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Autore: Sammy_    10/10/2012    11 recensioni
Per Natalie Jones, il liceo è stato un vero e proprio incubo: occhiali, apparecchio, brufoli e qualche chilo di troppo, l’hanno resa per anni il bersaglio preferito delle super popolari cheerleader e in particolare della perfida Brianna Smith.
Fortunatamente crescendo è diventata una donna forte, bella e di successo ma il suo incubo peggiore torna a farle visita quando il suo migliore amico, Harry Styles, le annuncia che presto convolerà a nozze proprio con la tanto odiata Brianna.
Riuscirà Nat, grazie all’aiuto di quattro ragazzi scalmanati e della sua migliore amica Valerie, a sabotare il matrimonio dell’uomo di cui è segretamente innamorata e della donna che ha rovinato la sua adolescenza?
DAL CAPITOLO 1:
- Quindi non hai idea di chi sia la promessa sposa, vero? – mi chiese Valerie quando finalmente, dopo innumerevoli tentativi, riuscì a reclinare il sedile del pulmino in modo da stare più comoda.
- Assolutamente no – risposi con una scrollata di spalle – ma spero vivamente che sia degna di lui …
- Degna di lui? Wow, questo Harry è davvero così speciale?
- Tu non capisci lui è … perfetto! – dissi con aria sognante – è bellissimo, intelligente, simpatico, dolce …
- Okay, ho capito, sei follemente innamorata di lui!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i "come" dell'amore'
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COME SABOTARE IL MATRIMONIO DEL TUO MIGLIORE AMICO:
 
 
CAPITOLO 1: RICORDI DEL LICEO

 
 
Sistemai lo zaino sulle spalle e attraversai il corridoio della scuola a passo spedito sperando vivamente di passare inosservata.
Tenevo lo sguardo fisso sul pavimento, con il cuore che mi batteva all’impazzata per la paura di essere “intercettata” da quel gruppo di ochette starnazzanti meglio conosciute con il nome di cheerleader.
Ebbene si, anche se quella del cheerleading fosse solitamente una tradizione americana, perfino alla Holmes Chapel Comprehensive School, in un piccolo villaggio dell’Inghilterra, c’era una squadra delle cosiddette “ragazze pom pom”.
Loro erano le più belle, le più desiderate e le più popolari della nostra scuola e questo, secondo loro, gli dava il diritto di comandare su tutti noi “comuni mortali” e soprattutto, e questa era la cosa peggiore, di tormentare i ragazzi meno alla moda, i secchioni e le “racchie”.
Il mio problema? Io rientravo in tutte e tre le categorie: vestivo solo con gli abiti smessi di mia cugina Heather, ero una secchiona e una vera e propria racchia.
Ai tempi del liceo infatti portavo un paio di occhiali da nerd più grossi della mia faccia e un apparecchio metallico sempre in bella vista.
Ma non era tutto! Dall’eta di dodici anni avevo cominciato ad acquistare sempre più peso mentre la mia faccia era devastata dall’acne.
Insomma, un vero e proprio mostro …
Comunque, stavo dicendo, mentre mi recavo al mio armadietto, mi accorsi che un gruppetto di cheerleader se ne stava appartato in un angolo lì vicino a spettegolare tra di loro finchè non si accorsero di me.
Merda …
Cercai di ignorarle ficcando la testa nell’armadietto per cercare un libro ma sapevo bene che sarebbe stato tutto inutile.
 
 
-         Guarda, guarda chi c’è qua … la reginetta delle racchie! – esclamò una voce sgradevole alle mie spalle che purtroppo conoscevo fin troppo bene.
 
 
Mi girai e vidi davanti a me Brianna Smith, la stronza per antonomasia, circondata dal suo gruppo di amiche/schiavette.
Brianna era il capo delle cheerleader e quindi, di conseguenza, la ragazza più popolare della scuola.
Occhi verdi, lunghi capelli rossi, gambe da urlo, vestiti alla moda … chiunque avrebbe voluto essere come lei, chiunque tranne me.
 
