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Autore: Kysa    05/05/2007    9 recensioni
Terza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai al suo ultimo anno a Hogwarts, rischia di rovinare la sua esistenza per colpa del suo passato. Ancora Harry Potter e i suoi compagni nell'ennesima guerra, in uno sfondo di amori e tragici avvenimenti. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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figli56

 

 

Mi sono permessa di prendere qualche pagina in più da Word per questo capitolo che devo ammettere mi ha creato non pochi problemi e anche mentre vi scrivo ora, sono piuttosto in ansia.
Mi ricordo che quando cominciai a scrivere la Scommessa avevo già pensato a questo momento...solo che non sapevo quanto ci avrei messo. Bhè, finalmente sono giunta al matrimonio fra i famosi "Quei Due", coppia con cui ho iniziato a scrivere questa trilogia. Temevo, com'è successo nel caso di Milo e Trix, che la troppa inflazione delle vostre aspettative, e delle mie, mi avrebbe rovinato il gusto nello scrivere questo pezzo...e bhè...ora posso solo dirvi che a dispetto dei miei timori mi è piaciuto molto scrivere di questo matrimonio, solo che l'attesa dalla Scommessa forse ha reso troppo alte sia le vostre che le mie pretese.
Io spero solo di aver fatto un buon lavoro, spero di riuscire ad emozionarvi col matrimonio di Draco ed Hermione.
Insomma, spero di non aver rovinato ciò che tutte alla fine aspettavamo.
Vorrei davvero sentire molte opinioni...perché da sola non riesco più a capire come alla fine sono riuscita a rendere tutto. Certo, questa non è ancora la fine dei Figli della Speranza...ma il matrimonio in fondo è la fine della storia di un fidanzamento...non si è più ragazzini e non lo sono più neanche Hermione e Draco.
Quindi vi lascio a leggere. Mi sento una pazza ma godetevi la lettura.
E fatemi sapere.
Kysa

 








