Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Marimarti    13/07/2012    12 recensioni
Appena lo vide si pietrificò,il fiato le si affannò e le mani le iniziarono a sudare e le gambe tremavano,non erano capaci di muoversi;Voi direte i soliti sintomi dell'amore,vero?Ma vi sbagliate.Questi sono i sintomi di una ragazza che ha paura,Paura di un ragazzo,che tormenta la sua mente e il suo cuore.Lo stesso ragazzo che con il suo sguardo duro e freddo terrorizzava la scuola.Ma cosa succede se la vittima si innamora del bullo? Lei è Abby Marie Stwart,e lui è Harry Edward Styles.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo nove -Mistakes.




 

 

Over full play, play, play all the same old games
And we Wait, wait, wait for the interchange
I’m with take, take, take it for granted
That will be the same
But we’re making all the same mistakes

-One direction (Same mistakes)






-Abby ti prego,vieni-mi disse Lucas,facendo la faccia da cucciolo -Va bene,ma solo perchè è il tuo compleanno-mi avvolse in un abbraccio,in stile koala,e mi sollevo di qualche centimetro da terra -Comunque..-scesi dalle braccia muscolose di Mr.Meraviglia -Stasera ci deve essere anche Caitlin-lui sollevò il sopracciglio,ma poi mostrò uno dei suoi più bei sorrisi -Certo,ti ricordo che è anche mia amica-lo guardai torva e lui dalla mia espressione si mise a ridere -Che c'è?-dissi mettendo le mani sui fianchi -Niente e che sei buffissima quando cerchi di arrabbiarti.-sorrisi anche io -Non è vero!-la sua risata si fece più forte, si alzò dalla sedia  e si mise accanto a me sul letto -Mi sa che invece di ripetere chimica stiamo facendo tutt'altro- guardai per un attimo le sue perle e rimasi incantata,ma tornai subito in me -Eh già-si alzò dal letto -Comunque sarà meglio che vada,devo finire i preparativi per la festa.Ci vediamo stasera-disse posandomi un bacio sulla guancia -Ciao Mr.Meraviglia- Avevo detto l'ultima parte ad alta voce vero?
Lui si voltò facendo una faccia confusa -Eh?-diventai rossa fino alle punte dei capelli,in quel momento avrei voluto scavarmi una fossa e soterrarmici dentro -Niente,ci vediamo stasera-rise e se ne andò.
Era giunto il momento,in cui una ragazza deve fare quel che deve essere fatto:Cercare un vestito adatto nell'armadio.Quindi mi misi all'opera,iniziando a cercare un vestito adatto.All'inizio trovai un vestito giallo,che sinceramente mi faceva sembrare un pulcino incinto,poi uno verde con cui sembravo un albero,dopo aver tirato altri quaranta vestiti fuori dall'armadio mi arresi.Mi buttai nel letto,e misi la testa sotto il cuscino,quando arrivò un lampo di genio.Corsi su per le scale,dirette alla cantina,non ci entravo mai,perchè secondo me c'era un qualche spirito imprigionato là sotto,ma a mali estremi,estremi rimedi,mi guardai intorno fin quando lo trovai,il baule di mia madre.Lo aprì lentamente,e trovai finalente il vestito perfetto.Era rosso,non molto corto, fasciava tutto il corpo  ed era senza spalline,era perfetto.

La casa di Lucas era enormemente grande,e spettacolare,infatti rimasi alcuni minuti meravigliata,poi mi decisi a suonare il campanello.-Pensavo non saresti venuta-mi disse un Lucas non molto lucido,-Beh,sono qui-mi tolsi il cappotto,e poggiai la borsa sopra un tavolino -Wow!Sei bellissima-si passò la lingua fra le labbra,gesto che a mio parere è disgustoso -Grazie-dissi imbarazzata,cercai tra la folla Caitlin ma non c'era,forse non era voluta venire,ma c'era Brittany che ballava con Bred,segno che Harry non c'era.Lucas mi prese per mano e mi portò a ballare,ondeggiammo insieme,a ritmo di musica,fin quando lui iniziò a baciarmi il collo freneticamente,cercai di staccarlo ma si era avvinghiato a me -Lucas fermati.-dissi spingendolo,gesto inutile visto che era molto più grosso di me -Dai basta-dissi,si fermò e si avvicinò al mio orecchio -Che ne dici se andiamo di sopra- lo guardai sbalordita,come poteva un ragazzo così dolce essere un maiale?
-No,devo andare.-scivolai tra le persone,che ballavano attaccati l'uno all'altra,presi il cappotto e senza tanti ringraziamenti me ne andai.Iniziai a piangere sentendomi tradita,dall'unico ragazzo che mostrava qualche attenzione per me,solo ora avevo notato che portasse solo una maschera per nascondere le sue vere intenzioni e tutto questo mi faceva schifo.

