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Autore: Mosa    28/04/2007    7 recensioni
"Vedi, i Dissennatori non sono poi tanto diversi da voi. Cercano la felicità, la gioia,addirittura l'amore...si aggrappano ai ricordi degli altri soltanto perchè a loro non è concesso averne di propri.." "Sono esseri abominevoli! Mostri!" gli gridò contro uno strano ragazzo con una bizzarra cicatrice a forma di saetta sulla fronte "A quanto posso ricordare, la creatura più abominevole e mostruosa che abbia mai camminato su questa terra è stata umana tanto quanto te" Nessuno riuscì più a proferir parola
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Da quanto alla mia mente è concesso ricordare..sono sempre stato qui

Umida e fredda pietra, un marcio pagliericcio come letto, una piccola apertura grande appena quanto una mano aperta come finestra e due pesanti catene ai polsi come bracciali. Il mio mondo

Azkaban…la mia casa per sedici lunghissimi anni

Urla…urla di orrore, di dolore, di disperazione…urla miste a pianto, urla miste a sangue, urla miste a morte, decadimento e follia, Le mie uniche compagne nelle lunghe ore di veglia e solitudine

Il Dissennatore aveva appena terminato la sua tredicesima ronda notturna. Lasciando me, ovviamente, come ultima visita.Lo sentii arrivare da fin sopra le scale, mentre scendeva lentamente i gradini in granito avvicinandosi nelle viscere più profonde di questa oscura prigione.

Il suo tocco gelido passò attraverso la pietra, trapassandone la debole resisitenza. Arrivò come una brezza mortale insinuandosi fin sotto la mia pelle, facendo rabbrividire ogni singola vertebra della mia spina dorsale. Sedici anni… e nonostante questo i Dissennatori avevano lo stesso effetto su di me che ebbero la prima volta…Suppongo che a determinate cose non ci si abitui mai…

Lo vidi…attreverso la piccola fessura della porta vidi il suo lento e sinuoso mantello(ammesso che sia un mantello e non la sua vera pelle) scivolare lungo quell’insenatura che sarebbe stata a malapena sufficiente a farci passare una formica

"Hai…una…visita…"

Ho imparato a capirli. A capire come si muovono, come comunicano tra loro. E loro capiscono me…

Il Dissennatore puntava il dito ossuto e scheletrico verso di me. Mi si avvicinò talmente tanto che sentì la sua gelida falange toccarmi la fronte

Lo guardai, fissando un punto che sarebbe potuto essere identificato come "faccia"

"Ha detto chi fosse?O cosa vuole da me?"

Il mio oscuro interlocutore si limitò a far oscillare il suo cappuccio nero verso destra prima,verso sinistra poi, continuando a fluttuare come uno straccio abbandonato alla clemenza delle correnti marine.

"No"

Fu questa la sua risposta.

"Fallo entrare" gli sussurrai con voce bassa, simile più a un sibilo che a un sospiro

Parlare con qualcun altro che non fosse un Dissennatore non era una cosa che capitava poi molto spesso, qui ad Azkaban

L’oscuro carceriere compì una lenta piroetta e danzando come una piuma sospesa dal vento scivolò nuovamente sotto la porta.

Aspettai per qualche minuto, come sempre nella solitudine e nel silenzio più totali rimanendo solo coi miei pensieri.

Una visita…per me? Non avevo la minima idea di chi potesse essere tanto pazzo da venire fino ad Azkaban per far visita a un reietto e un dannato come me. E non mi interessava a volervi dire la pura e semplice verità

Sentii i cardini della porta cigolare pesantemente, mentre questa si apriva in maniera pigra alzando dense nuvole di polvere ad ogni millimetro

Fu allora che lo incontrai per la prima volta

Era un uomo anziano, lo sguardo antico e pieno di saggezza, una lunga barba argentata, così come lunghi e argentati erano i suoi capelli. Indossava un lungo abito blu con uno strano cappello dello stesso colore che gli copriva la testa. Albus Silente…disse di chiamarsi così. Una sorta di direttore, professore o che so io. Non che gli abbia prestato poi tutta questa attenzione

"È un onore fare la tua conoscenza. Ho sempre avuto un forte desiderio di poterti incontrare di persona…" parlò lui con voce calma e serena

"Cosa vuoi vecchio?"

Non fui molto cortese, questo lo ammetto.Ma d'altronde non ho mai avuto modo di mettere in pratica le cosiddette "buone maniere".

Lui si limitò a sorridere

"Posso immaginare come ti senti.E non sta a me giudicare ovviamente…Ma a volte scoprirai che ascoltare e lasciar parlare può essere cosa saggia e prudente…"

Fantastico…sedici anni di isolamento e la mia prima visita deve essere un vecchio in vena di saggi quanto inutili consigli

"Azkaban non conferisce saggezza e prudenza vecchio…così come pone un serio limite alla mia pazienza. Parla adesso"

La sua risposta non si fece attendere. Anzi sembrava esser piuttosto divertito da quella mia assoluta mancanza di rispetto

"Concretezza e decisione…qualità preziose se usate nel modo giusto ragazzo mio…molto preziose…"

Cominciavo davvero a spazientirmi

"Così come prezioso è il dono che porti dentro di te, che scorre assieme alla linfa nelle tue vene"

Quella frase…in quel momento mi sembrò quasi come un’offesa

"il mio dono? Adesso lo chiamate dono? Allora avvicinati vecchio. Sarò ben lieto di poterlo condividere con te"

Sembrò capire.La cosa mi lasciò alquanto sorpreso.