31 marzo.
St. Andrews Bay, ad alcune decine di chilometri a nord di Edimburgo.
Hermione Jane Hargrave camminava sulla spiaggia umida, sotto un cielo pallido e opaco.
L'aria era fresca, pungente, salmastra.
Pochi gabbiani veleggiavano a pelo delle onde, come nelle giornate d'inizio autunno.
Si strinse nel cappotto, raggiungendo la persona che l'aspettava accanto ai faraglioni.
- Hai deciso di mandare all'aria la tradizione?- sorrise, osservando Draco Malfoy gettare via la sigaretta.
Il biondo rise con sarcasmo - Considerati i nostri precedenti me ne frego questa volta.-
- Il 6 è un numero diabolico. Ma in fondo anche il matrimonio ha qualcosa di diabolico, quindi perché preoccuparsi.-
Senza una parola le passò un braccio attorno alle spalle e ripresero a camminare, nonostante l'aria di pioggia.
Chinò il capo contro il tuo petto, stringendolo stretto per la vita.
- Dici che andrà domani?- sussurrò a bassa voce.
Draco scosse la testa - Ormai non lo so più. Non è che sei tu che boicotti tutto mezzosangue?-
- E vestirmi cinque volte come una meringa? No, mi spiace, non sono io.-
- Non che non mi fidi...-
- Come no. Ti fidi da morire di me.- ridacchiò, baciandogli le nocche - Considerate le mie opinioni al riguardo.-
- Considerate appunto le tue opinioni sul matrimonio potrei pensare che sei tu a mandarmelo sempre all'aria.-
- E perdere mesi di vita appresso all'organizzazione delle cerimonie? La maggior parte delle coppie si arena proprio sui dettagli delle nozze.-
- E un altro cinquanta per cento si mette le corna durante l'addio al celibato.- finì acido - Dio mezzosangue, hai il romanticismo che ti scorre nelle vene insieme al veleno.-
- Non parlare di veleno.- replicò, fermandolo e alzandosi sulle punte, per cingergli il collo - In fondo è solo una cerimonia, Draco. Metteremo la nostra relazione sotto contratto, niente di più.-
- Se ci vedi solo quello nei voti, continuo a non capire perché hai accettato di sposarmi.-
- Perché se non ricordo male, anni fa mi hai detto "O il matrimonio o la separazione."-
- Non ho detto così.- bofonchiò, avvertendo un certo rimorso per quell'ultimatum.
- Oh si che l'hai detto. Mi sposerai col ricatto, vergognati.-
- Amore...- frecciò Malfoy soave - Se è per questo siamo anche finiti a letto insieme per una scommessa.-
- Ah, siamo così scandalosi...-
La Grifoncina sospirò, le mani congiunte sulla giacca nera di Draco, il pensiero volto di nuovo all'altare.
A quella promessa.
A quella paura.
Al destino.
L'anello d'argento col serpente attorcigliato aveva sempre luccicato in quegli anni.
Senza mai perdere di splendore.
Perché ora mettersi anche una fede?
Perché cambiare una cosa che per tanto tempo l'aveva resa felice?
- Mezzosangue.-
- Si?- levò lo sguardo su di lui, vedendolo teso e serio - Che c'è?-
- Non te l'ho chiesto solo per Glory.-
Hermione rimase in silenzio.
Già, la loro bambina.
La cosa migliore che avessero fatto insieme.
La loro stupenda bambina.
- Lo so.- rispose, carezzandogli le gote - Me l'avevi detto ancora prima che nascesse.-
- Meglio ripetere, non si sa mai cosa ti passa in quel cervellino bacato.-
Si chinò a baciarla, un bacio lento, morbido, quasi ipnotico.
Era strano ritrovarsi di nuovo a un passo dal matrimonio.
Eppure era già la sesta volta...tanto che Draco cominciava davvero a convincersi che non fosse destino.
Che fosse un messaggio del cielo.
Forse non dovevano sposarsi...ma poi, ogni volta che ce l'aveva fra le braccia, ogni volta che la guardava, che lei rideva, che sentiva il suo profumo...ricordava la diciassettenne che gli aveva rapito il cuore.
E che tuttora lo custodiva gelosamente.
Ricordando ogni cosa, sentiva che doveva averla...a ogni costo.
- Torniamo alle nostre rispettive feste.- sospirò Hermione, staccandosi con un sorrisetto - Andarcene nel bel mezzo dell'addio al nubilato e celibato...chissà che penseranno.-
- Che ho preferito la mia ragazza alla spogliarellista.- ghignò, prendendosi un pugno.
- Di nuovo la spogliarellista! Blaise e Harry sono dei porci! Gli avevo detto di cercarti un travestito!-
- Oh, bella questa...se mi resteranno dei traumi sarà colpa tua!-
Riapparvero a Londra qualche minuto più tardi, davanti a quello che sembrava essere un nuovo pub dall'arredamento moderno, ma con molti mobili di legno.
Il casino, già alle sei della sera, impregnava tutta la strada.
- Perché invece di tornare in quel manicomio non ci passiamo la nostra ultima e sicura nottata da fidanzati in un hotel a ore?- propose Malfoy.
- Chi è che non ha romanticismo scusami?- frecciò lei sarcastica.
