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Autore: Blue Eich    14/10/2012    7 recensioni
Siamo alla fine del Grand Festival di Johto. Drew chiede a Vera di accompagnarlo in un viaggio a Sinnoh: perciò i due eterni antagonisti si troveranno fianco a fianco in una regione a loro sconosciuta.
Riusciranno a cavarsela? Capiranno finalmente i sentimenti che provano l'uno per l'altra? In che modo si evolverà il loro complicato rapporto? E, – ultima domanda ma non meno importante – stavolta, chi diventerà Super Coordinatore, realizzando il suo grande sogno?
Inoltre verranno a galla rivelazioni sul nostro protagonista tanto misterioso, gelosie, indecisioni e verso la fine mille intrecci di shipping. Come se non bastasse aggiungiamo persone che ovunque vanno li scambiano per fidanzati, imprevisti di ogni tipo, vecchi amici ritrovati, starter viziati, rivali ficcanaso e scenette imbarazzanti…
[La storia è stata corretta e modificata dall'inizio: invito chiunque l'avesse letta in passato a ridarci un'occhiata, potreste rimanere sorpresi.]
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drew, Un po' tutti, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Desire to be together ♥

~ Capitolo 1: La promessa di Vera ~

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La nuova avventura era ufficialmente iniziata. I due Coordinatori si erano dati appuntamento al molo di Porto Selcepoli, di prima mattina.
Drew ebbe tutto il tempo di fare una passeggiata sulla spiaggia, la stessa dove anni prima aveva conosciuto Vera. Il frisbee, la sua voce di bambina, le labbra increspate e l’esplosione di rabbia perché l’aveva presa in giro… Fin dal primo istante ne era stato attratto. Era un vulcano di ingenuità, goffa, dinamica e sognatrice. Il ricordo bastò a strappargli un sorriso. Si lasciò solleticare i capelli dalla brezza mattutina, con le mani in tasca. Solo l’infrangersi ritmico e frusciante delle onde gli faceva compagnia.
Erano cambiate così tante cose da quel primo incontro. E loro? Erano cambiati oppure no? Se ne andò con questa domanda in sospeso nella mente, lasciando una scia di orme sulla sabbia granulosa di Hoenn.
 
Vera era arrivata in ritardo, correndo così tanto da farsi bruciare i polmoni, ma fortunatamente erano riusciti a salire sul traghetto per Sabbiafine, un attimo prima che il marinaio ritirasse la passerella.
«Per un pelo, menomale» commentò lei, ancora col fiatone.
«Se l’avessimo perso, il prossimo sarebbe stato dopo tre ore» puntualizzò Drew, con una leggera nota di rimprovero. In realtà non era arrabbiato, perché sapeva che la sua rivale e la puntualità non andavano d’accordo, quindi se lo aspettava già.
«Qui c’è un bar, vero? Sto morendo di fame, dai, andiamo!»
Vera si fece strada tra i corridoi canticchiando sottovoce e a Drew non restò altro da fare che seguirla pazientemente. Era strana l’idea che d’ora in poi sarebbero stati sempre insieme, senza rivedersi per caso dopo settimane ma condividendo invece la maggior parte dei momenti della giornata.
Trovarono la sala bar e si accomodarono a un tavolino centrale. C’erano parecchi Allenatori di tutte le età.
«Tu non hai ancora fatto colazione, vero?»
«Non faccio mai colazione, in realtà» rispose Drew, facendo spallucce.
«Eh?! Davvero?!» Vera sgranò gli occhi, poi sollevò l’indice con fare da maestrina. «Male, non è per niente salutare. Servono energie per affrontare la giornata al meglio!»
«Se lo dici tu…»
Drew ordinò solo un tè con due biscotti di accompagnamento, mentre Vera un bicchiere di succo e un tramezzino strabordante di prosciutto.
«Senti un po’, Drew… Tu sei mai stato a Sinnoh?»
Prima di rispondere, lui avvicinò la tazzina alle labbra e bevve un lungo sorso. «No, so solo che è una metropoli in mezzo al verde, o almeno così dicono.»
«Io ne ho visitato una piccola parte e sì, direi che calza come definizione.» Lei diede un energico morso ed ecco sparire metà panino in un colpo solo. «Sai, a dire la verità non mi aspettavo che mi avresti chiesto di intraprendere un viaggio insieme… Però cerchiamo di non litigare una volta scesi da qui, okay?»
Drew inarcò un sopracciglio. «Cosa intendi?»
«Dai, lo sai benissimo» insistette Vera, pulendosi la maionese dalla faccia con un tovagliolino. «Tu mi provochi e io mi arrabbio, o ti arrabbi tu con me e addio viaggio…»
«Non siamo più bambini ormai, sta’ tranquilla. Abbiamo abitudini diverse, ma immagino che potremo venirci incontro.»
«Sì, hai ragione!» Vera sorrise, rassicurata. Si era sempre chiesta come fosse trovarsi sempre al suo fianco, senza che se andasse via piantandola in asso con una rosa. «Ehi, ma non lo finisci quello?» domandò, lanciando un’occhiata bramosa al biscotto rimasto intoccato sul suo piattino.
«Tutto tuo» rispose Drew, sorridendo di rimando.
 
