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Autore: GFPentium    02/04/2007    10 recensioni
E se bastasse poco per essere felici?... E se cambiare certe volte vuol dire migliorare?... E se il vero progetto per il perfezionamento dell'uomo fosse la famiglia?... E se la differenza tra uomo e donna è così sottile da non poterla vedere?... E se dal nucleo dello 01 invece di Shinji fosse fuoriuscit... Indovinato è una What if?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NewEntryGirl001 Questa è la mia primissima Fanfiction, non sono un grande scrittore, però è da tempo che mi frullava in mente questa idea ed allora mi sono fatto coraggio ed ho buttato giù qualcosa. Naturalmente, non è tutta farina del mio sacco, però ho preso spunto da altre Fanfiction e naturalmente da Neo Genesis Evangelion. Intanto pubblico il primo capitolo, spero che a qualcuno piaccia. Chiedo scusa per eventuali errori (spero non orrori d'italiano) che ho commesso.
La mia più grande paura è di aver plagiato qualche altra storia, se si indicatemela per eventulai scuse all'autore, naturalmente la cosa non è da me voluta.
I personaggi di Evangelion non sono miei ma della Gainax e di Ideaki Hanno, altri invece sono miei, ma se volete usarli fate pure.

Leggenda:
Tra virgolette ci sono i dialoghi:  "Dialogo"
Tra i segni >>> e <<< ci sono i Pensieri: >>>Pensieri<<<
Tra >>" e "<< ci sono i dialoghi mentali tra 2 persone (tipo telepatia) >>" Dialogo mentale "<<


Capitolo 1

Silenzio, un enorme silenzio avvolgeva la gabbia dove era ancorato lo 01 e dove pochi minuti prima si era tentato di riportare nel mondo reale il suo pilota, Shinji Ikari. Un silenzio rotto solo dal pianto disperato della sua tutrice, il maggiore Misato Katsuragi, mentre stringeva a se con tutta la sua forza una Plug-suit vuota, tanta forza come per dire “Ridatemi il mio Shinji”, piangeva in ginocchio accanto all’EVA ed al suo nucleo, circondata da pozzanghere dell’LCL appena fuoriuscito dalla capsula esplosa.
Nello stesso momento, all’interno della postazione di controllo, gli operatori Maya, Shigeru, Makoto e la dottoressa Akagi restarono in religioso silenzio ad ascoltare quel pianto, tutti fortemente provati e smarriti per la perdita di quel ragazzo introverso, timido al quale gli era stato riservato un compito troppo grande da assolvere, un compito che aveva eseguito fino a diventare parte integrante dello stesso Evangelion che odiava, ma che allo stesso tempo non poteva farne a meno.
Nessuno in quei momenti non aveva niente da dire, dopotutto cosa dire, in momenti come questi nessuna parola, frase o pensiero ha senso, facendo allo stesso tempo perdere il senso alla Vita.
La dottoressa Akagi, con gli occhi fissi ad un monitor, ebbe la forza di rompere quel muro di silenzio:

”Perché non torni Shinji, perché fai soffrire così Misato, non senti come piange, piange per te, lei ti rivuole a casa insieme ad Asuka ed a Rei, tutti noi ti rivogliamo qui. Cosa c’è Shinji che non ti piace in questo mondo? Perché non torni?”

Intanto Misato sentiva crescere in sé rabbia e dolore per la perdita di quella persona alla quale si era affezionata, una persona che gli dava il coraggio di vivere. Una forte fitta al petto, causata da tutto quel piangere, la fece cadere di lato e sempre con le lacrime agli occhi non poté far altro che urlale con tutta la voce che aveva in corpo:

“TORNA, NON SAPREI COME ANDARE AVANTI SENZA DI TE, TORNA TI SCONGIURO, TORNA, TI RIVOGLIO A CASA, CI SONO UN SACCO DI COSE CHE NON ABBIAMO FATTO INSIEME, TORNA DA ME.”

Quelle urla non fecero altro che aumentare il rammarico negli altri, ai quali iniziarono a diventare gli occhi lucidi, Misato continuò nel suo straziante monologo, anche se con meno voce, ma con parole che facevano male lo stesso a chi le ascoltava.

“TORNA, anche se poi non vorrai più pilotare un Eva, per me fa lo stesso, potrai fare quello che vuoi ed io ti sosterrò, lascerò anche il mio lavoro se è necessario, a me importa che tu stia bene e che sia felice così lo sarò anche io, ma ti prego torna.”