"Ti chiedo perdono. L’età ha forse portato via con sè anche un po’ del mio buon senso …"

Scuse rifiutate

"ma ti prego, ascolta quello che ho da dire. Abbiamo bisogno del tuo aiuto. Delle tue capacità."

Capacità…come se saper parlare ai Dissennatori fosse un qualcosa di tanto speciale. L’avevo sviluppata all’età di cinque anni. E prima non ricordo di aver pronunciato qualsiasi altra parola. Era nel mio sangue,o almeno così mi fu detto.Sempre se si potesse chiamare sangue…

"Spiegati meglio vecchio"

"Un ricercato di nome Sirius Black è appena evaso da Azkaban" iniziò lui

Noioso.

Non c’è cosa qui ad Azkaban che sfugga al mio orecchio. Sapevo che Black era scappato il momento stesso che ha messo piede fuori di qui.Quella sera i sibili dei dissennatori erano stranamente più rumorosi del solito

"Allora saprai anche che è stata espressamente richiesta la presenza dei Dissennatori presso la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts" aggiunse lui, come se avesse la capacità di leggermi nel pensiero

Hogwarts…ne avevo sentito parlare…una specie di scuola per maghetti, o qualcosa del genere.Molti dei prigionieri dei quali mi ero…"nutrito"…provenivano da quella scuola

"E allora?" gli domandai, con tono piuttosto seccato

"Avremmo bisogno della tua collaborazione.Vorremmo che vigilassi sull’operato dei Dissennatori e che impedissi loro di fare del male agli studenti"

Fare del male agli studenti…bella battuta

"Dimentichi che posso essere più pericoloso di un Dissennatore vecchio… e che il mio tocco ed il mio bacio possono essere letali tanto quanto i loro" gli ricordai io.

Non che l’idea di un fare un giro fuori da Azkaban non fosse allettante….ma volevo essere sicuro che il vecchio non avesse avuto niente da rimpiangere.Non avrei davvero voluto sentirlo blaterare accuse nel caso la situazione mi fosse, come dire, sfuggita di mano.

"Oh ma lo so bene. Coloro nati per metà da un Dissennatore ne conservano alcune delle terrificanti caratteristiche.Ed è proprio per questo che sono sicuro che accetterai la mia proposta"

Non so come, ma quel vecchio bizzarro era riuscito ad solleticare la mia attenzione

"È vero che essendo per metà Dissennatore il tuo stesso essere rinnega la vita stessa, cibandosi della gioia e della felicità altrui.Ma è tuttavia vero che la tua parte umana le desidera più di ogni altra cosa…"

Metà Dissennatore.

Ovvero venuto alla luce nel momento stesso in cui un Dissennatore si ciba dell’attimo più felice nella vita di una madre…la nascita del suo bambino. Parte dei poteri di un Dissennatore vengono trasferiti al bambino…cosìcchè sia lui stesso a uccidere la creatura che lo ha messo al mondo cibandosi di quel momento felice…una sorta di prima poppata…Assassini ancor prima di vedere la luce…

Dei Dissennatori conservo la capacità che viene definita Il Bacio. Così come il loro tocco, che non mi permette di avere alcun contatto con qualsiasi essere vivente. La mia sola presenza è in grado di suscitare angoscia, terrore, depressione…le piante avvizziscono, l’acqua gela,gli animali tremano e fuggono al mio passaggio Un contatto di primo grado può ridurre una persona alla follia o addirittura ucciderla. Per questo sono rinchiuso qui…per non poter essere in grado di nuocere a nessuno.

 

"e se ci aiuterai…potrei contattare qualche mio vecchio amico al Ministero della Magia affinchè ti restituiscano la libertà"

Dovete sapere che le persone capaci di comunicare con un Dissennatore sono rare almeno quanto le persone in grado di comunicare coi serpenti. Con l’unica differenza che i serpenti non sono i guardiani della più grossa e inespugnabile prigione per Maghi e Stregoni dell’intero emisfero. E il Ministero, senza di noi non è altro che un mucchio di vecchie scartoffie ammuffite per quanto riguarda il dare ordini a un Dissennatore.È per questo che quelli come me nascevano schiavi fin dalla nascita. Incapaci di vivere nel mondo reale ci era stata concessa Azkaban, come unica fonte di sostentamento. Ci nutrivamo dei sentimenti dei prigionieri, senza dei quali, ognuno di noi, nessuno escluso, era destinato a morire. In cambio però, eravamo obbligati ad agire da tramite. Un ponte tra le nostre due metà.Tra umani e carcerieri.Tra ragione e follia.

Quelli come noi non possono uscire alla luce del sole, il cui contatto ci brucia la pelle e acceca la nostra vista. Non possiamo avvicinarci a nessun altro essere vivente Mago o Babbano che sia, a meno che ovviamente non si tratti di un prigioniero. Non possiamo sentire calore. Né piangere. Né gioire. Sopravviviamo solo perché veniamo usati…perché siamo strumenti…Pericolosi quanto i Dissennatori, eppure limitati dalla nostra conrtoparte umana…in una sola parola…rifiuti

"Come posso fidarmi di te vecchio?"

"Ahimè, credo che dovrai accontentarti della mia parola." Rispose Silente, con tono pacato

Accettai. Non mi fidavo di quel vecchio. Così come non mi fidavo di nessun altro essere umano. Avevo esplorato a fondo i loro cuori, nutrendomi dei loro più osceni segreti, delle loro più oscure paure. E avevo concluso che facessero tutti indistintamente schifo. Erano semplicemente….ripugnanti…

 

E avevano il coraggio di dire che i mostri erano i Dissennatori

 

  
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