 
«Vado un po’ fuori.»
Vera socchiuse la porta della loro cabina, senza neanche ascoltare la risposta del rivale, che probabilmente si era limitato a un cenno o a un grugnito d’assenso, immerso nella lettura della sua rivista.
Andò sul ponte della nave, dove non c’era nessuno, accostandosi al parapetto con le braccia nivee. Ebbe un brivido. A Hoenn l'aria sapeva sempre un pizzico di sale, o era consumata dalla cenere, tiepida e carezzevole. A Sinnoh era fresca, pungente e si potevano respirare l’odore di terra bagnata e aghi di pino, così ricordava dall’ultima visita. Sorrise: stava davvero realizzando il suo desiderio infantile di viaggiare per il mondo, dopotutto.
Teneva una Poké Ball ormai un po’ graffiata dal tempo e dall’usura stretta tra le dita.
«Blaziken, vieni fuori.»
Il Pokémon Vampe, obbediente, ne uscì in un getto di luce. «Blaze?» Le rivolse uno sguardo interrogativo, ma aveva già intuito che fosse qualcosa di serio, rivolto a lui soltanto, altrimenti avrebbe chiamato la squadra al completo.
«Ascolta, Blaziken, questo viaggio sarà molto importante per noi, perciò stavolta dobbiamo impegnarci sul serio… Sento che ce la faremo, perché sono più determinata con Drew al mio fianco, sempre pronto a spingermi a migliorare. È con te che ho cominciato ed è con te in particolare che ci terrei a realizzare il mio sogno. Ti voglio bene, Blaziken» disse, con una dolcezza sincera, che veniva dal cuore. «Voglio farti una promessa… Ti prometto che m’impegnerò anch’io al massimo!»
«Blazeken!» Il suo starter si sporse per abbracciarla, con occhi lucidi di commozione. Non avrebbe mai deluso la sua adorata Allenatrice, per niente al mondo: ricordava ancora quando era solo un piccolo Torchic affettuoso, al Laboratorio del Professor Birch. Un pulcino capace di andare a sbattere dappertutto, oppure di incantarsi meravigliato davanti a un fiorellino, che piangeva al primo attacco subito. Se era diventato forte, evolvendosi, il merito andava solo a Vera, che non si era arresa di fronte a nessun ostacolo. Erano cresciuti insieme, giorno dopo giorno, sfida dopo sfida, sbagliando e imparando, cadendo e rialzandosi.
 
Drew e Roserade li osservavano da lontano e per sbaglio avevano assistito alla scena. Tra loro non c’era bisogno di parole, perché Drew non era mai stato bravo a esprimere le emozioni: bastò uno sguardo. Avrebbero lavorato sodo per tener testa a quei due.
Vera stava iniziando ad avere la pelle d’oca, perché si avvicinavano a Sinnoh e la temperatura col calar della sera stava scendendo. Sentì un fruscio dietro di sé e non fece in tempo a girarsi che un gilet familiare le coprì le spalle.
«Così non prenderai freddo.»
«Grazie…» mormorò, con le guance imporporate. Non si aspettava un gesto così galante e dolce. Sfiorò un lembo di stoffa, come per accertarsi che fosse reale.
Drew e Roserade occuparono lo spazio accanto a loro, per ammirare il tramonto nel suo crescendo di sfumature rosa e violacee.
 
