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Autore: goldfish    06/04/2007    11 recensioni
Era passato qualche anno da quando lui le aveva spezzato il cuore, condannando ogni sua nuova relazione a finire inesorabilmente. Ma adesso, Hermione aveva deciso: era ufficialmente diventata uno schianto, e si salvi chi può. Peccato che il destino talvolta ami accanirsi contro le persone... E se si aggiungono scoperte scioccanti sul proprio migliore amico e l'ultima persona che avrebbe mai pensato di ritrovarsi come collega... niente è impossibile!
R/He post-Hogwarts, le mie preferite!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12. AL LIMITE, ALTAMENTE IMPROBABILE!

(festini, calcolo delle probabilità e epiloghi scontati e banali…)

Harry, Ron e Hermione si stavano avviando a piedi verso l’appartamento di Neville, in una via nei pressi di Diagon Alley. Il ragazzo non aveva voluto sbottonarsi sulla natura del suo nuovo impiego, dando adito alle più svariate ipotesi in merito. Nessuna che però fosse realmente credibile. In effetti, non era che i suoi studi post - Hogwarts procedessero proprio a gonfie vele, visto e considerato che spendeva la maggior parte del suo tempo a dedicarsi al suo hobby naturistico preferito.

"Estetista per animali domestici."

"Rapper maledetto."

E dopo che Ron propose, seriamente convinto, una carriera da artista di strada in giro per il vecchio continente che faceva molto bohemienne (guadagnandosi uno scappellotto e una botta di 'ritardato' da parte della sua ragazza), i tre decisero di darci un taglio con le ipotesi, dal momento che l’unica che reggeva era quella del negozio di piante e fiori.

"Dov’è Pansy?"

A questa domanda Harry si irrigidì un po’, borbottando una serie non del tutto comprensibile di spiegazioni, giustificazioni e lamentele, prima di scattare sulla difensiva.

"...E comunque Pansy non è la mia ragazza, mica la devo mostrare in giro… è solo una. Una con cui saltuariamente vado a letto. Figuriamoci se mi lego a quell’isterica schizzata."

In effetti, la ragazza era stata un po’ insensibile a dirgli che di quel passo sarebbe andata in overdose da noiosissimi Grifondoro e che necessitava di una cura disintossicante a base di vecchi e stronzi amici. Ma era tanto difficile inventarsi una scusa patetica come avrebbe fatto qualsiasi donna? Gli sarebbe andata bene anche una di quelle palle assolutamente poco credibili, tipo la manicure o la piega prenotata dal parrucchiere. Ma no, se non lo straccionava a dovere e non sottolineava quanto fosse inadeguato non era contenta, la dolce Parkinson.

Ad ogni modo, i suoi due amici non indagarono oltre.

Quando Neville aprì loro la porta, capirono all’istante la piega che avrebbe presto preso la serata. L’atmosfera era come satura di un aroma indecifrabile e il sottofondo musicale poteva definirsi degno del corrispettivo magico di Bob Marley.

I tre si guardarono attorno. Certo che il timido e insicuro ragazzino aveva fatto un bel cambiamento dai tempi della scuola! A partire dagli amici, che a intervalli regolari di cinque o dieci secondi arrivavano da lui, gli davano delle poderose pacche sulle spalle e lo salutavano con un ‘Beeeellaaa, fratello! Peace!’ prima di scoppiare a ridere e abbracciare Harry, Ron o Hermione. Tecnicamente dei perfetti sconosciuti.

"Allora, fate come se foste a casa vostra…" disse nel condurli al tavolo dei cocktail, tutti dai colori e dagli odori sospetti.

Hermione si fece scettica. "Neville, che cosa ci hai messo dentro?"

"Ma niente, le solite cose…"

Anche se quel ‘solite cose’ perse presto di credibilità, nell’istante in cui Jennifer fece la sua comparsa decisamente su di giri.

"Cacchio, Nev, lo Stardust è fantastico!" disse, appoggiandosi maliziosa alla spalla dell’amico. "I petali di quell’orchidea notturna dell’Himalaya sono il tocco del maestr… oh, ciao Hermione! Conosci Nev?!"

