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Autore: Writer96    13/09/2012    6 recensioni
"Lily Trauner era una ragazza strana.
Non è che si vestisse in maniera alternativa o che parlasse in un modo incomprensibile.
Semplicemente, amava passare le sue giornate al cimitero del paese."
Mini-Long da tre capitoli. Una storia particolare, diversa dalle altre.
Un grande dolore, una grande stranezza, un grandissimo affetto.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"If we colud only have this life for one more day"










Per tutto il giorno il ricordo di quel ragazzo la tormentò e fu un sollievo, il giorno seguente, tornare al cimitero il pomeriggio, come suo solito. Aveva fatto i compiti prima e aveva chiamato un’amica per organizzare una cena per il giorno successivo, perciò, libera da preoccupazioni si era portata dietro un libro e si era diretta su una delle panchine vicine al giardinetto interno con l’intenzione di stare al fresco e in pace. Fu una sorpresa trovare sulla lapide bianca una foto incorniciata che raffigurava una ragazzina bionda e sorridente che si stringeva tra le braccia un libro di racconti. Si avvicinò e la studiò, notando le minuscole rughette che le si formavano vicino agli occhi grigi e il ciuffo di capelli scomposto che le atterrava appena sopra il naso. Era persa in quello sguardo felice eppure malinconica e trasalì quando una qualcuno si schiarì la voce alle sue spalle e, voltandosi, trovò davanti a sé il ragazzo biondo.

-Oh- commentò Lily, spalancando gli occhi e allontanandosi dalla tomba mentre il ragazzo posava un mazzolino di primule gocciolanti nel vaso, al posto del garofano che aveva perso un solo petalo.
Per un po’ i due non parlarono e la ragazza lo osservò mentre riponeva il vaso con i fiori nella conca ad esso destinata e sfiorava la foto un dito.
-Quella è...- Lily lesse il nome inciso sulla lapide- Cathy?-chiese poi e il ragazzo annuì, una tristezza indescrivibile negli occhi. Lo vide che si avvicinava a lei sulla panchina e sorpresa gli fece spazio, notando l’assenza del cappuccio, nonostante la felpa gigante fosse ancora quella del giorno prima.
-Sì. Cathy Horan. E io sono suo fratello Niall.- disse, senza cambiare espressione e senza porgerle la mano. Lily trasalì e lo studiò. Effettivamente, tra i due c’era un’enorme somiglianza che prima non aveva notato. Stessa piega della bocca, stesse lentiggini appena accennate sul bel naso. All’inizio credeva che quella sepolta lì fosse sua madre, ma a quel punto tutto si faceva più chiaro e più logico. Il dolore e la tenerezza nei suoi gesti e nella loro ritualità acquistavano ora un significato più profondo e le venne istintivo posare una mano sul ginocchio di Niall e stringerglielo delicatamente. Lui si irrigidì ma non si sottrasse a quel contatto, rimanendo silenzioso a studiare il volto dolce e delicato della Madonna davanti a lui.
-Anche io vado a scuola di solito, sai? Ma ieri non ce la facevo. E’ passata una settimana e io non riesco a credere che ci siamo trasferiti qui, il posto che Cathy amava più d’ogni altro, senza di lei. Non riesco a capire come io riesca a vivere e ad andare avanti con la mia vita come se niente fosse. Come se lei fosse ancora qui a sorridermi.- ammise lui e un moto di tenerezza pervase Lily, nel guardare quel ragazzo che si nascondeva nel suo dolore e nella sua incapacità di vivere normalmente. Ne aveva conosciute molte di persone come lui, che non riuscivano a capacitarsi di come il tempo ignorasse il dolore e, anzi, si limitasse a limarlo senza mai farlo scomparire del tutto. Eppure nessuna delle persone che aveva conosciuto gli assomigliavano veramente: in nessuna di loro aveva incontrato quella voglia di arrendersi alla vita e la costrizione a non farlo.
-I miei genitori litigano. Si incolpano l’un l’altro, dicono che non avrebbero dovuto permetterle di uscire così, di notte, senza neanche una guida. Dicono che avrebbero dovuto farle più raccomandazioni e stare a guardare mentre attraversava la strada quel tanto che bastava per andare dalla zia. E invece loro si sono rimessi a guardare la TV e hanno sentito la botta e basta. Non sono neanche riusciti a guardarlo, il corpo di Cath. Sono io che l’ho dovuto identificare, io che ho pianto, lì all’obitorio, firmando la dichiarazione  dove si diceva che io avevo riconosciuto quel morto.- continuò lui, con rabbia, quasi incapace di trattenersi, un fiume in piena liberato delle sue barriere. Lily ascoltava, seduta lì vicino, immobile, il libro ormai dimenticato nella borsa e il cuore che batteva, indignato, quasi a farsi beffe di quel racconto.
-Lei mi diceva che dovevo finirla la scuola. Diplomarmi e andare all’università, studiare e diventare un dottore e inventare una cura con il suo nome. Era un po’ strano, come desiderio, ma io devo realizzarlo lo stesso.- disse, dopo un paio di minuti di completo silenzio. La mano di Lily era ancora abbandonata sulla sua gamba e il muscolo di Niall si era disteso, quasi confortato da quella fonte di calore improvvisa ed inattesa.
-Strana sono strana anche io, tranquillo. Passo i miei pomeriggi al cimitero e conosco più storie delle persone morte che delle persone vive. - disse lei e avrebbe potuto giurare di aver visto un sorriso apparire sulle labbra di Niall per un solo, minuscolo istante. Ritirò la mano e si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio, senza guardarlo.
-E i tuoi genitori?- chiese lui, tenendosi un labbro tra i denti e tirando le mani fuori dalle tasche: le unghie erano corte e mangiucchiate e dei calli su molte delle falangi terminali indicavano un assiduo uso della chitarra.

-Mi lasciano fare quello che voglio, più o meno. Ho diciotto anni, mi dicono che posso decidere della mia vita autonomamente. Non che mi dispiaccia, ma a volte è come se io non esistessi, per loro...- disse Lily, stringendosi nelle spalle e sorridendo amaramente. Niall si voltò e la guardò negli occhi, sospirando mentre distoglieva lo sguardo e tornava a guardare il garofano rosso del giorno prima che aveva ancora in mano.
-Cathy diceva che non è vero che per loro non esistiamo. E’ solo che a volte hanno paura.- replicò Niall, alzandosi e andando a buttare il fiore in uno dei cestini vicino  alle scale. Stava iniziando a salire, quando Lily parlò di nuovo.
-Era una bambina saggia. Mi sarebbe piaciuto conoscerla.- 








Writ's Corner
Waaa. Sono tornata. Siccome oggi ho poco -pochissimo- tempo, aggiorno adesso e poi niente, vi lascio leggere in pace.
E' il compleanno di Nialler, quindi ci stava tutto il capitolo, no? (tralasciando il fatto che parla della TRAGEDIA di Nialler, ma dettagli).
So che è corto cortissimo però il prossimo sarà letteralmente chilometrico, quindi non vi preoccupate. :)
Grazie a tutte le bellissime 6 persone che hanno recensito lo scorso capitolo.
Siccome faccio abbastanza casino nel mettere link e banner, per la One Shot vi rimando allo scorso capitolo... :P
Se volete altre informazioni, spoiler o robe simili (anche minacciarmi, volendo) contattatemi su Twitter. Sono @Writ96 
Un bacione

Writ
   
 
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