 
-         Come stai oggi Natalie? – mi chiese con un tono mieloso più falso delle sue tette rifatte – oh, ma che bello questo tuo cardigan color vomito, te l’ha comprato la tua nonnina?
-         Ehm … ehm … veramente l’aveva cucito mia zia per mia cugina Heather – risposi timidamente – però visto che a lei non entrava più l’ha passato a me.
-         Ah, capisco … - Brianna scoppiò in una piccola risatina seguita subito dalle sue compagne – non le sta più dici? Vuoi dire che tua cugina è più obesa di te?
-         Io non sono obesa! – replicai raccogliendo quel poco di coraggio che avevo per difendermi – sono dimagrita di due chili in un mese, sto facendo molto sport e …
-         E bla, bla, bla, bla! – mi interruppe Brianna mimando con la mano una bocca parlante – adesso basta sfigata, è arrivato il momento del tuo quotidiano giro turistico nei cassonetti della scuola!
-         No … aspettate …nooooo!
 
 
10 ANNI DOPO
 
 
-         Noooo!
 
 
Mi risvegliai all’improvviso, nel bel mezzo della notte, con la fronte madida di sudore e il cuore che batteva fortissimo.
Era incredibile come,  a distanza di dieci anni, fossi ancora perseguitata dagli orribili ricordi legati agli anni del liceo.
Il mio aspetto di allora, la cattiveria di Brianna e i pomeriggi trascorsi a piangere erano rimasti ben impressi nella mia mente nonostante ormai fossi cambiata parecchio.
Tanto per cominciare, appena ottenuto il diploma ero partita per New York e avevo cominciato a frequentare la Columbia Univeristy, uno dei college migliori d’America e forse anche del mondo.
Lontana da casa mia e dal mio passato, avevo finalmente avuto la possibilità di costruirmi una nuova vita.
Tolsi occhiali e apparecchio, feci una cura per l’acne e mi misi a dieta finché non raggiunsi un peso forma davvero invidiabile.
L’America mi aveva cambiata, non ero più la “reginetta delle racchie” ma Natalie Jones, una giovane donna bella e di successo che a soli venticinque anni era riuscita a trovare lavoro come giornalista per il New York Times.
 
 
Mi alzai dal letto e andai in bagno a sciacquarmi il viso con l’acqua fredda, sfregando forte con le mani come se questo potesse aiutarmi a rimuovere prima le tracce di una nottata piena di incubi.
Ma Brianna non era più un problema finalmente.
Quando mi guardai allo specchio non potei fare a meno di esibire un sorrisetto trionfante: capelli lunghi e biondi, occhi azzurri e pelle perfetta, se i miei compagni del liceo mi avessero visto come ero ora probabilmente non mi avrebbero mai riconosciuta.
Della mia vecchia vita non mi mancava niente a parte la famiglia e Harry, il mio migliore amico d’infanzia, l’unico che stesse dalla mia parte ai tempi del liceo, l’unico che provasse a difendermi.
Ci sentivamo spesso ma ultimamente io ero stata troppo impegnata con il lavoro e lui con gli ultimi esami all’università, perciò ormai era passato quasi un anno dalla nostra ultima telefonata.
E, a proposito di telefono, il mio cominciò a squillare proprio nel momento in cui aprii l’armadio per prendere i vestiti.
 
 
-         Pronto?
-         Nat, sono sotto casa tua, potresti darti una mossa per favore? – esclamò la voce irritata di Valerie.
-         Sei già … aspetta, ma che ore sono?
-         Le nove e mezza!
-         Oh cazzo!
 
 
Terminai subito la telefonata lanciando il cellulare sul letto per poi addentrami nei meandri del mio immenso armadio.
In tutta fretta indossai una camicia bianca e una gonna a tubo, mi diedi una veloce sciacquata ai denti e corsi a per di fiato giù per le scale del grattacielo in cui vivevo (fortunatamente il mio appartamento si trovava solo al quinto piano).
Valerie, mia compagna di stanza al college e mia migliore amica da dieci anni, mi stava già aspettando all’interno della macchina scura che ci avrebbe accompagnato in ufficio.
 
 
-         Ti prego, perdonami – esclamai fiondandomi sul sedile di pelle nera accanto a lei – non ho chiuso occhio per tutta la notte, non pensavo fosse così tardi!
-         Okay, per questa volta sei perdonata ma che non succeda mai più! – mi ammonì lei con cipiglio severo – allora, come mai è stata una nottataccia? – chiese poi addolcendo il suo tono di voce – altri incubi sulla perfida Brianna?
-         Esatto … - sbuffai poggiando la fronte sulla superficie fredda del finestrino – ho sognato una delle tante volte in cui mi hanno buttato nei cassonetti all’uscita di scuola …
-         Wow, che stronze – commentò Valerie mentre si passava il rossetto rosso guardandosi nello specchietto retrovisore – se vedessero quanto sei diventata figa oggi morirebbero d’invidia!
-         Già, sarebbe bello vedere le loro facce … - commentai perdendomi per l’ennesima volta nei miei ricordi.
 