L’interpellata lanciò prima un’occhiataccia al ‘maestro’ dei cocktail e poi un sorrisetto alla coinquilina, la cui voce si era fatta pericolosamente stridula. "Ehm, eravamo a scuola assieme…"

"A Hogwarts! Che culo…" disse la ragazza, facendosi (inverosimilmente) seria. "I miei mi hanno spedita a Beauxbatons, sperando di farmi acquistare un po’ dell’eleganza che non avevo." Scoppiò a ridere. "Mi sa che a farmi stare in mezzo a quella massa di snob con la puzza sotto il naso hanno ottenuto il contrario… ehi, guarda che il tuo amico rosso si è allontanato… vabbé, io vado nella mischia. Sciiiiao!" e si dileguò.

Hermione si voltò, per vedere Ron e Harry già su di giri, a ridere in un angolo rossi come due peperoni.

"RON!"

Il ragazzo venne colto da un fremito di puro terrore nel vederla accorrere come solo sua madre o sua sorella avrebbero potuto fare, pronta a strappargli di mano quell’innocente miscela di erbe avvolte in un rettangolo di carta velina.

"Che cazzo, mica sei mia madre!" protestò.

Lo sguardo della sua ragazza fu molto più eloquente di tante parole, e la spense immediatamente sotto un piede di sua spontanea volontà. Tanto per stare sicuri, anche Harry se la infilò in tasca di soppiatto.

"Ehi, Harry! Vogliono te!"

Chiamato da Neville, il ‘bambino sopravvissuto per partecipare a squallidi e illegali festini, nonostante come Auror dovrebbe dare il buon esempio’ (parola della Granger) si diresse verso la porta dove, ritta in tutto il suo metro e sessanta scarso di orgoglio, stava Pansy Parkinson. La coda alta non impediva all’immancabile frangia lunga di coprirle gli occhi conferendole quell’inconfodibile aria strafottente.

Harry la scrutò infastidito.

"Non eri in overdose da Grifondoro?"

Pansy fece roteare gli occhi. "Che palle… mica potevate essere solo di voi, no? E poi dove c’è Paciock c’è baldoria, è matematico."

Vedendo l’aria sempre scocciata del ragazzo, sbuffò esasperata. "E smettila di fare l’impettito, Potter! Hai vinto tu. Non mi divertivo con la solita gente."

Harry cercò di mantenere un certo self control, ma quando la vide inarcare un angolo della bocca in quel ghigno sfacciato, con gli occhi scuri che lo scrutavano da dietro la frangia, non riuscì a non attirarla a sé per un braccio.

"Tutto qua?" le bisbigliò.

"Ehi, ci stiamo montando la testa, sfregiato?" ammiccò lei.

E proprio quando stava per chinarsi con un sorrisetto in direzione delle sue labbra, un tintinnare di posate su un bicchiere li interruppe. Neville si alzò in piedi su una sedia.

"Bene… come sapete questa rimpatriata ha un suo perché…" attaccò. "Allora: congratulatevi con il nuovo professore di erbologia della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts!"

Vi fu un’esplosione di risate, fischi e urla, finché un impavido ospite si dedicò alla riproduzione dell’inno della scuola, accompagnato solo dalla tristemente nota nonché melodiosa musica ‘ascellare’.

Un po’ più in là, Hermione Granger era semplicemente indignata.

--- --- ---

"E’ inaudito! Inaudito! Un professore dovrebbe essere un modello di comportamento per degli adolescenti…"

Hermione era rannicchiata sul letto di Ron e aspettava che uscisse dal bagno. Nell’attesa leggeva un ‘rilassante’ tomo di seicento pagine sulla magia e le donne nelle società mesopotamiche, anche se la scioccante scoperta dell’assunzione di Neville la deconcentrava un po’.

"…e tu che hai pure avuto il coraggio di commentare che, magari, era la volta che erbologia acquistava un po’ di popolarità!"

