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Autore: RoSyBlAcK    22/01/2007    13 recensioni
rieccomi con una nuova ff..! vi sono mancata vero? hihi.. questa volta su (rullo di tamburi xD) lily e james! la nascita del loro proverbiale amore in una specie di one-shot in tre piccoli capitoli... spero che vi piaccia!
dedicata con affetto alla mia gemellina..!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi: Marzo

Oggi: Marzo.

Anno: 6°.

Luogo: Hogsmade.

 

James.

Ma da quel giorno ho potuto solo guardarti da lontano. Perché? La risposta è semplice. Perché anche se mi hai illuso di aver vinto, alla fine non è stato così. Me l’hai fatta pagare. Mi hai lasciato baciare te, te, l’unica che io davvero sognassi… E poi mi hai scaricato senza nemmeno la decenza di una parola. E per la prima volta in vita mia mi hai fatto stare male per amore. Male! Io! Per amore! No, davvero, ancora sono sorpreso. Sono davvero colpito da te. Quasi orgoglioso.

E ora cammino per Hogsmade. Dopo tante uscite saltate per punizione, finalmente sono fuori, cammino per le vie fredde sferzate da un primo vento primaverile. Non c’è nessuna ultima fiamma. Niente. Solo un velo di divertimento, perché erano mesi che non uscivo dai confini della scuola.

-Allora Jamesino, stai tanto male per amore veero?- Sirius, da ottimo migliore amico quale è, non perde l’occasione per ricordarmi del mio plateale fallimento. Tutta la scuola lo sa, ed è come divisa. Alcuni tifano per me, altri ammirano la Evans, alcuni ragazzi sperano che lei non ceda perché vogliono una possibilità con lei, alcune ragazze sperano che non ceda perché la vogliono con me. Ma non importa. È come vivere attraverso gli occhi della gente.

-Non sto male.

-Eddai.- Fa Remus. –Ammettilo. Ti ha proprio dato due di picche. Allora succede a tutti!

E non ci crederete mai, ma è successo mesi fa. Mesi! Ma la gente ama i pettegolezzi. E alcuni non muoiono mai.

-Lo sai, vero, che prima o poi uscirà con qualcuno? Sì?- Chiede Peter, trepidante. Lo fulmino. Ma che cazzo di amici mi ritrovo?

-Ma un po’ di solidarietà?

-Pensa ad altro, Jamesino. È pieno di belle ragazze.

-Smettila Sirius. Non voglio una bella ragazza. Voglio la Evie.

-Non chiamarmi Evie!

Mi volto, totalmente sconvolto. Non ci posso credere…

 

 

 

Lily.

Sono stufa di fare la parte della snob. Della suora. Della demente. Perché in ogni caso, agli occhi di tutto questo branco di scemi, è questo che sembro. Non una ragazza con dei principi, ma una ragazza idiota. Alcuni diranno che sono lesbica. Le dicono di tutti i colori! Ma una, semplicemente, non può non apprezzare un ragazzo?

Secondo me, sì.

E invece, la gente non prova a sapere. Sanno che ci siamo baciati. Come? James, ovviamente, prima di rendersi conto che per me non c’era storia, ha sparso la voce. Poi la gente ha capito, lui no. A un certo punto, dopo qualche giorno di languidi sguardi e pessime battutine, si è dato per vinto. E ha capito che è stato un bacio, nulla di più. E allora, invece che reagire con la sua solita spavalderia, ha continuato ad ostentare il fatto che “prima o poi avrei capito di amarlo profondamente”. Ma no! Io non voglio capire niente! A me non interessa! Dopo la tattica dello spavaldo, quella del comprensivo, alla fine, nell’ultima settimana, ha applicato quella del povero ragazzo distrutto dalle pene d’amore. Così non solo io mi sono ritrovata senza quasi più un sostenitore, senza la mia migliore amica, reputata la più stronza tra le stronze della scuola… ma ho dovuto pure sopportare la sua espressione da cane bastonato. E adesso basta!

E vi dirò di più.

Per un po’ mi sono divertita.

Ma ora basta.

