Magiche
sensazioni.
Esistono giorni
in cui pensi di avere raggiunto il limite.
Un limite che hai prestabilito in qualche modo tu. Un limite che non ti
permette di spendere le ultime energie correttamente , non ti permette
di
urlare l'ultima emissione di fiato e, non ti permette di far della tua
amarezza
una forza. Quando raggiungi il limite niente e nessuno ti aiuta a
scollarti di
dosso le macerie provocatesi con il bombardamento del tuo cuore , e con
la
morte della tua speranza. Ma, non appena i tuoi piedi tastano il
terreno vasto
e profondo del così detto "limite " un raggio di sole riesce
a
penetrare ogni tipo di armatura avvolgendo il tuo corpo stanco nei suoi
raggi.
Erano giorni,
ormai, che Harry rifletteva sul da farsi. Erano
giorni che lui e Gwen non si vedevano. Erano giorni che, ormai, sentiva
il
vuoto colmarlo. Aveva bisogno di lei, ormai, ogni singola fibra del suo
corpo
era stata sconvolta dal passaggio della sua
Gwen. Si sentiva strano, lacerato, come se fosse stato appena
squartato da
un assassino senza pietà. Forse a mancargli era la sua voce.
Forse era il suo
modo di parlare, il suo modo di chiamarlo. O forse era semplicemente
lei. E che
quando si trattava di lei, lui non sapeva esattamente cosa gli
succedesse. Per
quanto cercasse di trattenersi, se si fosse trattato di lei, lui sarebbe stato
felice.
-Preparati, tra
mezz’ora passo a prenderti. xx Harry.-
Avrebbe fatto lui l’ennesimo passo per dimostrarle quanto
tenesse a lei. E lei
non si sarebbe pentita questa volta, perché lui la
desiderava con tutto se
stesso ed avrebbe fatto qualunque cosa pur di averla.
Gwen
era brava a tenere le cose per sé. Era brava a nascondersi.
Brava ad evitare le
persone, e nonostante ciò, aveva così tanto amore
nel suo cuore, che il sol
pensiero di lasciarlo uscire, la spaventava a morte.
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.
E difatti lei non l’amava. Ma la paura di lasciarsi
andare premeva irreprensibilmente sul suo stomaco.
-E
dove dovremmo andare?
xx Gwen- Inviò ad Harry mentre scendeva lentamente le scale.
-E’
una sorpresa. Non
vorrai mica rifiutare questa avvenente proposta? Sappi che non accetto
rifiuti.
xx Harry-
Gwen
si ritrovò a
sorridere nel momento in cui lesse il messaggio. Forse un briciolo di
speranza
per lei, per loro ci sarebbe stato.
-E
sorpresa sia. xx
Gwen- Tolto il dente, tolto il dolore.
Sentì
il telefono vibrare.
-Sono
fuori. Esci? xx Harry- Prese un bigliettino, in
cui avvisò i suoi genitori della sua improvvisa uscita, e lo
appoggiò sul
tavolo della cucina.
Sentì
il telefono vibrare. Di nuovo.
-Voi
ragazze lo avete proprio
nel DNA xx Harry- Prese il telefono e uscì frettolosamente
da casa sua.
<<
Finalmente.
>> Borbottò Harry sorridendo. <<
Buon giorno. >> Disse infine
ingranando la marcia della sua auto.
<<
Cosa abbiamo
noi ragazze nel DNA? >> Chiese Gwen crucciando la fronte.
<<
Siete
perennemente in ritardo. >> Poi si avvicinò.
<< E amate metterci in
difficoltà con la vostra stupefacente bellezza.
>> Le sussurrò all’orecchio.
Gwen
sgranò gl’occhi e
lo guardò perplessa. << Certo che, sentirsi
dire da Harry Styles una cosa
del genere, non è proprio da tutti giorni. >>
Notò poi spuntare un ghigno
sul viso di lui. << Ora puoi gentilmente dirmi dove mi
stai portando?
