Capitolo
6.
Gazza
spalancò con nonchalance il portone mentre con interesse
scrutavo il corridoio
in cui tra pochi secondi sarebbero approdati una trentina di ragazzini
impauriti e con il mio sguardo li avrei fatti sentire ancora
più a disagio,
severa.
Non sono
cattiva nono non pensatelo! Sono strana,
orgogliosa di ogni mio alunno ed amo metterlo alla prova.
Mentre
sentivo riecheggiare gli applausi per la mia prima trasformazione in
gatta
soriana alla nuova classe il Professor Lumacorno tirò fuori
un foglietto rosa e
penna a correzione automatica ( sbuffai, molto buffa per un
professore).
Un passo
provenne dal portone e alzai lo sguardo per aspettarmi i neostudenti
tutti
intimoriti ma i passi degli latri di questi furono subito coperti da
delle voci
più alte di quanto avrei potuto sopportare .
Due ragazzi
affiancavano una ragazza dai capelli rosso fuoco e, incrociando i piedi
uno con
l’altro, intonavano il coro di Hogwarts, mi accigliai mentre
il professor
Filius si alzò in piedi.
Silente
raggiante incoraggiò gli studenti a cantare insieme a quei
tre e in poco tempo
anche gli altri nuovi, un po’ imbarazzati, cantarono.
L’atmosfera
si scaldò e i fuochi ai lati dei muri divennero un grande
camino accogliente
mentre Silente in preda ad una gioia differente faceva, incontrollato,
cambiare
colore ad essi.
Filius si
posizionò davanti al gufo che per magia spiegò le
ali e prendendo la bacchetta
iniziò a dirigere tutta la scuola che si era alzata in piedi
battendo le mani a
ritmo.
«Hogwarts
Hogwarts, Hoggy Warty Hogwarts,
per favore insegnaci qualcosa,
a noi anziani, calvi e tutti storti,
a noi, ragazzi dai calzoni corti,
le nostre teste devono riempirsi
di cose interessanti da non dirsi,
per ora sono vuote e piene d'aria,
di mosche morte e roba secondaria,
insegna a noi che cosa va imparato,
ripeti ciò che abbiam dimenticato,
Tutto si
poteva dire, tranne che ad Hogwarts ci fosse stato un ingresso del
genere che
emozionò tutti dal primo all’ultimo. Perfino i
Serpeverde che ogni volta
avevano un preteso per controbattere ora avevano un sorrisone sul volto
e io
agile danzavo con Hagrid accanto e Silente che mi ammiccava.
fa'
del tuo
meglio e noi faremo il resto,
finché il cervello non ci andrà in
dissesto»
L’ultima
strofa coronò quell’entrata spettacolare e
richiamai gli studenti sotto le
scale con il sorriso in volto, rivolto ai tre ragazzi in prima fila che
mai più
avrei scordato. Perché avrei dato qualsiasi cosa per averli
con me, in
Grifondoro.
Tirai fuori
la pergamena evanescente e posizionai il cappello parlante sullo
sgabello:
Una toppa si
aprì creando uno squarcio che con un po’ di
fantasia ( che di certo in questo
castello non mancava) poteva sembrare un bocca e il cappello
recitò:
Benvenuti cari
studenti
Spero che
sappiate che qui non sarete
mai dei perdenti
Ne se in
Tassorosso vi metteremo
La buona Tosca a
braccia aperte vi
accoglierà
Tante amicizie
farete che dureran per
l’eternità.
Ne se in
Corvonero vi smisteremo
Perché
Corinna la sapiente
Non pensate non
sia divertente!
Ne se in
Grifondoro vi assoceremo
Lì vi
accoglieranno tutti in coro
Tra gli
orgogliosi e i più coraggiosi
finirai tu stai pur sicuro
Benché
meno se in Serpeverde finirete
Tutti vi
porteran un gran rispetto
Ma occhio a
Lumacorno quello si che è
un gran furbetto!
Sul tavolo degli
insegnanti vidi il professore agitarsi sulla sedia e con grande onore
sussurrai
ai cappello “Grande”
Aprii con gesto
teatrale la pergamena “Black Sirius”. Un Black!
Dannazione un Black! Chissà chi
è che si unirà a quelli lì...
Il cuore mi
arrivò a mille quando vidi quel ragazzo che avevo tanto
lodato salire le scale
con più eleganza possibile.. Come avevo potuto non capirlo!
