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Autore: Flurry    08/10/2012    8 recensioni
E se Kurt e Blaine non si fossero conosciuti sulla scalinata della Dalton? Sette one-shot sulla struttura dell'alternate meeting; sette prompt, sette AU, sette possibili modi in cui i nostri amati fringuelli si sarebbero potuti conoscere, secondo i prompt della KLAINE WEEK. Enjoy! ;)
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti! I'm back! =)

Per prima cosa, vorrei spiegare bene l'idea dell'alternate meeting, nel caso fosse poco chiara. Quello che ho in mente è seguire i prompt della Klaine Week e postare sette OS, una totalmente diversa dall'altra; l'unica cosa che accomunerà le storie sarà che in ognuna di esse, Kurt e Blaine si incontreranno per la prima volta... Il rating, il genere e gli avvertimenti probabilmente cambieranno di capitolo in capitolo, ma mi impegnerò a fare uno specchiettino di INFO all'inizio di ogni OS. ^^


PROMPT: Cooper + Klaine

RATING: Verde

PERSONAGGI: Kurt Hummel, Blaine Anderson, Cooper Anderson


***


Kurt Hummel era sempre stato un ragazzo pieno di ambizioni, di obiettivi, uno più in alto dell'altro; qualche mente razionale avrebbe potuto dire che fossero troppi e troppo grandi, lui probabilmente avrebbe risposto che non si potevano ottenere grandi successi, senza grandi sogni... e grandi sacrifici.

Ed erano proprio tutto il suo nobile spirito di sacrificio e la sua buona volontà a trascinarlo ogni mattina nel trailer dell'infame, come lo chiamava lui. L'unico e solo Cooper Anderson.

Lavorare per lui come assistente non era facile, l'attore era sì stato dotato da madre natura di grande bellezza e fascino, ma non di buon senso e modestia. E la cosa ovviamente andava a discapito di chiunque avesse le sfortuna di lavorare per lui, in primis il suo nuovo assistente.


“Ho detto papaya bi-o-lo-gi-ca, Kurt, BIOLOGICA! Dove hai preso questa roba??”

Fu la frase che lo accolse la mattina della vigilia di Natale. Cooper, in piedi sulla sua preziosa dormeuse di pelle bianca, lo stava guardando con gli occhi fuori dalle orbite, i capelli insolitamente spettinati, come se non riuscisse a credere al fatto che non era stato possibile recuperare un prodotto del genere nel pieno dell'inverno newyorkese.

-Forza Kurt, sono solo poche ore, domattina sarai a casa tua, con tuo padre, puoi farcela!- Si ripetè tra sé e sé, prima di prendere un respiro profondo e rispolverare la sua ricetta da ADDA; “Attacco Di Divismo Acuto”.

Per prima cosa un'abbondante dose di umiltà, con un pizzico di sguardo basso e tono sottomesso; “Mr. Anderson, mi dispiace molto. È stato un mio errore e mi scuso, ma il suo solito fornitore è chiuso per il periodo natalizio.” Poi due misurini di complimenti eccessivi “E poi non credo che la sua pelle abbia davvero bisogno di quella maschera; le è stato donato un incarnato naturalmente luminoso, un giorno senza la sua routine di creme per la pelle non le farà nulla.” e infine una bella spolverata di adulazione “E se questo non dovesse bastare, beh, ci saranno sempre le sue eccellenti doti recitative.”

Cooper non era evidentemente pronto ad un contrattacco così sfacciatamente programmato; ben presto i suoi lineamenti si riarrangiarono in un un'espressione soddisfatta e Kurt ringraziò mentalmente tutti gli anni passati a gestire le follie da diva di Rachel e Mercedes; la gavetta prima o poi paga sempre.


“Sai Kurt, credo che in fondo tu abbia ragione.” iniziò Cooper scendendo finalmente dal divan- dormeuse e ravviandosi le ciocche impazzite “E visto che mi piace considerarmi un capo permissivo e accondiscendente” a quelle parole Kurt fece seriamente fatica a impedire al suo sopracciglio sinistro di svettare in alto. “ e considerando che a Natale dovremmo essere tutti più buoni; non ti farò pesare questo errore, al contrario, ti premierò per il tuo impegno.” Ignorando l'espressione sconvolta del suo assistente, si voltò e tirò fuori da una cartellina un'elegante busta nera e dorata.

La nube di confusione intorno alla testa di Kurt iniziò lentamente a diradarsi. Non poteva essere... Cooper non avrebbe mai...

