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Autore: deba    28/09/2012    2 recensioni
Lina è bella, è giovane, è stronza e si rivela dolce. Alec è bello, è immortale, è stronzo e si rivela dolce. Tra segreti mai svelati, verità nascoste, bugie che fanno male e sorprese inaspettate, nascerà un grande amore?
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo breaking dawn.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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43

Manco da un sacco di tempo… lo so… perdono…

 

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 43

 

 

VENTO

 

 

 

Una volta tornati dalla caccia la questione fondamentale fu mostrare il suo bimbo a Lina. Bella si era offerta di passare lei il bimbo a Lina, dato che c’era passata sapeva bene cosa aspettarsi e poi se qualcosa fosse andato storto Edward avrebbe sentito in tempo i suoi pensieri.

Si trovavano tutti nel grande salone di casa Cullen. Tutti i vampiri e anche Jacob, che non si fidava ancora del Volturo e non si sarebbe sognato di allontanarsi da Nessie neanche a pagarlo oro.

Erano tutti in cerchio e al centro vi era Lina, la quale si stava a dir poco innervosendo. Sentiva di non aveva nessuna uscita di emergenza e questo la irritava.

“fate spazio a Lina, così si sente in trappola!”.

Alcuni come Emmett o Alice cedettero il posto al nulla, il necessario per far sentire Lina più tranquilla. Jasper sondava le sue emozioni, mentre Edward i suoi pensieri. Bella stava scendendo le scale e Lina rizzò subito i sensi appena sentì il cuore del suo piccolo avvicinarsi.

 

 

POV LINA

 

 

Eccolo. Bella teneva in braccio il mio cucciolo che, forse, sentendo la mia presenza, si era voltato verso di me guardandomi negli occhi.

Aveva uno sguardo intelligente. Aveva… i miei occhi. due profondi occhi azzurro ghiaccio come quelli di mio padre. Mio padre… cercai di ricordare la foto che mia madre mi aveva mostrato. Il ricordo era poco vivido e più cercavo di visualizzarlo di fronte a me, più mi accorgevo di quando ciò fosse difficile, perciò lasciai perdere, l’avrei fatto in un secondo momento.

Ritornai a guardare il mio bambino che ora si trovava a tre passi da me.

Tutti erano vigili e attenti ad ogni mio passo falso, e questo mi irritava all’inverosimile, ma cercavo in tutti i modi di non darci peso e sembravo riuscirci, grazie anche all’aiuto di Jasper immagino.

Vidi il mio bambino allungare le braccia nella mia direzione ed io felice feci altrettanto. Bella, la quale vedevo nel suo sguardo che aveva piena fiducia di me, mi si avvicinò ad un ritmo costante fino a lasciare che prendessi in braccio L.J. Nell’esatto istante in cui lo fece, tutti smisero di respirare, mentre io invece mi permisi di prendere una grande boccata d’aria. Tutti si agitarono al mio gesto.

“Aspettate!”.

Edward aveva bloccato qualsiasi, immagino, mossa che la sua famiglia stesse per fare, nel tentativo di sottrarmi L.J..

Gustai l’aria appena ispirata e potei distinguere tre cose principalmente. Per prima cosa, in quanto più forte, era l’odore dolce e caratteristico dei vampiri intorno a me e di cui la casa ne era fortemente impregnata. Secondo, l’odore nauseabondo di Jacob… per Dio non si lava mai quello? Si. Sebbene ci fosse solo un licantropo lì dentro, riusciva a puzzare come dieci persone messe assieme. Infine, terzo,  il mio piccolo. Sapeva di buono. Una strana combinazione di profumi dolci, ma che sinceramente, non mi stuzzicavano la fame, neanche un po’. Gli scoccai un grosso bacio sulla fronte e lui sorrise.

“Possiamo rilassarci tutti. Non c’è alcun pericolo!”.

Edward aveva spezzato il rumoroso silenzio creatosi al mio pericoloso, presumo, gesto.

Alec mi si avvicinò lento e abbracciò me e nostro figlio, depositandomi un casto bacio sulla fronte.

“ne sei sicuro figliolo?”.

Carlisle gli si avvicinò, ancora lievemente attento e piacevolmente sopreso.

“si, non prova nessuna attrazione per l’odore di L.J. Neanche minima. Il che non si può dire lo stesso per Jake. Pensa che tu non ti lavi spesso!”.

Una grossa risata scoppiò in aria, tranne che per il licantropo.

“ehi, potrei dire lo stesso di tutti voi. Maledetti vampiri..”.

Si mise in un angolo bofonchiando sotto voce, mentre Renesmee lo consolava a fianco.

 

 

 

 

Eravamo seduti nel grande salone. Il mio piccolo dormiva beato tra le mie braccia.

Edward voleva parlare con Carlisle e gli altri del mio potere, per cercare di capire fino a dove potesse arrivare e il modo per controllarlo.

“Allora abbiamo visto che già da umana il tempo subiva variazioni climatiche con i tuoi fortissima sbalzi d’umore, giusto?”.

Carlisle cercava di fare un punto della situazione.