>>
<<
Ti ho già detto
che è una sorpresa. >>
<<
Vuoi forse
rapire una docile donzella? >>
Harry
rise. << Credo
che rapire non sia il termine più adatto per questo
contesto, visto che la
donzella in questione mi è parsa assai consenziente a farsi
guidare in questo
viaggio ormai intrapreso. >>
Gwen
scosse la testa
rassegnata, illuminando il suo viso con un sorriso.
I
minuti si susseguirono
silenziosi ed imbarazzati, fino a quando non arrivarono alla meta
prestabilita
da Harry.
<<
Siamo arrivati.
>> Il riccio aprì lo sportello della macchina
e scese. Subito dopo che
anche la ragazza fu con i piedi per terra le porse la mano.
<< Seguimi.
>>
E
fu così che si lasciò
trasportare dal ragazzo misterioso.
Gwen
constatò con
meraviglia il paesaggio idilliaco che s’innalzava di fonte ai
suoi occhi
increduli. I rigogliosi alberi circondavano leggiadramente il lago
dalle acque
cristalline. Agl’argini di esso vi erano delle piccole rocce
ricoperte quasi
interamente da muschio verde. Un po’ più in la,
alla sua sinistra, vi era un
piccolo cottage contornato da arbusti e foglie dai mille colori.
Inspirò. L’aria
candita che riempiva quel posto era quasi disarmante.
<<
Vuoi rimanere
li per sempre? >> Domandò divertito Harry.
Gwen
boccheggiò per un
istante. Poi scosse la testa e avanzò pian piano.
<<
Non ti piace
vero? >> La
guardò trattenendo
malamente una risata.
<<
Mi stai
prendendo in giro? E la cosa più bella che io abbia mai
visto. >>
<<
A parte me.
>> Affermò Harry avvicinandosi al lago.
<<
Cosa ti fa
credere che tutti pensino che tu sia bello? >> Lo
sfidò lanciandogli uno
sguardo.
<<
Non tutti.
>> Proseguì il riccio annullando lentamente la
distanza tra i loro corpi.
<< Tu. Tu lo pensi. >> Respirò
profondamente il dolce profumo della
sua ragazza. << Se
no, non mi lasceresti
fare questo. >> E la baciò. Lentamente ed
intensamente, come per godersi
appieno quell’esasperante momento.
Stavano
vivendo uno di quei momenti in cui il cuore spera che il tempo si fermi
e
invoca che ciò che accade sia per sempre.
D’un
tratto, però, il cielo si oscurò e la pioggia si
scagliò furiosamente contro di loro.
<<
Vieni. Corri! >> Harry la prese per mano ed
insieme si precipitarono al cottage da loro poco distante.
<<
Quindi è tuo. >> Appurò Gwen
entrando nella
baita. << Avrei dovuto immaginarlo. >>
<<
Sembri quasi dispiaciuta. >> Ribatté Harry
intento ad accendere il fuoco.
<<
No, è solo che.. >> Si guardò
intorno e
sospirò. << Non mi sono mai potuta permettere
una casa del genere. O almeno
fino a quando mio padre ha cominciato a lavorare col tuo.
>>
<<
Non è tutto oro quel che luccica. >> Harry si
sedette di fronte al camino in cerca di calore. << Ho
sempre avuto tutto
dalla vita, o perlomeno, quasi tutto. Case, macchine, feste, gingilli,
ma l’unica
cosa che desideravo realmente era l’affetto dei miei
genitori. Erano sempre
troppo occupati, pieni di lavoro o di nuovi impegni per prendersi cura
di loro
figlio. Così, col passare del tempo, mi sono auto convinto
che questa fosse la
cosa migliore. Cominciai ad uscire sempre più
frequentemente, ignorandoli
completamente. E poi, fortunatamente, ho conosciuto gl’altri.
>> Un
sorriso si dipinse sul suo volto. << Loro mi hanno
aiutato molto. Gli
devo molte cose. >>
Gwen
ancora allibita da quelle rivelazioni si adagiò al suo
fianco e gli strinse con
forza una mano. Poi lo guardò. Aveva negli occhi la forza
del suo cuore. Si
avvicinò e posò un lieve bacio su quelle labbra
che desiderava ardentemente. Sentì
la lingua di lui saettare tra le sue labbra e
chiuse gli occhi abbandonandosi a quel sapore strano ma inebriante che
la stava
avvolgendo completamente.
