Rieccomi tornata subito con una nuova fan fiction! Mi è
venuta in mente così e siccome oggi sono entrata ufficialmente in vacanza, posso
dedicarmi ai miei divertimenti e hobby!(fino a ke nn incomincio a lavorare!)spero
ke vi piaccia e che la commentiate in tanti!
Buona
estate a tutti!!!
L’uomo
si stava innervosendo, la persona con cui avrebbe dovuto incontrarsi gli aveva
dato appuntamento in un posto che a lui non piaceva per niente, cos’era? Un
locale dove gli uomini andavano per bere qualcosa…non per discutere d’affari! O
meglio, a lui non piaceva discutere d’affari in altro luogo che fosse il suo ufficio.
Seduto
ad un tavolino del locale, Vegeta guardava il suo orologio da taschino –Se non
arriva entro 5 minuti giuro che me ne vado!- E l’avrebbe sicuramente fatto, lui
era nato così. Sprezzante, altezzoso, ma aveva un fiuto per gli
affari straordinario. Nel giro di pochi anni era diventato ricco,
ricchissimo, commerciando orologi.
-Cavolo!-
Vegeta stava per alzarsi ed andarsene quando un viso conosciuto lo bloccò
–Salve Vegeta, quanta fretta!- l’uomo che aveva parlato, se così si poteva
definire tale, aveva un’espressione soddisfatta in viso –Salve Freezer! Alla buon ora!- -Oh, mi dispiace averti fatto aspettare,
caro Vegeta- “Caro un corno! Sai benissimo che non ti sopporto!” pensò questo.
Si
sedettero e ordinarono da bere –Allora, si può sapere che affare avresti da
propormi? Sappi che non ho voglia di perdere tempo- -Sei
sempre il solito irascibile frettoloso…- rispose Freezer.
Vegeta
lo odiava, era un essere viscido e arrogante colui che gli stava di fronte.
Eppure era più ricco di lui e aveva un affare da proporgli.
Ma
Vegeta non era uomo da perdersi in convenevoli, era facilmente irritabile,
aveva un pessimo carattere, insomma. Ma Freezer non era da meno.
-Allora,
mio caro, sono interessato ad acquistare la tua industria, o meglio, parte di essa. Voglio entrare in società con te- Vegeta lo guardò allibito – Ma tu sei pazzo! Io non ho affatto bisogno di un
socio!!!- sbraitò – Su, su, non ti scaldare…più la tua
impresa si ingrandisce, più hai bisognosi qualcuno che la controlli con te- -E
cosa ti fa pensare che il mio socio potresti essere TU!?-
Freezer
lo osservò, un sorriso sarcastico sulle labbra –Perché io e te insieme potremmo costituire un impero!- Vegeta stava per
rispondergli a tono, quando l’altro lo zittì –Oh guarda! Quella cantante ha
incominciato a cantare una canzone dolcissima…non ti pare anche a te?-
Vegeta
stava perdendo la pazienza –Non me ne importa un fico secco di quella canzone!
E neanche della tua proposta! Io non ho nessuna intenzione di entrare in
società con te!-
Scolò
tutto il suo liquore di un fiato e gettò uno sguardo distratto alla cantante.
La canzone non gli interessava proprio…però la ragazza
non scherzava in quanto a gambe…
-
Carina eh? E? una cantante alle prime armi…però io la
trovo strepitosa…oltre alla voce è ben dotata!- Vegeta guardò torvo il
“collega” –Cosa ti fa pensare che mi interessi qualcosa? Non ho nessuna voglia
di fare una qualsiasi conversazione amichevole con te- -Dai
Vegeta…cerca di rilassarti…- Oh, quanto non lo sopportava quel Freezer!
Tornò
distrattamente con lo sguardo alla donna, non avrebbe mai saputo comprendere le
sue doti canore, era adirato, lei era solo uno sfondo per il locale.
-Si
chiama Bulma- -Che hai detto?- -Bulma, la ragazza si chiama così- - Umf…ho detto che non mi interessa…e in quanto al nostro
affare, puoi scordartelo!- -Vegeta, mio caro…te lo
proposto con le buone…potrei anche usare altri mezzi…- -Ti insulterei
volentieri e poi ti picchierei, ma non ho voglia di sporcarmi le mani con te!