“si! Specialmente quando provavo cose spiacevoli o se ero arrabbiata”.

“Bene.” Prese appunti su un classico block notes. “Poi appena diventata vampira cos’è cambiato?”.

Riguardai mentalmente la scena avvenuta dopo il mio risveglio. Percepivo tutto ugualmente come quando l’avevo vissuta. Sentii l’amaro e il freddo che mi provocava l’idea di non essere accettata da Alec. La rabbia delle non accettazioni che avevo subito da umana, e non capivo come mai quella sensazione fosse così vivida. Sentii l’aria cambiare intorno a me e non fui l’unica. Tutti si guardarono attorno spaesati. Distolsi i miei pensieri, pur sapendo che il principale fattore scatenante non era vero. Ovvero, che Alec non mi accettasse.

“interessante!”.

Sbuff.

“Edward non fai che ripeterlo. È snervante!”.

Si strinse nelle spalle.

“non è colpa mia, se sei il nuovo fenomeno da baraccone!”.

Lo guardai a bocca aperta.

“No, davvero! Grazie, Edward. Tu si che sei un amico!”.

“quando vuoi!”.

Gli tirai la lingua come una bambina di cinque anni, mettendo ovviamente il broncio.

Alec mi strinse in un abbraccio attirandomi a se.

“No, amore, tu sei speciale!”.

Gli rivolsi il mio sguardo innamorato e lui mi sorrise complice. Cosa non avrei fatto per lui.

“Non distraiamoci!”.

Carlisle era tutto intento nel suo nuovo progetto. Io.

“ok!”.

Presi un respiro che non mi avrebbe servito. Era più per abitudine. Di solito fai un respiro prima di affrontare qualcosa di difficile.

“Allora, da umana posso per certo dire, che quando provavo quelle sensazioni il tempo cambiava. Di solito l’ambiente diventava lievemente più freddo, oppure il cielo si rannuvolava o il vento si alzava. Tutto umanamente sopportabile direi. A parte una volta… ah si! Quella volta di fronte ad Aro.”

Mi sforzai di ripensare all’incontro con i volturi nella sala del trono. Il litigio tra i due gemelli e il menefreghismo di Aro.

Il suo volto. L’avevo detto: non avrei mai dimenticato la smorfia di dolore sul viso di Alec, mentre Jane lo martoriava mentalmente. E così è stato più o meno. Il ricordo era coperto da una patina di polvere, ma era lì, stampato a fuoco, così come la furia provata nei confronti di Jane, ma soprattutto di Aro. Quest’ultimo era stato il fattore scatenante di tutto, e non l’avrei di certo dimenticato così presto.

“lì sono riuscita a scaraventare Jane sul muro, ovviamente senza accorgermene. Ora è diverso però.”

“Diverso come?”.

Carlisle mi prestava la massima attenzione, così come Alec, Edward, Emmett, Jasper, Alice ed Esme.

Rosalie si era teatralmente alzata e sbuffando si era spostata in un’altra stanza. Jacob stava in cucina con Bella e Renesmee, ma sicuramente tutti ascoltavano.

“È come una continuazione di me stessa. Quello che è successo di sopra e penso anche a caccia, mi ha… come dire.. lo sentivo. Il vento. Lo gustavo, lo accarezzavo e come se l’elemento fosse in mio potere e fosse un sesto senso per me, come la vista o l’udito.”.

Carlisle scriveva tutto entusiasmante.

“si, forse hai ragione Carlisle!”.

Edward come sempre seguiva tutti i vari dialoghi.

“Forse Lina hai detto giusto. Forse il vento, o meglio l’aria, è tua. L’elemento ti appartiene e lo puoi maneggiare come vuoi. Se così fosse sarebbe…”.

“.. fantastico!”.

Carlisle aveva completato la frase.

“Già. Lo aveva detto anche Aro!”.

Alec sembrava terrorizzato ed Edward lo osservava, ma conoscendolo direi che lo ascoltava.

“si in effetti… in mano ad Aro questo potere sarebbe disarmante. Immaginate. Poter oscurare le giornate di sole facendo arrivare le nuvole col vento, tutti i vampiri camminerebbero tranquilli per le strade. Oppure usarlo per spostare oggetti… persone… pensate in battaglia. Si potrebbe addirittura creare un nuovo diluvio universale credo o una nuova era glaciale.”.

“ehi ehi.. frena. Credo che stai esagerando!”.

Edward viaggiava troppo con la fantasia, non poteva essere realmente così.

“Basta scoprirlo!”.

“E come??”.

“Carlisle io pensavo a Benjamin ed Eleazar. Tu che dici?”.

“che sarebbe una magnifica idea!”

“Eleazar?”

Alec aveva ripetuto il suo nome, credo lo conoscesse.

Lo guardai. “chi è Eleazar?”.

“Una volta faceva parte dei volturi. Lui ha il dono di capire se un vampiro in questione ha qualche potere o meno.”

Allora qualcun altro aveva osato andarsene.

“e perché ora non fa più parte di loro?”.

Lui mi guardò e sorrise.

“come me, si era innamorato.”