 
Quando passavo per i corridoi tutti i ragazzi e le ragazze della scuola mi lanciavano occhiate quasi schifate mentre ora, mentre passeggiavo per le strade di New York, facevo girare la testa a molti uomini.
Guardai Valerie e sorrisi. Anche lei era una bella ragazza, con i capelli castani molto lisci, il viso tondo e gli occhi verdi, ma soprattutto era di una dolcezza straordinaria infatti tutti la adoravano.
 
 
Arrivammo in ufficio in perfetto orario e ognuna di noi si sistemò nella propria postazione di lavoro.
Valerie curava una piccola rubrica di eventi, di quelle che venivano messe in ultima pagina, dove parlava di concerti, partite di baseball o opere teatrali “Da non perdere!”, mentre io mi occupavo degli articoli di cronaca, non di quelli da prima pagina ma era comunque un ruolo importante.
Gettai la borsa sotto la scrivania, accesi il computer e mi misi subito al lavoro ma fui subito interrotta dalla suoneria del mio cellulare che vibrava nella borsa: era mia madre.
 
 
-         Mamma ciao, cerca di essere sintetica, devo lavorare! – risposi parlando velocissimo.
-         Oh, scusa se ti disturbo tesoro ma ti dovevo fare una comunicazione importante …
-         Dai su, ti ascolto! – sbottai impaziente di riattaccare alla svelta.
-         Hai presente Harry, il tuo migliore amico?
-         Certo che ce l’ho presente mamma!
-         Bene, volevo dirti che … si sta per sposare!
-         Cosa?
-         E tu sei invitata al matrimonio!
-         Cosa?
-         E finalmente potrai tornare qualche giorno qui ad Holmes Chapel!
-         Cosa?
 
 
Ero letteralmente senza parole., quella notizia mi aveva scioccato.
Harry, il mio Harry, il ragazzo per cui avevo avuto una cotta tremenda fin dai tempi dell’asilo, si stava per sposare?
Quando?
Con chi?
Perché?????
 
 
-         Pronto tesoro! Nat, mi senti?
-         Ehm … ah .. uhm …
-         Natalie! Qualcosa non va? – chiese mia madre apprensiva.
 
 
Scossi energicamente la testa per ricompormi mentre Valerie, dalla sua postazione, mi lanciava un’occhiata allarmata.
 
 
-         Ehm si mamma, ti sento …
-         Allora hai capito? Tornerai qui ad Holmes Chapel, non sei contenta?
-         Si … contentissima … - dissi con scarso entusiasmo.
-         Anche io e tuo padre lo siamo! Ah, dovresti venire qui con almeno una settimana abbandonate di anticipo, sai com’è, sei una delle damigelle d’onore e …
-         Aspetta, aspetta, aspetta! – strillai in preda ad una crisi isterica – come sarebbe a dire che sono la damigella d’onore? La sposa neanche mi consoce!
-         Si ma sa che Harry è il tuo migliore amico perciò ha scelto te!
 
 
Okay, si trattava sicuramente di un altro incubo,perché nessuno mi risvegliava?
Nel frattempo Valerie si era seduta sul bordo della mia scrivania nel tentativo di capire cosa stesse succedendo.
Presi un foglio e scrissi “S.O.S.” per poi farglielo leggere.
Lei allora capì al volo che la situazione era piuttosto grave.
 
 
-         Okay mamma, allora ci rivediamo tra qualche giorno, ciao …
-         A presto tesoro! Non vedo l’ora di rivederti!
 
 
Quando terminai la telefonata, avevo una gran voglia di scoppiare a piangere e non solo perché Harry si sposava ma perché avevo giurato a me stessa che sarei tornata ad Holmes Chapel solo se fosse stata una questione di vita o di morte infatti, per tutti quegli anni, erano sempre stati i miei genitori a venirmi a trovare a New York e mai viceversa.
Raccontai tutto a Valerie e lei mi ascoltò comprensiva come sempre.
 
