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Autore: MangakA_BakA    01/07/2012    5 recensioni
Niam/Larry__ « E tu? » chiese alla fine, e stavolta fu Niall a guardarlo perplesso.
« Io cosa? »
« Tu in che cosa sei cambiato? »
Niall strinse i denti per un istante, a quella domanda. Come poteva spiegargli che probabilmente si era preso un’enorme, gigantesca, catastrofica cotta adolescenziale per lui?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando quella mattina arrivarono all’aeroporto di Milano, erano tutti e cinque piuttosto giù di morale e stanchi morti. Zayn non era riuscito a dormire bene, ed era irritabile come non mai; Niall aveva affogato la disperazione nella Nutella ed aveva fatto un’indigestione con i fiocchi; Liam aveva passato la notte in bianco ad arrovellarsi su chi potesse essere la persona di cui Niall si era innamorato; Harry si era dato ad una seduta di yoga notturno per rilassare i nervi messi a dura prova da quello scemo amante delle carote, e lo scemo in questione… beh, no, Louis aveva dormito meravigliosamente, ed era insopportabilmente allegro come sempre. Liam aveva più volte provato la tentazione di buttarlo giù dall’aereo, durante il viaggio, ma la sua ragionevolezza e il visino di Niall addormentato al suo fianco l’avevano distolto dai suoi intenti.

Liam era stanco, e depresso, e sentiva di puzzare, e aveva una gran voglia di farsi una doccia e dormire, quindi quando una mandria di fans gli si avvicinò, iniziando a chiedere autografi, foto, abbracci, baci, notti di sesso –ma quanti anni aveva quella ragazzina??- e tutto quel genere di cose, non poté fare a meno di pensare che fossero terribilmente irritanti. Aveva voglia di piangere. E mandarle a quel paese. Tutte quante.

Si voltò alla ricerca dei suoi compagni, e il suo sguardo incontrò Niall. Stava facendo un autografo ad una ragazzina e le sorrideva dolcemente. Sapeva che quella notte era stato male, e l’aveva passata peggio di tutti, eppure riusciva comunque a sembrare felice, a mettere da parte il suo malessere e i suoi desideri solo per fare contente quelle ragazzine.

« Ehy ragazzi! » si voltò verso Louis, che li stava chiamando. « Venite, questa ragazza vuole una foto con tutti quanti.. »

Tutti si avvicinarono, affiancando Louis. La ragazzina gli sorrise, si girò, e quando vide Niall storse la bocca.

« Scusa, ti puoi allontanare? Preferirei che non ci fossi anche tu nella foto. »

Liam spalancò gli occhi.

Niall spalancò gli occhi.

Sorrise.

« Certo, scusa. » rispose, e fece per andarsene.

Il cervello di Liam smise di formulare pensieri ragionevoli. Lo prese per una mano, fermandolo. Non fece caso al fatto che in quel momento fosse stata scattata la foto. Non gli importava che qualcuno potesse fraintendere il suo gesto. Non gli fregava un cazzo che il suo comportamento fosse estremamente poco professionale e maturo. Non gli fregava un cazzo di niente, finché guardava gli occhi di Niall. Finché i suoi occhi erano così maledettamente tristi. Avrebbe anche potuto baciarlo lì, seduta stante, davanti a tutti, se solo fosse stato sicuro che un suo bacio avrebbe spazzato via i sentimenti che leggeva nei suoi occhi.

« Liam. » furono la voce di Zayn e la sua mano che gli stringeva la spalla, a riportarlo con i piedi per terra.

Si voltò a guardarlo, lasciando lentamente la mano di Niall, controvoglia. Zayn lo guardò negli occhi per qualche secondo, poi scosse la testa. « Non fare cazzate. » disse soltanto questo, poi si allontanò, stampandosi un sorriso in faccia e tornando a firmare autografi.

Liam rimase immobile per un po’, come stordito. Non sapeva cosa fare. Non sapeva cosa pensare. Aveva voglia di spaccare la faccia a quella bambina del cavolo. Aveva voglia di abbracciare Niall, di baciarlo ovunque, fino a fargli dimenticare ogni cosa brutta. Aveva voglia di piangere anche per lui, che non lo faceva.

Come faceva Niall a sorridere sempre?

