Mi sono permessa di prendere qualche pagina in più da Word per questo capitolo che devo ammettere mi ha creato non pochi problemi e anche mentre vi scrivo ora, sono piuttosto in ansia.
Mi ricordo che quando cominciai a scrivere la Scommessa avevo già pensato a questo momento...solo che non sapevo quanto ci avrei messo. Bhè, finalmente sono giunta al matrimonio fra i famosi "Quei Due", coppia con cui ho iniziato a scrivere questa trilogia. Temevo, com'è successo nel caso di Milo e Trix, che la troppa inflazione delle vostre aspettative, e delle mie, mi avrebbe rovinato il gusto nello scrivere questo pezzo...e bhè...ora posso solo dirvi che a dispetto dei miei timori mi è piaciuto molto scrivere di questo matrimonio, solo che l'attesa dalla Scommessa forse ha reso troppo alte sia le vostre che le mie pretese.
Io spero solo di aver fatto un buon lavoro, spero di riuscire ad emozionarvi col matrimonio di Draco ed Hermione.
Insomma, spero di non aver rovinato ciò che tutte alla fine aspettavamo.
Vorrei davvero sentire molte opinioni...perché da sola non riesco più a capire come alla fine sono riuscita a rendere tutto. Certo, questa non è ancora la fine dei Figli della Speranza...ma il matrimonio in fondo è la fine della storia di un fidanzamento...non si è più ragazzini e non lo sono più neanche Hermione e Draco.
Quindi vi lascio a leggere. Mi sento una pazza ma godetevi la lettura.
E fatemi sapere.
Kysa
31 marzo.
St. Andrews Bay, ad alcune decine di
chilometri a nord di Edimburgo.
Hermione Jane Hargrave camminava sulla
spiaggia umida, sotto un cielo pallido e opaco.
L'aria era fresca, pungente,
salmastra.
Pochi gabbiani veleggiavano a pelo delle onde, come nelle giornate
d'inizio autunno.
Si strinse nel cappotto, raggiungendo la persona che
l'aspettava accanto ai faraglioni.
- Hai deciso di mandare all'aria la
tradizione?- sorrise, osservando Draco Malfoy gettare via la sigaretta.
Il
biondo rise con sarcasmo - Considerati i nostri precedenti me ne frego questa
volta.-
- Il 6 è un numero diabolico. Ma in fondo anche il matrimonio ha
qualcosa di diabolico, quindi perché preoccuparsi.-
Senza una parola le passò
un braccio attorno alle spalle e ripresero a camminare, nonostante l'aria di
pioggia.
Chinò il capo contro il tuo petto, stringendolo stretto per la
vita.
- Dici che andrà domani?- sussurrò a bassa voce.
Draco scosse la
testa - Ormai non lo so più. Non è che sei tu che boicotti tutto
mezzosangue?-
- E vestirmi cinque volte come una meringa? No, mi spiace, non
sono io.-
- Non che non mi fidi...-
- Come no. Ti fidi da morire di me.-
ridacchiò, baciandogli le nocche - Considerate le mie opinioni al
riguardo.-
- Considerate appunto le tue opinioni sul matrimonio potrei
pensare che sei tu a mandarmelo sempre all'aria.-
- E perdere mesi di vita
appresso all'organizzazione delle cerimonie? La maggior parte delle coppie si
arena proprio sui dettagli delle nozze.-
- E un altro cinquanta per cento si
mette le corna durante l'addio al celibato.- finì acido - Dio mezzosangue, hai
il romanticismo che ti scorre nelle vene insieme al veleno.-
- Non parlare di
veleno.- replicò, fermandolo e alzandosi sulle punte, per cingergli il collo -
In fondo è solo una cerimonia, Draco. Metteremo la nostra relazione sotto
contratto, niente di più.-
- Se ci vedi solo quello nei voti, continuo a non
capire perché hai accettato di sposarmi.-
- Perché se non ricordo male, anni
fa mi hai detto "O il matrimonio o la separazione."-
- Non ho detto così.-
bofonchiò, avvertendo un certo rimorso per quell'ultimatum.
- Oh si che l'hai
detto. Mi sposerai col ricatto, vergognati.-
- Amore...- frecciò Malfoy
soave - Se è per questo siamo anche finiti a letto insieme per una
scommessa.-
- Ah, siamo così scandalosi...-
La Grifoncina sospirò, le mani
congiunte sulla giacca nera di Draco, il pensiero volto di nuovo
all'altare.
A quella promessa.
A quella paura.
Al destino.
L'anello
d'argento col serpente attorcigliato aveva sempre luccicato in quegli
anni.
Senza mai perdere di splendore.
Perché ora mettersi anche una
fede?
Perché cambiare una cosa che per tanto tempo l'aveva resa felice?
-
Mezzosangue.-
- Si?- levò lo sguardo su di lui, vedendolo teso e serio - Che
c'è?-
- Non te l'ho chiesto solo per Glory.-
Hermione rimase in silenzio.
Già, la loro bambina.
La cosa migliore che avessero fatto insieme.
La
loro stupenda bambina.
- Lo so.- rispose, carezzandogli le gote - Me l'avevi
detto ancora prima che nascesse.-
- Meglio ripetere, non si sa mai cosa ti
passa in quel cervellino bacato.-
Si chinò a baciarla, un bacio lento,
morbido, quasi ipnotico.
Era strano ritrovarsi di nuovo a un passo dal
matrimonio.
Eppure era già la sesta volta...tanto che Draco cominciava
davvero a convincersi che non fosse destino.
Che fosse un messaggio del
cielo.
Forse non dovevano sposarsi...ma poi, ogni volta che ce l'aveva fra le
braccia, ogni volta che la guardava, che lei rideva, che sentiva il suo
profumo...ricordava la diciassettenne che gli aveva rapito il cuore.
E che
tuttora lo custodiva gelosamente.
Ricordando ogni cosa, sentiva che doveva
averla...a ogni costo.
- Torniamo alle nostre rispettive feste.- sospirò
Hermione, staccandosi con un sorrisetto - Andarcene nel bel mezzo dell'addio al
nubilato e celibato...chissà che penseranno.-
- Che ho preferito la mia
ragazza alla spogliarellista.- ghignò, prendendosi un pugno.
