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Autore: Lilith82    23/07/2012    13 recensioni
Questa storia è stata "necessaria" per me. Necessaria da scrivere. Necessaria da condividere. E' la prima fan fiction che abbia mai scritto in vita mia. L'ho cominciata quasi due anni fa. Rileggerla ora, mi fa un certo effetto, lo ammetto. Ma la amo come il primo giorno! Ed anche se, probabilmente, farò delle piccole modifiche, la lascerò intatta il più possibile. E' il mio seguito di Breaking Dawn, necessario, appunto, perché non sapevo rassegnarmi alla fine della saga. E' la storia di Renesmee, di Jacob, di Edward e di tutti gli altri.
Spero vi piaccia. Fatemi sapere.
dal primo capitolo:
"Poi riuscii a muovere le dita di una mano, non che lo avessi voluto, ma quel piccolo movimento mi permise di riprendere contatto coi miei confini fisici, sentii le gambe sfiorate da gambe infuocate, sentii il petto vicino ad un altro torace, grande e ardente, sentii le guance tenute in due grandi mani brucianti, sentii le mie labbra contro le sue grandi labbra scure, come ghiaccio avvolto dal fuoco e capii:
Jacob Black mi stava baciando!"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Intact world'
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EPILOGO

La seta scura ondeggiò seguendo le linee del mio corpo mentre mi scrutavo nel gigantesco specchio di zia Rose.

L’abito era bellissimo... questo devo ammetterlo...

Di un blu intenso, scurissimo, semplice e raffinato.

Il collo era adornato da un ricciolo di stoffa appena accennato.

L’elegante fiocco ricadeva sulla mia spalla coprendo in parte la piccola cicatrice.

Le gambe erano coperte fin sopra il ginocchio, alla lunghezza giusta per donare al tutto un aspetto... sinuoso...

Mi voltai di tre quarti.

Avevo la schiena quasi completamente nuda perché la stoffa curvava morbidamente attorno al mio seno per gettarsi sui miei fianchi e fasciare le mie... beh... qualità posteriori...

Sorrisi, solo un po’ imbarazzata.

Poi lo notai. 

Luccicava appena sul piccolo tavolino.

Il filo d’oro e il suo pendente rubino... il suo regalo!

Lo sollevai ma subito lo posai scuotendo il capo.

“No” disse dolce apparendo allo specchio.

“Fa parte di te” sussurrò mentre lo annodava attorno al mio collo per poi farlo cadere lungo la mia schiena.

“Ma... Jacob?”

“Sono sicura che capirà... e poi... esalta la scollatura” mi fece notare.

Sorrisi. E anche lei.

Era incantevole nel suo tubino turchese.

Le onde di capelli castani le ricadevano sulle spalle e sui seni.

“Sei bellissima” osservò sistemando un piccolo fiore nei miei riccioli raccolti.

“Stavo pensando la stessa cosa di te” risposi.

E ridemmo. Insieme e di gusto.

“Mamma...”
“Dimmi!” incitò allontanando dalla mia fronte una delle poche ciocche libere.

“E’ così che ci si sente... quando si corrisponde al proprio destino?”

Rise ancora.

“E come ci si sente?” domandò.

Abbassai il capo, poi lo risollevai.

“Entusiasti...” ammisi “ e sereni”

Un’espressione indescrivibile le attraversò il volto.

“Come se nulla potesse far vacillare questa...”

“Felicità” concluse per me.

“Sì, proprio così” confermai.

“Già... proprio così!” ripeté abbracciandomi.

 

“Andiamo, nana, lo so che è vestita!” 

“Ti ho detto di no, cane! Non ha ancora le scarpe!”

“Ma chissene...”
Le imprecazioni di Jacob vennero interrotte dal tonfo sordo della porta sbattuta.

Alice fu subito al mio fianco.

“Zia!” la rimproverai.

“Non hai ancora le scarpe” e facendo spallucce si piegò ed avvicinò ai mie piedi quelle che... non definirei esattamente scarpe!
“Sei... sicura?” balbettai mentre già allacciava il secondo cinturino di raso attorno alla mia caviglia.

Sembravano... diciamo trampoli!

“Oh... te la caverai!” rispose in fretta.

“E’ pronta?!” si udì dal corridoio.

“Tu devi aspettarla in fondo alle scale, capito? In fondo alle scale!” sbraitò la zia socchiudendo leggermente l’uscio.

“No... zia no!” mi lagnai, conscia che comunque non avrei ottenuto sconti da lei.