Misato in quel momento si chiuse un una posizione fetale sempre stringendo la Plug-suit e con quel poco di voce che aveva continuava a ripetere quasi maniacalmente:

“torna, ti prego torna”

Nel mezzo della sala di controllo la Akagi era in piedi a sguardo basso mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso ed i suoi pensieri erano rivolti a mille domande ed interrogativi, ancora una volta non sapeva se gli Evangelion avessero veramente aiutato l’umanità o l’avrebbero distrutta. Shigeru e Makoto, seduti immobili alle loro postazioni non poterono far altro che assistere a quel triste spettacolo, quasi a voler far il verso a Misato con la Plug-suit, Maya stringeva al petto il suo cuscino con un gatto ricamato. Quest’ultima seduta in postazione con lo sguardo fisso al monitor ancora acceso, piangeva ad occhi aperti e proprio lei interruppe nuovamente il silenzio di quella sala, singhiozzando una frase che fece sobbalzare la dottoressa:

“Rilevo…..reazione…. all’interno……. del nucleo”

Nel sentire queste parole la dottoressa Akagi si svegliò da quel suo stato di trans, diede un’occhiata al monitor di Maya, rimase 2-3 minuti ad osservare cosa stesse succedendo, poi si staccò e corse verso la porta automatica dicendo a voce alta:

“Mio Dio, ha ascoltato Misato, presto….. il nucleo!”

Inaspettatamente un tonfo sordo fu udito da Misato, la quale voltò lo sguardo verso il nucleo dell’Eva e vide davanti ad esso un corpicino dalla forma umana, girato a pancia in giù, con la testa rivolta nell’altra direzione a mostrargli parte della nuca e dei lunghi e lisci capelli color castano, alcune ciocche dei quali esibivano la loro vera lunghezza aderendo, per via del LCL, fino a mezza schiena.
A quel punto il maggiore mollò la Plug-suit e si diresse gattonando verso quel corpo, non riusciva ad alzarsi in piedi per la forte emozione, più si avvicinava, più la tristezza gli spariva dal cuore, sapeva di aver avuto indietro ciò che più bramava.
Quando fu arrivata, si fermò un attimo a sentire il suono regolare del respiro proveniente da quel corpo e come per assicurarsi che fosse tutto vero, appoggiò l’orecchio sinistro su quella schiena nuda per sentirne battere il cuore, mentre guardava soddisfatta i piedi di quel corpicino. Socchiuse gli occhi un attimo, rassicurata da quei suoni regolari, tanto semplici, ma così speciali in quel momento, lentamente un sorriso gli si formò in volto, riaprì gli occhi ed era dolce per lei perdersi in quei pensieri:

 >>Finalmente sei tornato, sei qui con me, ti voglio bene, non lasciarmi mai più…. però non mi ricordavo che avessi una pelle così morbida,… i capelli lunghi forse sono una piccola disfunzione, magari Ritsuko ha una buona spiegazione per questo, però ti donano,…. hai un culetto che è un amore,… hai anche dei piedi così piccoli e poi una vita così stretta???!!! <<

A quel punto il Maggiore alzò di scatto la testa, mentre in lontananza si sentiva il trambusto che si lasciavano dietro la dottoressa Akagi con i 3 operatori per arrivare il prima possibile da lei.
Misato continuò ad osservare attentamente quel corpo, sapeva che qualcosa non quadrava, alla fine lo rivoltò a pancia in su, il più delicatamente possibile per non destarlo da quel sonno ed una volta finita questa manovra, quello che vide il maggiore non fu ciò che si aspettava.
La donna iniziò una veloce analisi visiva partendo dalla testa dove riscontrò dei lunghi e lisci capelli castani, dei lineamenti del viso molto morbidi ed un mento a punta, seguiti da un collo piccolo e liscio, che si inseriva su due piccole spalle, continuando questa rapida “visita”, notò anche una vita stretta, dei piccoli piedi attaccati a delle gambe molto sottili, aggiunse anche delle mani con dita molto slanciate e affusolate comprensive di unghie lunghe. Quello che gli fece capire senza alcun dubbio che quell’essere non era il suo Shinji fu la presenza di 2 piccoli seni da ragazzina sul petto ed il fatto che Misato riconobbe in quel corpicino il suo stesso apparato genitale.
La donna si alzò in piedi continuando a fissare la 'ragazzina' che gli stava davanti, in quel momento arrivò Ritsuko, la quale gli mise una mano sulla spalla senza accorgersi di niente le disse:

“brava Misato, ti ha ascoltato, complimenti è…..”

