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Autore: Sammy_    13/10/2012    10 recensioni
Per Natalie Jones, il liceo è stato un vero e proprio incubo: occhiali, apparecchio, brufoli e qualche chilo di troppo, l’hanno resa per anni il bersaglio preferito delle super popolari cheerleader e in particolare della perfida Brianna Smith.
Fortunatamente crescendo è diventata una donna forte, bella e di successo ma il suo incubo peggiore torna a farle visita quando il suo migliore amico, Harry Styles, le annuncia che presto convolerà a nozze proprio con la tanto odiata Brianna.
Riuscirà Nat, grazie all’aiuto di quattro ragazzi scalmanati e della sua migliore amica Valerie, a sabotare il matrimonio dell’uomo di cui è segretamente innamorata e della donna che ha rovinato la sua adolescenza?
DAL CAPITOLO 1:
- Quindi non hai idea di chi sia la promessa sposa, vero? – mi chiese Valerie quando finalmente, dopo innumerevoli tentativi, riuscì a reclinare il sedile del pulmino in modo da stare più comoda.
- Assolutamente no – risposi con una scrollata di spalle – ma spero vivamente che sia degna di lui …
- Degna di lui? Wow, questo Harry è davvero così speciale?
- Tu non capisci lui è … perfetto! – dissi con aria sognante – è bellissimo, intelligente, simpatico, dolce …
- Okay, ho capito, sei follemente innamorata di lui!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i "come" dell'amore'
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CAPITOLO 3: QUALSIASI COSA … TRANNE LA MAFIA CINESE!

 
Erano le quattro, anzi, le quattro e due minuti ma i ragazzi non erano ancora arrivati.
Io e Valerie li attendevamo seduti ad uno dei tavolini del Lazy Monkey Bar, un locale che da giovane frequentavo spesso poiché molti lo consideravano un posto da “sfigati” e quindi non rischiavo mai di incontrarci Brianna e la sua cricca.
Anche se … un giorno l’avevo incontrata proprio  lì con il suo ragazzo dell’epoca, un certo Terence Byron se non sbaglio, e quando mi aveva vista, dato che a quanto pare non aveva altro di meglio da fare, mi aveva versato in testa il suo frullato alla banana, frutto a cui tra l’altro sono sempre stata allergica.
Quella sera stessa la mia faccia era gonfia come se qualcuno mi avesse preso a pugni.
Simpatica, eh?
Comunque sia, anche dopo quel giorno il Lazy Monkey Bar non aveva smesso di essere uno dei miei posti preferiti e adesso che ci ero tornata potevo affermare che non c’era assolutamente nulla di diverso dall’ultima volta.
C’erano sempre gli stessi tavolini rotondi con la faccia inquietante di un clown disegnata sopra, le pareti dipinte di un bell’arancione acceso e il pavimento di linoleum a scacchi bianchi e neri.
Probabilmente perfino la vecchia cassiera che stava facendo le parole crociate era la stessa che tanti anni fa mi serviva i frullati.
 
-      Sono le quattro e cinque minuti – sbuffai controllando l’orologio per l’ennesima volta – e dire che gli avevo chiesto di essere puntuali …
-      Nat cerca di darti una calmata, sei troppo tesa!
 
Non appena Valerie ebbe finito di parlare, una cameriera con le treccine bionde e le labbra a canotto venne a portarci due frullati ai frutti di bosco.
Poggiò i bicchieri sul tavolo e fece per andarsene ma poi tornò indietro con la stessa faccia di una che aveva appena visto un fantasma.
 
-      Natalie? Sei Natalie Jones?
-      Ehm … si?
-      Ehi, sei tornata da questa parti! – esclamò la cameriera mettendosi il vassoio sotto braccio – ti ricordi di me? Sono Erica Dexter!
 
Erica Dexter, quel nome mi era familiare …
 
-      E dai! Non ti ricordi? Quattro, tre, due, uno, Racchia-Jones non la vuole nessuno! – esclamò improvvisando una ridicola coreografia da cheerleader – avevo inventato io quello slogan!
-      Ah, ora ricordo!
 
Erica Dexter un tempo era stata la spalla destra di Brianna nonché seconda ragazza più popolare (e più troia) di tutta la scuola.
Ora invece lavorava come cameriera al Lazy Monkey Bar … bèh, era pur sempre una piccola rivincita!
 