Il ragazzo in questione, però, non sembrava intenzionato ad avvalorare la sua tesi, né ad uscire dal bagno.

"Ron, sei ancora vivo?!"

"Ar.. hi… ‘vo…"

"Cosa?!"

Incuriosita e terrorizzata dalle più disparate ipotesi, posò il libro e andò a controllare di persona. Inizialmente si limitò a bussare, ma dopo che le parve di percepire un avanti biascicato tra i denti, aprì un po’ la porta. Il suo ragazzo, maglietta della salute bianca e bermuda scozzesi come pigiama, era impalato davanti allo specchio, apparentemente tutto concentrato in una lotta estenuante con il…

"Filo interdentale?!" esclamò perplessa. Ron annuì, quindi posò l’infernale aggeggio babbano sul lavandino e assunse un atteggiamento discolpante.

"L’altro giorno mi è capitato tra le mani un giornale di scienze babbane, non so… e sono rimasto disgustato! Non sai quante schifezze si annidano tra i denti! E dicevano di usare quel coso…"

Hermione rise di gusto, rendendosi conto di amare (amare!) un mago con dei seri problemi psicologici: meno male che lei aveva cervello per entrambi. Lo afferrò per un gomito e lo attirò a sé, allacciandogli le braccia attorno al collo e constatando, molto romanticamente e a voce alta, quanto il suo ragazzo fosse cretino. Romanticamente cretino.

"Dai, serial killer del tartaro, vieni di là…" mormorò arretrando e trascinandolo per i polsi con un sorrisetto malizioso. Però il ragazzo si irrigidì non appena mise una gamba sul materasso, per seguirla.

"Aspetta!"

"Che c’è? Non te ne uscirai di nuovo con la tiritera del mio pigiama poco sexy, spero! Tanto, tenuta antisesso oppure no, alla fine non ti sei mai tirato indietr…"

"Ma no!" la interruppe, saltando giù dal letto e frugando dentro il suo cappotto. "Volevo darti una cosa…"

Il ragazzo estrasse dalla tasca una scatolina e gliela porse, con un mezzo sorrisetto e le guance leggermente arrossate. Hermione, che su due piedi non sapeva che pensare, la afferrò titubante lanciandogli uno sguardo interrogativo, poi cominciò a scartarla con la sua consueta calma e precisione. Non poteva essere quello che pensava, andiamo. Sarebbe stato eccessivo, molto poco ‘ronnesco’ e comunque un po’ precipitoso. E molto, moltissimo, poco ronnesco.

La aprì e, vedendone il contenuto scintillante, sorrise di gusto. Si trattava di una catenina sottile di oro bianco, da cui pendeva un semplice ciondolo di ametista.

"Che carino! L’hai scelto tu?"

"Certo! Dubiti forse dei miei gusti?"

"No, era così per dire…"

Si fece aiutare ad indossarla e poi tornò seria. "Mi piace moltissimo. Grazie…"

Dopo un veloce bacio sulle labbra, Ron riattaccò a parlare. "Mi fa piacere. E… ecco, consideralo un promemoria."

La ragazza lo guardò incuriosita e si accomodò un po’ meglio sulle coperte a gambe incrociate.

"Promemoria?"

"Sì! Insomma, io sono un deficiente."

"Bene, ammetterlo è il primo passo."

"No, no, fammi finire! Dicevo, io sono un perfetto deficiente. Lo sono stato in passato a mandare all’aria tutto quello che avevamo e… beh, questo regalo ti autorizza a farmi del male fisico, ma tanto, per impedirmi di ripetere una colossale stronzata. Sai, nel caso mi comporti di nuovo da coglione."

"Non mi serve la tua autorizzazione se voglio punirti" osservò lei, scettica.

Ron deglutì. "Certo che no! Era… era per incoraggiarti. Ma si tratta di una malaugurata, remotissima e oserei dire assurda ipotesi perché…"

"Remotissima e assurda?" lo interruppe.

"Assolutamente."