Mi trovai a cento metri da casa mia, quando qualcuno, uscendo da un vicolo mi bloccò il passo afferrandomi dalla spalla.
-Dove vai tutta soletta?.-Disse avvicinandosi.Scostai la sua mano, e cercai il telefono in tasca, preparandomi a chiamare la polizia.
Purtroppo il telefono era nella borsa e l'avevo dimenticato a casa di Lucas.
Mi allontanai di qualche passo e cercai di iniziare a correre quando mi afferrò per la mano.
Poi urlai, ma le sue luride mani mi coprirono la bocca.
Era un uomo sui quarant’anni, alto che puzzava di alcool.
Il viso era coperto dal buio,ma si poteva benissimo intravedere che era un barbone.
Urlai e urlai ancora, ma le sue braccia erano più possenti di ogni mio calcio o pugno.
Proprio quest’ultimi non gli impedirono di fare di me quel che voleva.
Avrei voluto morire. Avrei desiderato non essere mai nata.
Chiusi gli occhi, ormai colmi di lacrime, e rividi me ed Harry bambini.

Nel nostro posto,di fronte a quella quercia,Harry che sorrideva spensierato,e felice.  
-Scriverò su quell'albero i nostri nomi ,così nessuno dei due si dimenticherà dell'altro- Le sue parole, mi rimbombavano nelle orecchie,e cercavo di attacarmi a quel ricordo
Anche se qualcuno aveva abusato del mio corpo.
Piansi e piansi, ancora, anche quando quell’uomo se ne andó lasciandomi a terra..
Continuai a piangere anche dopo che lo vidi scomparire in lontananza.. anche dopo aver visto del sangue accanto a me, anche dopo essermi alzata e ricomposta.
  
Mi incamminai verso casa, ma poco dopo persi i sensi.
Poi una figura in lontananza, si avvicinò alla velocità di un missile.
Le lacrime mi annebbiarono la vista, ma nonostante tutto riconobbi il viso di Harry di fronte ai miei occhi.
Le sue mani mi afferrarono e mi presero in braccio, dopo di che iniziò una corsa disperata verso casa.
Sarei rimasta sola per tutta la vita, nessuno avrebbe mai amato una ragazza che aveva già perso la verginità con uno sconosciuto.
Oltre il mio pianto, durante il tragitto, potei sentire le urla disperate di Harry.