- Che palle.- bofonchiò, accendendosi una sigaretta - Ci vediamo domani pomeriggio allora.-
Si voltarono a guardarsi. Di nuovo. Per la sesta volta.
- Si.- ammise Hermione - Domani pomeriggio all'altare.-
- Non dirlo come se andassi alla ghigliottina, cazzo.- brontolò - Io vado incontro a un possibile travestito invece. A te non l'hanno cercato lo spogliarellista poi?-
- Cosa? Certo che no!-
Quando la Grifoncina tornò nell'ala magica riservata alle sole donne però, ricevette un grido collettivo di saluto che fece traballare i muri.
Per non parlare del ragazzo vestito da poliziotto, ormai in boxer, che faceva la danza del ventre sul bancone.
Rise come un pazza, tornando dalle amiche.
C'erano tutte, da Lavanda Brown, Calì Patil e tutte le ex compagne di scuola, a Gemma Lombardi, tornata con altri due Auror italiani, che in quel momento erano all'addio al celibato di Draco, apposta per vederla sposarsi.
La musica a tutto volume, il fumo e i cocktails super alcolici che passavano di mano erano ormai religione.
- Era ora che tornassi!- le sorrise Elettra, con un margarita fra le grinfie - Domani potrei arrivare in chiesa coi postumi di una sbronza colossale!-
- Già e mi sa che per sposarti devi ubriacarti anche tu.- aggiunse Pansy, che si teneva lontano da alcolici e fumo.
- Ah ma quante sciocchezze!- tubò Gemma, buttandole un braccio al collo - Se non te lo sposi tu col tuo bellissimo ragazzo ci provo io. Ogni lasciata è persa, ricordatelo!-
- Ma quanto cavolo avete bevuto?- se ne uscì sconvolta, vedendo tutte allegre e a sbavare sullo spogliarellista.
- Lascia perdere, è meglio non sapere.- le disse Beatrix, che era seduta dietro al bancone insieme alla barista - Comunque lo spogliarellista è niente male...-
- Cerca di non dissanguarlo prima che si sia levato i boxer.- soffiò anche Cloe, vicina alla festeggiata.
- La parola fedeltà ve la siete scordata tutte quante?- ironizzò la Diurna.
- E' quel tizio che è un porco.- sbottò Lucilla, arrivando trafelata e appoggiandosi al bancone, chiedendo un martini - Ha cercato di trascinarmi a ballare con lui e a momenti mi strappava i vestiti!-
- Magari li strappa anche a me...- bofonchiò Gemma.
- Si a tutte quante.- la seguì Ophelia, unitasi a loro con molto piacere.
- Cazzo sembrate a secco da anni.- sbuffò Hermione ridacchiando - Qualcuno faccia alla festeggiata qualcosa di forte!-
Dall'altra parte del pub, Draco Malfoy si era appena scollato di dosso una ballerina da urlo, ma che dopo le insinuazioni della sua ragazza gli pareva leggermente troppo mascolina. Quindi, per prevenire, si era spostato lontano dal pogo dove un sacco di gente, tra l'altro anche sposata, si divertiva a raccattare gl'indumenti che la biondona lanciava come caramelle.
Il bello poi era la canzone di Full Monty.
- Se dai le spalle a quella sei veramente cotto, ciccio.-
- Lascia perdere Blaise.- Draco mandò giù un sorso di birra - Dove l'avete trovata?-
- Non so, ce l'ha presentata Edward.-
- Maledetto Dalton.- sbuffò, ciccando nel portacenere - Dov'è?-
- A prendere altri alcolici.- poi Zabini scoppiò a ridere quando volò in testa a Draco un reggiseno, che Malferret esasperato si tolse dopo un attimo di angoscia cronica.
Stranamente, sembrava più teso delle altre volte.
E dire che dopo cinque "matrimoni prova" avrebbe dovuto essere tranquillo.
E invece ora sembrava ansioso.
Che strano.
- Gente, quella tizia è fantastica!- cinguettarono Damon e Tom, raggiungendoli accaldati ed eccitatissimi.
- Ha la quinta nel reggiseno, non lo fosse mi preoccuperei.- ironizzò Blaise.
- Parlo del tatuaggio che ha sul fondo schiena.- celiò Riddle.
- Dice "Sono il tuo idrante"!- lo seguì Howthorne - Edward è un genio!-
- Dipende che idrante.- Harry apparve dopo aver portato Ron a prendere aria, per aver esagerato con gli alcolici.
- Fosse un uomo si vedrebbe...- bofonchiò Tom - No?-
- Si, tesoro.- frecciò Damon, dandogli qualche colpetto sulla testa - Contaci. Non sai distinguere un uomo da una donna neanche se te ne trovi una nel letto. Che hai Draco? Strizza dell'ultimo minuto?-
- Già Malefico.- aggiunse Potter - Mandiamo all'aria anche questa cerimonia?-
- Andate tutti a quel paese per mano. Se domani capita qualcosa sarete i primi che verrò a cercare.-
- Ma che vuoi che capiti. Ormai è successo di tutto.- gli disse Blaise, incoraggiandolo - Se non va anche domani è un segno del destino e allora ti conviene lasciar perdere.-
- Grazie, ora mi sento meglio.- sibilò velenoso.
Eppure quelle parole furono profetiche, ebbene si.
Perché fin dall'alba del primo aprile cominciarono ad accaderne di cotte e di crude.
Un vero messaggio divino.