Quel suo portamento
i capelli neri e gli occhi color ghiaccio che tanto li
caratterizzavano.
Abbassai lo sguardo avvilita... Avevo perso uno dei tre sicuramente
sarà finito
in Serpverd-
“GRIFONDORO!”
esclamò il cappello.
“Si!”
mi
ritrovai ad imprecare, e alzai il cappello parlante in aria ruotando su
me
stessa.
Quando nella
Sala Grande piombò il silenzio lo riposi imbarazzata
“Grazie mille per l’entusiasmo
professoressa McGranitt...” balbettò Silente con
un sorrisetto sghembo e tutta
la Sala esplose in una risata cristallina mentre il primo Black si
faceva largo
tra il tavolo dei Grifi.
“Yaxeley
Armstrange” Una ragazza dai capelli lunghi neri
salutò il Purosangue senza
dubbio che cupo si avviava sulle scale. Il cappello gli
sfiorò la testa “SERPEVERDE”
“Lilian
Evans” eccola. La ragazza dai capelli rossi a testa alta si
sedette sullo
sgabello. La vidi sgranare gli occhi in un verde smeraldo e sentii per
un
secondo il cappello sussurrare “Forse Corvonero...”
ma subito dopo esplodere in
un grande “GRIFONDORO!” e il mio tavolo battere le
mani accogliendo la Nata
Babbana .
“Marilin
McDonald” una ragazza ricciolina e alta salì sul
gradino facendomi guadagnare
un’altra valorosa
Grifa.
“Eril
Jsckespurs”
Passarono pochi minuti quando finalmente il cappello la
smistò in Tassorosso. Nel
poco tempo che passò dei dodici ragazzi
che salirono sullo sgabello guadagnai una certa Alice Peverell, dai
capelli
rosso sangue, e Emmeline Vane dai capelli corvini e gli occhi marroni.
Sullo
sgabello sedette anche un certo Lucius Malfoy, con il fuoco e la
crudeltà negli
occhi che coronavano il viso con i suoi capelli platino. Un ragazzino
che dava
tanto l’aria di un topino venne smistato nella mia casa prima
che mi ritrovai a
recitare il nome di “Potter James”
E il terzo
ragazzo che avevo tanto ammirato in prima fila si fece avanti con il
sorriso più
bello mai visto e gli occhi nocciola. Mi trattenni
dall’istinto di saltare di
gioia, sarebbe stato per forza un Grifone, tutti i Potter lo erano. Per
nascondere l’imbarazzo mi sistemai una ciocca di capelli neri
che mi cadeva sul
viso. “GRIFONDORO” mi chinai sul cappello
“Se mai tu avessi avuto un pugno, te
lo avrei battuto!” la stoffa si piegò in un
sorriso sghembo che si allargò
quando un ragazzo inciampando si fece avanti e Frank Paciock venne
aggiunto
alla lista dei miei nuovi studenti.
“Piton
Severus” dissi con nonchalance mentre un bimbo mingherlino e
dagli occhi
scavati nelle orbite si dirigeva poi nel tavolo Serpeverde, non feci
caso alla
mano che si asciugava una lacrima che stava cadendo mentre il suo
sguardo
volava sul tavolo Grifondoro.
Ultimo ma
non ultimo il ragazzo che tutti i professori stavano aspettando. Il
primo lupo
mannaro ad Hogwarts.
“Lupin
John
Remus” un ragazzo dagli occhi colore dell’ambra si
sedette sullo sgabello e
strinse le mani sotto di esso per reggersi, riuscivo a sentire la sua
mentre
macchinare e sperai tanto che venisse smistato in Corvonero o in
Grifondoro.
Tosca “La buona”, come la chiamavano tutti, non lo
sarebbe stata con lui. Benché
meno Salazar !
“GRIFONDORO”
Mentre si
avviava verso il tavolo a cui era stato assegnato gli battei una mano
sulla
spalla con un sorriso che riservavo solo a pochi.
Guardai il
tavolo dei nuovi studenti orgogliosa. Perché io Minerva
McGranitt, non lo
sapevo, ma avevo unito i più grandi maghi di quella
generazione a cenare
insieme per sette lunghi anni.
-Levi
Lo so sono
in ritardissimo ma questo è molto più lungo degli
altri ! Vi piace? Beh ho
sempre pensato all’entrata della vecchia generazione come la più bella che
ci fosse mai stata ed.. ECCOLA
<3