“Ps... vampira... senti” sussurrò Jacob “... non è che mi verrà un infarto?”

“Sicuro!” acclamò entusiasta quella.

“Zia!”

Richiuse la porta.

“Tu considerala una prova, nipotastra”

“Prova di cosa?!”

“Se sopravvive stasera, forse... e dico forse... sopravviverà anche vedendoti arrivare all’altare...” sghignazzò.

“ZIA!!!”

 

Ma perché alla fine vince sempre lei?! mi ripetevo mentre avanzavo verso le scale.

Giuro che gliela faccio pagare a quella...

E poi... lui!
E poi solo LUI!

I capelli all’indietro, le spalle forti avvolte da una camicia azzurra, i jeans scuri e... LUI!

Non vedevo che lui!

Come poteva essere elegante e selvaggio allo stesso tempo?!

Il suo pomo d’adamo continuava a fare su e giù mentre procedevo lungo la scalinata.

“Come va... l’infarto?” domandai incerta.

“Ce la posso fare... mmm... credo...” mi rincuorò.

Poi il suo sguardo s’allungò sulla mia schiena.

Strizzò gli occhi e scosse la testa.

“E’ un piano, vero? Volete uccidermi prima che...”

E s’interruppe vedendo ondeggiare la piccola scheggia.

L’afferrò e per un brevissimo istante fui certa che ne avrebbe strappato il filo.

“Se non...” provai subito.

“No... va bene...” disse guardandomi negli occhi, serio ma sereno.

“Ma ci starebbero meglio le mie... labbra... lì” sussurrò percorrendo con due dita la punta di alcune vertebre.

brividi caldi 

 

“Sarà meglio andare”

Perché non ci precedete, paparino?

“La macchina è pronta” disse guardandomi arcigno.

Mi avvicinai carezzandogli la giacca dell’impeccabile completo grigio.

“Come sei bello, stasera!” commentai.

Era vero! Ma era anche una...

“Una lusinga?” domandò piegando la testa di lato “Pensi di cavartela... con una lusinga?!”

Uffa! pensai arrendendomi.

Jacob mi circondò le spalle con la sua giacca e mi guidò per mano fino al prato.

Inizialmente non capii, quindi vidi la sua moto.

“Andiamo in moto?” m’illuminai.

“Ti va?” sorrise.

“Mi va sempre con te!” dichiarai baciandolo.

“Andiamo?!”

Ok... ok... genitore vampiro rompiscatole!

 

La vecchia palestra non sembrava più vecchia!
Veramente... non sembra nemmeno più una palestra!

Sembrava una sala da ballo, di quelle da cabaret.

“Alice... come hai...”

“Talento naturale” fece mentre, evidentemente compiaciuta di se stessa, si dirigeva sulla pista.

Sembrava uscita dagli anni 30, col suo vestito di lamè color argento.

Il suo compagno la fissava estasiato mentre già piroettavano insieme.

Belli e... irreali come solo i vampiri possono essere!

Rosalie ed Emmett si unirono a loro.

E fu come se Ares e Afrodite fossero appena scesi dal monte Olimpo.

Nessuno poteva evitare di guardarli!

E poi arrivarono Carlisle ed Esme, splendidi nei loro abiti chiari.

“Certo non passano inosservati” commentai mentre l’ingresso dei miei genitori destava ancor più rumorosi brusii e sguardi ammirati.

“Solita storia” commentò Leah alle mie spalle.

Leah?!

“Mi ha ricattato” spiegò alla mia faccia esterefatta indicando la piccola vampira.

“E come?” intervenne Jake divertito.

“Mmm... lascia stare” gli rispose avviandosi verso il grande tavolo del buffet.

“A questo punto ci sarà anche...”

“Ehi! Ciao ragazzi!” 

“Ciao Seth!” sorrisi mentre restituivo la giacca al mio lupo.

“Wow, Nessie!” commentò.

“Adesso guardano tutti te!” dichiarò con la sua solita aria genuina.

Con mia grande sorpresa Jacob non sembrava arrabbiato.

Nonostante qualunque sguardo osasse volgersi nella mia direzione veniva accolto da un’occhiata apertamente minacciosa, nonostante questo, aveva un’aria...

“Compiaciuto! Sei sfacciatamente compiaciuto, lupo!” constatai sorpresa.

“Beh... la mia... fidanzata... è la più bella della festa!” e mi rivolse uno dei sorrisi più jacobici che avessi mai visto.

