Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: __gIuLiNa__    14/08/2012    4 recensioni
Midgard. Il Ragnarok è ormai vicino. Strani avvenimenti scombussoleranno la vita tranquilla nel terzo mondo terrestre. Gli eletti dovranno affronatare il viaggio della loro vita, perchè si sa, nulla è più difficile di affrontare il proprio destino...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Camminavano per le vie di Sol-Check, il loro paese, in silenzio persi nei propri pensieri. Ren strinse le labbra e calciò un sassolino che era sulla strada lastricata di pietre grigie estraniandosi dal vociare allegro del mercato che circondava lui e sua sorella. La guardò cupo, cosa stava succedendo? Perché si sentiva così ansioso? Alzò lo sguardo al cielo limpido, azzurro terso senza nuvole, e si lasciò sfuggire un imprecazione che ridestò Miyu dal suo torpore apparente. Con un sospiro pesante imboccarono la via di casa.

 

 

I giorni passavano lentamente e con essi l'aria di inquietudine non diminuiva affatto, anzi lentamente li stava intossicando mettendoli sull'attenti per un nonnulla.

Si trovavano a tavola, Miyu, Ren, Kouji e ovviamente il principe. La ragazza si lasciò sfuggire un verso simile ad un grugnito, per quanto tempo ancora quello doveva rimanere con loro? Abbassò lo sguardo sul piatto ancora pieno e prendendo una forchetta iniziò a torturare la pietanza. La punzecchiava e l'accatastava sull'altro lato del piatto, senza assaggiarne un boccone, il solo odore le dava la nausea. Lentamente fece scivolare lo sguardo su Ren, seduto scomposto davanti a lei con una mano che sorreggeva il capo. Non la guardò nemmeno era troppo preso a cercare di sviare qualunque tipo di conversazione in cui loro padre li cercava di coinvolgere. Lei si alzò dalla sedia facendola stridere sul pavimento e uscì dalla sala incrociando di sfuggita gli occhi di Ren. La testa le ciondolava a destra e sinistra, aveva un sonno tremendo, avrebbe dato qualunque cosa per un po' di riposo. Ormai non dormiva più da quanti giorni? Ne aveva perso il conto. In bagno si sciacquò il viso con dell'acqua fredda per destarla dal torpore in cui stava cadendo. Si asciugò con l'asciugamano li vicino e si specchiò, quella che aveva davanti era una sua copia imbruttita. Profonde occhiaie violacee cerchiavano gli occhi gonfi e stanchi, il colorito era smunto, sbiadito e per quanto lei fosse pallida ormai sembrava che qualcuno le avesse passato sopra una gomma per cancellarle tutti i colori. Persino le labbra le sembravano secche e screpolate. Non era da lei avere quell'aspetto malaticcio e trasandato. Si fissò le mani amareggiata e ritornò a concentrarsi sul suo riflesso quando alle spalle comparve la figura di Kouji.

<< Mi hai spaventato! >> disse lei portandosi una mano sul cuore. Poi sbuffò, certa che l'uomo l'avesse raggiunta solo per farle una paternale su quanto lei e il gemello si stessero comportando male con Sua Altezza Reale rispondendo con dei secchi monosillabi e occhiatacce. Perché,dopotutto dovevano comportarsi come una famiglia, e i membri di una famiglia non intavolano nessuna guerra fredda l'uni con gli altri. Perché, a quanto pare, quello era diventato membro della sua famiglia. Ah! Possibile che suo padre non capisse che era sempre a causa di quello che lui se ne doveva andare via da loro? Eppure Kouji gli parlava e guardava con occhi supplicanti e riusciva sempre ad ottenere una mezza promessa ai figli per comportarsi bene. Cosa che puntualmente veniva ignorata.

Gli color caffè del genitore trapelavano apprensione per lei, e questo la fece sentire ancora peggio in quella sua condizione miserabile. << Ehi, ragazzina posso parlarti? >> domandò con tono cauto chiudendo la porta del bagno alle sue spalle e sedendosi sul bordo della vasca.

La figlia per stemperare l'atmosfera decisamente tesa sorrise forzatamente e appoggiò i gomiti sul mobile in mamo che sorreggeva lo specchio a cui dava le spalle << Spara >> cercò di usare un tono allegro e gioviale, ma il risultato fu terribile.

Dopo averla guardata ancora con una certa preoccupazione, l'altro sopirò e si schiarì la voce << Ascoltami Miyuki. Sono veramente preoccupato per te. >> il tono che usava era insolitamente serio, lo usava solamente in servizio << Veramente. >> rimarcò e poi sbuffò di nuovo.