- Di nuovo la
spogliarellista! Blaise e Harry sono dei porci! Gli avevo detto di cercarti un
travestito!-
- Oh, bella questa...se mi resteranno dei traumi sarà colpa
tua!-
Riapparvero a Londra qualche minuto più tardi, davanti a quello che
sembrava essere un nuovo pub dall'arredamento moderno, ma con molti mobili di
legno.
Il casino, già alle sei della sera, impregnava tutta la strada.
-
Perché invece di tornare in quel manicomio non ci passiamo la nostra ultima e
sicura nottata da fidanzati in un hotel a ore?- propose Malfoy.
- Chi è che
non ha romanticismo scusami?- frecciò lei sarcastica.
- Che palle.-
bofonchiò, accendendosi una sigaretta - Ci vediamo domani pomeriggio
allora.-
Si voltarono a guardarsi. Di nuovo. Per la sesta volta.
- Si.-
ammise Hermione - Domani pomeriggio all'altare.-
- Non dirlo come se andassi
alla ghigliottina, cazzo.- brontolò - Io vado incontro a un possibile travestito
invece. A te non l'hanno cercato lo spogliarellista poi?-
- Cosa? Certo che
no!-
Quando la Grifoncina tornò nell'ala magica riservata alle sole donne
però, ricevette un grido collettivo di saluto che fece traballare i muri.
Per
non parlare del ragazzo vestito da poliziotto, ormai in boxer, che faceva la
danza del ventre sul bancone.
Rise come un pazza, tornando dalle
amiche.
C'erano tutte, da Lavanda Brown, Calì Patil e tutte le ex
compagne di scuola, a Gemma Lombardi, tornata con altri due Auror italiani, che
in quel momento erano all'addio al celibato di Draco, apposta per vederla
sposarsi.
La musica a tutto volume, il fumo e i cocktails super alcolici che
passavano di mano erano ormai religione.
- Era ora che tornassi!- le sorrise
Elettra, con un margarita fra le grinfie - Domani potrei arrivare in chiesa coi
postumi di una sbronza colossale!-
- Già e mi sa che per sposarti devi
ubriacarti anche tu.- aggiunse Pansy, che si teneva lontano da alcolici e
fumo.
- Ah ma quante sciocchezze!- tubò Gemma, buttandole un braccio al collo
- Se non te lo sposi tu col tuo bellissimo ragazzo ci provo io. Ogni lasciata è
persa, ricordatelo!-
- Ma quanto cavolo avete bevuto?- se ne uscì sconvolta,
vedendo tutte allegre e a sbavare sullo spogliarellista.
- Lascia perdere, è
meglio non sapere.- le disse Beatrix, che era seduta dietro al bancone insieme
alla barista - Comunque lo spogliarellista è niente male...-
- Cerca di non
dissanguarlo prima che si sia levato i boxer.- soffiò anche Cloe, vicina alla
festeggiata.
- La parola fedeltà ve la siete scordata tutte quante?- ironizzò
la Diurna.
- E' quel tizio che è un porco.- sbottò Lucilla, arrivando
trafelata e appoggiandosi al bancone, chiedendo un martini - Ha cercato di
trascinarmi a ballare con lui e a momenti mi strappava i vestiti!-
- Magari
li strappa anche a me...- bofonchiò Gemma.
- Si a tutte quante.- la seguì
Ophelia, unitasi a loro con molto piacere.
- Cazzo sembrate a secco da anni.-
sbuffò Hermione ridacchiando - Qualcuno faccia alla festeggiata qualcosa di
forte!-
Dall'altra parte del pub, Draco Malfoy si era appena scollato di
dosso una ballerina da urlo, ma che dopo le insinuazioni della sua ragazza gli
pareva leggermente troppo mascolina. Quindi, per prevenire, si era spostato
lontano dal pogo dove un sacco di gente, tra l'altro anche sposata, si divertiva
a raccattare gl'indumenti che la biondona lanciava come caramelle.
Il bello
poi era la canzone di Full Monty.
- Se dai le spalle a quella sei veramente
cotto, ciccio.-
- Lascia perdere Blaise.- Draco mandò giù un sorso di birra -
Dove l'avete trovata?-
- Non so, ce l'ha presentata Edward.-
- Maledetto
Dalton.- sbuffò, ciccando nel portacenere - Dov'è?-
- A prendere altri
alcolici.- poi Zabini scoppiò a ridere quando volò in testa a Draco un
reggiseno, che Malferret esasperato si tolse dopo un attimo di angoscia
cronica.
Stranamente, sembrava più teso delle altre volte.
E dire che dopo
cinque "matrimoni prova" avrebbe dovuto essere tranquillo.
E invece ora
sembrava ansioso.
Che strano.
- Gente, quella tizia è fantastica!-
cinguettarono Damon e Tom, raggiungendoli accaldati ed eccitatissimi.
- Ha la
quinta nel reggiseno, non lo fosse mi preoccuperei.- ironizzò Blaise.
- Parlo
del tatuaggio che ha sul fondo schiena.- celiò Riddle.
- Dice "Sono il
tuo idrante"!- lo seguì Howthorne - Edward è un genio!-
- Dipende che
idrante.- Harry apparve dopo aver portato Ron a prendere aria, per aver
esagerato con gli alcolici.
- Fosse un uomo si vedrebbe...- bofonchiò Tom -
No?-
- Si, tesoro.- frecciò Damon, dandogli qualche colpetto sulla testa -
Contaci. Non sai distinguere un uomo da una donna neanche se te ne trovi una nel
letto. Che hai Draco? Strizza dell'ultimo minuto?-
- Già Malefico.- aggiunse
Potter - Mandiamo all'aria anche questa cerimonia?-
- Andate tutti a quel
paese per mano. Se domani capita qualcosa sarete i primi che verrò a
cercare.-
- Ma che vuoi che capiti. Ormai è successo di tutto.- gli disse
Blaise, incoraggiandolo - Se non va anche domani è un segno del destino e allora
ti conviene lasciar perdere.-
- Grazie, ora mi sento meglio.- sibilò
velenoso.
