Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |       
Autore: DarkSide_of_Gemini    01/11/2012    9 recensioni
Siete felici del fatto che potrete rivedere Saint Seiya dalla prima all'ultima puntata grazie alla raccolta di dvd in edicola? Io sì. Tantissimo. Ma, ahimè, il mio lato cretino prevale anche quando vedo persone massacrarsi. Che ci volete fare, son fatta così. Guida alla comprensione di Saint Seiya ed i suoi misteri, come dice il titolo, sarà una ff non troppo seria (per non dire affatto) nella quale potrete ammirare le mie brillanti considerazioni sull'opera del Kuru.
Buona lettura.
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Guida alla Comprensione e Misteri di Saint Seiya'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Guida alla comprensione e misteri di Saint Seiya

La Guerra Galattica

ANTEFATTO:

Tutto ha inizio quando il vecchio nonché benestante Mitsumasa Kido ha la grandissima sfiga di incontrare un tizio in punto di morte che ha la brillante idea di affidargli una neonata.

E fin qui tutto normale.

Sarà stata l’ora, sarà stata l’età, tanto che il vecchio riccastro prende molto sul serio le farneticazioni del tizio morente sul fatto che quella bambina sia la Dea Athena e che va protetta, rispettata, amata e glorificata.

Così Mitsu-sama ha una bellissima idea: pensa di usare i suoi piccioli tintinnanti per fare il giro del mondo e conoscere nuova gente, in particolare nuove donne, alle quali affidava il compito di “tenere in vita i suoi geni”.

Ci siamo capiti.

Ma il piano di Mister Kido era in realtà più grandioso e pazzoide.

Avendo così tanti figli, lui avrebbe potuto godersi la pensione lasciando i poveri ragazzi a spaccarsi il culo per proteggere la mocciosa dai pon pon viola.

 

Mooooolto tempo dopo cosa succede?

La terra è in pericolo.

Dannazione, ma come mai?

Cos’abbiamo fatto noi poveri terrestri per meritarci tutte le incazzatorie Divine?

Bè, sì, fatto sta che Saori/Athena/Lady Isabel/Milady/Bratta-con-la-paletta-da-pizza ha un’idea a dir poco brillante: far ammazzare i figli di suo nonno in un arena.

Mi sfugge la logica di ciò: dunque, la terra sta per essere distrutta e tu, razza di cretina, invece di radunare più forze possibili, spendi fior di miliardi per costruire uno stadio e vedere i tuoi protettori ammazzarsi l’un l’altro?

Bè, comunque: c’è da dire che i bambini, in tenera età, invece di andare a scuola come tutti i bravi fanciulli furono spediti nei più remoti angoli del pianeta per imparare a combattere ed adempiere al loro dovere di farsi ammazzare per quell’inutil… he-hem, per Lady Saori, che è fin troppo buona, bella, educata e rifatta per spezzarsi un’unghia a costo di salvarsi la vita.

Tra i valorosi combattenti c’è lui, il protagonista, il giovane Seiya di Pegasus, che non è neanche entrato in scena e già ci sono orde di guerrieri pronti ad ammazzarlo.

 

La prima comparsa del baldo giovine lo vede intento a pestarsi con un energumeno alto quanto un Tirannosauro e sbavante come trenta Bulldog messi insieme: l’invincibile Cassios, il cugino non troppo alla lontana di Quasimodo, il Gobbo di Notre Dame.

Tutti, nell’Arena del Grande Tempio, tifano per Cassios: come può un marmocchietto mettere KO un mostro simile?

Eh, no: la cosa sta proprio qui.

Essendo il protagonista, Seiya sarà sempre accompagnato da sensazionali botte di culo, altro che protezione di Athena, che lo aiuteranno a guadagnarsi da subito l’antipatia dei suoi giovani telespettatori e telespettatrici di tutto il mondo.

Comunque, fatto sta che naturalmente Pegasus massacra Cassios e, come se non bastasse, gli stacca pure un orecchio per farselo al sugo.