Tanto per cominciare Draco Lucius Malfoy la mattina del primo aprile si svegliò alle quattro del pomeriggio, dopo una nottata di bagordi.
E il matrimonio era alle cinque e mezza, nello Yorkshire.
Quando guardò l'ora cacciò un urlo apocalittico, perché quei bastardi di Harry e Tom gli avevano messo avanti la sveglia di un'ora e mezza. Si catapultò giù dal letto e quando scese nel salone della loro casa a Lane Street vide quella manica di bastardi che erano i suoi amici tutti pronti con la macchina fotografica.
Un flash, fischi e pernacchie e mancò poco che si scatenasse rissa.
- Bastardi.- continuava a sibilare poco dopo, seduto al bancone di fronte al caffè e a una "merenda" leggera.
- Prendili come scherzi del primo aprile, dai.- cinguettò Harry, già in giacca e pantaloni eleganti, con la cravatta buttata sulla spalla - Magari è anche tardi per dirti che Hermione ha un amante e ha dato forfait.-
Il ringhio gutturale appena trattenuto troncò la discussione, così ripresero i preparativi in sostanziale tranquillità.
I bambini erano già nello Yorkshire con le ragazze, dove si sarebbe tenuta la cerimonia e ora i galli del pollaio erano liberi di gozzovigliare fra loro.
- Qualcuno ha visto le fedi?- chiese Ron all'improvviso, toccandosi nelle tasche.
- Non te le aveva date Hermione?- borbottò Tom, passandogli sotto al naso con un taglio in fronte, residuo dell'ultima caduta la sera prima - Hai guardato nel pacco del gioielliere?-
- Fedi?- riecheggiò Draco, rizzando le orecchie.
- Non se l'è giocate ieri sera Edward coi gli italiani?- fece Harry, trattenendo le risate.
- Vi siete persi le fedi??- gracchiò Malfoy, tutto spettinato e con delle occhiaie da paura.
- Dai ragazzi, lasciatelo stare.- sorrise Blaise, dando un paio di pacche sulla schiena del biondino - Non vedete che sta peggio del solito?-
- Già, stai proprio a pezzi.- sentenziò Damon, entrando in quel momento nel salone con un dono di nozze arrivato tardivo - Sei sicuro di riuscire a metterti in piedi per sposarti?-
- E' vero, hai il fiato corto.- notò anche Harry, inclinando il capo - Malefico ma che ti succede?-
- Niente.- Draco agitò la mano, seccato - Non ho niente. Trovatemi le fedi, fatemi solo questo favore. E tu vieni qua!- detto quello afferrò il povero Legimors per la testa, portandoselo a un dito dalla faccia, ora con un'espressione alquanto minacciosa - Tu hai visto qualcosa.-
Howthorne rise istericamente - Cosa te lo fa credere?-
- Cos'hai visto?- sibilò l'altro con aria lugubre.
- Draco...se continui a tenermi così temo che ti vedrò schiattare e nel giorno del tuo matrimonio non mi sembra il caso.-
- Dai Dray, su!- lo placò Blaise - Lascia in pace Damon, vedrai che oggi andrà tutto bene!-
- Ho trovato il cofanetto delle fedi!- li bloccò Ron, urlando dal piano inferiore - E' aperto, vuoto e mezzo mangiucchiato.-
Fu una frase catastrofica.
Senza una parola gli occhi di tutta la casa si puntarono come laser su Pinky e Piumino.
E conoscendo il maiale, che mordeva anche le gambe del tavolo, poteva essere stato solo lui.
- Il maiale s'è mangiato le fedi?- allibì Jeager, quando arrivò a chiamarli perché il fotografo stava già sclerando davanti alla chiesa - E adesso come gliele tirate fuori?-
Con lui era arrivato anche Asher e da come fece scattare il coltello, le sue intenzioni dovevano essere chiare.
Presto si fecero un quarto alle cinque e Draco Malfoy era sdraiato sul divano, un panno bagnato sulla fronte, a torso nudo e jeans...e per finire respirava dentro un sacchetto di carta.
- Qualcuno ha del Valium?- bofonchiò Ron a quel punto.
- Sentite, facciamo così!- li radunò Potter - Adesso voi andate in chiesa e cercate d'inventarvi di tutto per rimandarla di qualche minuto. Trattenete la donna delle nozze, drogate il fotografo, buttatevi sul pirotecnico, fate quello che vi pare ma datemi del tempo. Io vedo di tirare fuori quelle fedi con l'aiuto di Gigì.-
- E io aiuto Draco.- finì Riddle - Da soli sareste capaci di ammazzarvi.-
- Si ma se arrivi dopo allora la porti tu Herm all'altare.- sindacò Weasley - E io faccio da testimone.-
- Ma non dovevano essere due i testimoni?- s'intromise Edward, che era appena arrivato e subito aveva acceso una sigaretta dall'aria equivoca a Malfoy, aiutandolo a non collassare.
- Come due? Io sono da solo dalla parte di Draco!- replicò Blaise.
- Oh insomma, chissene frega!- sbottò il bambino sopravvissuto - Forza, uscite tutti e fate quello che dovete! E cercate di tranquillizzare Hermione, arriveremo in tempo.-
- Se, conoscendola starà facendo gli scongiuri perché un uragano si abbatta sullo Yorkshire.- ghignarono tutti, bastardi fin nel midollo, per Smaterializzarsi finalmente.
E da lì rimase tutto nelle mani di Harry e Tom.
Peccato che lo sposo stesse continuando a respirare dentro un sacchetto, intervallandovi brevi tiri di sigaretta e gocci di whisky incendiario.
- Io non capisco.- sospirò Tom - Dai Draco, è la sesta volta che ti sposi. Perché adesso dai i numeri?-
- Perché dovrebbe cambiare idea oggi, dai.- mugugnò Harry, agitando la bacchetta e facendo apparire l'abito di Malfoy.
- Di cosa parli?- allibì Riddle.
- Lascia stare, comunque Herm non è una che cambia idea Malferret. Quindi datti un'aria decente che non sia questa da dandy e poi filiamo in chiesa. Se vuoi ti lascio portare anche il sacchetto per respirare, su.-
Inutile. Mentre Gigì squittiva per tutta casa, imprecando perché gli umani non sapevano neanche tenersi bene gli anelli nuziali e mentre Harry cercava di capire se davvero Pinky si fosse mangiato le fedi di Malferret, Tom cercava di capire se suo cugino avesse avuto il terrore di essere piantato all'altare.
Per lui era quasi impossibile. Sapeva che Draco ed Hermione si erano innamorati sui banchi di scuola, all'ultimo anno, e che fra alti e bassi la loro storia era sempre andata avanti.
Certo, non che sposarsi fosse un'alternativa a lasciarsi, ma il rapporto fra suo cugino e la sua ragazza non aveva mai perso di smalto. A Tom non erano mai sembrati più brillanti di ora, con la piccola Glory.
- Le hai trovate quelle fedi?- urlò Draco quando mancava ormai un quarto d'ora alla cerimonia.
- Due notizie, una buona e una cattiva.- disse Harry, uscendo dal bagno con Pinky che grugniva e tornava a giocare con Piumino - La buona è che non le ha mangiate lui.-
- La cattiva?- sibilò il biondo, finendo di strozzarsi con la cravatta di seta.
- La cattiva è che non sono in questa casa.- gracchiò Gigì, apparendo sulla spalla di Tom - Ecco la cattiva notizia! Qua non ci sono! Non so chi le abbia ma qua non avverto la presenza di fedi magiche, mi spiace!-
Definire il senso di vertigine che stava attanagliando i sensi di Malfoy non era facile neanche per Harry, che cominciò a sentirsi male quanto lui, avvertendo i suoi stessi pensieri a fior di pelle.
Vendendo entrambi i padrini in quello stato, Riddle decise di dargli una scrollata.
Non voleva sapere che stava succedendo, ma quel matrimonio si sarebbe tenuto e poche storie!
- Ok.- battè un colpo di mani, per risvegliarli - Piantatela di fare i ragazzini, intesi? Adesso vi verso qualcosa di forte, tu finisci di vestirti e poi andiamo in chiesa. Le fedi le avrà per forza Hermione. Oggi ti sposi Draco e non accadrà nulla a rovinarci di nuovo la festa, ne sono più che certo!- e scattò in cucina, abbassandosi per cercare le scorte di Edward negli sportelli bassi, non vedendo così un lampo di luce in soggiorno.
Quando si rialzò il grifone era sicuro che sarebbe andato tutto per il verso giusto, nonostante i contrattempi.
Ma si sbagliava. E di grosso.
Tornato in salone vide la cosa peggiore che sarebbe mai potuta accadere.
Un salto nel passato. Uno sposo di diciassette anni e un testimone di uguali anni che lo guardavano con gli occhi iniettati di sangue.
E ormai avevano anche l'età giusta per massacrarlo senza incorrere nella legge dei maggiorenni babbani...