Il ragazzo sorrise, fece una breve pausa e poi si buttò un po’ all’indietro. "Insomma, io lo so di non avere chissà quali eclatanti qualità, non ci so fare coi discorsi, tipo adesso, e mi rendo conto che tu sei mille volte meglio di me. Ma sappi che, nei limiti delle mia capacità, io farei tutto per te. Tutto. Sempre che tu… reputi possibile che tra di noi funzioni davvero."

La ragazza gli carezzò lievemente una guancia, poi abbassò un secondo lo sguardo scrollando il capo e sorridendo tra sé e sé, quindi si rivolse di nuovo a lui. "Possibile… sai, di questi ultimi tempi ho capito una cosa. Ho capito che la vita è talmente imprevedibile che niente, niente, è sul serio impossibile. Al limite, altamente improbabile!"

Lui la lasciò continuare.

"Insomma, guardati attorno. Nev entra a far parte del corpo docenti di Hogwarts. Neville Paciock. Insegnante in una delle scuole di magia più prestigiose d’Europa. Poi c’è Harry che esce con Pansy Parkinson. O forse dovrei dire Pansy Parkinson che accetta di essere vista con Harry Potter. E se ci aggiungiamo Draco Malfoy che si sposa con Lavanda Brown… c’è da dare del filo da torcere al calcolo delle probabilità! Questa cosa tra di noi, a confronto, sembra una di quelle storielle dall’epilogo talmente scontato e banale da risultare fastidioso."

Ron le si avvicinò ancora. "Per come la vedo io…" disse infossando il volto tra il collo e le scapole, "…le storie dal finale scontato, ovvio e banale non sono affatto fastidiose" ridacchiò, risalendo con le labbra lungo il collo e facendole il solletico. "Anzi, direi dannatamente amabili… come le loro protagoniste, del resto."

Hermione gli afferrò il volto tra le mani, allontanandolo da sé e costringendolo a guardarla negli occhi. Poi sorrise a sua volta.

"Sai, Ronald, credo che anche i protagonisti maschili di quelle storielle siano piuttosto amabili…" replicò, prima di farlo scivolare sotto di sé e dimostrare tutta l’amabilità di quella situazione.

E fu così che quella sera, Hermione decise che avrebbe seriamente rivalutato certe storielle dall’epilogo talmente banale e scontato da risultare fastidioso.

In fondo, erano storielle decisamente amabili.

I can't do the talk, like they're talking on the tv
and I can't do a love song, like the way it's meant to be
I can't do everything, but I'd do anything for you
I can't do anything except be in love with you...

Dire Straits - Romeo and Juliet

--- --- ---

Epilogo:

Qualche ora dopo Ron si svegliò di soprassalto, seguito a ruota da Hermione. Si scambiarono uno sguardo assonnato, quindi rivolsero di nuovo la loro attenzione alla fonte di rumore che li aveva svegliati.

"RON! HERMIONE! APRITE! Tanto lo so che non interrompo nulla…"

...a parte la mia fase rem .

"E’ IMPORTANTE!"

Harry non sembrava mostrare segni di cedimento. Hermione infossò la testa sotto il piumone, lamentandosi tra sé e sé con delle frasi apparentemente prive di un senso logico, mentre il ragazzo si trascinò verso la porta e la spalancò, mostrandosi in tutto il suo splendido volto pallido, sonnolento e incorniciato da capelli rossi sconvolti.

"Che vuoi."

Quel grugnito non suonava esattamente come una domanda. L’amico si catapultò in camera accendendo la luce e ignorando quel mugolio sofferente che sembrava provenire da sotto le coperte.

"Ron. Hermione…" disse serio. "Voglio che siate i primi a saperlo."

Dopo qualche secondo, al fine di creare la giusta suspence, sorrise raggiante. "IO E PANSY CI SPOSIAMO!"

E se Ron sgranò gli occhi che fino a quel momento erano rimasti a malapena socchiusi, l’ameba che giaceva sotto le coperte balzò a sedere con uno scatto felino.

"COOOSA?!" gridarono all’unisono.

In quel momento fece il suo ingresso Pansy, che tutta trillante afferrò il suo futuro marito per un braccio.