 
Quella notte per quanto fosse stanca Vera non riusciva a prendere sonno, eppure alla mattina non avrebbe desiderato altro che accoccolarsi di nuovo al calduccio.
L’unica luce accesa era l’abat-jour sul comodino di Drew. Stava scribacchiando qualcosa su un taccuino e ciò sembrava assorbire completamente tutta la sua attenzione. Dopo un po’ lo richiuse con un tonfo secco.
«Sei ancora sveglia, eh?»
Lei sobbalzò dalla sorpresa. «Già… Come l'hai capito?»
«Sai com’è, di solito non si dorme con un occhio aperto» le fece notare Drew, mentre sistemava il taccuino e la penna dentro una tasca dello zaino.
Vera si tirò il lenzuolo fin sopra il naso per nascondere anche metà del viso. La verità era che non riusciva ad addormentarsi perché, ogni volta che ci provava, temeva che il suo respiro fosse troppo pesante e non voleva disturbarlo. Sarebbe stato così ogni volta?
«Ti conviene dormire, altrimenti domani toccherà a me buttarti giù dal letto.»
«Se proprio ci tieni a svegliarmi ti do il permesso, ma non sarà facile, te lo assicuro. Basta che non fai scherzi idioti del tipo versarmi l'acqua addosso, o potrei non rispondere delle mie azioni» lo avvisò, assottigliando gli occhi con aria minacciosa.
«Oh, non ne sarei capace.»
«Su questo ho dei dubbi…»
 
 
Fuori gli Wingull si libravano sopra il mare cristallino e il sole andava a irradiare di luce la cabina.
Drew era già in piedi, con le scarpe indosso e i denti lavati, pronto per uscire. Si parò davanti al letto dove la sua nuova compagna di viaggio era ancora raggomitolata. «Ehi, Vera…»
«Lasciami in pace, sto dormendo…» Vera strinse la presa sul cuscino, ignorando la mano delicata che le scosse la schiena.
«D’accordo, allora me ne andrò da solo in giro per Sinnoh. Ci si vede.»
La porta si aprì con un cigolio.
«Guai a te!» squittì lei, scostandosi immediatamente le coperte di dosso.
«Stavo scherzando.»
Lui, con un sorrisetto, dopo aver richiuso la porta lanciò una rosa sul suo materasso. Possibile che non sbagliasse mai la mira, mentre lei quando tirava qualcosa non riusciva a centrare l’obiettivo neanche a un palmo di distanza dal proprio naso? Sbatté più volte le palpebre per metabolizzare.
«Sarebbe questo il tuo metodo per svegliarmi?»
Drew fece un distratto cenno d’assenso. «In alternativa avevo preparato l'acqua» disse, indicandole una bottiglietta sul comodino ancora chiusa.
«A quest'ora saresti già morto… Non ti conviene provarci mai, se vengo svegliata in malo modo non hai idea di ciò che potrebbe succederti.»
«Agli ordini, signorina… Di’ un po’, ti decidi a cambiarti o vuoi rimanere così tutto il giorno?»
Vera divenne paonazza, ricordandosi improvvisamente di essere ancora in pigiama, con i capelli tutti arruffati. «Sai com’è, lo farei volentieri, se tu ti girassi!» sbottò.
«Non guarderei comunque, non sono mica un maniaco, cosa credi?» si difese Drew, seccato. «Non c'è bisogno di tante scene.»

 

 

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Angolo Autrice
Ma ciao!
Questo capitolo è dedicato soprattutto a Blaziken. Ho cercato di mettermi un po' nei panni di Vera: se fossi stata al suo posto, anch'io avrei fatto al mio amato starter lo stesso discorso! Spero di aver fatto una buona impressione, dato che sono i capitoli iniziali quelli che "contano".
Ci terrei a proporvi una cosa:
ogni due capitoli ho pensato di mettere una curiosità sulla storia (più o meno interessante) che potrà riguardare il capitolo dov'è collocata oppure essere generale. Cominciamo subito!
#Curiosità1: Per un lungo periodo di tempo, solo il prologo ed il primo capitolo furono con i segni «», mentre il resto della storia con i trattini.
Alla prossima!
CiaoCiao
-Alex-

 

   
 
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