Lo fissai dolcemente, volevo continuare il discorso, ma non davanti a loro. Volevo farlo in privato anche se magari mi avrebbero sentito ugualmente. Avevo alcune domande in testa, che volevo fare solo a lui.

Mi rivoltai verso Carlisle che mi osservava. Mi sentivo davvero un fenomeno da baraccone. E se Edward avesse ragione? Se fossi capace di fare tutte quelle cose? Sarei un mostro! Io…

“calma Lina!”.

Jasper con aria tranquilla mi guardava. Forse sentiva la mia agitazione.

“io ho bisogno di un po’ di privacy per favore. Ho… ho bisogno di riflettere.”

Alec mi strinse la mano.

“scusaci Lina. Ci siamo fatti prendere la mano e infondo sei una neonata, hai le tue esigenze. Prenditi del tempo per te e la tua nuova famiglia. Ne parleremo domani!”.

Guardai Carlisle e lo ringrazia mentalmente, poi mi alzai con il mio bimbo tra le braccia e Alec al mio fianco. Mentre mi voltavo verso le scale, intravidi Edward che mi mimava un “scusami” con le labbra. Di sicuro si riferivo alla sua ampia descrizione di cosa il mio potere potesse essere in grado di fare. ‘Tranquillo, non lo hai fatto apposta. Non sono arrabbiata con te!’. Lui mi sorrise in risposta e mi recai al piano superiore.

 

 

POV EDWARD

 

 

Mi dispiaceva per lei. Sapevo cosa significasse avere un potere che ti faceva sentire… un mostro, più di quello che già eravamo.

Una mente caotica catturò la mia attenzione. Era Alice e stava avendo una visione. La cosa che riuscii ad apprendere fu solo che Carlisle ci stava per chiedere di uscire per andare a parlare lontano dagli orecchi del resto della famiglia. Guardai Alice riprendersi e chiedendomi tacita se avevo seguito. Annuii nella sua direzione poi mi voltai verso Carlisle.

“Andiamo!”.

Lui mi guardò consapevole di cosa fosse avvenuto, ma era ugualmente sorpreso. Dopo un secolo riuscivo ancora a sorprenderlo. Vi lessi anche l’orgoglio che provava nei miei confronti e ciò mi imbarazzò. Una cosa che non sarebbe mai cambiata. Infondo era come un vero padre per me.

“Dove andate?”.

Bella, la mia Bella, ci aveva sentito allontanarci. Leggevo nei suoi occhi preoccupazione.

“Tranquilla amore mio, torniamo subito!”.

Lei annuì poco convinta e le stampai un dolce bacio sulle sue bellissime labbra. Lei mi sorrise, e se fosse stata umana, sono sicuro che sarebbe arrossita.

Ci avviammo così fuori dalla porta principale e ci portammo al di là del fiume.

“pensi davvero Edward che sia in grado di fare tutto ciò?”.

“è una possibilità. Dovrei chiedere meglio a Benjamin e ad Eleazar, ma se pensi cosa nella natura l’aria sia in grado di fare e mettiamo a confronto quello che abbiamo visto… bè resta poco all’immaginazione.”.

Carlisle rifletteva convinto dalle mie parole.

“Inoltre…” proseguii “a caccia ho avuto ulteriori conferme. Ho sondato la sua mente mentre si concentrava. L’udito era rafforzato dall’aiuto del vento. Il vento prendeva forma intorno alle cose , era proprio lei che creava l’elemento avvolgendo l’erba, gli alberi, gli animali… e sempre tramite il vento si faceva trasportare le onde sonore del loro cuore… è stato davvero fantastico seguirla nella mente.”

Carlisle mi guardava sbalordito.

“E’ davvero sensazionale!”.

Annuii.

“sarebbe davvero… Alice, come procedono i tuoi sopralluoghi?”

Sapevo anche senza leggergli nel pensiero, cosa Carlisle stesse per dire. Sarebbe davvero una catastrofe questo potere in mano ai Volturi. Ecco perché avevamo chiesto ad Alice di tenere d’occhio le decisioni dei signori di Volterra.

“ancora niente, ma…”.

Mi voltai allarmato verso Alice, non avevo mai letto un ‘ma’ nella sua mente.

“Ma cosa?”.

Vidi alcune immagini caotiche nella sua mente e alcune idee prendere forma per poi sfumare e scomparire.

“oh…”.

Carlisle ci osservò in silenzio.

“A quanto pare nella guardia c’è molto subbuglio, dopo la fuga di Alec. Alcuni hanno pensato di andarsene e i tre signori, soprattutto Aro, sono alquanto furiosi.”

Carlisle strinse la mascella.

“non è un bene che i Volturi siano arrabbiati!”.

“no, affatto!”.

“quando sapranno che loro sono qui…”.

Annuii ed Alice completò la frase gelida.

“.. si inventeranno di tutto per attaccarci di nuovo!”.

“chiamo subito il nostro amico di Denali e Benjamin!”.

Carlisle si avviò fulmineo in casa.

Dannazione. Sentivo che la storia si stava per ripetere.

  
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