Harry
le toccò
lievemente il dorso di una mano, quasi temesse di scottarsi.
<<
Voglio..
>> Deglutì. << Voglio fare
l’amore con te, Harry. >> Affermò
arrossendo.
<<
Ne sei sicura?
>> Harry le rivolse uno sguardo scrutatore, come se
volesse leggerle l’anima.
Al suo cenno
affermativo le dita del ragazzo le sfiorarono
un fianco provocandole un brivido. Poi chinò il capo verso
il collo della
ragazza ed inspirò. << Amo il tuo profumo.
>>
Il soffio delle
parole del ragazzo, così vicino ai punti più
sensibili della sua pelle, le strappò un lieve ansito. Un
calore strano cominciò ad avvolgere il corpo di
Gwen, insieme a brividi intensi. Trattenne il
respiro quando le
mani insicure ma salde del ragazzo fecero scorrere verso
l’alto la sottile
stoffa del suo maglioncino. Con una calma esasperante
afferrò i lembi della
maglietta di lui e con un gesto impacciato gliela tolse. Le mani delicate
e lievemente fredde della
ragazza esplorarono centimetro dopo centimetro il torace glabro del
riccio, scendendo
verso il basso e strappandogli qualche
gemito. Il corpo di Harry scivolò verso il suo e
portò una delicata mano di lei
sulla sua schiena nuda, in un muto invito a continuare ad accarezzarlo.
Quando
le sfiorò appena un seno, Gwen sussultò, mentre
la pelle d’oca ricopriva la sua
pelle vellutata.
<<
Rilassati. >> Sussurrò Harry, portando
entrambe le mani a cingerle i fianchi nudi e abbassandosi con il viso
sul suo
collo, fino a posarvi le labbra calde. << Sei bellissima.
>>
Gwen sorrise
contro la sua spalla nuda, sulla quale si
ritrovò a posare le labbra, senza pensarci.
Era così bello sentire sulla bocca la pelle calda e forte di
Harry, così bello
che continuò imperterrita a lasciargli piccoli baci sulla
spalla, risalendo
fino al collo.
Harry si lasciò sfuggire un sospiro di soddisfazione e
inclinò la testa per
lasciarla fare.
Era arrivata a mordicchiargli la mascella, quando si rese conto di una
sensazione nuova e calda contro il suo petto. Harry aveva armeggiato
senza
sosta intorno al suo reggiseno, massaggiando, toccando, accarezzando e,
senza
che lei se ne accorgesse, aveva definitivamente tolto anche quella
barriera. Ora
sentiva, direttamente contro i suoi capezzoli, il torace caldo di Harry.
Si fermò, deglutendo e cercando di scacciare un
po’ di quella nebbia rossa che
le offuscava i sensi.
Il
ragazzo
riprese ad accarezzarle il corpo, cominciando stavolta dalle sue
caviglie. Le sue
mani risalirono leggere, percorrendo le sue gambe fino in vita, dove
agganciarono il bordo superiore dei jeans e iniziarono a farli
scendere,
approfittandone per toccarle la carne calda delle cosce e lasciarla
senza
fiato.
Si appoggiò di nuovo a lui mentre i jeans sparivano oltre le
sue caviglie,
lasciandola a gambe nude. Incominciò a lasciarle baci
sull’interno coscia, sull’inguine,
sul ventre fino a quando risalì al seno. Vedere
un uomo chino tra i suoi seni, sentire la sua lingua che la saggiava le
fece
dimenticare per un attimo la paura, portandola ad abbandonarsi
completamente con
un gemito. Il riccio allungò
le mani ad afferrare l’elastico delle
mutandine per farlo scendere, ma Gwen posò una mano su
quella di Harry per
fermarlo quando ormai quest’ultime stavano scoprendo il basso
ventre.