Yorkshire, St. Mary's Danes Church.
Situata su un colle verde smeraldo di erba soffice e fiori bianchi o dai colori pastello, nella chiesa di pietra bianca e dai tetti dorati si era ormai raccolta la folla di parenti e amici, una cerchia stretta a dire il vero, per il matrimonio.
E a quanto d'ora dall'inizio dalla cerimonia lo sposo ancora non si vedeva.
- Cosa?-
Hermione si girò sulla poltrona, davanti alla specchiera, per fissare in faccia Ron con la sua espressione allibita.
- Malfoy respirava in un sacchetto di carta?-
- Tesoro, che vuoi che ti dica. Gli avrai messo paura. Ma che gli hai detto di recente?-
- Assolutamente nulla.- rispose la strega, stringendosi addosso la vestaglia di raso bianco - Ma stava bene spero.-
- Harry e Tom sono rimasti con lui. Pensavamo che Pinky avesse mangiato le fedi.-
- Che sciocchezza, lo sapevate benissimo che le aveva Elettra. Gliele ho date ieri mattina.-
- Me n'ero scordato.-
La Grifoncina lo guardò storto - Non è che adesso stanno facendo maiale arrosto, vero?-
- No, non credo. Penso fossero più impegnati a tenere vivo Draco.-
- Non capisco che gli prende.- Hermione lasciò perdere all'ingresso della donna delle nozze, un essere diabolico mandatole dal Satana in persona per darle il tormento - Adesso devo vestirmi Ron.-
- Ok...senti, di sicuro arrivano in ritardo. Io vado ad aiutare Blaise e Edward con gli ospiti, ok?-
- Chi è in ritardo!?- strillò la donna delle nozze - Merlino, chi è in ritardo?-
- Trix!- urlò Hermione.
Dalla stanza delle damigelle, che la Grifoncina non aveva mai voluto, apparve la Diurna in un vestitino color lavanda, una favola, e la guardò stupita - Ti serve qualcosa?-
- Tesoro, ti ho presentato la mia organizzatrice?- cinguettò Hermione, sbattendo le ciglia con aria affettata - Sa signora,- aggiunse, rivolgendosi alla donna di Satana - lei è Beatrix, sta per sposarsi anche lei. Trix, tesoro, perché non porti la signora a fare due passi? Così magari vi BEVETE insieme qualcosa.-
Era l'invito migliore che le fosse mai stato messo su un piatto d'argento.
Ron guardò depresso quella poveretta andarsene via con la Vaughn, che già si leccava i canini, quando irruppero Jane e Narcissa. Spiegarono la cosa anche a loro, con Hermione dietro al paravento per vestirsi con l'ennesimo abito bianco ma fu ancora più sconvolta quando sentì una frase accidentale della madre di Draco.
-...e poi Scott è sempre stato bene in giacca e cravatta.-
- Come prego?-
Hermione mise la testa fuori dal séparé - Mamma, c'è qua papà?-
Cadde il gelo e mentre Ron usciva di volata, insieme a Narcissa, Jane sospirò.
- Tesoro, visto che l'hai invitato...-
- Io non ho invitato proprio nessuno! È stato...Draco, di sicuro!- ringhiò fra i denti - Ecco una buona ragione per respirare nel sacchetto di carta! Maledetto, non mi ha detto nulla e adesso lo pianto davanti al prete!-
- Amore, non so di che sacchetti parli.- bofonchiò Jane - Comunque Harry è in ritardo, appena arriverà andrà all'altare con Ron. Ti faranno in due da testimone, non temere. Può portarti papà all'altare se vuoi.-
- Allora qua non ci siamo capiti!- urlò - Io qua non ce lo voglio!-
- Hermione, è tuo padre.-
- Non m'interessa!- sbraitò, uscendo dallo spogliatoio in un lucente corpetto con ricami a brillantini, su una gonna di seta bianca, senza strascico, ma con dei bracciali di fiori e pietre dal gomito al polso - Mi dispiace mamma, ma io non voglio che mi porti all'altare, se è per questo non lo voglio nemmeno qua. Ma ormai c'è, quindi non posso certo farlo buttare fuori.-
- E allora chi ti accompagnerà all'altare?- sbuffò Jane - Mio padre è in ritardo, l'ha fatto apposta per reggerci il gioco, quindi sei senza accompagnatore.-
- Mi basta schioccare le dita.- rispose sarcastica, per poi urlare di nuovo come un'ossessa: - CAESAR!-
Cinque e mezza.
E lo sposo non si vedeva.
Hermione uscì sulla navata ingombra di ospiti che ormai non si stupivano più delle cose che potevano accadere fra Hargrave e Malfoy. La salutarono tutti allegri e cordiali, scambiò qualche battuta con Duncan e sua moglie, andò ad abbracciare Glory che era bellissima col vestitino della festa in braccio a Lucius e dopo aver sentito altre notizie di ritardo da Ron decise che poteva anche andare a farsi due passi.
Senza sentire storie da parte del prete, lo stesso che li aveva accompagnati nelle due precedenti prove di matrimonio, s'incamminò giù per un piccolo pendio lastricato di pietra, tenendosi l'abito sollevato, per non cadere.
Il vento era dolce quel giorno.
Quasi sempre nello Yorkshire, la terra degli Hargrave.
Era strano come proprio ad ogni suo matrimonio avesse capito sempre un po' di più quanto il sangue di quei maghi fosse in lei. Gli occhi d'oro, il Patronus leopardino, il temperamento, l'orgoglio, l'onore.
Continuando a scendere vide una piccola costruzione, poco lontana.
Dalla croce capì essere una chiesetta, o un piccolo santuario.
Fu quando era ormai a pochi passi che una voce rauca e anziana l'avvolse dolcemente.
- E' insolito vedere una sposa andarsene in giro da sola.-
Si volse e vide un prete coi capelli bianchi, sul metro e settanta, molto magro ma col viso pieno di calore.
- Salve.- lo salutò Hermione.