Anche questo giochino mi ha stancata. Io non voglio te, ma voglio un ragazzo. E in questo modo non lo troverò mai e poi mai! Nessuno vuole provarci con la perfida Lily Evans alla quale non è andato bene nemmeno James Potter! Ma nessuno vuole capire che non per tutti Potter è il prototipo umano perfetto del principe azzurro?

A me piacciono i biondi, per esempio. Il mio principe azzurro è biondo. Gira su un cavallo bianco e non su una scopa. Ha i capelli spettinati per la corsa contro il tempo fatta per salvarmi, e non perché se li è spettinati apposta. Sorride con dolcezza e non con presunzione. Il mio principe azzurro… è tutto quello che James Potter non sarà mai! E a costo di aspettare per sempre… io non cederò mai.

Basta caccia. Basta scacchi. Basta pettegolezzi.

Eccoli, i mitici Malandrini.

-Smettila Sirius. Non voglio una bella ragazza. Voglio la Evie.

-Non chiamarmi Evie!- faccio. Si girano tutti in un sol colpo, e arrossisco appena.

-Che fai, ora origli le nostre conversazioni, non solo le infesti?- fa Sirius Black.

Se non fossi così nervosa riderei.

-Non origlio…- Mi difendo.

-Allora che fai?

-Ti critico, no? Mi chiami Evie. E non è il mio nome. Io mi chiamo Lily.

-Oh, Lily.- Ride James. –Adesso sei “Lily”, per me?

-Non sono “Lily per te”. Sono solo Lily.- Mi irrito. Che stiamo dicendo? –Chiamami Evans. È lo stesso. Chiamami anche verruca di troll, non mi interessa.- Sirius ride.

-Hai ragione, è tosta.

-Tosta? Sono tosta?- lo ammetto, questa è la cosa più carina e divertente che mi sia mai stata detta. Piacere ad un ragazzo perché mi reputa “tosta” è meglio che piacergli per qualche mia altra, ehm, “caratteristica”. Rido.

-Non era un insulto…- si difende.

-Non l’ho preso come un insulto, Potter. Oltre a tosta sono anche intelligente, pensa un po’.

-Oh, lo sa.- Fa Remus Lupin. Gli sorrido. Mi è sempre stato simpatico. Sembra così fuori posto con loro.

-Non dovete essere carini con me. Lo so che mi odiate per il “povera James”.

-“Povero James”! Dopo tutte le donne che ha scaricato così si meritava una delusione ogni tanto.- Ride Sirius. James si guarda le scarpe.

-Bene.- Dico, piano. –Allora, ehm, Potter… potrei parlarti un secondo?

Mi guarda con aria di sfida.

-Cosa?

-Potty, ti vorrei parlare. In che lingua te lo devo chiedere?

 

 

 

James.

La verità, signori, è questa: nessuno resiste al fascino di James Potter.

-Ovviamente, Madame Evie, potete parlarmi.

Sbuffa. È deliziosa quando sbuffa.

-Okay. Andiamo.

-Dove lo porti?- Fa Sirius, prendendomi per un braccio. –Non far male al nostro cucciolino malato.

-Malato?- Chiediamo in coro io e Lily. Questa è AFFINITA’ signori.

-Malato d’amoree… Tu sei un virus Lily… Devo tenerti lontana dal nostro Ramoso.

-Sirius!- Piagnucolo io.

-Possiamo anche parlare davanti a loro.

-Visto?- ride Sirius. –Almeno non ti fa più la bua.

Lily ride. Sirius la diverte! Sirius! Io sono più divertente di Sirius!

-Non se ne parla, andiamo.- Faccio, scocciato. E la seguo nella strada affollata.

-Dove andiamo?

-Dove possiamo parlare.

Senza dircelo ci avviamo verso il fuori-Hogsmade. È l’unico posto di Hogsmade in cui non ci sia tanta gente.

-Di cosa stiamo parlando?

-Non stiamo per parlare. Non tu almeno. Io parlo. Tu ascolti.

-Okay.

-E non provare ad interrompermi! In nessun modo.

Non posso fare a meno di sorridere.

-Non fare stupidi ghigni.

Mi copro la bocca con la mano e annuisco.

-Pronto?

Annuisco. –Ma tu non urlare come l’altra volta.

-Non te lo posso promettere.

 

 

 

Lily.