Eppure quelle parole furono profetiche, ebbene si.
Perché fin
dall'alba del primo aprile cominciarono ad accaderne di cotte e di crude.
Un
vero messaggio divino.
Tanto per cominciare Draco Lucius Malfoy la
mattina del primo aprile si svegliò alle quattro del pomeriggio, dopo una
nottata di bagordi.
E il matrimonio era alle cinque e mezza, nello
Yorkshire.
Quando guardò l'ora cacciò un urlo apocalittico, perché quei
bastardi di Harry e Tom gli avevano messo avanti la sveglia di un'ora e mezza.
Si catapultò giù dal letto e quando scese nel salone della loro casa a Lane
Street vide quella manica di bastardi che erano i suoi amici tutti pronti con la
macchina fotografica.
Un flash, fischi e pernacchie e mancò poco che si
scatenasse rissa.
- Bastardi.- continuava a sibilare poco dopo, seduto al
bancone di fronte al caffè e a una "merenda" leggera.
- Prendili come scherzi
del primo aprile, dai.- cinguettò Harry, già in giacca e pantaloni eleganti, con
la cravatta buttata sulla spalla - Magari è anche tardi per dirti che Hermione
ha un amante e ha dato forfait.-
Il ringhio gutturale appena trattenuto
troncò la discussione, così ripresero i preparativi in sostanziale
tranquillità.
I bambini erano già nello Yorkshire con le ragazze, dove si
sarebbe tenuta la cerimonia e ora i galli del pollaio erano liberi di
gozzovigliare fra loro.
- Qualcuno ha visto le fedi?- chiese Ron
all'improvviso, toccandosi nelle tasche.
- Non te le aveva date Hermione?-
borbottò Tom, passandogli sotto al naso con un taglio in fronte, residuo
dell'ultima caduta la sera prima - Hai guardato nel pacco del gioielliere?-
-
Fedi?- riecheggiò Draco, rizzando le orecchie.
- Non se l'è giocate ieri sera
Edward coi gli italiani?- fece Harry, trattenendo le risate.
- Vi siete persi
le fedi??- gracchiò Malfoy, tutto spettinato e con delle occhiaie da paura.
-
Dai ragazzi, lasciatelo stare.- sorrise Blaise, dando un paio di pacche sulla
schiena del biondino - Non vedete che sta peggio del solito?-
- Già, stai
proprio a pezzi.- sentenziò Damon, entrando in quel momento nel salone con un
dono di nozze arrivato tardivo - Sei sicuro di riuscire a metterti in piedi per
sposarti?-
- E' vero, hai il fiato corto.- notò anche Harry, inclinando il
capo - Malefico ma che ti succede?-
- Niente.- Draco agitò la mano, seccato -
Non ho niente. Trovatemi le fedi, fatemi solo questo favore. E tu vieni qua!-
detto quello afferrò il povero Legimors per la testa, portandoselo a un dito
dalla faccia, ora con un'espressione alquanto minacciosa - Tu hai visto
qualcosa.-
Howthorne rise istericamente - Cosa te lo fa credere?-
-
Cos'hai visto?- sibilò l'altro con aria lugubre.
- Draco...se continui a
tenermi così temo che ti vedrò schiattare e nel giorno del tuo matrimonio non mi
sembra il caso.-
- Dai Dray, su!- lo placò Blaise - Lascia in pace Damon,
vedrai che oggi andrà tutto bene!-
- Ho trovato il cofanetto delle fedi!- li
bloccò Ron, urlando dal piano inferiore - E' aperto, vuoto e mezzo
mangiucchiato.-
Fu una frase catastrofica.
Senza una parola gli occhi di
tutta la casa si puntarono come laser su Pinky e Piumino.
E conoscendo il
maiale, che mordeva anche le gambe del tavolo, poteva essere stato solo
lui.
- Il maiale s'è mangiato le fedi?- allibì Jeager, quando arrivò a
chiamarli perché il fotografo stava già sclerando davanti alla chiesa - E adesso
come gliele tirate fuori?-
Con lui era arrivato anche Asher e da come fece
scattare il coltello, le sue intenzioni dovevano essere chiare.
Presto si
fecero un quarto alle cinque e Draco Malfoy era sdraiato sul divano, un panno
bagnato sulla fronte, a torso nudo e jeans...e per finire respirava dentro un
sacchetto di carta.
- Qualcuno ha del Valium?- bofonchiò Ron a quel
punto.
- Sentite, facciamo così!- li radunò Potter - Adesso voi andate in
chiesa e cercate d'inventarvi di tutto per rimandarla di qualche minuto.
Trattenete la donna delle nozze, drogate il fotografo, buttatevi sul
pirotecnico, fate quello che vi pare ma datemi del tempo. Io vedo di tirare
fuori quelle fedi con l'aiuto di Gigì.-
- E io aiuto Draco.- finì Riddle - Da
soli sareste capaci di ammazzarvi.-
- Si ma se arrivi dopo allora la porti tu
Herm all'altare.- sindacò Weasley - E io faccio da testimone.-
- Ma non
dovevano essere due i testimoni?- s'intromise Edward, che era appena arrivato e
subito aveva acceso una sigaretta dall'aria equivoca a Malfoy, aiutandolo a non
collassare.
- Come due? Io sono da solo dalla parte di Draco!- replicò
Blaise.
- Oh insomma, chissene frega!- sbottò il bambino sopravvissuto -
Forza, uscite tutti e fate quello che dovete! E cercate di tranquillizzare
Hermione, arriveremo in tempo.-
- Se, conoscendola starà facendo gli
scongiuri perché un uragano si abbatta sullo Yorkshire.- ghignarono tutti,
bastardi fin nel midollo, per Smaterializzarsi finalmente.
E da lì rimase
tutto nelle mani di Harry e Tom.
Peccato che lo sposo stesse continuando a
respirare dentro un sacchetto, intervallandovi brevi tiri di sigaretta e gocci
di whisky incendiario.