 

Niall aveva evitato Liam per tutto il giorno. Non che non avesse voglia di parlare con lui –perché lui aveva sempre voglia di parlare con Liam-, il problema era che, appena gliene avesse data l’opportunità, era sicuro che Liam avrebbe detto qualcosa riguardo ciò che era successo con quella fan. Qualcosa che lui non voleva senza dubbio sentire. Avrebbe cercato di consolarlo, e Niall non voleva essere consolato. Lo faceva sentire solo peggio. Lo faceva sentire compatito.

Comunque, evitarlo non era stato difficile, visto tutti gli impegni che avevano avuto quel pomeriggio, tra interviste, incontri vari con le fan e il concerto (nda-a tempo perso fanno pure quello .-.). Il problema si presentò quando tornarono in hotel. Harry e Zayn erano rimasti fuori dicendo che volevano bere qualcosa,  e Louis si era rintanato in camera sua a parlare al telefono con Eleanor.

Fu inevitabile. Niall l’avrebbe volentieri evitato, ma non ci fu nulla da fare. Rimasero soli. Raggiunsero la stanza di Niall nel più completo silenzio e si fermarono davanti alla porta chiusa.

« Posso entrare? -fu Liam ad interrompere il silenzio, guardando fisso negli occhi l’amico.- Solo due minuti, ti devo parlare. »

Il cervello di Niall, il suo orgoglio, volevano rifiutare quella proposta. Lo volevano da morire. Ma, forse per il suo desiderio inespresso di rimanere da solo con Liam, forse semplicemente perché era innamorato di quel ragazzo, si ritrovò ad annuire, quasi senza accorgersene. Entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle. Sorrise, a disagio.

« Vuoi qualcosa da mangiare? Ho un pacco di marshmallow, da qualche par… » non riuscì a finire la frase. Le braccia di Liam lo circondarono prima che potesse farlo, soffocando le parole nel suo petto.

« Smettila di sorridere. Dovresti sorridere solo quando sei felice.. »

Il cuore di Niall saltò un battito, il respiro gli si spezzò in gola. Si morse un labbro. « E cosa dovrei fare secondo te? –non voleva fingere di non aver capito di cosa stesse parlando. Non voleva continuare a sparare cazzate. Non a lui. Non quella sera.- cosa… cosa dovrei fare, eh? Mettermi a piangere ogni volta che una fan non mi vuole in una foto perché sono brutto? » strizzò gli occhi, sentendo le lacrime che iniziavano a premere per uscire, e ringraziò il cielo di avere la faccia nascosta nella camicia di Liam, e lui non potesse vederlo.

Lo sentì irrigidirsi a quelle parole.

« Tu non sei brutto.. » sussurrò, allentando leggermente la stretta. « Sei bellissimo, e chi non se ne accorge è un idiota. »

Niall alzò il viso, incontrando gli occhi caldi e dolci di Liam. Aveva un’inspiegabile nodo in gola, ed il cuore gli batteva così forte contro la cassa toracica che aveva paura l’avrebbe sfondata da un momento all’altro.

« Sei il… ragazzo più bello che conosca, e vorrei che te ne rendessi conto.. »

Fu Liam ad annullare la distanza tra i loro visi, a posare le labbra su quelle dell’amico. Fu un bacio dolce, lento. Un bacio fatto di carezze, lingue che si scontrano appena, timidamente, morsi leggeri, respiri che si uniscono. Un bacio tra persone che non hanno il coraggio di prendere veramente l’iniziativa per qualcosa di più. Un bacio di due ragazzi indecisi, che non sanno con esattezza cosa vogliono.

Soltanto un bacio.

Un bacio che a Niall parve durare un’eternità.

Quando si staccarono, le sue guance erano rosse e rigate dalle lacrime. Liam lo guardò sconvolto, senza sapere cosa dire.

Poi disse qualcosa. Fece qualcosa. E fu il qualcosa più stupido che potesse fare.

« Scusa, io… Scusa, non avrei dovuto. »

E se ne andò. E Niall rimase di nuovo da solo. Solo, e stanco anche di piangere. Aveva solo voglia di stendersi e dormire, sognando unicorni rosa e pancake per tutto il resto della sua stupida vita.