 
-         Cavolo, brutta situazione eh? – disse infine non sapendo cosa altro dire
-         Già … - sospirai prendendomi il viso tra le mani – non ho nessuna voglia andarci … - piagnucolai.
 
 
Come avrei fatto ad affrontare tutta quella situazione? E se avessi rincontrato Brianna? Come avrei fatto visto che sarei stata completamente sola?
A meno che …
 
 
-         Valerie …
-         Si?
-         Amichetta mia! – esclamai abbracciandola.
-         Ehm … la risposta è no! – esclamò lei scostandosi.
-         Ma se non sai neanche cosa volevo chiederti!
-         Si invece, vuoi chiedermi di accompagnarti ad Holmes Chapel ma sappi che la risposta è no, N-O.
-         Valerie! Ti prego, ti prego, ti prego! – la supplicai mettendomi in ginocchio davanti a lei con le mani giunte – ho bisogno del tuo supporto!
-         No, ti ho già detto di no! E il caso è chiuso!
 
 
Circa due giorni dopo, io e Valerie eravamo in viaggio su un volo di prima linea diretto in Inghilterra.
Dopo sei ore di viaggio arrivammo all’aeroporto di Manchester e da lì prendemmo il primo pullman per Holmes Chapel, la minuscola ma pittoresca cittadina in cui ero cresciuta e in cui speravo di non dover tornare mai più.
 
 
-         Quindi non hai idea di chi sia la promessa sposa, vero? – mi chiese Valerie quando finalmente, dopo innumerevoli tentativi, riuscì a reclinare il sedile del pulmino in modo da stare più comoda.
-         Assolutamente no – risposi con una scrollata di spalle – ma spero vivamente che sia degna di lui …
-         Degna di lui? Wow, questo Harry è davvero così speciale?
-         Tu non capisci lui è … perfetto! – dissi con aria sognante – è bellissimo, intelligente, simpatico, dolce …
-         Okay, ho capito, sei follemente innamorata di lui!
-         Ma no! Forse lo ero …
-         E forse lo sei ancora …
-         Ti ho detto di no!
-         E invece si!
-         No!
-         Si!
-         No!
-         Si!
 
 
Insomma, andammo avanti così per un po’ finche gli altri passeggeri non ci intimarono a fare silenzio in modo non molto educato.
Per fortuna, una volta arrivati a destinazione, il pullman si fermò non lontano da casa mia e da lì potemmo proseguire a piedi.
Inutile dire che quando ci accolsero i miei genitori erano praticamente in lacrime e riempirono di baci e abbracci sia me che Valerie.
Ritornare in quella vecchia casa fu davvero strano.
Non era cambiato nulla, c’erano sempre i soliti vecchi mobili antichi e il profumo di biscotti alla vaniglia proveniente dalla cucina mischiato all’odore di erba appena tagliata del piccolo giardino di cui si occupava esclusivamente mio padre Hugo.
 
 
-         Adesso smettila di stringerla così forte Marge! – esclamò lui rivolto a mia madre che non aveva più intenzione di lasciarmi andare – rischi di stritolarla!
-         Scusa, scusami tanto tesoro! – si asciugò le lacrime con la manica del cardigan lilla e mi diede un tenero bacio sulla fronte – non sai quanto sono contenta che tu sia qui!
 
 
E in effetti un pochino anche io ero contenta.
In fondo adesso ero cambiata, non ero più una cosiddetta “sfigata” e magari avrei trovato perfino piacevole quel breve soggiorno ad Holmes Chapel.
 
 
-         Bene ragazze, adesso vi mostro le vostre stanze così potete prepararvi prima dell’arrivo dei nostri ospiti! – trillò mia madre cominciando a saltellare su per le scale.
-         Quali ospiti? – chiedemmo io e Valerie contemporaneamente.
-         Marge ha invitato a cena Harry e la sua futura sposa – spiegò mio padre che non sembrava troppo entusiasta di quell’idea – contenta Nat?
-         Ehm … si, certo, contentissima!
 
 
La mamma ci accompagnò fino alla mia vecchia cameretta dove era stato posizionato un letto in più per Valerie.
Nemmeno lì dentro era cambiato niente a parte un leggero odore di muffa e la carta da parati rosa mezza scrostata.
C’era ancora il mio bel letto a baldacchino, la scrivania di legno bianco, la libreria antica del nonno e lo specchio con attaccate le foto delle nostre vacanze alla Bahamas intorno alla cornice.
 