- Io non capisco.- sospirò Tom - Dai Draco, è la sesta
volta che ti sposi. Perché adesso dai i numeri?-
- Perché dovrebbe cambiare
idea oggi, dai.- mugugnò Harry, agitando la bacchetta e facendo apparire l'abito
di Malfoy.
- Di cosa parli?- allibì Riddle.
- Lascia stare, comunque Herm
non è una che cambia idea Malferret. Quindi datti un'aria decente che non sia
questa da dandy e poi filiamo in chiesa. Se vuoi ti lascio portare anche il
sacchetto per respirare, su.-
Inutile. Mentre Gigì squittiva per tutta casa,
imprecando perché gli umani non sapevano neanche tenersi bene gli anelli nuziali
e mentre Harry cercava di capire se davvero Pinky si fosse mangiato le fedi di
Malferret, Tom cercava di capire se suo cugino avesse avuto il terrore di essere
piantato all'altare.
Per lui era quasi impossibile. Sapeva che Draco ed
Hermione si erano innamorati sui banchi di scuola, all'ultimo anno, e che fra
alti e bassi la loro storia era sempre andata avanti.
Certo, non che sposarsi
fosse un'alternativa a lasciarsi, ma il rapporto fra suo cugino e la sua ragazza
non aveva mai perso di smalto. A Tom non erano mai sembrati più brillanti di
ora, con la piccola Glory.
- Le hai trovate quelle fedi?- urlò Draco quando
mancava ormai un quarto d'ora alla cerimonia.
- Due notizie, una buona e una
cattiva.- disse Harry, uscendo dal bagno con Pinky che grugniva e tornava a
giocare con Piumino - La buona è che non le ha mangiate lui.-
- La cattiva?-
sibilò il biondo, finendo di strozzarsi con la cravatta di seta.
- La cattiva
è che non sono in questa casa.- gracchiò Gigì, apparendo sulla spalla di Tom -
Ecco la cattiva notizia! Qua non ci sono! Non so chi le abbia ma qua non avverto
la presenza di fedi magiche, mi spiace!-
Definire il senso di vertigine che
stava attanagliando i sensi di Malfoy non era facile neanche per Harry, che
cominciò a sentirsi male quanto lui, avvertendo i suoi stessi pensieri a fior di
pelle.
Vendendo entrambi i padrini in quello stato, Riddle decise di dargli
una scrollata.
Non voleva sapere che stava succedendo, ma quel matrimonio si
sarebbe tenuto e poche storie!
- Ok.- battè un colpo di mani, per
risvegliarli - Piantatela di fare i ragazzini, intesi? Adesso vi verso qualcosa
di forte, tu finisci di vestirti e poi andiamo in chiesa. Le fedi le avrà per
forza Hermione. Oggi ti sposi Draco e non accadrà nulla a rovinarci di nuovo la
festa, ne sono più che certo!- e scattò in cucina, abbassandosi per cercare le
scorte di Edward negli sportelli bassi, non vedendo così un lampo di luce in
soggiorno.
Quando si rialzò il grifone era sicuro che sarebbe andato tutto
per il verso giusto, nonostante i contrattempi.
Ma si sbagliava. E di
grosso.
Tornato in salone vide la cosa peggiore che sarebbe mai potuta
accadere.
Un salto nel passato. Uno sposo di diciassette anni e un testimone
di uguali anni che lo guardavano con gli occhi iniettati di sangue.
E ormai
avevano anche l'età giusta per massacrarlo senza incorrere nella legge dei
maggiorenni babbani...
Yorkshire, St. Mary's Danes Church.
Situata
su un colle verde smeraldo di erba soffice e fiori bianchi o dai colori
pastello, nella chiesa di pietra bianca e dai tetti dorati si era ormai raccolta
la folla di parenti e amici, una cerchia stretta a dire il vero, per il
matrimonio.
E a quanto d'ora dall'inizio dalla cerimonia lo sposo ancora non
si vedeva.
- Cosa?-
Hermione si girò sulla poltrona, davanti alla
specchiera, per fissare in faccia Ron con la sua espressione allibita.
-
Malfoy respirava in un sacchetto di carta?-
- Tesoro, che vuoi che ti dica.
Gli avrai messo paura. Ma che gli hai detto di recente?-
- Assolutamente
nulla.- rispose la strega, stringendosi addosso la vestaglia di raso bianco - Ma
stava bene spero.-
- Harry e Tom sono rimasti con lui. Pensavamo che Pinky
avesse mangiato le fedi.-
- Che sciocchezza, lo sapevate benissimo che le
aveva Elettra. Gliele ho date ieri mattina.-
- Me n'ero scordato.-
La
Grifoncina lo guardò storto - Non è che adesso stanno facendo maiale arrosto,
vero?-
- No, non credo. Penso fossero più impegnati a tenere vivo
Draco.-
- Non capisco che gli prende.- Hermione lasciò perdere all'ingresso
della donna delle nozze, un essere diabolico mandatole dal Satana in persona per
darle il tormento - Adesso devo vestirmi Ron.-
- Ok...senti, di sicuro
arrivano in ritardo. Io vado ad aiutare Blaise e Edward con gli ospiti,
ok?-
- Chi è in ritardo!?- strillò la donna delle nozze - Merlino, chi è in
ritardo?-
- Trix!- urlò Hermione.
Dalla stanza delle damigelle, che la
Grifoncina non aveva mai voluto, apparve la Diurna in un vestitino color
lavanda, una favola, e la guardò stupita - Ti serve qualcosa?-
- Tesoro, ti
ho presentato la mia organizzatrice?- cinguettò Hermione, sbattendo le ciglia
con aria affettata - Sa signora,- aggiunse, rivolgendosi alla donna di Satana -
lei è Beatrix, sta per sposarsi anche lei. Trix, tesoro, perché non porti la
signora a fare due passi? Così magari vi BEVETE insieme qualcosa.-
Era
l'invito migliore che le fosse mai stato messo su un piatto d'argento.