Così facendo riesce a conquistare l’armatura di Pegasus, una magnifica combinazione di latta e metallo riciclato con un gonnellino così sexy, ma così sexy, che da questo momento in poi Pegasus mostrerà di più il sedere che la faccia; e da notare l’elmo, una raffinatissima opera di un qualche autore d’arte contemporanea, che rappresenta la testa mozzata di un cavallo assatanato dagli occhi di caramella gelee alla fragola, in caso di un calo di zuccheri durante uno scontro basterà leccare un occhio per sentirsi subito meglio.

E qui facciamo la conoscenza della prima persona che vuole tirare il collo del nostro eroe come si fa col tacchino del giorno del ringraziamento: Shaina, la maestra di Cassios, giustamente incazzata nera per aver fatto una gran figura di m***a davanti al Gran Sacerdote di Atene.

A lei poi si aggiungono dei tizi che rivogliono l’armatura di Pegasus, sostenendo che Seiya non ne è degno (poveretti, avevano pure la loro ragione) perché è uno straniero (banda di razzisti!).

Bè, Seiya essendo l’eroe strafigo naturalmente lo spiattella al suolo e si dirige verso Nuova Luxor (una delle tante residenze del Papa) per ritrovare sua sorella.

 

Piccolo problema: la sorella di Pegasus, Seika, è scomparsa come il quadretto di cioccolato nella pubblicità dei Choco Kraves.

A questo punto entra in scena Saori (ricordate?) che, pur essendo la reincarnazione della Dea Athena, si ostina ad indossare gli addobbi dell’albero di Natale come se fosse una cosa seria ed assolutamente normale.

Saori, che pare tanto innocente ma sa essere anche una gran bastarda, ricatta Pegasus dicendogli che farà di tutto per ritrovare sua sorella a patto che lui partecipi al torneo da lei voluto per ammazzarsi con i suoi fratelli come da suo nonno voluto.

Questioni di famiglia.

E lui, il cretino, che cosa fa?

Invece di prendere l’enorme quadro dell’ormai defunto Mitsumasa e spaccarlo in testa alla bomboniera vestita di pizzo, accetta l’offerta, ed eccolo sull’arena a spaccare braccia, fermare cuori e fare piroette da far invidia ad un acrobata del circo anche mentre è ad altissimo rischio di dissanguamento.

 

Adesso lasciamo un attimo da parte la testa bacata di Seiya per concentrarci su un altro personaggio.

Vedete quel puntino in mezzo alla neve?

Quel pazzo che se ne sta in canottiera nel bel mezzo di una landa ghiacciata e deserta?

Bene, è lui: osserviamolo più da vicino.

A parte i capelli biondi e gli occhi azzurri, gli aspetti positivi sembrano cessare.

Costui è Hyoga del Cigno, e non è qui per fare i polaretti o produrre gelato ma bensì per trovare la sua mamma, che si trova nelle profondità dell’oceano su una nave invasa dalle alghe e da colonie di pesci (probabilmente è una delle tante vittime del Titanic).

Il nostro Hyoga ha una storia un po’ triste: non solo l’unica povera persona rimasta su quella cazzo di nave era sua madre, ma la sua vita sarà un lutto di parenti, amici, conoscenti e varie persone più o meno vicine a lui.

Pare che il Cigno non possa fare a meno di uccidere le persone che conosce: e la madre, seppur involontariamente, e l’amichetto che finisce sotto la crosta del ghiaccio ed è ancora ricercato dalla guardia costiera, ed il maestro del suo maestro, nonché il suo maestro.

Più che in Siberia, Hyoga dovrebbe aprirsi un’agenzia di pompe funebri in Città.

Sì, insomma, dopo aver portato il fiorellino (di provenienza ignota) alla mamma ed averle assicurato di aver mangiato la frutta, la verdura, ed essersi lavato i denti, le annuncia che andrà a Nuova Luxor per partecipare al torneo indetto da quella sottospecie di persona meglio nota come Saori.

