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Viaggio al termine della notte
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[Trincerati nei nostri inferni privati,
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ci nascondiamo dietro muri costruiti con le frustrazioni di ogni giorno,
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finché qualcuno non riesce a penetrare nelle fortezze
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che abbiamo eretto con tanta cura.]
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Hinata è entrata nel mio letto e nella mia esistenza in punta di piedi, simile a una falena notturna attirata dalla poca luce che filtra attraverso una tenda.
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Notte dopo notte, ho visto le mie difese sfaldarsi, indebolite dal commovente smarrimento che trapela da ogni suo gesto, da ogni suo sguardo.
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La mia rabbiosa ostilità è crollata, di fronte a quel suo disperato bisogno di sentirsi reale.
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[Non: protetta,
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non: amata.
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Reale.]
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Così, ogni volta che scivola accanto a me, la stringo forte tra le braccia, perché capisca che non la lascerò scomparire, che le impedirò di dissolversi nel modo in cui un sogno svanisce al risveglio.
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Ho gettato la mia vita in pasto a un odio così vano!
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Ogni giorno che ho vissuto ho gridato prepotentemente il mio diritto ad esistere, tanto da oscurare il lieve mormorio che emanava dal suo essere.
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Non posso permettere che la sua brezza leggera mi abbandoni, non posso più tornare il Neji che sono stato.
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["Neji, vorrei condividere i miei piccoli tesori con te."
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"Di quali tesori parli, Hinata?"
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"Alzati, Neji. E seguimi."]
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A volte, tenendomi per mano, mi conduce attraverso i corridoi di questa villa immensa, invitandomi ad entrare in stanze impolverate e caotiche.
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In alcune, si limita a porgermi degli oggetti dalla forma curiosa, raccontandomi buffe storie inventate da lei sui loro improbabili proprietari; oppure mi suggerisce di cogliere un profumo particolarmente evocativo, di isolarlo e distinguerlo dall'odore di vecchio e di chiuso che trasuda dai mobili e dalle pareti stesse.
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In altre, apre le ante di pesanti armadi in legno e indossa gli abiti che vi sono riposti dentro, per strapparmi un sorriso, o uno sguardo sorpreso.
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In quelle stanze dimenticate, Hinata si veste di tutta la sua femminilità, solo per me.
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E' una femminilità appena sussurrata, disarmante, che toglie il fiato.
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["Chiudi gli occhi, Neji."
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"Che intenzioni hai, Hinata?"
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"Chiudili, per favore"
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Fruscio di stoffe.
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"Ora puoi aprirli."
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Un vestito di broccato, di un tenue color panna.
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"...Neji?"]
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All'alba, siamo costretti a separarci e a tornare ognuno nella propria camera.
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E casa Hyuuga, smette di essere il paradiso onirico della nostra notte, per ricominciare ad essere la fredda prigione che ci opprime di giorno.
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Così mi ritrovo solo, nel mio letto, con una struggente nostalgia per quelle ore rubate, sperando che la nuova giornata trascorra velocemente.
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["Neji, che cosa siamo, noi?"
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"Siamo entrambi discendenti del clan più nobile, prestigioso e crudele di Konoha.
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Siamo Neji e Hinata Hyuuga."
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"Questo può essere vero durante il giorno, Neji.
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Ma di notte?"]
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Hinata è un viaggio, un viaggio attraverso i labirinti ingarbugliati dei nostri pensieri, un viaggio fino al termine della notte, un viaggio in un tempo che è solo nostro, e di nessun altro.
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Fine.
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Viaggio al termine della notte è un libro di Céline, tragicamente noioso, ma che cela delle perle indimenticabili.
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A parte questo, ringrazio elaisa, solarial, suzako, RuKiA e MartyTorsy per le recensioni.
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Un grazie particolare alla mia little, che legge o leggerà le mie storie nonostante non segua Naruto e abbia una marea di esami a breve.
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