“Mr. Hummel, ecco a lei un invito speciale per il party di vigilia più cool della stagione. Può scegliere un completo di qualsiasi colore, basta che sia di classe, giacca e cravatta sono obbligatorie ovviamente.” esclamò, palesemente compiaciuto con se stesso.

Kurt allungò una mano tremante verso quell'invito prezioso, faticando a credere alla sua buona sorte. Quella festa non solo era una delle più famose della città, ma era anche piena di celebrità, persone importanti, di quelle che possono decidere la tua carriera. Non era mai stato così grato di aver accettato quel posto nel team di Cooper Anderson.

“Mr. Anderson, non so davvero cosa dire...”

“Oh, non preoccuparti, basterà che tu decanti la mia magnanimità con gli altri ospiti! Sai, il trend di quest'anno ad Hollywood è 'ricco, ma umile'. E poi è un po' che voglio presentarti una persona; diciamo che potrebbe essere... importante per il tuo futuro. Una volta fatto quello, potrai arruffianarti chi vuoi, io non ti fermerò. Adesso, cose serie, caffè, Kurt, rapido!”


Dopo quella sorpresa, la giornata era scivolata via rapidamente, tra le richieste improbabili di Cooper e i dubbi amletici di Kurt su cosa diamine mettersi per la festa. Era raro che un giovane laureato della TISCH come lui potesse accedere ad un evento del genere, avrebbe dovuto fare di tutto per conquistarli. Era con quella determinazione, mista ad eccitazione che una volta arrivato nel suo piccolo monolocale, si era preparato, curando tutto meticolosamente, fino ai più piccoli dettagli, e si era avviato in taxi al luogo della festa.


Una volta arrivato era stato tutto una giostra di volti famosi, nomi importanti, sorrisi smaglianti e strette di mano sudaticce ed emozionate. Aveva cercato di mantenere un contegno, di darsi un tono, di comportarsi come se quell'ambiente di tartine al caviale e flute di campagne costoso, gli appartenesse già, ma dopo un paio d'ore era diventato tutto fin troppo formale, difficile da gestire.


-Mi serve una boccata d'aria, svenire ad un party del genere darebbe sicuramente una cattiva impressione- pensò mentre si dirigeva rapido verso una delle balconate più piccole della sala, il cappotto stretto in mano. Non appena sentì l'aria gelida dell'inverno pungergli le guance, si sentì meglio e si affrettò a recuperare il cellulare per aggiornare sui suoi incontri quel cumulo d'invidia che una volta era stata la sua migliore amica Rachel.


To: Rachel

Orlando Bloom! Rachel! Ho visto legolas!!!


To:Rachel

Appena parlato con la direttrice del Winter Garden! IPERVENTILAZIONE!


To:Rachel

Sarà lo champagne, ma ho appena deciso che ti vorrò sempre bene, anche quando sarò talmente famoso che dovrò andare in giro con enormi occhiali scuri ed il cappellino della Hummel's Tires and Lube! xoxo


Ridacchiando piano rimise il telefono in tasca e sospirò, reclinando appena la testa contro il muro e godendo di quella improvvisa solitudine silenziosa, rotta solo dal rumore del traffico lontano, piani e piani sotto i loro celebri piedi. Chiuse gli occhi, cercò di far scivolare via quella strana sensazione di sopraffazione che gli aveva dato l'atmosfera di quel posto, lasciandosi avvolgere dal profumo dolce del suo futuro scintillante.


“Scappi da qualcuno?”

All'improvviso una voce interruppe la corsa sfrenata delle sua fantasie, facendolo sobbalzare. Si voltò di scatto potandosi d'istinto una mano ad aggiustare il nodo allentato della cravatta. Non poteva rovinare le apparenze dopo un così buon inizio.

Davanti a lui c'era un ragazzo moro, i capelli mossi tenuti a bada da un'abbondante quantità di gel, il viso pulito e aperto in un sorriso da pubblicità. Era bellissimo e Kurt dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per non sciogliersi in una pozzangherina di melma, anche se sarebbe stata indubbiamente una fine felice. Si limitò ad arrossire ed abbassare lo sguardo.

“Oh, io... è che non ero mai stato ad una festa del genere, ed è tutto un po'...”

“Eccessivo.” finì lo sconosciuto per lui. “Non preoccuparti, ti capisco. Io vengo ogni anno solo per far piacere a mio fratello, ma ammetto che la mia capacità di sopportazione di tutte queste dive e dei loro accompagnatori impomatati, beh, è molto ridotta.” riprese, ridendo appena e rivolgendogli uno sguardo comprensivo. Poi si portò una mano ad allentare il papillon stretto al collo. Kurt si chiese per un attimo se non fosse un modello.