Allora si avvicina tranquillo ad una montagna di ghiaccio presente in quel paesaggio da secoli, e con molta tranquillità la spacca in mille pezzettini riuscendo ad ottenere l’armatura del Cigno, completa di un’adorabile gonnellino molto stile Guerriere Sailor ed un diadema con una papera che gli spunta dalla fronte, con la quale spaventare i nemici e fare il bagno dopo le guerre.

Anche Hyoga ottiene il suo trionfo: vince contro l’ultimo dei Moicani.

 

Ed ora torniamo a Seiya: è il turno di battersi con Shiryu del Dragone, il gemello di Sailor Mars in incognito.

Costui ha sì un fisico atletico, un fighissimo tatuaggio che se si sbiadisce può provocargli una leggera tachicardia, una chioma fluente trattata con l’Herbal Essence, ma ha anche un gran sfiga: il suo maestro, cugino di Yoda, sta morendo.

Oh, caspita.

Ma quello, in duecentoquarantarè anni che sta seduto su un pizzo sperduto di montagna, proprio adesso doveva morire?

Allora è necessario sbrigarsi: dopo che Shiryu spacca per bene la testa al Saint di Pegasus che succede?

Questo si rialza e, in meno di due secondi, individua il punto debole del Dragone, che neanche lui sapeva di avere fino a quando non ebbe terminato l’allenamento.

Ovviamente Seiya si rialza e colpisce il Dragone al cuore, e proprio mentre sta per andarsene in pace in barella la fidanzata di Shiryu arriva a rompergli le scatole dicendogli di colpirlo di nuovo, non per assicurarsi che fosse morto bene, ma perché se non lo fa Shiryu ci lascia la pelle.

Invece Seiya si rialza, scaraventa Dragone ed Andromeda contro il muro, e finalmente lo portano via.

 

Il giorno dopo Shun di Andromeda, il nostro quarto personaggio, deve combattere contro Unicorn, che già in precedenza ha avuto una brillante carriera come cavallino costretto da quella piccola tiranna di Saori Kido.

Andromeda, che oltre ad avere una mitica catena in grado di proteggerlo totalmente, ha avuto in dono l’omonima armatura con in omaggio un meraviglioso paio di tette da usare come scodelle per il ramen in mancanza di “doni naturali”.

Inoltre ha un magnifico casco da motociclista riutilizzato come casco, con impiantata l’antenna per ricevere Sky ed i canali del digitale terrestre.

Ha anche un vago aspetto da modella di Vogue, se non fosse per la voce da fumatore incallito si potrebbe persino scambiare per la fidanzata di Hyoga (chissà che non sia vero).

Comunque, il piccolo Shun ad un tratto smette di calcolare il suo avversario per narrare le sue memorie mentre la sua catena impazzisce indicando il premio del torneo: uno strabiliante set di protesi in oro firmate Morellato, con tanto di arco in omaggio.

Il vincitore avrà bisogno delle protesi, in previsione dei suoi scontri futuri, no? (e considerando la straordinaria capacità di Saori di mettersi nei guai, avrà bisogno di TANTE protesi!).

Comunque, tornando a noi: quando la catena di Andromeda indica qualcosa, vuol dire che c’è un pericolo.

Razza di porta sfiga!

E, con grande gioia di Shun, dal contenitore delle protesi esce niente di meno che il suo caro, adorato, amato, desiderato, fratello Ikki, il Cavaliere della Fenice (come ha fatto ad entrarci per me è e sempre sarà un mistero).

Che però ha piani ben diversi.

Per prima cosa Ikki pensa bene di fregarsi le protesi d’oro, da rivendere a qualche ricettatore, ed è accompagnato da ben quattro “loschi figuri” completamente neri (ma non sono neri… sono solo sporchi!) che fanno casino nello stadio per poi dileguarsi insieme al quinto protagonista.

_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Rieccomi!

Premetto che rivedere le prime puntate dei Cavalieri non mi ha fatto bene, ma vogliate perdonarmi!

Aspettatemi con la saga dei Cavalieri Neri ;)

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: DarkSide_of_Gemini