-Sono stufa, Potter. Stufa di questo assurdo comportamento. Io non intendo più essere la suora che non sta con nessuno, né la perfida snob che non vuole stare con te. Io non sto con te per un motivo. E tu sai qual è: Odio le persone come te. E non intendo starci. Non farmelo dire ancora. E togliti dalla faccia quella espressione da cane bastonato. Non sei un cane. E non ti ho bastonato.

 

 

 

James.

-Ma allora perché hai lasciato che ti baciassi?

 

 

 

Lily.

-Come sempre, Potter, tu non ti sei fermato a pensare. Tu non pensi mai! Mi hai praticamente costretta a baciarti! E COMUNQUE, TU MI HAI BACIATA! E io me ne sono andata! Sono certa che sia andata così! Sono certa che non mi sia piaciuto! E tu sapevi che io non volevo stare con te. Ma nonostante questo hai messo in giro la voce. Per dare spettacolo. Ma c’è un dannato momento in cui non dai spettacolo? In cui ti limiti a guardare?

 

 

 

James.

-Sì. Io ti guardo sempre. E non te ne sei andata. Hai risposto al bacio. Io ne sono certo.

 

 

 

Lily.

-Stai parlando Potter! Avevi detto che non parlavi! E non devi farlo! Per una volta mi devi ascoltare. Sono stufa di questo gioco. Di questa assurda caccia… Di questa partita ridicola che stiamo giocando. Non ci sono vinti, ne vincitori, Potter. È finita. Io non sono un premio, e di certo non lo sarò per te.

 

 

 

James.

-Non sei un premio, Evans. Non si tratta di caccia, di giochi, di vincere. Avanti! Mi reputi davvero così un bambino!- Ovviamente sì. –Ovviamente sì.

Ridiamo, ma solo per un secondo.

 

 

 

Lily.

-Quello che tu non capisci, non capisci e non vuoi capire Potter, è che a me non interessa. Non lo faccio per una questione di principio nei tuoi confronti. Non è questo. È che proprio non mi interessa. E non voglio fare la parte della cattiva. Hai vinto, va bene? Di a tutti che sei tu ad avermi lasciato. Di che io ti ho scongiurato di stare insieme e tu hai detto no. Perché in fondo tu non vuoi davvero me. Tu vuoi solo girare per i corridoi, il tuo squallido palcoscenico, consapevole che tutti ti guardano come “colui che ha trafitto il cuore di ghiaccio di Lily Evans, e poi l’ha rotto senza raccogliere i pezzi”. Prenditi quello che vuoi Potter, ma lasciami in pace. Non ho più Marleen e adesso non ho nemmeno più una dignità. Almeno lasciami un po’ di pace.

 

 

 

James.

-Lo sai, Lily Evans? Per tutti questi mesi, ho pensato di essere l’unico pazzo tra di noi. Ma ora so che non è così. Pensavo di essermi sognato il fatto che tu non fossi normale, e invece lo sei proprio. E vuoi sapere un’altra cosa? Non sei l’unica ad essere stanca. Anche io non ne posso più. Sono stufo di questa cosa che pensi di me. Che sono solo un uomo di merda. Che sono solo un attore di una commedia. Che voglio solo che tutti parlino di me bene, che non mi interessi di te. Cavolo Evans, lo vuoi capire che mi piaci? E non come una delle tante “Jane” “Leen” “Margot”. Ma la verità è che sono io ad essermi sbagliato. Tu non sei la Lily Evans che pensavo. Tu sei solo una ragazzina viziata. Sei solo una stupida. Mi potrei anche prostrare ai tuoi piedi e non ti interesserebbe di me. Potrei farti ridere, piangere, arrabbiare, sognare. Potrei regalarti diamanti e rose rosse, ma a te non te ne fregherebbe comunque di me. Perché mi vedi come una specie di mostro. Va bene. Va bene così. Allora è finita.

 

 

 

Lily.

-Finita? Cosa è finito? Non è mai iniziato niente!

-Allora vuoi dirmi che tutto questo è niente? Che baciarci, guardarci, flirtare, non è niente? Vuoi dirmi che mi sono sognato tutto?

-Sì.

-Bene. Ora sono anche un visionario! Fantastico! Ho vinto all’otto.