“Sei davvero...” iniziai sulle sue labbra.

“Adorabile?” continuò impossessandosi delle mie.

In un istante avevo dimenticato tutto, la festa, tutta la mia scuola intorno, tutta la mia famiglia nella sala, in un istante tutto il mio mondo si ridusse a due spesse labbra ardenti.

 

“Nessie! Sei venuta!”

Lizzie non sembrava affatto imbarazzata nell’averci interrotto.

“Ciao Lizzie” l’abbracciai.

“Mi sei mancata!” ricambiò.

“Anche tu!”

Era vero. In effetti mi era mancata la mia tanto detestata adolescenza “normale”...

“Buonasera” fece Nahuel accostandosi a noi.

Per un momento fui immobile.

“Vuoi bere?” mi porse un analcolico dopo aver fatto lo stesso con Lizzie.

“Oh mio dio!” la mia amica lo aveva notato... l’anello...

“Non ci posso credere! Vi siete... fidanzati?!”

“Sì” dissi semplicemente.

“Ma siete così giovani!” continuò lei.

“Non c’era alcun motivo di attendere” scandì Jacob fissando Nahuel.

Il loro sguardo era intenso, ma non del tutto ostile, come se entrambi stessero facendo delle considerazioni e traendo delle conclusioni.

Dopo qualche secondo si rilassarono.

“Posso invitarti a ballare?” chiese Nahuel porgendomi la mano.

Guardai Jacob.

Il suo sguardo incrociò di nuovo quello del mezzo vampiro, poi mi carezzò una spalla e mi lasciò andare.

 

“Allora... hai portato Lizzie al ballo?” domandai incerta.

“Veramente è lei che mi ha concesso l’onore di accompagnarla”

Sorrisi.

“Che c’è?”

“Quanto sei galante” confessai.

“E’ un male?”

“No”
“Beh... è tutto nuovo... per me”

“Sono felice”

“Sei felice per me?”

“Per i tuoi... tentativi”

“E per te... sei felice, Renesmee?”

Lo guardai negli occhi, per la prima volta in tutta la sera.

Per la prima volta vidi anche l’abito e il portamento affascinante.

Infine annuii.

Mi abbracciò.

Non avevamo altro da dirci.

I nostri cuori parlarono per noi per il resto del ballo.

Quando la musica s’interruppe trovammo Jake già al nostro fianco.

“Buona serata, Renesmee” sussurrò Nahuel sfiorandomi la fronte.

“Hai promesso” gli ricordai. 

Sorrise mentre si allontanava.

 

“Vuoi ballare?” chiesi a Jacob.

“No, vieni con me” disse prendendomi per mano.

Ci ritrovammo negli spogliatoi e poi su per una piccola scaletta. 

Infine sbucammo su un terrazzo, un piccolo e magnifico terrazzo che dava da una parte sulla sala da ballo alias palestra e dall’altra... su un incredibile cielo stellato!

“Wow” sussultai.

“Wow...” mi fece eco Jacob cominciando a baciarmi le spalle scoperte.

Di nuovo... brividi caldi...

“Hai freddo?” chiese roco.

“Al contrario” ribattei voltandomi.

Mi ritrovai adagiata al parapetto della balconata. 

Mi baciava premendo il suo corpo contro il mio che era così sospeso tra il vuoto alle mie spalle e la beatitudine... proprio davanti a me!

Percorsi con le mani la stoffa sottile della camicia e mi ritrovai -senza averlo premeditato- sui suoi pantaloni.

Strinsi una natica muscolosa e il suo colpo di reni per poco non mi fece volare giù.

“Ehi!” protestai mentre mi riacciuffava per la vita.

“Nessuno ti ha detto che a giocare col fuoco ci si scotta?” domandò impertinente.

“E a te nessuno ha detto che sono una bambina... spericolata?” ammiccai ribaltando le nostre posizioni.

“Spericolata e incosciente, oserei dire” provocò sciogliendomi i capelli.

“Ti ho già detto sono perdutamente innamorata di te?” chiesi incrociando le mani dietro la sua nuca.

“Ed io ti ho già detto che non ti lascerò mai andare via da me?” domandò improvvisamente serio.

“Promettilo” incalzai.

“Lo giuro, amore mio” sancì.

I nostri sguardi si fusero avvicinandosi, le nostre bocche s’incontrarono e i nostri cuori esplosero.

E una mano trepidante percorse la mia colonna dalla cima, sfiorando leggera una vertebra dopo l’altra.