Misato la interruppe prontamente:

“…una femminuccia”

Subito dopo aver pronunciato queste due parole Misato svenne e per sua fortuna Shigeru e Makoto la presero al volo senza farla rovinare a terra.
La fortuna fu solo della signorina Misato della presenza dei 2 operatori, infatti questi ultimi, una volta preso il maggiore si fermarono ad osservare dubbiosi la nuova arrivata che riposava nuda sul gelido pavimento di metallo, questa loro curiosità fu però contrastata da Maya che gli si scagliò contro col cuscino che non aveva ancora lasciato e urlandogli:

“Pervertiti vi approfittate di una povera ragazzina nuda e indifesa per lustrarvi gli occhi!!”

A quel punto Shigeru e Makoto convenirono di portare il Maggiore Katsuragi in infermeria prima che Maya andasse completamente in escandescenza e visti gli ultimi stati emotivi provati da tutti era meglio fare anche una breve pausa.
Finita la urlata coi colleghi Maya andò a scusarsi con la dottoressa Akagi:

“scusi sempai, non so cosa mi sia preso”

La dottoressa con gli occhi sbarrati rispose con una calma gelida:

“non preoccuparti viste le emozioni odierne sarebbe facile anche per me perdere le staffe.”

“mi perdoni ancora sempai, ma questa ragazzina chi è?”

Ritzuko rispose ancora con al precedente calma:

“Per il momento non te lo saprei dire, voglio prima fare della analisi, adesso ho troppe idee che mi girano per la testa e che non mi fanno ragionare.”

Durante questo discorso Maya si sedette in parte alla ragazzina che dormiva davanti a loro e gli mise addosso la sua giacchetta, sia per toglierla da sguardi indiscreti, sia per coprirla dal freddo presente in quell’immensa struttura.
Finito di mettergli addosso la giacca sui stupì della serenità che regnava sul suo viso addormentato e continuando il discorso con la propria sempai:

“Strano che non si sia svegliata con tutto il trambusto che c’è stato”

“Evidentemente è molto stanca, prova a fargli il solletico al fianco”

Stupito il tenente:

“… Solletico al fianco???

“Si, coraggio prova”

Maya eseguì quello che riteneva l’ordine più strambo che gli fosse mai stato impartito dalla sua sempai, come fece il solletico la ragazzina si mosse ed emise un piccolo gemito, come per evitare di essere toccata, evidentemente la cosa gli dava fastidio.
La dottoressa Akagi, visti i risultati di questo “test” ammise:

“Bene, funzioni nervose presenti, chiama una barella e la portiamo nella piccola camera attigua al mio studio, inoltre tutti i dati raccolti durante l’operazione di salvataggio li voglio pronti per poterli analizzare.”

“OK, sarà una lunga notte sempai”

“Maya, prima è meglio farci un paio d’ore di sonno, altrimenti impazziamo”

“Se lo dice lei sempai e se si sveglia mentre noi dormiamo?!”

“gli darò una piccola dose di sonnifero, tanto per farla dormire 6-7 ore, per dare a noi un po’ di vantaggio”

“Roger, vado in sala di controllo a chiamare una barella ed a preparare i dati che ci servono”

“a proposito, fatti portare il sonnifero con una siringa e procurati tutti i test Psichico-attitudinali di Shinji”

“OK sempai sono in sala di controllo allora”

Trascorsero 15 minuti nei quali la dottoressa Akagi fece anche lei una breve visita visiva alla ragazzina e poi si rivolse all’Eva:

“la dottoressa Yui Ikari non può essere, altrimenti il nucleo avrebbe iniziato deteriorarsi molto velocemente e subito dopo l’espulsione di questa ragazzina, inoltre la dottoressa Yui aveva già 30 anni quando le capitò l’incidente con l’unità 01 e non credo che scelga di tornare tra noi nei panni di una ragazzina, a meno che………Quand’è che inizieremo a comprendere la vera natura e la vera potenza degli Evangelion e soprattutto saremo pronti ad usarla? sono sempre più convita che abbiamo aperto una porta che doveva rimanere ancora chiusa per molto, moltissimo tempo, se non rimanere sigillata per sempre.”