Ridacchio. –Non sai stare serio, lo vedi?

-IO SONO SERISSIMO!

-Non urlare con me, Potter.

Sospira. Per un attimo mi fa paura. Penso sia arrabbiato.

-Non urlo con te. Non faccio più un tubo con te. Basta. Ora me ne vado.

 

 

 

James.

Non pensavo che facesse male, lo sapete? Una specie di gigantesco ippopotamo si è seduto sul mio ego e si è messo a giocare a ping pong con il mio cuore. Davvero. E non solo. Sta soffiando con una cannuccia tutto il sangue sulle mie guance, sto arrossendo. Questo ippopotamo idiota. Cammino a testa bassa.

-HAI VINTO EVANS!- Urlo. Sono davvero incazzato con lei. Non mi sono sognato niente. Ci stava. Io conosco le donne. So quando ci stanno. Ha giocato con me. Lei! Una stupida qualunque!

L’ippopotamo ha preso le splendide sembianze della Evans, e non sembra intenzionato a spostarsi dal mio petto.

 

 

 

Lily.

La mente femminile è strana e leggermente perversa.

Hai vinto Evans.

Quella frase era forse ciò che volevo sentirmi dire?

Sono così infantile?

Perché non sono triste? Lui si sta allontanando, è triste, l’ho ferito… abbiamo litigato…

Tutto il mondo si aspetterebbe da me come minimo un po’ di tristezza.

E invece no.

Io non sono in grado di seguire il protocollo.

Sono felice perché ho vinto! Che idiota!

Ma c’è anche un altro motivo.

E non me ne vergogno.

Da questa cosa tra me e James, ho capito una cosa.

Mi fa un po’ schifo ma l’ho capita.

Non solo gli uomini sono orribili, ma anche le donne.

E non solo. Sapete quella cosa che succede… che quando ti succede qualcosa tu ne impari un’altra? Io ho imparato una lezione da questi ultimi dieci minuti della mia vita. Più di quanto abbia imparato in tutta la mia vita. Una lezione incedibile.

 

 

 

James.

Cammino in fretta. Non voglio che nessuno mi veda così incazzato con una donna. Già, non sono triste. Sono incazzato. E forse nemmeno con Lily. Ma con me stesso, di sicuro. Ero così certo che nessuna donna mi avrebbe mai schifato così! La Evans aveva ragione. Tutte le cose che mi ha detto sono vere. Su di me. Senza conoscermi mi ha dato un profilo esatto dell’uomo che sono e che non avrei mai voluto diventare.

Che schifo!

-James!

È orribile sapere che hai gettato via un’occasione irripetibile con una donna unica solo perché sei una persona tremenda. Davvero! È terribile avere questa certezza.

-James!

Di tutte le cose che ti possono succedere nella vita, sono certo che questa è la peggiore.

L’ippopotamo balla il tiptap in tutto il mio corpo. Petto, stomaco, cervello. Miliardi di ippopotami con la faccia di Lily Evans, lì solo per farmi sentire in colpa!

-POTTER!

Mi giro.

Lily Evans??

Di tutte le cose che ti possono succedere nella vita, sono certo che questa è la più folle.

 

 

 

Lily.

Sapete cos’ho imparato?

Che anche se passi tutta la tua vita ad aspettare un principe azzurro biondo e valoroso, con gli occhi azzurri e luccicanti, con il sorriso da tremarella nello stomaco, che sia dolce e gentile, amichevole e protettivo, silenzioso quando serve e loquace quando ne hai bisogno, tenero e insieme riservato, timido ma in grado di prendere l’iniziativa, che ti metta al centro del suo mondo senza imbarazzarti, che abbia dei valori nobili e dei buoni gusti… anche se lo aspetti per tutta la vita… con la totale certezza che lo troverai… Nonostante tu ne sia assolutamente certa, anche nel momento di più grigia disperazione… Alla fin fine ti rendi conto che non serve. Che non ti interessa davvero un principe azzurro.

E improvvisamente capisci la favola del ranocchio.

Nel tuo ranocchio, nel tuo insopportabile, viscoso, arrogante ranocchio…

Può esserci un principe. Non sarà mai azzurro.

Ma vi svelerò un altro segreto.

Io odio l’azzurro.