 
-         Oh mio Dio! – esclamò Valerie portandosi le mani alla bocca – quando mi hai detto che eri leggermente sovrappeso non pensavo che invece fossi .. fossi …
-         Una balena? – proposi io avvicinandomi a lei per esaminare meglio le foto.
 
 
In alcune indossavo perfino il bikini e dovevo ammettere di non essere un bello spettacolo.
Valerie scoppiò a ridere e mi abbracciò forte.
 
 
-         Già, una tenera balenottera, ma ora guardati, sembri una modella!
-         Se lo dici tu …
 
 
Ormai erano quasi le sette di sera e dovevamo cominciare a prepararci per l’arrivo dei nostri ospiti.
Mi feci una doccia veloce, poi dopo essermi asciugata i capelli cercando di farli mossi e fluenti, indossai un paio di jeans attillati, una camicetta blu cobalto e delle ballerine in tinta.
Mi truccai appena con un po’di rimmel e matita, infine, come tocco finale, una goccia di Chanel n° 5 dietro alle orecchie e sui polsi, proprio come faceva Marilyn Monroe.
Il risultato finale mi soddisfaceva e anche Valerie mi disse che ero davvero uno schianto.
Però, quando il campanello suonò, tutta la mia sicurezza svanì all’istante sostituita dal panico più totale.
Non vedevo Harry da dieci anni eppure non avevo mai smesso di pensare a lui.
Come avrebbe reagito quando si sarebbe accorto di quanto ero cambiata?
Valerie mi strinse forte la mano per farmi coraggio e insieme scendemmo le scale.
Appena vidi Harry, con i suoi soliti capelli castani e riccissimi, gli occhi verdi e lucenti e le adorabili fossette ai lati della bocca, fu come se non fosse passato poco più di un giorno dal nostro ultimo  incontro, come se fosse il mio vecchio amico di sempre.
Corsi ad abbracciarlo e lui mi strinse forte a se, invadendomi con il suo dolce profumo di mela verde.
 
 
-         Natalie? Sei proprio tu! – esclamò sciogliendosi dall’abbraccio e squadrandomi da capo a piedi con espressione meravigliata – wow, sei … sei … bellissima!
-         Grazie Harry, anche tu lo sei – risposi arrossendo – lo sei sempre stato …
 
 
Non potevo credere che il mio migliore amico fosse lì, che mi sorrideva in quel modo che mi faceva venire il batticuore ogni volta.
Aveva un aspetto decisamente più maturo ma a parte questo non era cambiato affatto.
Io invece ero cambiata molto e lui l’aveva notato subito!
Bèh, sarebbe stato difficile non notarlo visto che prima pesavo ottanta chili in più …
 
 
-         Oh, che sbadato! – esclamò Harry riscuotendosi come se si fosse appena risvegliato da uno stato di trance – lascia che ti presenti la mia fidanzata …
 
 
Da lì in poi, fu come se tutto cominciasse ad andare al rallentatore …
Harry prese per mano una ragazza che fino a quel momento era rimasta nascosta dietro le sue spalle, la fece venire avanti e a me ci volle meno di un secondo per riconoscerla.
Capelli rosso fuoco lunghi fin oltre le spalle, sorriso angelico che nascondeva un’abbondante dose di perfidia, gambe lunghe quasi chilometriche, occhi verdi da gatta …
Cazzo.
Merda.
Porca paletta.
Era … Brianna Smith!
 
 

SALVE BELLA GENTE!
FINALMENTE, DOPO DUE STORIE PUBBLICATE E SUBITO DOPO CANCELLATE, SONO RIUSCITA A SCRIVERE I PRIMI CAPITOLI DI UNA NUOVA FF CHE SICURAMENTE CONTINUERO’ FINO ALLA FINE.
QUESTO PRIMO CAPITOLO ERA SOLO UN PROLOGO DICIAMO MA SPERO CHE VI SIA PIACUTO. SE RICEVO QUALCHE RECENSIONE, METTERO’ QUASI SUBITO ANCHE IL SECONDO COSI’ AVRETE UN’IDEA PIU’ PRECISA DELLA TRAMA.
DETTO QUESTO …. RECENSITE, PLEASE!!!!
A PRESTO,
BACI SAM

 

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