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Autore: Rey_    02/07/2012    14 recensioni
DAL CAPITOLO 16.
Non riuscii a fargli la domanda, perché un tuono squarciò il cielo, facendoci sobbalzare.
Portammo tutti e due lo sguardo verso i nuvoloni neri sopra di noi e in quel momento una pioggerella fitta cominciò a bagnarci.
-Non ci posso credere!- esclamai, allargando le braccia. Lui scoppiò a ridere di gusto, avvicinandomi a se.
-Che dicevi a proposito che siamo a Luglio e che…-
-Oh, zitto.- lo interruppi con una risata. Lui si scostò i capelli bagnati dalla fronte e si chinò su di me.
-Non provare a baciarmi, Payne. Sarebbe troppo da film.- gli dissi divertita. Lui fece una smorfia.
-Così rovini l’atmosfera.- si lamentò. Io scoppiai a ridere e mi allontanai da lui.
Lui non mi lasciò andare tanto lontano, mi afferrò per i fianchi e mi riavvicinò a se, stringendomi forte.
-Dai, è sempre stato il mio sogno.- piagnucolò. Scoppiai di nuovo a ridere e vidi un sorriso spuntare all’angolo delle sue labbra imbronciate.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 
 
 
 
Avete presente quelle amicizie che nascono nei luoghi di villeggiatura?
Si, quelle amicizie che ti fai quando vai in vacanza sempre nello stesso posto e che ogni anno scopri che ci sono ancora.
Quelle amicizie che vengono coltivate solo nei tre mesi dell’estate, ma che molte volte sono più sincere di quelle che hai a casa.
Ecco, la loro era un’amicizia così.
Si erano conosciuti lì, in quella spiaggia davanti alla casa di lei, in una fresca mattinata di giugno, quando erano bambini e le loro mamme erano troppo indaffarate a fare qualcos’altro per tenerli d’occhio.
 
 
 
Giugno 1997
 
 
 
Il piccolo bambino stava giocando con le biglie, quando la bimba dai lunghi capelli neri e i grandi occhi verdi, era passata sulla pista correndo dietro al suo aquilone.
L’aveva distrutta, provocando il pianto disperato del bambino che ci stava giocando. La piccola si fermò, avvicinandosi.
-Perché piangi?- gli chiese curiosa. Il bambino si asciugò le lacrime e le fece una smorfia.
-Perché hai distrutto la mia pista!- urlò. La bambina si spaventò e si ritrasse un poco.
-Mi dispiace, non l’avevo vista.- gli disse scusandosi. Il bambino la guardò per un po’, poi le sorrise.
-Mi aiuti a ricostruirla?- le chiese. La bambina sorrise, molto più entusiasta di quel nuovo gioco che del suo aquilone. Lo lasciò a terra e si mise seduta accanto al bambino, cominciando a scavare insieme a lui. Lui le sorrise.
-Come ti chiami?- le chiese con voce timida e arrossendo.
-Cheryl. E tu?- gli chiese la bambina, sorridendo.
-Liam.- gli rispose lui, facendo partire una biglia e scatenando la risata cristallina di Cheryl. Lei lo osservò attentamente, facendolo arrossire.
-Mi piacciono i tuoi occhi, Liam.- gli disse infine. Lui aggrottò le sopracciglia.
-Perché?- le chiese. Lei sorrise, sentendo la madre che la chiamava dalla porta di casa e si alzò, avviandosi.
-Perché sono come il cioccolato. E a me piace il cioccolato.- gli disse ridendo, cominciando a correre verso casa.
Il bambino sorrise e la guardò allontanarsi, non sapendo che da quel giorno, quella camminata e quel sorriso dolce, avrebbero riempito le sue giornate.
 
 
 
 
 
Settembre 2002
 
 
 