Ron
guardò depresso quella poveretta andarsene via con la Vaughn, che già si leccava
i canini, quando irruppero Jane e Narcissa. Spiegarono la cosa anche a loro, con
Hermione dietro al paravento per vestirsi con l'ennesimo abito bianco ma fu
ancora più sconvolta quando sentì una frase accidentale della madre di
Draco.
-...e poi Scott è sempre stato bene in giacca e cravatta.-
- Come
prego?-
Hermione mise la testa fuori dal séparé - Mamma, c'è qua
papà?-
Cadde il gelo e mentre Ron usciva di volata, insieme a Narcissa, Jane
sospirò.
- Tesoro, visto che l'hai invitato...-
- Io non ho invitato
proprio nessuno! È stato...Draco, di sicuro!- ringhiò fra i denti - Ecco una
buona ragione per respirare nel sacchetto di carta! Maledetto, non mi ha detto
nulla e adesso lo pianto davanti al prete!-
- Amore, non so di che sacchetti
parli.- bofonchiò Jane - Comunque Harry è in ritardo, appena arriverà andrà
all'altare con Ron. Ti faranno in due da testimone, non temere. Può portarti
papà all'altare se vuoi.-
- Allora qua non ci siamo capiti!- urlò - Io qua
non ce lo voglio!-
- Hermione, è tuo padre.-
- Non m'interessa!- sbraitò,
uscendo dallo spogliatoio in un lucente corpetto con ricami a brillantini, su
una gonna di seta bianca, senza strascico, ma con dei bracciali di fiori e
pietre dal gomito al polso - Mi dispiace mamma, ma io non voglio che mi porti
all'altare, se è per questo non lo voglio nemmeno qua. Ma ormai c'è, quindi non
posso certo farlo buttare fuori.-
- E allora chi ti accompagnerà all'altare?-
sbuffò Jane - Mio padre è in ritardo, l'ha fatto apposta per reggerci il gioco,
quindi sei senza accompagnatore.-
- Mi basta schioccare le dita.- rispose
sarcastica, per poi urlare di nuovo come un'ossessa: - CAESAR!-
Cinque e
mezza.
E lo sposo non si vedeva.
Hermione uscì sulla navata ingombra di
ospiti che ormai non si stupivano più delle cose che potevano accadere fra
Hargrave e Malfoy. La salutarono tutti allegri e cordiali, scambiò qualche
battuta con Duncan e sua moglie, andò ad abbracciare Glory che era bellissima
col vestitino della festa in braccio a Lucius e dopo aver sentito altre notizie
di ritardo da Ron decise che poteva anche andare a farsi due passi.
Senza
sentire storie da parte del prete, lo stesso che li aveva accompagnati nelle due
precedenti prove di matrimonio, s'incamminò giù per un piccolo pendio lastricato
di pietra, tenendosi l'abito sollevato, per non cadere.
Il vento era dolce
quel giorno.
Quasi sempre nello Yorkshire, la terra degli Hargrave.
Era
strano come proprio ad ogni suo matrimonio avesse capito sempre un po' di più
quanto il sangue di quei maghi fosse in lei. Gli occhi d'oro, il Patronus
leopardino, il temperamento, l'orgoglio, l'onore.
Continuando a scendere vide
una piccola costruzione, poco lontana.
Dalla croce capì essere una chiesetta,
o un piccolo santuario.
Fu quando era ormai a pochi passi che una voce rauca
e anziana l'avvolse dolcemente.
- E' insolito vedere una sposa andarsene in
giro da sola.-
Si volse e vide un prete coi capelli bianchi, sul metro e
settanta, molto magro ma col viso pieno di calore.
- Salve.- lo salutò
Hermione.
- Salve a te cara.- le disse il prete, continuando a pulire i vetri
della sua piccola chiesa - Come mai sei qui? So che c'è un matrimonio più o meno
quest'ora.-
- Il mio fidanzato è in ritardo.- gli confidò,
avvicinandosi.
- Ah, si. La paura del grande passo.- e le indicò una banchina
di pietra, accanto all'ingresso - Siediti, prego.-
- Grazie.-
- Io sono
padre Charles.-
- Hermione Hargrave.-
- Ah...- e il prete guardò la
chiesa di St. Mary, in lontananza - Se ti sposi là vuol dire che sei...-
La
strega alzò un sopracciglio - Lei come lo sa?-
- Il vescovo è molto unito
alla vostra comunità. Tutte le coppie che si sposano a St. Mary sono...magiche.-
e le strizzò l'occhio incorniciato da rughe sottili, terminando il suo
lavoro.
- Se vuole la mia opinione padre, il matrimonio è un matrimonio in
ogni caso.- replicò divertita.
- Su questo non c'è dubbio, figliola.- e si
sedette con lei, inspirando l'aria del far della sera - Ho visto tante spose e
celebrato molti matrimoni in quasi cinquant'anni di servizio. Eppure tu hai
qualcosa di diverso da tutte le spose che ho avuto il privilegio di
conoscere.-
- Dice?- mormorò, mettendosi a giocare con l'anello di
fidanzamento a cui teneva così tanto - Forse perché non credo nel
matrimonio.-
- E allora perché ti sposi?- le chiese padre Charles, senza
dimostrarsi scandalizzato.
- Bhè...- Hermione alzò le spalle - Vede, il mio
fidanzato tempo fa mi ha dato una sorta di ultimatum. O lo sposavo, o mi
lasciava. E io per non perderlo ho deciso di accontentarlo. Non pensi male...non
è quel tipo di uomo ma...o forse si, non so ma, ecco, il matrimonio non ha mai
fatto per me. Mettere sotto contratto il mio amore per lui non mi è mai
piaciuto.-
- E scommetto non credi nemmeno nel giuramento.- rise l'anziano
pastore.
- Ce l'ho scritto in fronte?- sussurrò, con un sorriso mesto.
-
Figliola.- e le prese la mano - Ti farebbe felice però sposarlo, vero?-
- Si,
immensamente. Ma non cambia che non creda alle promesse del matrimonio.-
-
Non puoi mettere l'amore sotto una cupola di vetro, figliola. Non puoi
proteggerlo per sempre, far si che rimanga in eterno come il primo giorno.-
-
Avrei voluto che lo fosse. E invece sfiorirà, impallidirà. Non ne resterà che un
vago ricordo.- le uscì in un soffio. Hermione si morse il labbro, pulendosi una
lacrima furtiva.