- Salve a te cara.- le disse il prete, continuando a pulire i vetri della sua piccola chiesa - Come mai sei qui? So che c'è un matrimonio più o meno quest'ora.-
- Il mio fidanzato è in ritardo.- gli confidò, avvicinandosi.
- Ah, si. La paura del grande passo.- e le indicò una banchina di pietra, accanto all'ingresso - Siediti, prego.-
- Grazie.-
- Io sono padre Charles.-
- Hermione Hargrave.-
- Ah...- e il prete guardò la chiesa di St. Mary, in lontananza - Se ti sposi là vuol dire che sei...-
La strega alzò un sopracciglio - Lei come lo sa?-
- Il vescovo è molto unito alla vostra comunità. Tutte le coppie che si sposano a St. Mary sono...magiche.- e le strizzò l'occhio incorniciato da rughe sottili, terminando il suo lavoro.
- Se vuole la mia opinione padre, il matrimonio è un matrimonio in ogni caso.- replicò divertita.
- Su questo non c'è dubbio, figliola.- e si sedette con lei, inspirando l'aria del far della sera - Ho visto tante spose e celebrato molti matrimoni in quasi cinquant'anni di servizio. Eppure tu hai qualcosa di diverso da tutte le spose che ho avuto il privilegio di conoscere.-
- Dice?- mormorò, mettendosi a giocare con l'anello di fidanzamento a cui teneva così tanto - Forse perché non credo nel matrimonio.-
- E allora perché ti sposi?- le chiese padre Charles, senza dimostrarsi scandalizzato.
- Bhè...- Hermione alzò le spalle - Vede, il mio fidanzato tempo fa mi ha dato una sorta di ultimatum. O lo sposavo, o mi lasciava. E io per non perderlo ho deciso di accontentarlo. Non pensi male...non è quel tipo di uomo ma...o forse si, non so ma, ecco, il matrimonio non ha mai fatto per me. Mettere sotto contratto il mio amore per lui non mi è mai piaciuto.-
- E scommetto non credi nemmeno nel giuramento.- rise l'anziano pastore.
- Ce l'ho scritto in fronte?- sussurrò, con un sorriso mesto.
- Figliola.- e le prese la mano - Ti farebbe felice però sposarlo, vero?-
- Si, immensamente. Ma non cambia che non creda alle promesse del matrimonio.-
- Non puoi mettere l'amore sotto una cupola di vetro, figliola. Non puoi proteggerlo per sempre, far si che rimanga in eterno come il primo giorno.-
- Avrei voluto che lo fosse. E invece sfiorirà, impallidirà. Non ne resterà che un vago ricordo.- le uscì in un soffio. Hermione si morse il labbro, pulendosi una lacrima furtiva.
- Scusi.-
- Ma no, cara.- e le carezzò ancora le mani, che lei strinse forte - Dimmi di lui. Lo ami?-
- Da morire.- rispose sincera.
- E' solo il giuramento che ti tormenta?-
- Come si fa a promettere di amarsi per sempre? E' assurdo. Siamo solo uomini, possiamo commettere degli errori.-
- E' vero, cara. Ma anche l'amore. Non puoi aspettarti che sia sempre perfetto, perché l'amore è solo amore.-
- E se andasse male?- mormorò, fissando il vecchio oltre il velo delle lacrime - Se ora rovinassi qualcosa di perfetto per un legame sotto contratto che finirà male?-
- Parliamo del rito, va bene?- le propose - Credo che sia quel per sempre che ti faccia stare male.-
Lei annuì - Coi miei non ha funzionato molto.-
- Si sono separati?-
- E ora sono ancora insieme. Ma un vaso rotto non può tornare come prima, no?-
- Si, forse. Il perdono risana ogni ferita, cara.-
- Non con me.-
- E lui? Sapresti perdonarlo il tuo fidanzato?-
- Lui? A volte penso che lo amo così tanto che se mi tradisse sarei capace di fargli qualsiasi cosa, proprio perché lo adoro così tanto.-
- Ma è lui che insiste tanto per sposarsi, vero?-
- Si. Lui non ha paura di giurarmi che mi amerà per sempre.-
- Forse perché ha capito che si tratta solo di un desiderio.-
- Che vuol dire?- mormorò, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto.
- Non lo ami così tanto che vorresti dargli il mondo?- le chiese padre Charles - Non desideri renderlo felice sopra ogni vetta immaginabile? E proteggere gelosamente il suo cuore e il suo amore?-
- Si.-
- Allora devi solo capire che quel giuramento è solo la trasposizione a parole dei tuoi desideri per lui. Giurando di essergli fedele per sempre di fronte a ogni sorte, gli dimostri il tuo desiderio di amarlo in ogni modo. Di volerlo felice, amato, al sicuro. So che non sarà per sempre. Ci sono giorni in cui lo amerai poco, altri ancora meno. Giorni che non lo amerai per nulla. Ma oggi sei venuta qui perché desideri che sia felice, che si senta amato da te. Perciò come vedi, non giuri di amarlo per sempre. Ma di desiderare per sempre questo vostro amore. Questo puoi desiderarlo, vero? Puoi desiderare di amarlo per sempre, giusto?-
- Come soffiare su una candela.- mormorò dolcemente.
- Si, cara. Proprio così. Desidera renderlo felice. Desideralo sempre.-
Mentre correva sul sentiero, con quelle scomodissime scarpe dai tacchi alti e l'orlo dell'abito fra le dita, pensava solo a una cosa. Si catapultò in chiesa, guardandosi attorno col cuore in gola.
Ma dov'era?
- Non è ancora arrivato?- chiese ad Elettra e Pansy.
- Ancora no. E sono quasi le sei.- brontolò Pansy - Dove sono, si può sapere?-
- Arriveranno, stai tranquilla.- la placò la bionda - Ora ascoltami. Le tende dell'organizzatrice sembrano instabili, cercate di stare attenti. Sono trattenute da quelle spille pesanti, abbiamo cercato di cambiarle ma sono state messe lì con un sigillo magico, speriamo non cadano e quella pazza di una donna non si vede più. Sai che fine ha fatto?-