-      Ciao Erica, che bello rivederti … - sibilai a denti stretti.
-      Certo che sei proprio cambiata Racchia-Jones! – continuò lei sedendosi con noi – ti sei rifatta qualcosa?
 
A quel punto Valerie, che fino ad allora era rimasta in silenzio, esplose in tutta la sua ira:
 
-      No Zoticona-Dexter, lei non si è rifatta niente al contrario di te che al posto delle labbra hai le chiappe di un babbuino! Ah, e sai che ti dico, il tuo slogan fa davvero schifo, non è né originale né divertente ma naturalmente non ci si poteva aspettare di più da una come te! Ora, se non ti dispiace, vedi di portare quel tuo culo anoressico lontano da qui, io e Super-Figa-Jones vogliamo gustarci il nostro frullato in santa pace!
 
Non potei fare a meno di osservare la mia migliore amica con ammirazione mentre l’autostima di Erica veniva accartocciata e buttata giù con lo sciacquone.
Valerie era sempre stata una ragazza dolce e soprattutto molto fine ma se qualcuno la faceva arrabbiare diventava come il Dottor Jekill e Mr Hyde.
Erica se ne andò via indignata senza dire altro.
 
-      Sei stata fantastica Valerie! – esclamai dandole il cinque.
-      Lo so, lo so, ho i miei momenti!
 
Cominciammo a sorseggiare i nostri frullati chiacchierando allegramente e ignorando le occhiatacce assassine che Erica ci lanciava da dietro al bancone dei gelati.
Stava servendo due scolaretti in divisa che dopo aver pagato scapparono via a gambe levate intimoriti dalla sua espressione furente.
Circa dieci minuti dopo finalmente i ragazzi arrivarono tutti e quattro insieme.
Zayn, il ragazzo di origini pakistane con lo sguardo più intenso che avessi mai visto, portava ancora il suo ciuffo di capelli neri sempre perfettamente modellato con il gel.
Louis, solito sorriso fanciullesco, soliti occhi azzurri pieni di vita e soliti capelli castani sempre scompigliati ma un qualcosa di più maturo nello sguardo.
E infine Liam, quello che era cambiato più di tutti, aveva tagliato i capelli molto corti, quasi a zero, mentre al liceo li portava folti e ricci come quelli di Harry.
Niall l’avevo già incontrato, e quando mi venne incontro lo fulminai con lo sguardo.
 
-      Un quarto d’ora di ritardo Horan!
-      Mi dispiace tanto Nat, era finita la benzina alla macchina e quindi …
-      Fermi tutti! – lo interruppe Louis fermandosi in piedi davanti a me – e tu chi cavolo sei?
-      Natalie Jones – risposi come se fosse la cosa più naturale del mondo e in effetti lo era.
-      Oh. Mio. Dio. – Louis, Liam e Zayn si scambiarono delle occhiate esterrefatte.
 
Cominciavo ad essere stufa di quella reazione, okay che ero cambiata, ma in fondo in fondo ero pur sempre Natalie Jones, la ragazza che per cinque anni avevano praticamente ignorato mentre ora mi stavano mangiando con gli occhi.
 
-      Lei è la mia amica Valerie! – esclamai prima che se ne uscissero con le solite frasi del tipo “oh, ma quanto sei cambiata!”
 
L’attenzione dei tre ragazzi passò subito da me alla mia migliore amica.
 
-      Enchantè! – disse Louis baciandole la mano – e benvenuta a Holmes Chapel, tu hai proprio la faccia da newyorkese!
-      Oh,bèh, non so se questo sia un complimento, comunque grazie!
-      Piacere, sono Liam – si presentò il ragazzo – Liam Payne.
-      Valerie Morrow. E tu devi essere … - continuò lei rivolta al bel fustacchione dai capelli scuri e gli occhi magnetici.
-      Zayn Malik, encantado! – si presentò lui baciandole a sua volta la mano.
-      Copione … - borbottò Louis.
-      Bene, ragazzi, adesso sedetevi! – ordinai autoritaria. E tutti si sedettero – certamente vi starete chiedendo perché vi ho convocati qui …
-      Rimpatriata del liceo? – propose Niall.
-      No …
-      Torneo di calcio balilla? – aggiunse Liam.
-      No …
-      Giro del Nepal in pullman? – intervenne Zayn.
-      No, niente di tutto questo! – esclamai esasperata – voglio solo sabotare il matrimonio di Harry Styles e Brianna Smith!
 