- Scusi.-
- Ma no, cara.- e le carezzò ancora le mani,
che lei strinse forte - Dimmi di lui. Lo ami?-
- Da morire.- rispose
sincera.
- E' solo il giuramento che ti tormenta?-
- Come si fa a
promettere di amarsi per sempre? E' assurdo. Siamo solo uomini, possiamo
commettere degli errori.-
- E' vero, cara. Ma anche l'amore. Non puoi
aspettarti che sia sempre perfetto, perché l'amore è solo amore.-
- E se
andasse male?- mormorò, fissando il vecchio oltre il velo delle lacrime - Se ora
rovinassi qualcosa di perfetto per un legame sotto contratto che finirà
male?-
- Parliamo del rito, va bene?- le propose - Credo che sia quel per
sempre che ti faccia stare male.-
Lei annuì - Coi miei non ha funzionato
molto.-
- Si sono separati?-
- E ora sono ancora insieme. Ma un vaso rotto
non può tornare come prima, no?-
- Si, forse. Il perdono risana ogni ferita,
cara.-
- Non con me.-
- E lui? Sapresti perdonarlo il tuo fidanzato?-
-
Lui? A volte penso che lo amo così tanto che se mi tradisse sarei capace di
fargli qualsiasi cosa, proprio perché lo adoro così tanto.-
- Ma è lui che
insiste tanto per sposarsi, vero?-
- Si. Lui non ha paura di giurarmi che mi
amerà per sempre.-
- Forse perché ha capito che si tratta solo di un
desiderio.-
- Che vuol dire?- mormorò, asciugandosi gli occhi con un
fazzoletto.
- Non lo ami così tanto che vorresti dargli il mondo?- le chiese
padre Charles - Non desideri renderlo felice sopra ogni vetta immaginabile? E
proteggere gelosamente il suo cuore e il suo amore?-
- Si.-
- Allora devi
solo capire che quel giuramento è solo la trasposizione a parole dei tuoi
desideri per lui. Giurando di essergli fedele per sempre di fronte a ogni sorte,
gli dimostri il tuo desiderio di amarlo in ogni modo. Di volerlo felice, amato,
al sicuro. So che non sarà per sempre. Ci sono giorni in cui lo amerai poco,
altri ancora meno. Giorni che non lo amerai per nulla. Ma oggi sei venuta qui
perché desideri che sia felice, che si senta amato da te. Perciò come vedi, non
giuri di amarlo per sempre. Ma di desiderare per sempre questo vostro amore.
Questo puoi desiderarlo, vero? Puoi desiderare di amarlo per sempre,
giusto?-
- Come soffiare su una candela.- mormorò dolcemente.
- Si, cara.
Proprio così. Desidera renderlo felice. Desideralo sempre.-
Mentre correva
sul sentiero, con quelle scomodissime scarpe dai tacchi alti e l'orlo dell'abito
fra le dita, pensava solo a una cosa. Si catapultò in chiesa, guardandosi
attorno col cuore in gola.
Ma dov'era?
- Non è ancora arrivato?- chiese ad
Elettra e Pansy.
- Ancora no. E sono quasi le sei.- brontolò Pansy - Dove
sono, si può sapere?-
- Arriveranno, stai tranquilla.- la placò la bionda -
Ora ascoltami. Le tende dell'organizzatrice sembrano instabili, cercate di stare
attenti. Sono trattenute da quelle spille pesanti, abbiamo cercato di cambiarle
ma sono state messe lì con un sigillo magico, speriamo non cadano e quella pazza
di una donna non si vede più. Sai che fine ha fatto?-
- Oh, ci ha pensato
Beatrix.- rispose Hermione soprappensiero, agitando una mano - Il resto è tutto
a posto? Niente demoni o seccatori in giro pronti a interrompere tutto?-
-
Tranquilla, hanno controllato Tristan e Jess fino a poco fa. Tutto a posto,
Hermione, sarà tutto perfetto.-
- Caesar dov'è?-
- Sono qui.-
Cameron
la guardò adorante, mentre lei gli si stringeva contro, abbracciandolo
stretto.
- Sicura che vuoi che ti accompagni io?-
- Sicurissima.-
sussurrò, baciandolo sulla guancia - Vado a parlare col prete, sta dando i
numeri e Ron non riesce a trattenerlo. Ragazze mi trovate un cellulare? Voglio
parlare con Draco.-
- Non ci sono problemi magici, stanno bene.- la
tranquillizzò Elettra.
- Lo so, ma voglio parlarci comunque.-
Alle sei e
cinque minuti gl'invitati se ne stavano ormai buoni seduti ai loro posti, anche
se qualcuno a caso cominciava ormai a temere che sarebbe andato di nuovo storto
qualcosa.
Poi, quando Hermione stava per perdere le speranze e anche il prete
stava per gettare la spugna, dal sagrato arrivarono i rumori di alcuni passi in
corsa.
Entrò per prima Tom, uno zigomo quasi viola, investendo suo zio
Lucius, Sirius e Remus, poi apparve finalmente Draco, rosso in viso e di nuovo
ventottenne. Esattamente come Harry, alle sue spalle.
Gl'invitati
applaudirono tutti ed Hermione si portò le mani al petto, sospirando di
sollievo.
Essendo già all'altare Malfoy le fece segno di restare dov'era,
conscio che bisognava cogliere attimo per attimo.
Un'altra corsa con Harry ad
arrancargli dietro alla schiena e furono dalla Grifoncina.
Baci e abbracci,
tutti gl'invitati seduti, i testimoni al loro posto e...Harry fece per
raggiungere Ron al fianco di Hermione, più bella che mai, ma non riuscì a
muovere un passo.
Silenzio.
Lui e Draco si guardarono.
Un altro tirone
e Potter si ritrovò appiccicato allo sposo.
- Ebbene ragazzi?- fece il prete,
col faccione congestionato dall'attesa.