“Wow, beh, considerati fortunato, mio fratello al massimo potrebbe costringermi ad una serata a base di cibo spazzatura e partite di football. Urgh.” disse poi Kurt, beandosi del suono della risata del suo curioso interlocutore.

“A dire il vero, una cosa del genere mi sembra più che allettante al momento...” lo interruppe quello, facendosi appena più vicino e inclinando la testa di lato. “Allora, come mai sei qui?” chiese poi, stringendosi nel cappotto.

“Il mio capo.” Rispose subito Kurt, felice di poter finalmente avere una conversazione normale. “Sono l'assistente di Cooper Anderson. Mi dato l'invito per... in realtà non so bene perchè; credo che volesse darmi la possibilità di conoscere qualcuno di importante per il mio futuro.” Quando alzò di nuovo lo sguardo, non potè far a meno di notare la sfumatura di incredulità che colorava gli occhi ambrati del giovane. Non fece in tempo ad indagare oltre, perché il suo volto si aprì presto in un ghigno giocoso. Sarai anche bello, caro, ma non osare prenderti gioco di me. Non basta un bel faccino per fregare Kurt Hummel.

“Cooper Anderson, uh? Mi dicono che sia un tipino difficile da gestire...”

“Lo è. Non so quante volte ho dovuto ascoltare le sue 'parabole sul perfetto attore'... Diciamo che ha delle opinioni quantomeno obsolete... Ed una passione malsana per le maschere facciali alla papaya biologica. Ma, tutto sommato, non posso lamentarmi, per quanto stravagante, è un buon capo. E poi in fondo per questo Natale ho ricevuto un invito prestigioso, invece che la tessera sconto-dipendenti-sturbucks dove lavoravo prima di laurearmi. Direi che sto facendo progressi, no?” Lo sconosciuto rise apertamente alle sue parole, asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio.

“Ah, so di cosa parli. Credo che il mio preferito rimarrà sempre il 'puntare il dito'. Prima o poi qualcuno scriverà un libro su questa roba, ci scommetto, e allora le tue memorie saranno preziose.” Kurt lo scrutò, curioso di scoprire chi fosse quel ragazzo e come facesse a sapere una cosa del genere su Cooper.


“Già... Comunque, devo scusarmi; sarà l'overdose di celebrità, ma ho trascurato drammaticamente le buone maniere. Piacere, Kurt Hummel.” disse porgendogli la mano. Il ragazzo la fissò un attimo, prima di afferrarla e stringerla. Le sue dita erano insolitamente calde contro quelle congelate di Kurt.

“Blaine Anderson.” disse semplicemente, continuando a fissarlo dritto negli occhi, in attesa della sua reazione. Era come se non stesse aspettando altro che godersi lo spettacolo. E Kurt si rese immediatamente conto che probabilmente il modo in cui la sua faccia prese fuoco e i suoi occhi minacciarono di uscire dalle loro orbite, ripagava l'attesa.

“Oh... Anderson come... come...”

“Come Cooper, esatto.”

“Oh Dio, sono mortificato, davvero! I-io non volevo dire che... insomma lui...”

“Ehi, ehi, Kurt, respira. Tranquillo, non c'è niente di cui preoccuparsi. Anzi, non c'è nessuno al mondo che possa capirti meglio di me, credimi.” Lo interruppe subito Blaine, un sorriso divertito sulle labbra, allungando una mano per posarla sul suo avambraccio. Kurt ebbe solo il tempo di pensare a quanto fosse piacevole e spontaneo quel tocco leggero, prima che una voce fin troppo familiare, li interrompesse.


“Ehi fratellino! Ti cerco da un sacco di tempo, dove eri sparito?” esordì Cooper materializzandosi al fianco del fratello e cingendogli le spalle con un braccio. “Oh, Kurt! Vedo che avete già fatto conoscenza, bene! Era Blaine la persona che ti volevo presentare, ma a quanto pare non c'è stato bisogno del mio intervento.” disse poi rivolgendosi alla faccia ancora paralizzata in una smorfia di sorpresa di Kurt.

Blaine si limitò a ridacchiare. “Io? Coop, forse non hai capito bene che 'musicista freelance' è più o meno sinonimo di 'studente squattrinato'. A meno che il tuo desiderio nascosto, Kurt, non sia quello di suonare agli angoli delle strade, beh, non vedo come potrei aiutare il tuo futuro professionale.”

Cooper si limitò a guardarlo con aria di superiorità, sembrava quasi incredulo.

