serata. Il garage è immenso, adatto per quelle feste in stile americano. 
 
-‘Ok, let’s go.’ Dice, dopo aver messo in moto l’autovettura.
 
Fortunatamente ricorda dove abito, dato che si è piombato in casa mia dentro una scatola di cartone giusto ieri pomeriggio. 
Dopo dieci minuti su quel cazzo di sedile scomodissimo, eccomi arrivata. Ringrazio il riccio del passaggio schioccandogli un bacio sulla guancia, per poi dileguarmi nel buio che circonda la mia dimora. Prima di poter entrare in casa sento Harry bisbigliare un: ‘See you tomorrow.’ dall’auto, per non svegliare il vicinato. 
 
Avverto mia madre dicendole che sono tornata, ma la vedo dormire sul divano. Spengo la televisione, lasciata accesa su un canale di prodotti per il corpo, le luci e salgo le scale, andando in camera mia. Ripensando a quello che è successo in questo giorni mi rendo conto di quanto tutto questo è assurdo; da quanto lo conosco, tre giorni? E conoscere è anche una parola grossa. Di lui conosco solo il nome, il cognome, l’aspetto, il padre, e.. E basta cazzo.
Cerco il più possibile di non pensarci, tanto il mio scopo non è ottenere un bacio dall’inglesino, ma capire se esce con Giu.. Non riesco a terminare il pensiero che mi ritrovo stravaccata sul letto, ad occhi chiusi e con addosso ancora il vestito. Meglio riposarsi, dopo una giornata così.
  
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