-Cher, vai a salutare Liam!- sentì urlare la madre. Lei si coprì la testa con il cuscino e mugugnò qualcosa. Non voleva.
Non voleva andare a salutarlo.
Non voleva dirgli addio.
Da quanto si erano conosciuti, cinque anni prima, ogni estate lui ritornava in vacanza lì e ogni estate si ritrovavano, lasciandosi alle spalle un intero inverno silenzioso, in cui non si erano visti, ne sentiti.
Era sempre così, e ogni volta che si rivedevano erano amici più che mai.
Quel giorno però non era affatto un giorno allegro.
Era il quattro settembre, giorno in cui Liam sarebbe dovuto ripartire per tornare a Wolverhampton, a casa sua.
Però, l’anno dopo non sarebbe tornato come sempre.
I suoi genitori stavano divorziando, quindi non sarebbero più tornati in vacanza tutti insieme.
Quella mattina, Cher, avrebbe dovuto salutarlo per l’ultima volta.
-Cheryl, muoviti! O se ne andrà!- le urlò di nuovo la madre. Con uno sbruffo si alzò e scese al piano di sotto.
Quando la madre la vide, sorrise dolcemente.
La sua bambina, che aveva appena compiuto nove anni, stava crescendo. E cominciava a dover affrontare gli scherzi che il destino da quel giorno le avrebbe riservato. Lei le passò accanto, mettendo il muso.
-Tesoro, non fare così. Vedrai che vi rincontrerete.- le sussurrò. La bambina alzò lo sguardo.
-No, mamma. Sai che non accadrà mai. E lui si dimenticherà, io mi dimenticherò. Perderemo tutto quello abbiamo adesso.- sussurrò, ricacciando giù le lacrime che, da quella mattina, tentavano di uscire. La madre le fece una carezza.
-Non dire così.- sussurrò. Poi le diede una leggera spintarella verso la porta. –Ora vai a salutarlo, sai che suo padre non aspetta.- le disse. Cheryl annuì e a passo pesante uscì fuori casa. Nel vialetto di fronte al suo, il papà e la mamma di Liam stavano caricando i bagagli sulla macchina, tutti e due con espressioni neutre sul viso, senza guardarsi.
Liam se ne stava in disparte, con un piccolo pacchetto tra le mani, a fissare speranzoso la porta dalla quale uscì Cheryl. Appena la vide, sorrise e le andò incontro. Lei non fece neanche in tempo a rendersene conto che lui le afferrò le spalle e la strinse in un abbraccio.
Gli occhi le si riempirono di lacrime, mentre lui sprofondava il suo viso nel suo collo.
-Non andartene, Liam.- sussurrò. Gli scappò un gemito.
-Non voglio, Cher. Non voglio dirti addio.- si lamentò tra i suoi capelli. Lei si morse il labbro e dopo un po’ lui si staccò. Si guardarono negli occhi e si sorrisero. Il cuore del giovane ragazzo perse un colpo, alla vista del dolce sorriso della ragazzina.
Gli faceva sempre quell’effetto, da un po’ di tempo ormai. Lei arrossì e distolse lo sguardo. Lui tossicchiò e le porse il piccolo sacchetto di seta trasparente che aveva tra le mani. Lei lo afferrò e lo guardò curiosa.
-Che cos’è?- gli chiese. Lui tirò su con il naso.
-E’ la mia biglia preferita. La più bella che ho.- sussurrò. Lei lo guardò sorpresa.
-Voglio che la tenga tu, così non ti dimenticherai di me.- continuò Liam. Sul viso di Cher spuntò un sorriso dolce.
-E così avrò una scusa per tornare, un giorno.- concluse mettendo il broncio. Cheryl scoppiò nella sua solita risata cristallina, facendo sorridere Liam.
Poi il clacson della macchina suonò, accompagnato dal richiamo frustrato dell’uomo alla guida. Liam sospirò e strinse Cher in un altro veloce e caldo abbraccio.
-Non ti dimenticare di me, Cher.- le sussurrò all’orecchio. Lei scosse la testa e gli stampò un bacio sulla guancia che fece venire i brividi a Liam.
-No, te lo prometto. Ti voglio bene.- gli disse allontanandosi. Il cuore del ragazzino perse un colpo.
Non gliel’aveva mai detto così chiaramente.
Si riprese in un istante e le sorrise.
-Ti voglio bene anch’io, Cher.- mormorò. Il clacson suonò di nuovo.
-Muoviti, Liam!- urlò il padre. La ragazza sorrise, mentre Liam cominciava ad avvicinarsi alla macchina.
-Ciao.- sussurrarono all’unisono.
Poi lei lo guardò salire in macchina e lo seguì con lo sguardo finchè non sparì dietro la curva. Strinse nel suo piccolo pugno la biglia di Liam, promettendosi che l’avrebbe custodita con cura.
Promettendosi che non l’avrebbe dimenticato e che un giorno si sarebbero rivisti.
Promesse che volarono via con il vento leggero di fine estate.
Passarono gli anni, e loro andarono avanti con la loro vita.
Crescendo e dimenticandosi di quella piccola amicizia che li aveva accumunati e aveva legato i loro cuori.











HOLA C:
Ed eccomi quì con un'altra Ff.
L'avevo detto che non vi sareste liberate di me ^^
Ok, capisco che questo è solo il prologo e praticamente non dice una minchia, però spero che lascerete qualche recensione, giusto per sapere cosa ne pensate.
Se qualcuno se la caga, ho già il primo capitolo pronto.
Bine, spero vi piaccia. ç.ç
#With love.
-S.
  
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