Okay, forse non avrei dovuto urlarlo in quel modo …
I quattro ragazzi mi fissarono in silenzio con gli occhi sgranati e la bocca spalancata poi, quasi in contemporanea, emisero un sospiro di sollievo.
 
-      Meno male – disse Louis – è quello che volevamo fare anche noi!
-      Cosa? Dite sul serio?
-      Si, Brianna non ci è mai piaciuta, è proprio una vipera – spiegò Niall prendendo un sorso del mio frullato senza neanche chiedermi il permesso – e non vogliamo che Harry la sposi.
 
Non potevo credere alle mie orecchie!
Perfino i suoi migliori amici erano contrari alla sua idea di sposare la megera dai capelli rossi.
Adesso che ero sicura di avere il loro appoggio era solo questione di architettare per bene un piano di sabotaggio.
 
-      E quindi qual è il piano? – chiese Zayn sfregandosi le mani pronto ad entrare in azione.
-      Bella domanda … - borbottò Valerie sprofondando un po’ di più nella sedia – calcolando che mancano solo due settimane alla fatidica data …
 
Già, solo due settimane …
 
-      Ancora nessun piano – risposi con una scrollata di spalle – voi avete qualche idea?
-      Potremmo far rapire la sposa dalla mafia cinese – propose Niall – basterà fare qualche telefonata e …
-      No – lo interruppi prima che si costruisse troppi castelli in aria – meglio di no …
-      Secondo me la cosa è semplice – intervenne Liam con fare pratico – sappiamo bene com’è fatta veramente Brianna, giusto? – tutti noi annuimmo – e sappiamo anche che  invece Harry non se ne rende conto, vero? – annuimmo di nuovo – bene, allora basterà farla uscire fuori dai gangheri interferendo con l’organizzazione del matrimonio. Vedrete che se le faremo perdere la pazienza si rivelerà per quello che è realmente!
-      Ma certo, è un’ottima idea – esclamai – io sono la sua damigella d’onore e voi siete i testimoni di Harry, e questo fa di noi gli aiutanti dei due sposini nei preparativi.
-      Esatto – confermò Liam annuendo -  ce ne dovremo inventare di tutti i colori per mandare a monte il matrimonio!
-      Tipo … farle stringere il vestito da sposa dalle sarte in modo che non le entri più? – propose Louis.
-      Assumere il catering peggiore della storia di tutti i catering? – si unì Zayn.
-      Invitare al matrimonio i boss della mafia cinese? – aggiunse Niall infine.
-      Sono tutte ottime idee – osservai soddisfatta – tranne quella di Niall …
-      Amico, si può sapere perché ti sei così fissato con la mafia cinese? – gli chiese Zayn.
-      Non lo so – rispose il biondino  stringendosi nelle spalle e alzando i palmi delle mani verso l’alto – devo averne sentito parlare in un film …
 
Più tardi, quando tornammo a casa, trovammo una sorpresa tutt’altro che piacevole.
Brianna mi stava aspettando seduta sul dondolo della veranda mentre chiacchierava amabilmente con mia madre sorseggiando una limonata ghiacciata.
Indossava un abitino vintage color verde acido e una collana di perle, i capelli rossi legati in uno chignon rigido, proprio il look da brava mogliettina tutta casa e chiesa.
Odiavo vederla lì, a casa MIA, a parlare con MIA madre del suo matrimonio con il MIO migliore amico.
 
-      Che bello vederti Nat! – esclamò alzandosi e venendomi incontro a braccia aperte.
 
Mi salutò baciandomi su entrambe le guancie e ignorando completamente la povera Valerie che mi stava proprio accanto.
Lanciai alla mia amica uno sguardo di scuse mentre Brianna mi faceva sedere accanto a lei sul dondolo.
 
-      Bèh … io vado a farmi una doccia – annunciò Valerie sentendosi tagliata fuori – a dopo!
-      Ciao bella! – la salutò Brianna che aveva tutta l’aria di essersi accorta di lei solo in quel momento – allora tesoruccio – aggiunse poi rivolta a me – ho da darti una splendida notizia … oggi andiamo a fare le prove dell’abito!
 