Il ragazzo la
trafisse col suo sguardo pieno di dolcezza e
desiderio. << Se tu non vuoi, io mi fermo.
>> Farfugliò con voce
roca e vacillante.
La ragazza
scosse la testa e si aggrappò alle sue spalle
forti, facendo scivolare le dita su quella pelle così calda.
Il corpo di Harry incendiava ogni centimetro del suo e Gwen
arrivò persino a
desiderare che si fosse liberato anche lui delle mutande, per poterlo
sentire
completamente nudo su di sé.
Girò il capo da un lato e quasi si morse la lingua, quando
lui fece scivolare
una mano in mezzo a loro, tra le sue gambe.
Trattenne un gemito fin troppo forte quando lui ricominciò a
scendere e a
baciarla in una scia ininterrotta, lenta ma costante.
Si accorse di aver trattenuto il fiato solo quando gemette e
boccheggiò in
cerca d’aria, ma il respiro le mancò di nuovo
perché aprì gli occhi, che
nemmeno si era accorta di aver chiuso, e guardò verso il
basso, verso Harry tra
le sue gambe.
Forse si sentì osservato o forse fu il gemito acuto che le
sfuggì a spingerlo
ad alzare gli occhi verso di lei, mentre si dedicava a baciarla
così
profondamente e intimamente.
Si
staccò per un istante e la guardò in viso. << Tutto bene?
>>
Proprio mentre
Gwen si umettava le labbra e deglutiva per
cercare di rispondere, lui l’accarezzò con due
dita, facendole sfuggire un
altro gemito prolungato.
Lo vide sorridere soddisfatto, per poi riabbassare il viso e dedicarsi
totalmente
a lei. Improvvisamente si fermò, lei seguì i suoi
movimenti con attenzione e
curiosità, trattenendo il respiro mentre lui srotolava il
lattice sempre più
giù su quella lunghezza che un po’ la spaventava.
Ritornò a stendersi su di lei, con un sorriso appena
accennato e forse persino
un po’ emozionato.
Si tenne sui gomiti e le scostò una ciocca di capelli dal
viso, guardandola
negli occhi rimasti ormai sbarrati.
<<
Stai tranquilla. Rilassati. Chiudi gli occhi.
>>
Gwen li chiuse,
ma il suo corpo non rispondeva alla sua
volontà, si stava irrigidendo senza che lei riuscisse a
controllarlo.
Harry si
sistemò meglio, aprendole le gambe con delicatezza
e accorgendosi subito dei suoi muscoli tesi. <<
Rilassati. Andremo con
calma. >>
Gwen
riaprì gli occhi e annuì, cercando di sorridergli.
Harry si
sostenne su un braccio e infilò la mano tra di loro
per tornare a massaggiarle il basso ventre.
La ragazza
chiuse gli occhi e chiuse fuori tutti i pensieri,
si lasciò andare di nuovo a quelle carezze poi prese un
respiro lento e
lunghissimo quando Harry tornò a sdraiarsi su di lei.
<<
Basta che me lo dici ed io mi fermo. Hai tu il
comando, ok? >>
<<
Ok. >>Sospirò.
Poi lo
sentì e trattenne il
fiato involontariamente, mentre un intenso bruciore la stravolgeva.
Harry
si fermò, prendendo fiato, pervaso da un desiderio bruciante.
Era
un’intrusione, lo sentiva e
lo temeva ma non ce n’era ragione. Harry era pazzo di lei,
era innamorato di lei, lo
avvertiva in ogni
sospiro spezzato, in ogni lieve movimento.
Era un’agonia così, per tutti e due.
<<
Harry.. entra. Ora.
>> Lo pregò.
Non rispose,
semplicemente si
mosse. Fino in fondo.
Gwen si
aggrappò alle sue
spalle, il viso contro la sua pelle calda a soffocarvi un gemito.
Lo sentì tremare per quanto si stava trattenendo e
allentò la presa sulla sua
spalla.
<<
Come va? Male?