I due Auror risero istericamente,
continuando a tirare l'uno da una parte e l'altro dall'altra ma i Bracciali
sembravano incollati.
- Volete staccarvi per l'amor del cielo?- sibilò
Hermione, nascosta dal velo.
- Non ci riesco.- replicò Potter a denti
stretti, con un sorriso ebete sulla faccia.
- Sfregiato se non te ne vai...-
l'ammonì Draco, dando un altro strattone.
- Forse dovreste abbracciarvi.-
tubò Blaise, cercando di mantenere la calma - Avanti, fate in fretta.-
- Che
cosa?!- berciò lo sposo - Neanche morto!-
- Insomma figlioli!- esalò il
prete, facendosi aria col libro delle preghiere.
Delirio.
Dai banchi dei
parenti Lucius stava letteralmente ridendo come un sadico dentro al cappello di
Andromeda e a nulla valsero i calci di sua moglie. Idem per Sirius, che nascosto
sulla spalla di Edward faceva di tutto pur di non farsi sentire, mentre Dalton
scommetteva un centinaio di galeoni con Liam che anche quella volta sarebbero
andati tutti a casa senza la soddisfazione di sentire quel benedetto
si.
Altri cinque minuti persi, poi quando sembrava che anche i testimoni
stessero per accasciarsi per terra, piegati in due dall'ilarità della
situazione, accadde il miracolo.
Harry Potter e Draco Malfoy si abbracciarono
a denti stretti.
- Crepa.- gli sibilò Potter.
- Ne riparliamo più tardi.-
minacciò Malfoy e finalmente i Bracciali si staccarono.
Liberi come l'aria,
tirarono l'ennesimo di una lunga serie di sospiri e finalmente la cerimonia
iniziò.
- Cari fratelli, siamo qui riuniti oggi...-
Le parole di rito
fluivano, sempre uguali, sempre le stesse. Eppure qualcosa non funzionava:
nonostante fosse tutto tranquillo, memori dei precedenti, i due ragazzi al
minimo rumore scattavano a guardarsi attorno, preoccupati. Draco specialmente,
che non riusciva a seguire una sola frase.
Sembrava teso, Hermione se ne
accorse dalla sua stretta appena accennata.
Guardava altrove, nei angoli,
alle finestre.
- Vuoi tu Draco Lucius Malfoy prendere questa donna come tua
legittima sposa, per amarla in salute e malattia, in ricchezza e povertà, per
proteggerla e onorarla per tutti i giorni della vostra vita
insieme?-
Silenzio.
- Figliolo?-
Blaise dette un calcio allo sposo, per
farlo tornare in sé.
- Si, lo voglio!- sbottò Draco, riprendendosi - Lo
voglio.-
- Hn.- fece il prete, fissandolo arcigno - E vuoi tu, Hermione Jane
Hargrave prendere quest'uomo come tuo legittimo sposo per amarlo in salute e
malattia, in ricchezza e povertà, per proteggerlo e onorarlo per tutti i giorni
della vostra vita insieme?-
"Desidera di amarlo per sempre. Questo puoi
desiderarlo, vero?"
Hermione osservò Draco.
Occhi negli occhi.
A
diciassette anni si era innamorata di lui. E per tutta la sua esistenza non
aveva amato altri che lui.
Avrebbe potuto dare la vita solo per il ricordo
del loro amore.
Aprì la bocca per riprendere ma un cigolio la bloccò.
Le
tende.
Sgranando lo sguardo afferrò Draco per le braccia e se lo tirò contro,
poi il gemito sordo del prete.
Le tende avevano ceduto e uno spillone era
scivolato col tendaggio, finendo dritto sull'altare. In faccia al
pastore.
Col suo tonfo, visto che cadde a terra svenuto, finì anche la
cerimonia.
Alle sette di sera, col sole ormai calato e
nubi gonfie di pioggia che minacciavano lo Yorkshire, i ragazzi stavano sul
sagrato della chiesa, tutti attorno ai due sposi.
E Draco Malfoy respirava
ancora nel suo sacchetto.
Hermione invece stava seduta accanto a lui,
sospirando mesta verso cielo color cobalto.
I loro amici e parenti invece non
sapevano più cosa fare per consolarli perché il prete, appena si era ripreso,
era scappato a gambe levate e neanche pietrificargli le gambe o lanciargli
maledizioni era servito.
Se n'era andato e basta, delirando.
- Su, su.-
Elettra faceva aria a Malfoy col ventaglio, mentre Narcissa gli carezzava la
testa - Andiamo ragazzi, non potete arrendervi così. E' solo scappato il
prete.-
- Già, non gettate la spugna.- annuì anche Edward - In fondo sono
solo piccoli contrattempi, questa volta non sono arrivati a rompere le scatole
neanche demoni o Mangiamorte. Siamo stati fortunati.- e intanto arrivò Milo che
gli mollò in mano una serie di galeoni - Perciò dovete continuare a provarci e
sarete sempre più fortunati!-
- Edward!- berciò Ophelia - Hai scommesso di
nuovo?-
Harry gli evitò di rispondere e venire ucciso a suon di scarpate,
portando agli sposi due bicchieri pieni di whisky.
- Fortunati dici? Uno
spillone pesante tre chili di piombo ha preso in pieno il prete, è già tanto se
non l'abbiamo ucciso.-
- E allora rinunciamo?- fece Ron - No, non ci pensare
neanche.-
- Mica ho detto questo. Dico solo che secondo me c'è una fattura su
queste nozze.-
- Eppure è proprio strano.- disse Damon, poco dietro con Tom,
Cloe, Trix, William, Dena e Asher - Ero sicuro che si sarebbero sposati. Li ho
anche visti farlo. Mah.-
- Ti sarai sbagliato. Capita.- gli disse
William.
- Ma no. Ne sono sicuro. Li ho visto mettersi gli anelli, dire
finalmente il si.-
- Bhè, avrai visto male. Oggi mi sa che non si fa nulla.-
sospirò la King - Dio, come mi spiace.-
- Non c'è nessun altro che può
sposarli? Che so, un prete nero.- bofonchiò Gemma Lombardi.