- Oh, ci ha pensato Beatrix.- rispose Hermione soprappensiero, agitando una mano - Il resto è tutto a posto? Niente demoni o seccatori in giro pronti a interrompere tutto?-
- Tranquilla, hanno controllato Tristan e Jess fino a poco fa. Tutto a posto, Hermione, sarà tutto perfetto.-
- Caesar dov'è?-
- Sono qui.-
Cameron la guardò adorante, mentre lei gli si stringeva contro, abbracciandolo stretto.
- Sicura che vuoi che ti accompagni io?-
- Sicurissima.- sussurrò, baciandolo sulla guancia - Vado a parlare col prete, sta dando i numeri e Ron non riesce a trattenerlo. Ragazze mi trovate un cellulare? Voglio parlare con Draco.-
- Non ci sono problemi magici, stanno bene.- la tranquillizzò Elettra.
- Lo so, ma voglio parlarci comunque.-
Alle sei e cinque minuti gl'invitati se ne stavano ormai buoni seduti ai loro posti, anche se qualcuno a caso cominciava ormai a temere che sarebbe andato di nuovo storto qualcosa.
Poi, quando Hermione stava per perdere le speranze e anche il prete stava per gettare la spugna, dal sagrato arrivarono i rumori di alcuni passi in corsa.
Entrò per prima Tom, uno zigomo quasi viola, investendo suo zio Lucius, Sirius e Remus, poi apparve finalmente Draco, rosso in viso e di nuovo ventottenne. Esattamente come Harry, alle sue spalle.
Gl'invitati applaudirono tutti ed Hermione si portò le mani al petto, sospirando di sollievo.
Essendo già all'altare Malfoy le fece segno di restare dov'era, conscio che bisognava cogliere attimo per attimo.
Un'altra corsa con Harry ad arrancargli dietro alla schiena e furono dalla Grifoncina.
Baci e abbracci, tutti gl'invitati seduti, i testimoni al loro posto e...Harry fece per raggiungere Ron al fianco di Hermione, più bella che mai, ma non riuscì a muovere un passo.
Silenzio.
Lui e Draco si guardarono.
Un altro tirone e Potter si ritrovò appiccicato allo sposo.
- Ebbene ragazzi?- fece il prete, col faccione congestionato dall'attesa.
I due Auror risero istericamente, continuando a tirare l'uno da una parte e l'altro dall'altra ma i Bracciali sembravano incollati.
- Volete staccarvi per l'amor del cielo?- sibilò Hermione, nascosta dal velo.
- Non ci riesco.- replicò Potter a denti stretti, con un sorriso ebete sulla faccia.
- Sfregiato se non te ne vai...- l'ammonì Draco, dando un altro strattone.
- Forse dovreste abbracciarvi.- tubò Blaise, cercando di mantenere la calma - Avanti, fate in fretta.-
- Che cosa?!- berciò lo sposo - Neanche morto!-
- Insomma figlioli!- esalò il prete, facendosi aria col libro delle preghiere.
Delirio.
Dai banchi dei parenti Lucius stava letteralmente ridendo come un sadico dentro al cappello di Andromeda e a nulla valsero i calci di sua moglie. Idem per Sirius, che nascosto sulla spalla di Edward faceva di tutto pur di non farsi sentire, mentre Dalton scommetteva un centinaio di galeoni con Liam che anche quella volta sarebbero andati tutti a casa senza la soddisfazione di sentire quel benedetto si.
Altri cinque minuti persi, poi quando sembrava che anche i testimoni stessero per accasciarsi per terra, piegati in due dall'ilarità della situazione, accadde il miracolo.
Harry Potter e Draco Malfoy si abbracciarono a denti stretti.
- Crepa.- gli sibilò Potter.
- Ne riparliamo più tardi.- minacciò Malfoy e finalmente i Bracciali si staccarono.
Liberi come l'aria, tirarono l'ennesimo di una lunga serie di sospiri e finalmente la cerimonia iniziò.
- Cari fratelli, siamo qui riuniti oggi...-
Le parole di rito fluivano, sempre uguali, sempre le stesse. Eppure qualcosa non funzionava: nonostante fosse tutto tranquillo, memori dei precedenti, i due ragazzi al minimo rumore scattavano a guardarsi attorno, preoccupati. Draco specialmente, che non riusciva a seguire una sola frase.
Sembrava teso, Hermione se ne accorse dalla sua stretta appena accennata.
Guardava altrove, nei angoli, alle finestre.
- Vuoi tu Draco Lucius Malfoy prendere questa donna come tua legittima sposa, per amarla in salute e malattia, in ricchezza e povertà, per proteggerla e onorarla per tutti i giorni della vostra vita insieme?-
Silenzio.
- Figliolo?-
Blaise dette un calcio allo sposo, per farlo tornare in sé.
- Si, lo voglio!- sbottò Draco, riprendendosi - Lo voglio.-
- Hn.- fece il prete, fissandolo arcigno - E vuoi tu, Hermione Jane Hargrave prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo per amarlo in salute e malattia, in ricchezza e povertà, per proteggerlo e onorarlo per tutti i giorni della vostra vita insieme?-
"Desidera di amarlo per sempre. Questo puoi desiderarlo, vero?"
Hermione osservò Draco.
Occhi negli occhi.
A diciassette anni si era innamorata di lui. E per tutta la sua esistenza non aveva amato altri che lui.
Avrebbe potuto dare la vita solo per il ricordo del loro amore.
Aprì la bocca per riprendere ma un cigolio la bloccò.
Le tende.
Sgranando lo sguardo afferrò Draco per le braccia e se lo tirò contro, poi il gemito sordo del prete.
Le tende avevano ceduto e uno spillone era scivolato col tendaggio, finendo dritto sull'altare. In faccia al pastore.
Col suo tonfo, visto che cadde a terra svenuto, finì anche la cerimonia.