>>
<<
Vai avanti, non
fermarti. >> Lo diceva per lui, perché sentiva
i muscoli delle sue
braccia tremare per lo sforzo di rimanere fermi e lo diceva per se
stessa,
perché voleva vivere ogni istante di quel momento.
Harry si mosse,
lentamente,
uscendo e rientrando. Intrecciò le sue dita a quelle della sua ragazza. La sua mano era in quella
di Gwen, stretta come se
fosse l’unico posto alla quale apparteneva.
Gwen
deglutì, chiuse gli occhi
e si concentrò sui sospiri di lui, sui suoi movimenti e non
su quel fastidio
che sentiva ancora.
<<
Va tutto… bene?
>> Harry faceva fatica a parlare però,
continuava imperterrito a chiederle
delle sue condizioni.
<<
Brucia un po’ ma…
>>
<<
Vuoi che mi fermi?
>> Si allarmò e la guardò,
preoccupato.
La ragazza
scosse la testa ma
lui non si era più mosso, così decise di
smetterla di essere passiva e gli allacciò
le gambe intorno ai fianchi.
Era un gesto
estremamente
avventato e difatti lui fu colto alla sprovvista. Quel movimento li
portò
ancora più vicini, bacino contro bacino.
<<
Oh cazzo. >> E
poi niente lo fermò più.
Si
aggrappò a lui, il sudore
che gli scendeva nella schiena e il sapore salato della pelle della sua
spalla
che sentiva contro la sua bocca.
<<
Gwen.. Come.. va?
Riesci a..? >> Le chiese, ansimando.
<<
Tranquillo, va bene
così. Vai avanti. >> Aveva il respiro spezzato
anche lei, dall’emozione.
Voleva sentirlo venire, voleva tenerlo stretto a sé, sudato
e ansimante mentre
raggiungeva il piacere dentro di lei. Il suo
ragazzo, il suo amore.
<<
Gwen.. Dio..
>> Aumentò il ritmo delle spinte, senza mai
essere troppo eccessivo e
invasivo.
Gwen
lasciò scivolare le mani
dalle spalle ai capelli, stringendolo a
sé. << Vieni. >> Gli
sussurrò, dolcemente.
E lui
l’assecondò, non
trattenendosi più.
La ragazza lo
strinse forte a
sé, il peso del suo corpo caldo e sudato completamente sul
suo.
Dove doveva essere, dove lei voleva sentirlo. Appagato e rilassato,
ancora
dentro di lei.
Chiuse gli occhi, sopraffatta dall’emozione, mentre gli
baciava una guancia e
sentiva il suo cuore battere velocemente sul suo seno.
Harry
abbandonò il viso sul seno di Gwen, appagato e
spossato e sentì la timida e leggera mano di lei
accarezzargli i ricci capelli.
Chiuse gli occhi a quel tocco che avrebbe voluto sentire sul suo corpo
per
sempre. Sentiva
il cuore della ragazza battere velocissimo e si chiese per un istante
se non
fosse per la paura o per il dolore che le aveva causato;
uscì piano dal corpo
di lei facendole scappare un gemito e si distese al suo fianco. Poi,
lentamente aprì le palpebre e
la
guardò, la contemplò, e seppe con chiarezza, come
si sa di dover morire, che
l’amava più di qualunque cosa avesse mai visto o
immaginato sulla terra, più di
qualunque cosa avesse mai sperato in un’altra vita.
A
volte poche,
smaglianti ore di felicità bastano a far sopportare le
disillusioni e le
tristezze che la vita non manca mai di procurare.
Hi everyone J
Sono in tremendo ritardo, lo so.
Non faccio altro che scusarmi, so
anche questo.
E sono davvero dispiaciuta.
Anyway, passo subito al dunque visto
il tardo orario.
Il capitolo è molto lungo questa
volta, ed è anche
Un modo per ringraziarvi.
Finalmente hanno fatto l’amore!
Come vi avevo già anticipato, per i
capitoli rossi farò delle
OS, ma per questa volta ho fatto
un’eccezione
Perché volevo che la prima volta di
Gwen
potesse essere
Letta da tutti.
Grazie di cuore a tutti
I Love you!
-With love deb