“Non ti fermare” pregai quando lo sentii soffermarsi sul limite della scollatura.

“Non possiamo, lo sai” fece appiattendomi ancor di più su di sé.

“Perché?” chiesi mentre il mio bacino lo provocava.

“Nessie...” protestò inarcando il capo all’indietro.

Per effetto di questo movimento il resto del corpo venne ancor più verso di me.

Mi spinsi su di lui e fu la sua volta di mancare un tuffo all’indietro dal terrazzo.

“Bambina” mormorò.

Poi prese le mie guance tra le mani: “Non voglio litigare con tuo padre... stasera”

Sorrisi. “Va bene”

Mi baciò piano e dolcemente.

Poi appoggiò la fronte sulla mia spalla.

“Saranno tre mesi lunghissimi” sospirò.

Non potei evitare di ridere.

 

“Vieni” dissi affacciandomi sulla sala.

“Sai... non mi sono mai sentita veramente a mio agio qui a scuola, né da nessun’altra parte, in verità... come mi sentissi estranea a tutto, come fossi sempre fuori posto...”

“Ma...” incalzò.

“Ma non stasera” confessai “non accanto a te!”

Sorrise e con lui ogni cosa intorno.

 

“Balliamo?” proposi ancora.

Arricciò lievemente le labbra.

“Andiamo!” decisi trascinandolo.

In breve ripercorremmo la nostra piccola fuga al contrario e fummo finalmente anche noi... in pista!

“Amore mio” bofonchiò “alle volte sei più testarda di tua madre e della nana messe insieme”

“Ti amo” risposi semplicemente stampando le mie labbra sulle sue.

“Io di più!”





*_________*
non è molto decente un'autrice che si commuove ri.leggendo la fine di una sua storia, vero?! ;-)
bene...  prima di ogni altra cosa GRAZIE
all'impagabile Krissi <3 per la copertina
a Steffy <3 per l'affetto infinito che nutre nei miei confronti e nei confronti di questa storia
a tutte coloro che mi hanno scritto, che hanno inserito la storia nelle loro liste o che sono semplicemente passate di qua
rendendomi orgogliosa di quello che ho scritto e dando "un senso a tutta questa storia"... 
GRAZIE infinite!

un avviso importante:
Invincible Mind -il seguito di Imprinting, già scritto per metà- è un rating rosso, quindi vorrei sapere se per alcune di voi questo può essere un problema, per favore se così fosse scrivetemelo in una recensione o in un msg privato, fatemelo sapere e vedrò che posso fare.
Probabilmente vi aspettavate di leggere di un matrimonio e di una luna di miele... beh... quelli sono appunto nel seguito! ;-)

come promesso, appena possibile posterò First Time che è la mia versione della prima volta di Edward e Bella 
e -figli permettendo- cercherò di scrivere un extra di Imprinting, se avete suggerimenti siete ancora in tempo, altrimenti mi toccherà far di testa mia... =P

ora... potrei lasciarvi andare in vacanza ebbre della serenità di questo momento tra Jake e Nessie MA... ho pensato sia il caso cominciate a familiarizzare con questa Invincible -and terrible- Mind...
Buona Estate
un abbraccio gigantesco
Lilla <3

ancora mille grazie all'IMpagabile Krissi <3 per la copertina di IM ;-)




SPOILER PROLOGO


E poi una mano, una piccola mano fredda sulla guancia.

E il profumo... il suo profumo...

“Ricordati, Renesmee, niente è come sembra”

“Mamma...”

Nel momento in cui sollevai il capo per ammirare il suo viso, sentii il morso del serpente.

“Lasciami!” strillai scrollandolo dalla mia gamba.

“AH AH AH” la risata, la sua sadica, spaventosa risata!

“Cosa vuoi da me?!” urlai.

“Lo sai cosa voglio” rispose suadente.

“Fatti vedere! Se è quello che vuoi, fatti almeno vedere...” implorai ma non funzionò.

Strizzai gli occhi e, senza motivo apparente, mi concentrai.

Niente è come sembra...

“Fatti vedere!” dissi decisa.

Niente...

“IO TI ORDINO DI FARTI VEDERE!”

D’un tratto la foresta parve ammutolirsi, gli uccelli tacquero e gli insetti si precipitarono nel muro.

Nel silenzio assoluto rimbombò l’eco di passi, regolari, sicuri, eleganti.

La serratura del cancello scattò senza esser stata toccata.

Deglutii e me lo ritrovai davanti.


al 13 Settembre... ;-)
  
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