Alle sette di sera, col sole ormai calato e nubi gonfie di pioggia che minacciavano lo Yorkshire, i ragazzi stavano sul sagrato della chiesa, tutti attorno ai due sposi.
E Draco Malfoy respirava ancora nel suo sacchetto.
Hermione invece stava seduta accanto a lui, sospirando mesta verso cielo color cobalto.
I loro amici e parenti invece non sapevano più cosa fare per consolarli perché il prete, appena si era ripreso, era scappato a gambe levate e neanche pietrificargli le gambe o lanciargli maledizioni era servito.
Se n'era andato e basta, delirando.
- Su, su.- Elettra faceva aria a Malfoy col ventaglio, mentre Narcissa gli carezzava la testa - Andiamo ragazzi, non potete arrendervi così. E' solo scappato il prete.-
- Già, non gettate la spugna.- annuì anche Edward - In fondo sono solo piccoli contrattempi, questa volta non sono arrivati a rompere le scatole neanche demoni o Mangiamorte. Siamo stati fortunati.- e intanto arrivò Milo che gli mollò in mano una serie di galeoni - Perciò dovete continuare a provarci e sarete sempre più fortunati!-
- Edward!- berciò Ophelia - Hai scommesso di nuovo?-
Harry gli evitò di rispondere e venire ucciso a suon di scarpate, portando agli sposi due bicchieri pieni di whisky.
- Fortunati dici? Uno spillone pesante tre chili di piombo ha preso in pieno il prete, è già tanto se non l'abbiamo ucciso.-
- E allora rinunciamo?- fece Ron - No, non ci pensare neanche.-
- Mica ho detto questo. Dico solo che secondo me c'è una fattura su queste nozze.-
- Eppure è proprio strano.- disse Damon, poco dietro con Tom, Cloe, Trix, William, Dena e Asher - Ero sicuro che si sarebbero sposati. Li ho anche visti farlo. Mah.-
- Ti sarai sbagliato. Capita.- gli disse William.
- Ma no. Ne sono sicuro. Li ho visto mettersi gli anelli, dire finalmente il si.-
- Bhè, avrai visto male. Oggi mi sa che non si fa nulla.- sospirò la King - Dio, come mi spiace.-
- Non c'è nessun altro che può sposarli? Che so, un prete nero.- bofonchiò Gemma Lombardi.
- A questo punto andrebbe bene un rabbino, un beduino...anche un babbano!- sospirò Hermione addolorata, levandosi tutte quelle maledette forcine dai capelli e liberando la sua massa di ricci.
- Basta.-
La Grifoncina allargò la bocca, vedendo Draco accartocciare il sacchetto.
- Basta.- ridisse, alzandosi esausto - Non se ne fa nulla.-
- Come sarebbe non se ne fa nulla?- esplose lei, assordandolo - Ora che mi hai stressato la vita e sei riuscito a convincermi non vuoi più sposarti? Vuoi che ti uccida per caso?-
- Maledizione mezzosangue, non è così che dovrebbe essere!- disse stremato, lasciandosi di nuovo andare seduto - Durante la cerimonia non ho sentito una sola parola. Se Blaise non mi tirava un calcio non avrei neanche risposto alla domanda di quel poveraccio. Stamattina quasi abbiamo perso le fedi, Tom ha fatto regredire me e lo Sfregiato ai diciassette anni e quando sono tornato normale ho cominciato a sputare fuoco e a momenti mi spuntava anche la coda! Non è così che mi voglio sposare, porca miseria!-
- Anche a noi non è andata subito la prima volta, Draco.- gli disse Elettra comprensiva.
- Si ma questa è persecuzione, Cristo Santo!-
- Sei davanti a una chiesa, eretico. Quindi molli?- lo incalzò suo padre sarcastico.
- Vedi il prete in giro?- soffiò lo sposo, depresso - Un beduino, un babbuino o un rabbino? Ha ragione Hermione, a questo punto andrebbe anche un babbano per la miseria, purché possa avere un minimo di pace ma a quanto pare non c'è proprio verso. Questo è un segno.-
- Ma quale segno.- lo zittì Sirius - E poi il sette è il numero perfetto.-
- L'avete detto anche alla terza cerimonia.-
- Un babbano.-
Hermione si alzò all'improvviso, cercando con gli occhi la chiesetta di padre Charles.
- Oddio.- e rise, col cuore e con l'anima - Le licenze!- ordinò - Ragazzi, passatemi le licenze e le fedi!-
- Ma perché?- allibì Ron - Che succede?-
- Datemele, forza!-
Una volta che Lucilla gliele ebbe portate, Hermione lasciò Glory in braccio alla demone, afferrò Draco per la mano e lo trascinò via, dicendo a tutti di aspettarli senza andarsene.
Scendendo per il viottolo di pietra, Malfoy non ci capiva più nulla.
- Insomma Hermione, mi dici dove diavolo andiamo?-
- A sposarci.-
- Cosa?- gracchiò, fermandola con forza - Dove andiamo??-
- Là!- la Grifoncina gl'indicò la chiesetta - Ho conosciuto il prete oggi. È un babbano.-
Un babbano.
- Oh madre di Dio.- alitò lui, scuotendo la testa - Sei sicura mezzosangue?-
- Che questa volta vada tutto bene?- gli chiese, guardandolo piena d'amore - Ero sicura che sarebbe andata oggi, sai? E può ancora andare. Perché voglio davvero sposarti adesso.-
Incredulo, guardò la chiesetta in cui erano accese molte candele, poi riportò lo sguardo su di lei.
Incredibile.
Solo ora riusciva a vederla vestita da sposa.
Entrando in chiesa non si era neanche accorto di quanto fosse bella.
Era sempre magnifica. Ma con l'abito bianco era una dea.
Serrando i lineamenti in una smorfia dolorosa chinò la testa sulla sua spalla, facendosi abbracciare.
- Volevo solo un po' di pace.- sussurrò, abbracciandola alla vita.
- Lo so. Sei sempre il più bello vestito così, sai?-
Rise finalmente, baciandola con dolcezza.
- Cos'è cambiato oggi?- le chiese, fronte contro fronte.
- Il giuramento non mi urta più così tanto.-
- No?-
E lei scosse il capo, sorridendo.
- Ti amo e voglio sposarti. E pazienza se col tempo qualcosa cambierà.-
In fondo l'amore era solo amore. Non era perfetto. Non era sempre uguale.
Solo il desiderio di amarlo non sarebbe mai mutato.
Doveva solo accettarlo.
- Allora, Draco Malfoy, principe di Serpeverde, dopo aver scommesso tanti anni fa, vuoi sposarmi oggi e scommettere una cosa ancora più grande?-
- Che vuoi scommettere, sentiamo.-
- Che desidero farti felice e provare ad amarti per sempre.-
Quegli occhi dorati erano sventura, pensò. Erano rovina.
La sua rovina.
Ma non c'era rovina più dolce. Vizio più tenero.
La baciò ancora e quando sentì una goccia d'acqua scivolargli sulla guancia, le sorrise sulla bocca.
Era come tornare indietro.
A quel primo bacio che aveva sancito tutto.
Si staccarono e insieme sollevarono il viso su quella volta brontolante e iridescente come la superficie di una perla.
Correndo per mano sotto quella pioggia fresca che creava un suono su ogni superficie che toccava, i due entrarono di volata nella chiesa di padre Charles che stava accedendo le ultime candele, proprio all'altare.
E quando vide la strega sorrise, come avesse sempre saputo.


 
 
 
 



"A te il mio cuore, a te il mio corpo, a te la mia magia e la mia anima.
Che possano proteggere te e il nostro amore finché io abbia fiato.
Che esso risplenda fulgido per sempre come in questo giorno e che io abbia la forza di amarti fino alla fine di questa vita, per poi venerarti nell'altra.
Dammi la forza e il coraggio di prenderti per mano nel buio, dammi la forza di crescere, dammi la forza di lottare ogni singolo istante.
Questo il mio giuramento.
Che l'eterno mi sia testimone, insieme alla mia magia.
A te il mio cuore, a te il mio corpo, a te la mia magia e la mia anima."



- Col potere che mi è stato concesso da Dio, io vi dichiaro marito e moglie.
Ora puoi baciare la sposa...-

 

 

 

 

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