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Autore: IsolaBella    04/10/2012    2 recensioni
Liz ha 17 anni.Vive a New York.Ha tutto ciò che una ragazza può desiderare ma una notte fa uno strano sogno.Il giorno dopo la sua vita sembra sgretolarsi,tutte le certezze che aveva crollano improvvisamente.Dinanzi a lei si spalanca un nuovo mondo,un mondo buio e luminoso allo stesso tempo...
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Mi chiamo Isabella,ho 20 anni e amo scrivere.Cercherò di aggiornare ogni 10 giorni la mia storia ma perdonatemi se qualche volta ritarderò a causa degli esami universitari. E' la prima volta che "permetto" a qualcuno di leggere ciò che scrivo perciò non siate troppo cattivi con i vostri pareri!Date una possibilità alla mia storia.Grazie dell'attenzione e recensite perchè le opinioni sono costruttive e mi aiutano a migliorare!! Image and video hosting by TinyPic 


 Il sole quella mattina di giugno regnava su New York . Liz percorse la solita strada per la scuola con l’i-pod.Camminava lenta nel tentativo di godersi quella tranquillità mattutina.Giunse dinanzi il cancello di ferro della sua scuola e,sollevata dal fatto che quello fosse l’ultimo giorno,percorse l'antica scalinata in pietra.La sua famiglia era molto in vista ma questo non la rendeva nè la più popolare né la più invidiata e ,poiché da circa un anno usciva con il ragazzo più bello della scuola,sospettava che era questo l’unico motivo per cui gli altri provavano astio nei suoi confronti.A scuola per fortuna c’erano le sue tre amiche che rendevano le ore scolastiche fantastiche.                               -Ehi,Liz!- La sua migliore amica,Karol,le corse incontro -Rallenta un attimo!- Ma Liz sembrò non accorgersi di lei;infatti solo quando le afferrò il braccio si voltò spaventata. -Ehi Karol!- Con tono sorpreso si levò le cuffie e le ripose nello zainetto. -Ah!ora capisco perché non rispondevi.Cosa ascoltavi?-chiese facendo un cenno con la testa verso l’ipod. -Linkin Park,come al solito!- Sorrise ma debolmente come se qualcosa la turbasse. C’era qualcosa di strano nella sua voce e la sua amica se ne rese conto.  
-Che cosa hai,Liz?Tutto bene?-
No!per niente … ho solo un brutto presentimento e ho fatto un sogno stranissimo. E … a proposito stamattina ho spostato la sedia con lo sguardo … telecinesi è così che la chiamava il ragazzo nel mio sogno.
Ma la giovane si limitò a rispondere con un cenno della testa.
-ok!!però se tu avessi bisogno di parlare con qualcuno sapresti a chi rivolgerti vero?-
-Certo Karol!!Lo so che tu per me ci sei sempre!!Hai visto Thomas?dovrei parlargli!-chiese curiosa di sapere se avesse visto il suo ragazzo.
-l’ho visto prima mentre si dirigeva sul cortile del retro ma non so dirti se è ancora lì .-
-Grazie! Vado a cercarlo-
Karol annuì e mentre Liz si allontanò le altre loro amiche si avvicinarono a lei.
-Ciao Karol!-
-Ciao ragazze!-
Liz seguì le indicazioni dell’amica e percorse lo stretto corridoio che  portava al cortile sul retro della scuola. Spinse la porta ormai arrugginita che si aprì  pochissimo ma quel poco che bastò a Liz per vedere Thomas sorridere.
Stava per fare il suo nome quando alla risata del ragazzo si aggiunse quella di qualcun altro,quella di una ragazza. Rimase lì immobile a sperare che non fosse come il suo cuore temeva.Avrebbe voluto gridare ma decise di aspettare e si pentì subito della sua scelta.
Vide Marisa Lipton,la sua peggior nemica,afferrare Thomas dalla camicia e tirarlo verso di sé per baciarlo.
Tirati indietro.Fermala.Dille che stai con me,Cavolo!!Ti odio … perché lo fai!
Aspettò nella speranza che Thomas fermasse Marisa o magari che si tirasse indietro ma non è ciò che vide. Thomas infilò la sua mano sotto la gonna di cotone rosa di Marisa accarezzandole la coscia sinistra e spingendosi sempre più contro di lei. Non sapeva che fare. Se spingere la porta e urlargli contro o correre via. Ma poi prese fiato e con tutta la rabbia che aveva dentro spinse la porta attirando su di sé gli sguardi di Thomas e Marisa che rimasero immobili.Lui guardò Liz incredulo.Si allontanò da Marisa,la quale si ricompose velocemente, e avanzò verso Liz.-Liz…io….-
Liz con una velocità sorprendente lo raggiunse e gli diede un ceffone in pieno viso.Poi rivolse il suo sguardo a Marisa  che sorrise compiaciuta.
-Quanto a te… ho sempre saputo che eri di una “troiaggine” unica!-
Diede le spalle ai due e andò via,in qualche modo fiera di sé.
Non riusciva a credere al fatto che Thomas potesse farle una cosa del genere
All’ora di pranzo Liz aveva raggiunto le sue migliori amiche al loro solito tavolo nella mensa scolastica.Karol,Shannen e Meg ascoltarono impietrite il resoconto di Liz su Thomas e Marisa
-Oh che pezzo di merda!e quella bagascia.. oh dio!permettimi di prenderla a schiaffi…ti prego!!Liz…ti prego!!-
- Karol non ne vale la pena!-Sul volto di Liz comparve qualche segno di sofferenza.
-Ragazze vorrei proporvi una cosa per lasciarci alle spalle tutti i casini di quest anno scolastico… che ne dite di noi quattro nella mia casa di Los Angeles?-propose Shannen.
-Che idea!!!-rispose invece Meg .
Liz annuì e Karol sorrise felice.
-Si è davvero una bella idea..vero Liz?- Karol  cercò di tirarle su il morale ma la sua voce era piena di compassione mista a tristezza nei riguardi dell’amica. 
Intanto Thomas si stava avvicinando al loro tavolo.
-Liz,dobbiamo parlare!-
Liz sollevò lo sguardo verso di lui e lo guardò dritto negli occhi.Il suo sguardo era pieno di rabbia,tristezza,delusione e odio.E questo Thomas lo notò.
-Te ne avrei parlato oggi,dopo la scuola,giuro… non dovevi saperlo così-
-Cosi come??? Vedendoti quasi fare sesso con Marisa??-
- Liz ... mi dispiace…davvero-
-Sei l’ultima persona da cui mi aspettavo una cosa del genere…io mi fidavo di te… ma adesso prendi le tue stupide scuse e ficcatele dove ben sai perché io davvero non so che cosa farmene-
Si alzò e corse via in lacrime mentre le sue amiche tentarono di raggiungerla.
Si era rifugiata sotto un grande albero del parco.Si sentiva così vuota.Aveva voglia di urlare e restare in silenzio nello stesso  momento.Sentiva una rabbia premerle in petto.Doveva sfogarsi in qualche modo.Puntò gli occhi su un bidone e cominciò a far fluire tutta la sua rabbia nel suo sguardo e poi,come aveva previsto,il bidone cadde a terra insieme a tutta la spazzatura.
 
Continua...
 
  
  
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