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Autore: Invader_from_Hell    24/06/2004    3 recensioni
E In Silence prosegue. Siamo alla svolta. Il lavoro cambia adesso leggermente nella forma e prosegue nel suo viaggio notturno in una Firenze mai così aulica. Siccome è il mio primo lavoro lungo, tengo ai vostri commenti! * Capitolo XIV aggiunto!* Aggiornata dopo un bel po' ^^
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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44

 

La città di notte

Spinge la gente a ridere di un piccione bianco

Che vola al buio.

 

45

 

Ogni mente si fa come il piazzale.

E i pensieri sono rapidi e curiosi turisti giapponesi

Che si accalcano incuriositi alla ringhiera

Per vedere questo vulcano che sta per eruttare

Per vedere il magna accumularsi sotto forma di bellezze

Come cupole, cattedrali, basiliche, statue, parchi.

Si accalcano alla ringhiera senza spingere, questi pensieri

E osservano un vulcano che sta per eruttare

Un magna di verità ustionanti che stanno per colmare

Il vuoto desolante del piazzale

Illuminato adesso soltanto da luci sporadiche

Gialle come un ospedale nel dopoguerra

Intense come lucciole abnormi

Lucciole che non si vergognano di inghiottire le stelle.

Avanza il magma, e lo senti gonfiarsi

Lo senti sputare nella fresca brezza estiva

Mentre il take away messicano è ancora aperto

Mentre stanche coppie si avviano al locale

Vicino a quella croce…

Che dicono sia santa.

Si avviano le coppie, stanche, ma brillanti.

Si muovono tutti nel magma

E dall’alto del piazzale sembra una grande fuga

Di ridicole scintille

Che tentano di emergere

Che tentano si soffocare le altre

Per essere le prime in testa alla processione che erutta

E sale verso il lontano piazzale.

Non è la tempesta che fermerà il magma

Nel nero che copre il cielo come un telo

Volano anche i piccioni bianchi

E le panchine sporche del piazzale non saranno bagnate

Non pioverà

Il vento non tuonerà.

Solo, erutterà, erutterà, erutterà.

E le domande non si contengono più.

 

 

 

 

 

 

46

 

“ Ci siete stati al giardino delle rose?”

Chiede la ragazza castana.

“ Certo che ci sono stata! Una delle forche di maggio..”

risponde la ragazza bionda.

I tre sono adagiati sul vuoto del piazzale.

“ come al solito me lo sono perso…”

risponde lui.

C’è un giardino, proprio accanto al piazzale.

È pieno di rose, variopinte.

Non molti lo conoscono però, eppure la sua apertura è un evento.

È aperto solo per un mese all’anno.

Dicono che sia per preservare la bellezza delle rose

Dicono che sia perché quello è il periodo di fioritura delle rose.

“ Penso che sia perché non ce le meritiamo quelle rose”

dice Lui.

“ Noi però le abbiamo viste…”

rispondono le due ragazze sorridendo.

Molte rose.

E secondo alcuni c’è anche un dispero ombroso.

E sotto al dispero c’è una panchina.

E sotto al panchina c’è erba verde.

E sotto l’erba verde c’è terra cittadina pulita

Coltivata dall’antichità.

E sotto la terra c’è la terra.

E sotto la terra c’è terra

E sotto al terra ci sono scheletri e ruderi

E sotto il piazzale ci sono scheletri e ruderi.

Scheletri e ruderi.

Scheletri e ruderi.

Scheletri e ruderi.

Petali e madri.

Rumori morti.

E poi l’acqua.

E sotto l’acqua, schiacciato dalla pressione.

Un amore che muore sotto un petalo.

Per troppa dedizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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