Cominciò a battere le mani emettendo qualche piccolo urlo di gioia che sembrava più il verso di quel pipistrello caduto dall’albero che a otto anni avevo per sbaglio investito con la bici: Iiiich iiiiich, aveva protestato quella povera bestiola.
Mia madre d’altronde sembrava emozionata come se la sposa fosse stata sua figlia, mi chiesi allora cosa avrebbe fatto quando e se mi fossi sposata io, lo avrebbe fatto scrivere su tutti i muri della città?
Alla fine dovetti fingermi contenta anche io nonostante avrei preferito mille volte scalare l’Everest in mutande.
Circa mezz’ora dopo, ero circondata da gonne bianche e vaporose di tulle, coroncine da principessa, guanti di raso e vestiti da damigella che mi facevano sembrare una bomboniera.
Ne provai almeno cinque, tutti di colori orribili, pieni di fiocchi e fasce di pizzo, finché Brianna non si decise a prendere proprio il più brutto di tutti, tanto che sospettai che l’avesse fatto apposta: lungo fino alle caviglie, color pesca e con le maniche a palloncino.
Ma quello era anche accettabile …
La cosa peggiore era il cappello di paia con fiori finti e nastro da legare sotto al mento che avrei dovuto abbinarci.
Sembravo un’attrice di un film in costume piuttosto scadente.
 
-      Sei … sei sicura che ti piaccia? – domandai a Brianna.
-      Certo! – trillò lei cominciando a girarmi intorno con aria estasiata – a te no? Ti sta benissimo!
-      Si … piace anche a me – mentii.
 
Sinceramente cominciavo ad essere un po’ confusa, Brianna sembra davvero gentile, e se fosse vero che era cambiata?
Mi sorrideva con dolcezza, era teneramente emozionata per il suo matrimonio e soprattutto … Harry la amava, doveva essere per forza così se aveva deciso di sposarla.
Eppure quando la guardavo negli occhi, che erano verdi e di forma allungata, mi pareva di scorgere ancore quel barlume di meschinità che al liceo, e in seguito nei miei incubi notturni, mi aveva perseguitato.
 
“Tu sei una sfigata Jones, destinata a morire sola, nessuno potrebbe mai amare un mostriciattolo come te, ricordatelo sempre!”
 
-      Cosa hai detto scusa?
-      Io? – Brianna si guardò intorno per accettarsi che stessi parlando con lei – non ho detto proprio niente cara!
-      Ah, scusa …
 
La voce che avevo sentito era stata solo un frutto della mia immaginazione ma quelle parole così cattive, qualche anno prima, le aveva pronunciate la stessa ragazza che adesso se ne stava davanti a me, tutta sorridente, a rimirare il mio abito da damigella.
 
-      Fortuna che sei dimagrita – commentò  Brianna osservandomi i fianchi – quando Harry mi ha chiesto di nominarti mia damigella d’onore mi è preso un colpo, avevo paura che tu fossi ancora una vacca brufolosa!
 
Okay, stavolta non me lo ero immaginato, lo aveva detto veramente, con lo stesso tono odioso di un tempo.
La guardai sconcertata e lei mi rivolse un sorrisetto maligno.
 
-      Senza offesa tesoruccio! – aggiunse in fretta con aria da santarellina – adesso hai una figura davvero invidiabile!
 
Non con quel vestito, non con quel cappello! Probabilmente Brianna aveva avuto la mia stessa idea: sabotarmi facendomi apparire un mostro agli occhi di Harry.
Quello era il suo giochetto? Perfetto, avremmo giocato ad armi pari.
Le sorrisi serafica scendendo dal piedistallo dove le sarte stavano dando gli ultimi ritocchi all’orlo del mio vestito.
 
-      Figurati, non mi sono offesa, tesoruccio … adesso però tocca a te, sono impaziente di vedere il tuo vestito! – lo dissi quasi con un tono di sfida e chiunque avrebbe capito che i miei sentimenti nei suoi confronti erano tutt’altro che benevoli. Ero una pessima attrice …
-      Oh, ti piacerà, vedrai … - anche nel suo tono di voce c’era una nota di falsità assoluta che non mi sfuggì.
 
Mentre la rossa spariva dietro alla tenda del camerino per indossare il suo vestito, io mi sedetti in attesa su un comodo divanetto di velluto blu reale dove trovai per caso alcuni appunti che le sarte avevano preso sulle misure della sposina.
90, 60, 90: la silhouette perfetta, le misure ideali.
Sarebbe stato un vero peccato se il giorno del matrimonio il vestito non le fosse calzato a pennello …
Ripensai all’idea avuta da Louis e mi feci sfuggire un sorrisetto compiaciuto.
 
-      Allora ma chèrie, che ne pensi?
 