<< Insomma! Non mangi, non parli, sembra che non dormi da secoli e... diamine tirati su dritta! >> la rimproverò esasperato quasi gridando. La giovane abbassò il capo – ma rimase dritta più di un fuso- colpevole e annichilita e vedendola così mogia il padre riprese ad usare un tono più pacato

<< Miyu, so che stai crescendo e stai diventando grande. So anche che a diciotto anni ogni cosa può sembrare un dramma. La fine del mondo...>> accompagnava le parole da veloci gesti delle mani e continuava a guardarla preoccupato << Ma ascoltami, ragazzina, non è il caso di ridursi così per un ragazzo. >>

Miyu rimaneva appoggiata al mobile ma alla fine del discorso sgranò gli occhi miele e tutti i muscoli del corpo si bloccarono. Entrò in una fase catatonica dove tutto divenne sordo alle sue orecchie, perfino le parole del padre erano mute. No. No. Nononononono!

<< Papà fermati! Per l'amor del cielo! Non sto male per nessun ragazzo, è Ren quello che ha gli sbalzi ormonali a causa delle ragazze. Sei totalmente fuori strada! >> riuscì alla fine a parlare imbarazzata. Per tutti gli dei, che qualcuno lo fermi! Si ritrovò a pensare. E per sua fortuna si zittì per poi tornare di nuovo alla carica << E allora dimmi che cosa c'è che non va! >>

Complimenti Miyuki e adesso che gli dici? Che ti senti tesa senza motivo e con lo stomaco chiuso? Magari digli pure che non dormi la notte, rigirandoti nel letto senza chiudere occhio sperando che l'alba sorga al più presto, così magari il tuo paparino ti canta la ninna nanna. E già che ci sei digli che hai la sensazione che qualcuno continui a spiarti. E ovviamente, devi raccontare di quello che è successo in classe una manciata di giorni fa, quando durante la lezione ti sembrava di stare per morire perché qualcuno ti stesse strozzando e che quel qualcuno è pure invisibile! Certo, così sì che starà tranquillo! La rimproverò una vocina, infida e sottile, nella sua testa.

Che tutto ciò che le stava succedendo fosse colpa di un ragazzo ( avrebbe preferito persino di innamorarsi di un deficiente come Takashi Kuroki!) piuttosto che di Odino. Perché,ne era certa, Odino c'entrava qualcosa, lei e Ren sono i suoi bersagli preferiti dopotutto.

Intanto Kouji la fissava ancora in cerca di risposte al comportando della figlia << E' solo che sono stressata. Sai, la scuola. Ormai mantenere la media che ho sta diventando complicato perché non capisco alcuni argomenti e poi adesso c'è pure un'esame sulla teoria elementale e devo studiare. Senza contare che devo fare entrare in testa qualcosa anche a Ren... e,dai papà, non devi preoccuparti per me. >> parlò talmente velocemente che quasi si mangiò le parole e rimase col fiato corto.

Il comandante si alzò dalla vasca << Sei sicura che è solo questo? >> domandò con fare paterno

<< Si >> marcò bene le parole Miyu come se solo il dirle ad alta voce e con tono certo sistemasse tutto. L'uomo le diede una poderosa pacca sulle spalle << Allora devi solo rilassati! >> disse sorridente e uscendo << Ah, ora che mi ricordo, cos'è la storia degli sbalzi ormonali di Ren? >> disse trattenendo una risata al che la giovane scrollò le spalle incurante << Tutto colpa del cromosoma Y >> e con questo l'uomo si eclissò definitivamente e quando non si udirono più nemmeno i suoi passi, la giovane Shigihara crollò a terra stanca e fiacca in preda ad un nuovo attacco di emicrania. Quando si rialzò incontrò gli occhi del suo riflesso allo specchio e alle sue spalle notò un'evanescente sorriso agghiacciate “Brava Miyuki” cantilenò la stessa vocina nella sua testa mentre l'immagine allo specchio si fece sfarfallante sino a svanire.

 

 

<< Da quanto non dormi? >> Ren si lasciò cadere sul legno freddo del porticato di casa osservando preoccupato la sorella che stava suonando il solito flauto

<< Esattamente gli stessi giorni che non lo fai tu >> sorrise amaramente voltandosi.

<< Si sta avvicinando >> pigolò preoccupata abbassando lo sguardo

<< Cosa? >> domandò il ragazzo avvicinandosi e prendendola per le spalle.

<< Non lo so >> ammise, delusa da se stessa. Lei normalmente sapeva tutto. Ora non era certa di niente, non sapeva più cosa pensare, si sentiva spiata ma nessuno era nei dintorni.

Ren sospirò << Ti conviene andare a dormire Miyu. Sei stanca. >> disse ammorbidendo il tono e passandosi una mano nella chioma scura. L'altra lo guardò spalancando gli occhi cerchiati dalle occhiaie grigio violacee << Non fino a quando l'alba sarà sorta! >> sibilò indurendo l'espressione. Era così da quella stramaledetta notte, il buio sembrava che la inghiottisse, che la divorasse, il sonno era sempre agitato, incubi non definiti la tormentavano non appena prendeva sonno non lasciandole il tempo di risposare. Era frustrata e le veniva da piangere, si sentiva così pietosa che si vergognava di se stessa. Riprese il flauto ed iniziò a farlo girare tra il pollice e il mignolo come se fosse una bacchetta << Gli dei si burlano di noi >> ad un tratto il gemello ruppe la tensione con quelle parole pronunciate in tono cupo mentre faceva rimbalzare un piccolo sasso nel laghetto di casa loro

<< sono certo che ci sia il loro zampino. Ma che colpa ne abbiamo noi se non quella di essere un errore di percorso? >> continuò.

