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Autore: _Chiara    28/07/2012    2 recensioni
[...]La notte era da sempre altamente temuta da tutti gli abitanti, poiché era difficile, quasi impossibile, riuscire a sopravvivere senza le giuste precauzioni.
Il Gelo investiva tutte le notti i diversi regni delle fate, tra tutti anche Fresya, seminando morte. Gli animali morivano e le fate più giovani e incaute che arrivavano da paesi lontani, spesso si trovavano a fare i conti con la sua brutalità. Raramente riuscivano a contrastarlo, anche quelle più dotate in campo magico. Il Gelo vinceva sempre.[...]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Il regno di Antlos

 

 

Mentre Aileysia si specchiava nelle limpide acque della sorgente Cristallo, nel regno di Antlos, la dolce Seiy si risvegliò dal suo profondo sonno, e con un guizzo salutò il sole che faceva capolino affacciandosi timido tra le nuvole delicate.
L'acqua era ancora fredda, ma mai come di notte, quando il Gelo la ghiacciava completamente.
Seiy nuotava felice, guizzando veloce dentro e fuori dall'acqua, salutando i pesci, i castori e le creature che man mano si risvegliavano e arrivavano ad abbeverarsi sulle sponde del fiume salato.
Percorse un lungo tratto, nuotando e tuffandosi, simile ad un elegante delfino, fino ad arrivare alla radura Alyie. Uscì dall'acqua, con il corpo e le ali imperlate da piccole goccioline che rilucevano sotto i raggi del sole, e si addentrò nella foresta, in direzione della radura.
Dopo pochi passi, si ritrovò nel bel mezzo della più grande radura dei regni delle fate, Alyie.
Era un luogo a dir poco sublime: il prato era ricoperto da piccoli fiori colorati di varie specie, mentre nell'aria danzavano innumerevoli farfalle, dalle tinte a tratti brillanti e a tratti color pastello.
Seiy amava quel luogo, le infondeva pace e serenità.
Il vento che ululava flebilmente tra le fronde e le farfalle, con la loro danza e il loro battito di ali, producevano suoni ovattati che si fondevano in un'armoniosa melodia infinita.
Seiy si sdraiò sull'erba fresca, a godere di quell'incantevole spettacolo e ascoltare la musica.
Il prato aveva il profumo di mille dolcissimi fiori, un profumo inebriante, che riempiva le narici e saziava l'anima.
La leggenda narra che un tempo la radura fosse desolata e rocciosa. Vi viveva Eryis, dea dell'odio e della discordia. Eryis aveva una gemella, Alyie, la dea protettrice delle arti e della libertà.
Poiché Alyie era molto amata e venerata tra le fate, Eryis nutriva gelosia, e un profondo odio nei confronti della sorella. Così la trasse in inganno: inviò i suoi spiriti nella foresta, con l'incarico di recapitare questo messaggio alla gemella: Eryis era malata e aveva urgente bisogno del suo aiuto e delle sue cure.
Alyie, che era tanto buona e, nonostante la sorella provasse rancori verso di lei, la amava d'un amore incondizionato che solo le sorelle sanno offrire, sopraggiunse velocemente nella tetra radura.
Ma lì, ad attenderla, vi era Eryis con il suo esercito di spiriti neri che bloccarono la fata. Ella, addolorata per il tradimento dell'amata gemella, non oppose resistenza e si lasciò trasportare sul nero altare di roccia vulcanica dove Eryis compiva oscuri sacrifici.
Coricata sull'altare, Alyie si rivolse alla sorella piangendo lacrime amare: « Eryis, sorella, ricordati che io ti ho sempre amata, e ti perdonerò sempre. Sei schiava della tua indole, ma so che in fondo al tuo cuore, giace ancora una scaglia d'amore, seppur ghiacciata da anni di odio e rancori.»
La dea nera non si lasciò intenerire, e brandendo un pugnale d'argento, trafisse il cuore della sorella.
Un candido e innocente grido di dolore echeggiò nella foresta, intrecciandosi ad una risata crudele, mentre il vento ululò forte e vorticoso.
L'altare si impregnò di sangue scarlatto, ma d'un tratto, mentre Alyie spirò l'ultimo soffio di vita, la sua anima di frantumò in mille piccoli pezzi argentei e il sangue si propagò sul terreno, che in breve tempo fu ricoperto completamente da lievi ma fitte crepe sottili.
Un bagliore di luce lacerò il cielo, cadendo perpendicolare al terreno, proprio al centro della radura.
I frantumi argentati formarono un turbinio di scintille stridenti intorno alla luce, mentre il sangue penetrava nelle crepe.
I frantumi cominciarono a girare sempre più velocemente attorno alla luce; il loro movimento circolare era diventato talmente forte da creare una potente corrente d'aria. Eryis era in preda al panico, non poteva immaginare cosa stesse accadendo e quelle circostanze insolite e misteriose, la terrorizzarono.