 

 

Quando Harry tornò in hotel era ubriaco. Ubriaco ed insoddisfatto. Frustrato. Aveva bevuto parecchio con Zayn, e si era ritrovato a scoparsi una illustre sconosciuta nei bagni del locale. Un tempo l’avrebbe divertito la cosa, l’avrebbe aiutato a scaricare la tensione. Ma un tempo non pensava a Louis, mentre faceva quel genere di cose. Un tempo non avrebbe desiderato che al posto di quella sconosciuta ci fosse Louis, che al posto delle sue mani ci fossero quelle di Louis, che al posto delle sue labbra ci fossero quelle di Louis.

Lo stava facendo impazzire, quella situazione. Era come avere un qualcosa sulla schiena che lo appesantiva in ogni momento. A volte era così pesante che ad Harry sembrava quasi qualcosa di materiale, di solido –ciao amore omosessuale non corrisposto, che ne diresti di andare ad assillare qualcun altro e lasciarmi in santa pace? -.

Entrò in camera, con qualche difficoltà dovuta alla sua temporanea incapacità deambulatoria, e si chiuse la porta alle spalle. La prima cosa che notò, appena si guardò intorno, fu Louis, come al solito. Louis era sempre la prima cosa che notava, indipendentemente dalla situazione.

Il ragazzo era steso sul letto, a pancia in su, ed era coperto unicamente da un asciugamano legato in vita. Harry gli si avvicinò nel modo più silenzioso che la sua ubriachezza gli permise, e lo guardò. Stava dormendo. Probabilmente era crollato appena aveva finito di fare la doccia. I capelli cadevano scompigliati in parte sul cuscino ed in parte sul suo viso, le labbra erano leggermente piegate in un sorriso involontario, il petto muscoloso si alzava ed abbassava al ritmo regolare del suo respiro.

Il materasso si abbassò, quando Harry ci salì sopra. Gli occhi di Louis si spalancarono di scatto, quando Harry si sedette a cavalcioni sul suo bacino. Sussultò, quando Harry premette le proprie labbra contro le sue.

Sussultò, ma non si mosse. Ad Harry non importava. Non gli importava che lui rispondesse al bacio. Non stava facendo ciò che stava facendo perché Louis ricambiasse le sue attenzioni per una notte. Non lo stava facendo perché voleva sentirsi amato per una notte. Non gli stava baciando il collo per sentirlo rabbrividire sotto le sue labbra. Non si stava strusciando contro di lui per sentirlo sospirare forte. Non gli stava lentamente slegando l’asciugamano per sentirlo gemere tra le sue labbra.

Lo stava facendo perché lo amava. Stava facendo tutto questo perché capisse quanto lo amava, e quanto maledettamente in basso era disposto a cadere, per questo amore.

Louis non si mosse, mentre Harry lo toccava. Non fece niente di niente, eccetto sussurrare piano il suo nome, tra i gemiti.

Ma ad Harry non importava neanche di questo. Che se ne stesse pure lì, immobile. Avrebbe anche potuto chiamare il nome di Eleanor, se gli pareva. Avrebbe potuto immaginare che le mani di Harry fossero quelle della sua ragazza, a lui non sarebbe importato. Gli bastava che non lo fermasse, e Louis non lo fece. Non fece nulla, neanche quando venne con un gemito più forte, schizzandogli sulla pancia. Non fece niente neanche quando Harry si tolse la maglietta sporca e si stese accanto a lui, sudato e con l’alito che sapeva d’alcool.

« Ti amo Louis. »

« Lo so, Harry… Lo so. »

 

 

***Autrice***

BUONGIORNO!

Sono tornata! Come avevo promesso, ho aggiornato super in fretta! (si, per me questo è aggiornare alla velocità della luce, di solito ci metto i secoli .-.)

La verità è che NON HO IDEA DI COSA SCRIVERE! Sono in hangover, mi fa male la testa e ho la nausea e praticamente non mi ricordo neanche cosa ho scritto finora.. ma ci tenevo ad aggiornare, perché questo capitolo mi piace molto, soprattutto la parte Larry.

Fatemi sapere la vostra opinione, amo leggere le recensioni, e mi fanno venire voglia di scrivere di più e di aggiornare più in fretta  :)

Detto questo vi lascio, e vado a dormire. Perché ne ho bisogno.

Un bacio, e grazie a tutti quelli che seguono questa storia, VI AMO!

Ale

   
 
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