 

 

 

James.

-Evans?

-James.- è trafelata.

-Mi hai chiamato davvero James?

-Sì.

-Perché?

-Non so, penso sia il tuo nome.- Ride.

-Che mi devi dire?

Sono ancora arrabbiato.

-So che mi odi in questo momento. Ed è interessante, in fondo. Perché così provi che cosa sentivo io. Rabbia.

-Bene.

-Ed è anche ironica la vita, lo sai? Perché ad un certo punto scopri di poter imparare qualcosa proprio da tutti e da tutto quello che succede.

-Bene.

-Vuoi sapere cos’ho imparato?

Alzo un sopracciglio.

-Sapevo che eri pazza. Ma così tanto…

 

 

 

Lily.

-Quando te ne sei andato arrabbiato… ho capito che in realtà… Non ero davvero arrabbiata con te. Ero arrabbiata con me. E vuoi sapere perché? Perché mi sono ricordata cos’ho provato mentre ci baciavamo. Solo per un attimo. Ero felice. E questo è tremendo, James, perché io ti disprezzo. No? E poi ho capito. Non è così! Io disprezzavo me, perché… perché anche se tu sei effettivamente tutte quelle cose orribili che io odio… io comunque sia non posso davvero odiarti… ed è stato allora che ho capito la cosa del ranocchio!

-La “cosa del ranocchio”?- Sembra divertito.

-Ma sì… che tu baci il ranocchio, e tu odi il ranocchio… è verde, è brutto… ti sta antipatico… ma ne esce fuori un principe… e poi il principe non è azzurro… ma non importa, va bene così… io odio l’azzurro!

 

 

 

James.

Non vi giuro di aver capito.

Ma vi giuro che non sono più arrabbiato.

-Odi l’azzurro? Che ranocchio? Evans, ti ho persa. Non capisco. Ma suona bene.

Ride, prende fiato.

-Certo che non capisci.- ride –Scusami. Mi sono spiegata male. Ma ora lo farò meglio.

-Grazie…- sorrido.

Lei sale in punta di piedi.

Mi è molto, molto vicina.

Vedo le venature nei suoi grandi occhi verdi.

Sento ad un sospiro dalle mie il sapore delle sue labbra.

Il suo naso gelato tocca il mio.

Il profumo frizzante della sua pelle mi assale.

-Potter, fa sì che mi sia impossibile dimenticare cosa provo, questa volta.

Sfiora le mie labbra con le sue. Vedo chiudersi i suoi occhi e chiudo i miei.

Le prendo il viso tra le mani, e la bacio. La bacio come non ho mai baciato una donna. Mi chiedo cosa io abbia fatto con tutte le labbra delle donne che hanno preceduto questo bacio. Ma è solo un secondo. Le sue braccia sottili mi stringono il collo.

Mi chiedo se sono mai stato felice davvero.

E poi non mi chiedo più nulla.

Semplicemente, la bacio. Anche se mi ha paragonato ad un ranocchio. Perché non ho mai aspettato, desiderato, sognato qualcosa con più forza che tenerla tra le braccia. Ma ho avuto di meglio. È lei, che tiene me tra le sue.

E aveva ragione. Non ci sono né vinti né vincitori. Non era una caccia né una partita di scacchi.

Ma comunque sia, valeva la pena parteciparvi…

 

 

 

 

 

 

FINE.

 

Eccomi qui!! Okay, okay… che posso dirvi? Spero che vi sia piaciuta… non dimenticate di commentare!! Sapete che adoro i vostri commentini ** e li apprezzerò anche se mi scriverete solo “LETTA” o “SCHIFO”… XD avrete notato che ho usato uno stile un po’ diverso dal solito… spero che abbiate apprezzato… so di non essere il meglio a rendere la parte notoriamente comica di James ma perdonatemi… hihi…

Volevo ringraziare davvero di cuore tutti coloro che hanno commentato

la mia ultima fanfiction, “Wherever You Will Go”… ho apprezzato moltissimo!

E che altro? Mah… credo sia tutto…

Non voglio rischiare di ripetermi... XD

grazie mille della pazienza con cui vi siete subiti anche questo mio attacco di follia…

 

Alla prossima!

Un bacione!!

  
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