Finita la frase arrivarono 2 infermiere che domandarono alla Akagi il da farsi ed ella rispose:

“Portate questa ragazzina nella camera attigua al mio studio, ma prima diamole il sonnifero da me richiesto per evitare che se si svegli mentre la portate in giro altrimenti è un bel guaio”

“Va bene dottoressa la mia collega le sta preparando l’iniezione devo solo dirci la quantità”

“penso che 3 ml siano più che a sufficienza”

“Scusi un’ultima cosa dottoressa che nome mettiamo sulla cartella clinica”

“Ci penso io dopo, è sotto la mia diretta responsabilità”

La dottoressa prese la siringa appena preparata e con l‘aiuto delle 2 infermiere fece l’iniezione alla ragazzina, fortunatamente non ci furono imprevisti e la bella addormentata poté continuare il suo sonno senza accorgersi di essere messa su una barella e portata in giro per mezza base.

Vedendo andare via la barella , giunse Maya la quale portava in braccio 2 notebook, una scatola piena di dischi, carte e documenti:

“Sempai ho preso tutto”

“lasciala a me la scatola Maya, tu porta i PC adesso posiamo la roba nel mio studio ed io mi butto sul divano a dormire un paio d'ore, tu hai un posto dove dormire?”

“onestamente no Sempai”

“se non hai problemi ho una poltroncina nello studio”

“va più che bene dottoressa e comunque quando si è stanchi si dormirebbe anche sui chiodi”

“allora andiamo”

Mentre le due si dirigevano verso lo studio della Akagi, trovarono Shigeru e Makoto praticamente distesi sulle poltroncine della sala d’aspetto fuori dall’infermeria e la dottoressa prese la parola:

“ecco dove vi eravate cacciati, il maggiore Katsuragi come sta???”

Sigheru con lo sguardo fisso nel vuoto rispose:

“I medici dicono che è stato un mancamento dovuto ad una forte emozione e che comunque gli basta una bella dormita per recuperare le forze ed infatti gli hanno dato un letto in infermeria per riposare.”

La dottoressa Akagi ribadì:

“Misato è stata quella che ha patito più di noi questa storia”

Makoto prese parola:

“e voi come state?”

“Abbastanza bene, adesso andiamo a fare qualche ora di sono e poi inizieremo a lavorare”

“ e la ragazzina?”

“Dorme anche lei e adesso la stanno portando nella camera attigua al mio studio. Ragazzi fatemi un favore personale, non fatene parola con nessuno deve rimanere una questione Top Secret, questo vale anche per te Maya.”

Tutti e tre gli operatori annuirono ormai gli mancavano le forze per dire “OK” o “Roger”.
La dottoressa Akagi congedò i due ragazzi dicendogli di andare a casa che il loro servizio ora non era più necessario. I due si avviarono, però furono fermati da Maya:

“scusate ragazzi per prima, non era da me.”

Makoto:

“non preoccuparti ti conosciamo e sappiamo come la pensi su certe cose…. ci si vede, ciao.”

Maya ricambiò il saluto e raggiunse la dottoressa che si era già avviata. Giunte nello studio, potettero vedere attraverso una parete a vetro la cameretta attigua, dove le due infermiere stavano preparando la nuova arrivata per la notte, infatti gli stavano infilando una camicia da notte rosa con disegnato sul petto l’immancabile logo della Nerv e con qualche cuoricino disegnato qua è là. Questo indumento fece impensierire Ritsuko che disse:

“è la prima volta che vedo un indumento della Nerv un po’ colorato e poco militarista”

Maya rispose:

“valli a capire quelli degli approvvigionamenti”

“Scusa Maya che ore si son fatte??

“ è l’una di notte”

“allora punta la sveglia per le cinque, tanto qui dormono tutti, non saranno due ore in più o in meno a fare la differenza, dammi una mano che somministro dell’altro sonnifero alla nostra ospite per essere sicuri.”

Le due andarono nella cameretta dove le infermiere avevano già infilato nel letto la ragazza e stavano per finire i preparativi per la nanna di quest’ultima, quando la dottoressa le interruppe:

“voi andate pure lasciatemi il sonnifero, ho intenzione di dargli un’altra dose, quì finiamo noi.”

Le due si congedarono e se ne andarono.
Maya continuava guardare quel dolce visino dormiente mentre la dottoressa fece un’altra iniezione nel braccetto della 'ragazza misteriosa' per poi dire:

“Fatto, adesso possiamo andare a dormire anche noi, a proposito lì sulla sedia c’è la tua giacchetta.”

Maya si destò da quell’ammirare e quando la dottoressa ripose il braccio lungo il corpicino, automaticamente senza nessun ordine rimboccò le coperte alla ragazza in modo che non prendesse freddo, prese la sua giacca e seguì la sempai andandosene a dormire nello studio.

  
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