Quando alzai lo sguardo Brianna si era già posizionata sul piedistallo davanti allo specchio con indosso il vestito da sposa più volgare che avessi mai visto.
Era lungo, a sirena, molto stretto sui fianchi e con un profonda scollatura sia davanti che dietro, entrambe arricchite da una scia di brillantini.
Forse non ci sarebbe stato bisogno di farlo stringere, era già abbastanza orribile di suo, anche se non avrebbe mai raggiunto i livelli del mio abito da damigella abbinato al cappello in stile Via col Vento.
E poi dovevo ammetterlo, Brianna aveva davvero un bel fisico e quel vestito metteva in risalto tutte le sue curve.
Il problema era la sua faccia da schiaffi, soprattutto in quel momento che si osservava allo specchio con aria compiaciuta.
 
-      Bellissimo, ti sta benissimo – esclamai avvicinandomi per sfiorare il morbido tessuto di seta color avorio – non potevi davvero scegliere un abito più … adatto a te.
-      Grazie, troppo gentile! – trillò girando su se stessa senza mai distogliere lo sguardo dalla sua immagine riflessa – pensi che anche a Harry piacerà?
-      Certamente, senza alcun ombra di dubbio!
 
Odiavo essere così maledettamente falsa perché era come abbassarsi ai suoi livelli ma se volevo che il piano funzionasse dovevo fingere di essere sua amica nonché la perfetta damigella d’onore.
Un minuto prima di uscire dal negozio, il cellulare di Brianna squillò e lei mi precedette fuori,verso l’uscita, per appartarsi.
Parlava tenendo il telefono premuto stretto sull’orecchio e con una mano davanti alla bocca, chissà che nascondeva …
 
-      Mi scusi, lei è la damigella d’onore, vero? – mi chiese la commessa dell’atelier.
-      Si, proprio io.
-      Potrebbe dirmi se la signorina Smith ha deciso di apportare qualche modifica all’abito? Ha ricevuto una telefonata e non ho avuto il tempo di parlargliene …
 
Era arrivato il momento di attuare il primo piano della mia missione di sabotaggio. Anche se si trattava di Brianna Smith, sapevo che dopo mi sarei sentita comunque un verme ma dovevo agire per il bene del mio migliore amico.
 
-      Ehm, si, giusto qualche modifica! Tanto per cominciare il colore del mio vestito da damigella dovrebbe essere più …. sul rosso cupo! E sarebbe anche meglio se quelle maniche a palloncino diventassero delle bretelline.
 
Mentre parlavo, la commessa prendeva appunti su un taccuino annuendo come se fosse assolutamente d’accordo con me su quelle modifiche.
 
-      E per quanto riguarda l’abito della signorina Smith?
-      O, quello va bene, anche se, e questo rimanga fra noi, la poverina per lo stress sta dimagrendo parecchio, magari dovrebbe stringerlo un po’, senza farglielo sapere sennò le vengono troppi complessi.
-      Perfetto, sarà fatto! Arrivederci signorina Jones!
-      Arrivederci …
 
Uscii dall’atelier trovando Brianna che riattaccava il telefono proprio in quel momento.
Entrò in macchina (la sua favolosa Chevrolet rossa decappottabile) e io scivolai al posto del passeggero, accanto a lei.
 
-      Chi era al telefono? – chiesi fingendo che la mia fosse solo innocente curiosità.
-      Quelli del catering – rispose lei mentre ingranava la marcia – sono ancora indecisa se servire salmone o pesce spada … probabilmente alla fine faremo un piatto misto.
-      Ah-a …
 
Almeno che qualcuno (tipo me) non chiamasse per disdire tutto e far servire cosce di rana…
 

E COSI’ LA NOSTRA NATALIE E’ GIA’ ENTRATA IN AZIONE.
CHISSA’ COSA COMBINERANNO LEI, VALERIE E QUEI QUATTRO SCRITERIATI!
E CHE NE DITE DI BRIANNA? SARA’ DAVVERO CAMBIATA COME DICE HARRY O E’ LA STESSA STRONZA DI SEMPRE?
MISHTEROOOOOOOOOOO!
VABBE’, A PARTE QUESTO, SPERO CHE LA STORIA VI STIA INCURIOSENDO.
RECENSITE, MI RACCOMANDO!!!!!
BACI SAM-YOOOOOOOOOOOOOOOOO
(IL MIO NUOVO NOME E’ MOLTO YOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! GRAZIE CA.)

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