Paralizzata dalla paura, non riuscì a muovere nemmeno un passo, mentre la forza del vento cresceva sempre di più.
Un boato squarciò il cielo plumbeo nello stesso istante in cui una voragine di ampie dimensioni si aprì sotto di lei, inghiottendola assieme ai suoi spiriti oscuri, mentre un grido d'orrore risuonò potente.
Quando il male fu completamente imprigionato dalla giustizia della Terra, la voragine si richiuse silenziosa.
Seguirono interminabili istanti di vuoto, prima che il cerchio argentato si spezzò con una potente esplosione di luce, originando mille farfalle leggere e colorate, mentre un manto di fresca erba verde si impadroniva della terra, dalle cui crepe crescevano rigogliosi fiori profumati.
La radura divenne il luogo più incantevole di tutto il regno e Alyie iniziò la sua eterna vita di libertà, nel nome, e nell'essenza di quel luogo, a cui aveva donato anima e sangue.
Coricata su quel soffice tappeto di fiori con i capelli corvini morbidi e fluenti ancora bagnati, Seiy contemplava un fiore di un profondo intenso rosso scarlatto con i suoi grandi occhi scuri, sfiorandone con un dito i petali lisci e vellutati.
Intanto, nelle acque del fiume Antlos, una ad una le fate cominciavano a ridestarsi e intraprendere i lavori quotidiani.
Le fate erboriste nuotavano rasenti al fondale, cogliendo le nuove alghe fresche cresciute durante la notte, mentre le fate artigiane recidevano piccoli rametti di corallo per creare nuovi oggetti da vendere al mercato comune, uno spiazzo adibito a luogo di commercio situato al centro del regno, dove un tappeto di anemoni colorate ricoprivano il fondale. Le anemoni potevano vivere nelle acque del fiume, come tantissime altre specie marine, grazie al loro elevato tasso di salinità, pari a quello marino.
Dicevamo, le fate artigiane erano paragonabili alle fate crea-tutto di Fresya, ma i loro materiali erano ben diversi da quelli usati nel regno terrestre; la materia prima principalmente adoperata erano i coralli colorati, di tutte le forme e qualità: coralli ruvidi, lisci, spinosi e a frange. Questi ultimi erano spesso raccolti anche dalle fate sarte di Antlos, che cucivano abiti di alghe e stringhe coralline adatti alla vita sott'acqua, utilizzando i coralli a frange per creare graziosi ornamenti da applicare ai vestiti.
Le fate costruttrici del regno di Antlos nuotavano frenetiche trascinando le loro sacche di rete nelle quali raccoglievano le pietre levigate dal fiume per costruire nuove dimore.
Le case di Antlos crescevano sul letto del fiume, graziose e colorate, costruite con le pietre fluviali e intonacate con i colori brillanti che le fate dipintrici ricavavano dagli estratti dei fiori della radura di Alyie ed usavano anche per dipingere i loro capolavori.
Si deve sapere infatti, che tutte le fate di Antlos erano dedite alle arti: c'erano fate dipintrici, fate musicanti, fate danzanti e fate poetiche, conosciute anche in altri regni per l'eccellenza delle loro opere.
E mentre tutte le fate si mettevano all'opera, pesci variopinti , delfini e razze nuotavano felici, riempiendo le acque del fiume di gioia e colori, assieme agli anemoni e ai coralli che ondeggiavano silenziosi nei giardini delle case.
Ma poco più lontano da lì, un abisso oscuro sprofondava nelle viscere della terra, celando una verità nascosta da secoli, ma ormai stanca del suo buio destino.

 
Così era Antlos, il regno dove acque salate e incantate radure custodivano antichi e pericolosi segreti.




 


L' Angolino dell'autrice

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e non vi abbia annoiati!
Questi primi capitoli mancano un po' di azione e colpi di scena, la storia è ancora un po' statica, ma vi prometto che già tra qualche capitolo potrete leggere vicende molto più movimentate.
D'altronde, volevo descrivere la maggior parte del mondo fatato prima dell'inizio vero e proprio della storia, per far sì che siano ben delineati i luoghi e i personaggi del racconto.
Il regno di Antlos sarà molto importante nello svolgimento del racconto, poichè serba molti segreti e misteri, talvolta sconosciuti anche alle stesse fate.
Bene, prima di salutarvi ringrazio di cuore Fairy_Whisper  e MoonyLove per aver recensito il primo capitolo, LailaOsquin per aver aggiunto la mia storia tra le seguite e tutti i lettori che in silenzio hanno letto fin qui.
A presto.
_Chiara


Nota: la parola ἄντλος (antlos) in greco antico significa "acqua di mare". Questo nome si riferisce dunque alle acque del fiume che percorre l'intero regno, che sono appunto salate come l'acqua del mare.

  
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