"Presto diventerò la signora Potter, e al diavolo i brillanti di mia zia!"

Ron e Hermione si guardarono sconcertati.

Alla faccia del calcolo delle probabilità.

(Ma chissà, forse erano solo i cocktail di Neville…)

FINE! ^_^

 

 

AAAAAH!!! L’HO FINITA! WOAH! SPERO VI SIA PIACIUTA LA CONCLUSIONE! DICIAMO CHE HARRY E PANSY SONO UN PO’ UNA SCEMATA, MA VOLEVO CHIUDERLA CON IL SORRISO… CHE SPERO SIA COMPARSO! SONO FELICE CHE LA MIA PANSY, OOC QUANTO BASTA (anche perché nell’originale non è che abbia un carattere significativo) SIA PIACIUTA. PERSONALMENTE LA ADORO!!

ORA, HO DETTO CHE LA STORIA E’ FINITA. ED E’ VERO, MA AVREI QUALCHE IDEUZZA PER UNA SPECIE DI CAPITLETTO CONCLUSIVO, PIUTTOSTO COMICO E DEL TIPO ‘AND THEY LIVED HAPPILY EVER AFTER’, AMBIENTATO TOT ANNI DOPO E DISCRETAMENTE SLEGATO DALLA STORIA (CHE FINISCE QUA).

NON SO, SE MI DITE CHE POTREBBE PIACERVI CI FACCIO DUE PENSIERINI (ALTRIMENTI UNO SOLO)... ASPETTO SUGGERIMENTI!!

MA INTANTO VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI VOI CHE MI AVETE SEGUITA E INCORAGGIATA IN QUESTO PAIO DI MESETTI COI VOSTRI 108 COMMENTI PER UNDICI CAPITOLI (che per i miei standard, comunque, non sono pochi!)… UN BACIO!!

IN PARTICOLARE SALUTO:

KarmyGranger (alla quale mando un enorme bacio per il costante supporto e che sprono a ‘fare la cosa giusta’ e concludere la sua storia. Beh, 56 capitoli sono un po’ tantini… mi vuoi male, eh? : P), flyingstar16 (che ha tollerato la Pansy/Harry!! Mi commuovi! E sei pure un ragazzo – a proposito, scusa se a volte parlo al femminile, è l’abitudine!), robby (che mi ha sempre fatto spuntare un gran sorrisone dicendo che la mia storia le dava il buonumore! grazie mille, mi ha fatto davvero piacere!), brilliant (che anche se a intermittenza si è quasi sempre fatta sentire!! Spero ti sia piaciuto l’ending!), Alessandra (a cui ormai, rece dopo rece, mi sto affezionando! Però mi spiego meglio: la tentazione non era di ron, ma la mia a proposto di scrivere un flash back sull’estate post diploma! Un bacio!), merryluna (la cui costante presenza, nonostante il pairing, mi commuove. Davvero, nel vedere che mi segui anche se ti dedichi principalmente a altro mi fa gongolare! Del tipo nella buona e nella cattiva sorte! Un baciooooo!), soni67 (che apprezza l’ ironia che cerco sempre di infilare anche nei momenti più mielosi… adoro l'ironia. E il realismo! XD), funnynurse (che oltra a questa, si è presa tempo per leggere le altre mie ff!! woah! Speriamo che ti siano piaciute, allora!! Ma hai letto anche quelle col biondo? No, perché io un po’ un debole pure per le draco/herm ce l’ho… ciao!), hermron (che oltre a lasciarmi sempre un sacco di complimenti ha fatto della mia pansy il suo idolo. Ma grazieeeeee!!).

POI TUTTI GLI ALTRI CHE MAGARI NON HANNO COMMENTATO LO SCORSO CAP MA SI SONO FATTI SENTIRE PRIMA. E QUELLI CHE HANNO SOLO LETTO!

UN BESO,

GLODFISH – BEA.

PS: ma sapete che Pansy mi ha attaccato i suoi germi?! Sono uno straccio stasera!!

  
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