- A questo punto
andrebbe bene un rabbino, un beduino...anche un babbano!- sospirò Hermione
addolorata, levandosi tutte quelle maledette forcine dai capelli e liberando la
sua massa di ricci.
- Basta.-
La Grifoncina allargò la bocca, vedendo
Draco accartocciare il sacchetto.
- Basta.- ridisse, alzandosi esausto - Non
se ne fa nulla.-
- Come sarebbe non se ne fa nulla?- esplose lei,
assordandolo - Ora che mi hai stressato la vita e sei riuscito a convincermi non
vuoi più sposarti? Vuoi che ti uccida per caso?-
- Maledizione mezzosangue,
non è così che dovrebbe essere!- disse stremato, lasciandosi di nuovo andare
seduto - Durante la cerimonia non ho sentito una sola parola. Se Blaise non mi
tirava un calcio non avrei neanche risposto alla domanda di quel poveraccio.
Stamattina quasi abbiamo perso le fedi, Tom ha fatto regredire me e lo Sfregiato
ai diciassette anni e quando sono tornato normale ho cominciato a sputare fuoco
e a momenti mi spuntava anche la coda! Non è così che mi voglio sposare, porca
miseria!-
- Anche a noi non è andata subito la prima volta, Draco.- gli disse
Elettra comprensiva.
- Si ma questa è persecuzione, Cristo Santo!-
- Sei
davanti a una chiesa, eretico. Quindi molli?- lo incalzò suo padre
sarcastico.
- Vedi il prete in giro?- soffiò lo sposo, depresso - Un beduino,
un babbuino o un rabbino? Ha ragione Hermione, a questo punto andrebbe anche un
babbano per la miseria, purché possa avere un minimo di pace ma a quanto pare
non c'è proprio verso. Questo è un segno.-
- Ma quale segno.- lo zittì Sirius
- E poi il sette è il numero perfetto.-
- L'avete detto anche alla terza
cerimonia.-
- Un babbano.-
Hermione si alzò all'improvviso, cercando con
gli occhi la chiesetta di padre Charles.
- Oddio.- e rise, col cuore e con
l'anima - Le licenze!- ordinò - Ragazzi, passatemi le licenze e le fedi!-
-
Ma perché?- allibì Ron - Che succede?-
- Datemele, forza!-
Una volta che
Lucilla gliele ebbe portate, Hermione lasciò Glory in braccio alla demone,
afferrò Draco per la mano e lo trascinò via, dicendo a tutti di aspettarli senza
andarsene.
Scendendo per il viottolo di pietra, Malfoy non ci capiva più
nulla.
- Insomma Hermione, mi dici dove diavolo andiamo?-
- A
sposarci.-
- Cosa?- gracchiò, fermandola con forza - Dove andiamo??-
-
Là!- la Grifoncina gl'indicò la chiesetta - Ho conosciuto il prete oggi. È un
babbano.-
Un babbano.
- Oh madre di Dio.- alitò lui, scuotendo la testa -
Sei sicura mezzosangue?-
- Che questa volta vada tutto bene?- gli chiese,
guardandolo piena d'amore - Ero sicura che sarebbe andata oggi, sai? E può
ancora andare. Perché voglio davvero sposarti adesso.-
Incredulo, guardò la
chiesetta in cui erano accese molte candele, poi riportò lo sguardo su di
lei.
Incredibile.
Solo ora riusciva a vederla vestita da
sposa.
Entrando in chiesa non si era neanche accorto di quanto fosse
bella.
Era sempre magnifica. Ma con l'abito bianco era una dea.
Serrando i
lineamenti in una smorfia dolorosa chinò la testa sulla sua spalla, facendosi
abbracciare.
- Volevo solo un po' di pace.- sussurrò, abbracciandola alla
vita.
- Lo so. Sei sempre il più bello vestito così, sai?-
Rise
finalmente, baciandola con dolcezza.
- Cos'è cambiato oggi?- le chiese,
fronte contro fronte.
- Il giuramento non mi urta più così tanto.-
-
No?-
E lei scosse il capo, sorridendo.
- Ti amo e voglio sposarti. E
pazienza se col tempo qualcosa cambierà.-
In fondo l'amore era solo amore.
Non era perfetto. Non era sempre uguale.
Solo il desiderio di amarlo non
sarebbe mai mutato.
Doveva solo accettarlo.
- Allora, Draco Malfoy,
principe di Serpeverde, dopo aver scommesso tanti anni fa, vuoi sposarmi oggi e
scommettere una cosa ancora più grande?-
- Che vuoi scommettere,
sentiamo.-
- Che desidero farti felice e provare ad amarti per
sempre.-
Quegli occhi dorati erano sventura, pensò. Erano rovina.
La sua
rovina.
Ma non c'era rovina più dolce. Vizio più tenero.
La baciò ancora e
quando sentì una goccia d'acqua scivolargli sulla guancia, le sorrise sulla
bocca.
Era come tornare indietro.
A quel primo bacio che aveva sancito
tutto.
Si staccarono e insieme sollevarono il viso su quella volta
brontolante e iridescente come la superficie di una perla.
Correndo per mano
sotto quella pioggia fresca che creava un suono su ogni superficie che toccava,
i due entrarono di volata nella chiesa di padre Charles che stava accedendo le
ultime candele, proprio all'altare.
E quando vide la strega sorrise, come
avesse sempre saputo.
"A te il mio cuore, a te il mio corpo, a te la mia magia e la mia anima.
Che possano proteggere te e il nostro amore finché io abbia fiato.
Che esso risplenda fulgido per sempre come in questo giorno e che io abbia la forza di amarti fino alla fine di questa vita, per poi venerarti nell'altra.
Dammi la forza e il coraggio di prenderti per mano nel buio, dammi la forza di crescere, dammi la forza di lottare ogni singolo istante.
Questo il mio giuramento.
Che l'eterno mi sia testimone, insieme alla mia magia.
A te il mio cuore, a te il mio corpo, a te la mia magia e la mia anima."
- Col potere che mi è stato concesso da
Dio, io vi dichiaro marito e moglie.
Ora puoi baciare la sposa...-
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