Urlava, e imprecava contro se stesso, mentre le sue braccia mi appoggiavano sul divano di casa sua.
Suo padre e sua madre arrivarono e rimasero come shoccati, poi in coro iniziarono a chiedere cosa fosse successo.
Con il viso ormai fradicio di lacrime, iniziai a respirare profondamente, dopo di che dissi:
-Mi ha violentata..-per poi riscoppiare a piangere..Le urla di Harry, sovrastarono le parole di sua madre di suoo padre.
Gentilmente sua madre, venne accanto a me,prese ad accarezzarmi i capelli -Andrà tutto bene,Abby-era così dolce quella donna,Anne,ero così sorpresa di ricordarmela,-Harry prendi la macchina e portala all'ospedale io chiamo suo padre-disse il padre di Harry.
Le braccia che poco prima mi avevano portata a casa, mi ripresero in braccio,guardai quegli occhi verdi che prima mi intimorivano tanto e  che adesso  erano vuoti e spenti, così scesi dalle sue braccia.
-Ce la faccio a camminare..- Dissi mettendogli una mano attorno al collo.Mi accompagnò ugualmente fino all’auto.
Finché non arrivammo in ospedale, nessuno disse una parola.. nessuno tranne suo padre.
-Harry non è colpa tua quello che è successo..-
Harry non rispose e si coprì il volto con le mani.
Come arrivammo nel parcheggio dell’ospedale, suo padre scese e mi afferrò gentilmente da un braccio.
Abbassai lo sguardo, e in cuor mio capii che la colpa fosse solo mia,per quanto era accaduto.Suo padre ed Anne,si allontanaronoe restai con Harry, che iniziò ad allontanarsi.
Gli andai dietro.
-Harry  dove vai, per favore aspettami.- Si voltò di scatto.-Abby  è colpa mia. Dovevo proteggerti io. E non ce l’ho fatta.. è solo colpa mia.-disse sedendosi accanto su un muretto e coprendosi il volto con le mani.
-Non è colpa tua Harry. Io non sarei dovuta uscire quella sera, invece ho fatto di testa mia. La colpa è mia.- Dissi alzando lo sguardo al cielo.
Il suo respiro si fece sempre più forte e nervoso, dopo di che, si lasciò andare.
Le lacrime bagnarono anche il suo di volto, mentre dalle sue labbra uscivano singhiozzi.
Mi abbassai e presi il suo viso fra le mani.
-Abby devo andare via..-Iniziò a dire.-Ti prego, non farlo. Resta con me Harry. Ho bisogno di te.- Dissi prima di farlo finire.
-Abby non voglio lasciarti, non voglio farlo, ma sento che riusciresti a dimenticare tutto prima, se io non ci fossi.-
Appoggiai il mio naso contro il suo.
-Sei solo tu l’unica cosa che potrebbe farmi dimenticare. Harry ti prego..- Aggiunsi.
-Ti amo- Si fermò, deglutii e riprese.
Nel frattempo andai in estasi. Sentirgli pronunciare quelle parole, mi fece sentire  bene. Bene.
-Come si ama una sorella..- Continuò poco dopo, alzando lo sguardo. La mia euforia sparì, senza motivo.
Mi voltai seguendo la linea del suo sguardo, e vidi mio padre dietro di me.
Sorrideva.
-Abby stai bene?la dottoressa vuole visitarti per controllare eventuali infezioni..-Disse poi indicandomi.
Avevo ancora il viso di Harry  fra le mani, così lo mollai e insieme ci alzammo.
Andai avanti e Harry  e mio padre mi aspettarono fuori.
In lontananza vidi mio padre appoggiarsi alla spalla di Harry,che ormai era più alto di lui, e piangere.
-Tu sei Abby vero? Voglio farti un controllo va bene?mi disse una donna in camice venendomi incontro. Non risposi ma annuii solamente.Mi portò in una stanza, e dopo avermi fatto i vari controlli disse -Va tutto bene fisicamente.. non c’è nessuna infezione, e ne il rischio che tu sia incinta. Devi solo superare la cosa, con l’aiuto di una persona importante.-
Pensai ad Harry e sorrisi.
La dottoressa se ne accorse.
-Vedo che c’è allora una persona importante.-Disse ammiccando.Annuii. Sapesse la verità.Uscii dalla stanza e andai incontro a mio padre.
Sorrisi ad Anne e a suo marito e abbracciai Harry, dopo di che tutti loro mi avvolsero nelle loro braccia.
Durante il tragitto, mio padre, che si era ripreso alla grande, non fece altro che parlare di come avrei superato la faccenda con allegria e serenità.Mi voltai e guardai fuori dal finestrino il buio sopra di noi.Ripensai a quanto era accaduto.
A quell’uomo, alle sue mani, al suo respiro afoso e invadente.La mia verginità, la mia prima volta.. non c’erano più.Stringo i pugni sul sedile e abbasso lo sguardo.Harry mi prese la mano e la strinse
Le mie mani iniziarono a tremare e a sudare. Ogni volta che Harry diceva o faceva qualcosa, io avevo questa reazione? Possibile mai?
Sorrisi e ritrovai riflesso nel finestrino il mio sorriso. Il mio volto. I miei occhi rossi e gonfi. La mia voglia di dimenticare tutto.
  Tornai a casa, e dopo le varie premure, mio padre andò a dormire.. tranne me.
Andai in bagno e aprì il rubinetto dell'acqua.
Lo fissai qualche istante, cercando di avvertire dolore.
Avrei dovuto provare dolore? Si ne provai, ma dietro di esso c’era la soddisfazione di punirmi per quanto era accaduto.
Spostai il rasoio sul braccio, chiusi gli occhi, e a denti stretti incisi nuovamente.
Lo feci altre due volte, dopo di che mi infilai il pigiama e uscii dal bagno, portando con me la mia frustrazione.

 

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Marimarti