“Oh ma io non stavo parlando del suo futuro professionale, tutt'altro! Pensavo che il tuo sesto-senso-gay fosse più sviluppato, Blainers! È semplice; siete perfetti l'uno per l'altro, vivrete un matrimonio lungo e felice, farete tanto sesso perverso e adotterete un esercito di adorabili bambini mulatti, come i Brangelina. Ah, a proposito, gradirei che il primogenito si chiamasse Cooper Junior, in onore del suo zio più cool. ” disse, scompigliando, per quanto possibile, i capelli ingellati del fratello. Kurt si portò le mani al volto ormai in fiamme, desiderando di poter essere inghiottito dal pavimento, sul serio; come si faceva ad essere tanto privi di tatto?

Blaine si limitò a spingere via il maggiore, ridendo della sua follia. “Ti rendi conto che parlare di sesto-senso-gay è offensivo, Coop?” disse, continuando a lanciare occhiate a Kurt di sottecchi, curioso di interpretare la sua reazione.

“Oh, andiamo, di tutto quello che ti ho detto, l'unica cosa che hai capito è stata quella? Sul serio, Blaine? Ti è per caso sfuggita la parte del 'sesso sfrenato e perverso'?” Cooper sembrava sinceramente sconvolto, e Kurt si ritrovò per l'ennesima volta a interrogarsi sulla sua salute mentale. Prima che potesse dire al suo capo qualcosa di cui si sarebbe sicuramente pentito, Blaine riprese la parola.

“Okay, okay credo che questa discussione sia andata avanti abbastanza. Cosa ne pensi Kurt?” Kurt si limitò ad annuire, ancora incredulo, poi Blaine si voltò verso il fratello “Coop, se mai adotterò un figlio, di certo non lo chiamerò Cooper Jr. Mi dispiace, il tuo meraviglioso piano ha già una falla, quindi direi che il tuo aiuto non è più richiesto... Che ne diresti di tornare dai tuoi colleghi e lasciarmi fare le cose a modo mio? Mi sembra di aver visto passare Bar Refaeli qualche minuto fa...”

“Davvero? Dove? Scusate, cari ingrati, ma non posso gettare al vento un'occasione del genere, nemmeno per voi. Adieu, ricordatevi di mandarmi l'invito al matrimonio!” replicò Cooper, già sbirciando dalle vetrate per cercare di vedere la ragazza, per poi dissolversi, veloce come era apparso.

“Allora, Kurt assistente-di-Cooper-e-mio-futuro-marito... Mi dispiace per mio fratello, ma; sai come è fatto, no? Cosa ne dici di toglierci dai piedi? Hai l'aria di uno che non ne può più.” Riprese Blaine dopo qualche secondo, un sorriso gentile sul viso e una sfumatura di allegria negli occhi. Kurt non avrebbe potuto dirgli di no neanche se avesse voluto, così si limitò ad annuire. “...un posto qui vicino, fanno bagels che sono veramente la fine del mondo...” . Preso com'era a chiedersi se quello si potesse considerare un appuntamento e se fosse prudente abbandonare una festa del genere per uno sconosciuto come Blaine, per poco non si accorse che il ragazzo stava ancora parlando.

“Uhm... Okay, andiamo. Non posso certo dire di no ai bagles di New York, no?” si decise infine a borbottare, ancora un po' imbarazzato, impedendosi di perdersi negli occhioni da cucciolo che il ragazzo stava sfoderando in quel momento. -quel labbrino dovrebbe essere dichiarata un'arma illegale- pensò, mentre si lasciava prendere a braccetto da un Blaine estremamente sorridente e saltellante.

Chissà, forse per una volta le stranezze di Cooper avrebbero portato a qualcosa di buono...


***


Bene! Se state leggendo questo, siete arrivati alla fine della OS, quindi grazie! ;P
Volevo solo dire che ho preso questa -adorabile- iniziativa della Klaine Week per rimettermi a scrivere dopo una pausa lunga, dovuta a problemi personali che non mi hanno permesso di concentrarmi su nient'altro e che, tra le altre cose, mi hanno costretta anche a mettere in pausa la long AU che stavo scrivendo. Chi la seguiva non perda le speranze, spero di riuscire a completare anche quella presto, di certo non è abbandonata! <3


Spero di avervi strappato almeno un sorriso, per me scriverla è stato divertente =)

A domani, prompt: ROMMATES...


PS: Se volete sapere qualcosa di più sulla klaine week: http://kurtblaine-week.tumblr.com/

PPS: Se volete venire su FB ad insultarmi, o a piangere insieme per la 4x04: http://www.facebook.com/Flurryefp


Klisses, Sara

   
 
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