<< Ci vorranno portare alla pazzia >> La giovane posò lo strumento musicale a terra per avanzare verso i grossi ciottoli umidi d'acqua. Sorrise laconicamente al suo riflesso sbiadito. Chiuse gli occhi e alzò le braccia al cielo nero con poche stelle, ora la luna rossa e quella azzurra erano quasi parallele.

Si gustò avidamente la sensazione della magia che fluiva fino alle punta delle dita abbandonando il capo all'indietro. Dallo specchio d'acqua si levarono delle stille che danzavano e si intrecciavano a seconda dei movimenti della giovane. Brillavano e fluttuavano nel nero della notte sotto il comando della maga mentre Ren appoggiava il mento sulla mano sinistra, lui non ci capiva molto di magia. Era un combattente, un guerriero; ma era certo che la sensazione di libertà che provava ogni volta che fendeva l'aria era la medesima della sorella in quel momento.

Poi, un piccolo capogiro le fece perdere la concentrazione, le dita sottili tremarono e l'acqua ormai non sotto più al suo controllo cedette alla forza di gravità infrangendosi sulle pietre e schizzandola. Miyu osservò il proprio riflesso tremolante e inerte si prese la testa fra le mani, non riusciva a fare più niente, nemmeno il più piccolo incantesimo.

 

Il principe Shoji aveva assistito a tutta la scena impassibile. Aveva la vaga sensazione che aveva già incontrato Miyuki Shigihara da qualche parte. Ma se era vero se la sarebbe certo ricordata. In silenzio sfiorò la runa di luce sulla mano destra e come la prima volta che aveva incontrato i due gemelli brillò ed emise un sibilo acuto. Serio tornò a concentrarsi sul duo, e si rese conto che anche lui, tempo prima, aveva avvertito le forze abbandonarlo allo stesso modo. Voltò le spalle alla finestra e si rimise a letto. Impossibile, pensò.

 

Il giorno seguente, i due fratelli si trascinavano a faticata nel silenzio che avvolgeva ancora tutto il paese verso scuola. E come ogni mattina Ren si chiedeva perché diavolo loro abitavano in periferia. Per raggiungere la scuola ci voleva più di mezz'ora e in quelle giornate strane ci mettevano tre quarti d'ora buoni. Nemmeno Ren stava bene, aveva lo stesso aspetto della sorella.

<< Fammi capire bene, tu senti delle voci nella tua testa? >> chiese all'altra che annuì con la testa << Tu no Ren? >> il giovane negò, quella era una novità.

<< Niente voci e nemmeno inquietanti ghigni che appaiono agli specchi. >> disse osservando il dondolio della testa della sorella << Non è giusto >> ribatté ella << Per quel che mi riguarda ben ti sta Miyu! Ieri sera mi sono dovuto sorbire tutte le battutine di papà e non è roba da poco >> brontolò ricordandosi le allusioni del padre la sera precedente. Tra l'altro battute terribili, mugugnò tra se e se.

<< Mi chiedo perché il vecchiaccio non stia mai male...>> borbottò mentre la sorella scosse il capo << Mi chiedo se quel che ci sta succedendo non sia colpa delle tue maledizioni a Lev, dopotutto vai avanti così dal primo anno >> Ren ghignò << E quindi anche miss perfezione qui presente gli ha augurato la morte. Brava Miyu, si vede da queste cose che siamo fratelli. >>

<< Siamo gemelli,siamo collegati lo sai. Quindi anche se io non faccio niente per colpa tua ci vado di mezzo pure io. >> e quella era la verità. Erano collegati, connessi dallo stesso destino triste. Camminarono ancora in silenzio fino alla piazza del paese, fu di nuovo il ragazzo a spezzarlo con qualche battuta o tirandole la treccia e ricevendo qualche occhiataccia di risposta fin quando non si buttò addosso alla sorella con tutta la sua mole facendole perdere l'equilibrio e farla cadere rovinosamente a terra.

<< Se non fossi così stanca sappi che adesso saresti un mucchietto di cenere >> ringhiò mentre Layla arrivava dalla parte opposta della via.

Anche lei stava cambiando, era guardinga e spesso si assentava da scuola. Un giorno confessò ai due che si sentiva stanca al punto che tenere aperti gli occhi stava diventando un'impresa ardua. Anche usare la magia era diventata un'impresa epica. E mentre si avvicinava i suoi occhi verdi scrutavano il circondario guardinghi e quando arrivò vicino ai gemelli, essi notarono che anche lei ormai era allo stremo delle forze.

Miyuki si alzò a fatica, le gambe erano molli e traballanti come gelatina e nuovamente sentì la voce nella sua testa. La chiamava e continuava a ripetere il suo nome sempre con più impeto alla fine chiuse gli occhi e si lasciò cadere a terra sbattendo la testa. Poi ci fu solo il buio.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: __gIuLiNa__