Me ne vado!- detto questo Vegeta uscì dal locale.
La
ragazza aveva smesso di cantare.
-Arrogante,
presuntuoso e viscido! Cosa ti fa pensare che io voglia avere a che fare con
te?-
Vegeta
ragionava ad alta voce, mentre fuori dal locale aspettava
la sua carrozza –Ma che fine ha fatto il cocchiere!- La temperatura di sera era
ancora bassa, nonostante ci si stesse avvicinando all’estate, Vegeta aveva un
po’ freddo.
La
sua attenzione fu attratta da un rumore alle sue spalle, una ragazza stava uscendo
da una porta di servizio del locale, la riconobbe, era la cantante. Lo guardò,
quasi spaurita, poi si strinse nel suo vestito “Troppo leggero” pensò lui.
Silenzio…tutti
e due aspettavano qualcuno o qualcosa, ma nessuno parlava. La ragazza si guardava
intorno. Vegeta la osservava di nascosto. Non era mai stato bravo con le donne, ma loro gli cadevano comunque ai piedi, senza che lui
facesse niente di particolare. Ancora doveva capire dove stava il suo fascino.
Si schiarì la voce –Buonasera signorina- Lei lo guardò sorpresa –Buonasera-
Silenzio…
-Scusatemi se sono indiscreto, voi siete la cantante di questo locale, giusto?-
La ragazza con i capelli azzurri lo guardò ,
assonnata. Soffocò uno sbadiglio – Si perché?- -
Nulla…il mio em…compagno d’affari sembrava
riconoscervi- -Si, ho visto con chi
eravate seduto al tavolo, signore- rispose lei, sprezzante – Vi sta antipatico?
Bè, neppure io lo sopporto se è per questo.
“Ma
perché sto parlando con questa donna?” –Non esprimo giudizi, signore-
Lei
continuava a guardarsi intorno – Aspettate qualcuno?- riprese Vegeta,
accendendosi un sigaro –Si- fece lei, voltandosi –Anche io! Chissà dove sarà andato a cacciarsi quell’ubriacone del mio cocchiere!-
Bulma lo guardò male “Ma chi cavolo è questo?” pensò fra sé e sé.
Finalmente
la carrozza di Vegeta arrivò, lui stava per salire, poi si ricordò della
ragazza –Avete bisogno di un passaggio, signorina Bulma?- -Eh? Come sapete il
mio nome?- -Eh stato il mio compagno di prima a dirmelo, allora?- Si, quella
sera era decisamente troppo gentile. Lei si strinse nelle spalle –Cosa mi dovrebbe far credere che voi non siate un pazzo pronto a
violentarmi?- Lui la guardò stupito –Fato come meglio credete, ma ormai è tardi
e in giro c’è gente più pazza di me-
Bulma
ne fu quasi divertita –Va bene…il mio fidanzato sarà stato trattenuto da
qualche impegno-
Vegeta
annuì, mentre l’aiutava a salire in carrozza.
-Io
abito nel quartiere ovest della città, quello vicino alla cattedrale- Vegeta
annuì –E voi dove abitate?- -Nuovo quartiere residenziale. Est della città-
Lei
lo fissò sbalordita –Dunque siete…- -Si, Sono ricco, molto, troppo. E non mi
basta mai-
Dopo
averla lasciata a bocca aperta, si limitò ad osservare il mondo fuori dal finestrino, poi aggiunse –Anzi, la ricchezza
potrei anche farmela bastare, ma c’è una cosa che mi manca-
Bulma
ne aveva già sentite troppe per quella sera – Mi manca un titolo nobiliare.
Appena sarò riuscito ad avere anche quello, potrei
considerarmi raggiunto- -Scusate la mia impertinenza, ma non credete di essere
un po’ troppo avaro?- Lui si voltò verso di lei e la incenerì con il suo
sguardo nero –Affatto-
Bulma
si sentiva a disagio, era in carrozza con uno degli uomini più ricchi della
città, che le stava raccontando dei suoi desideri avari e con freddezza assoluta.
Lei era soltanto una cantante povera e priva di successo. Ma lui, che
arroganza!
-Comunque
a quello non manca molto, presto mi sposerò con una nobildonna e allora…- -Ma
quanto siete cinico!- le era scappato detto così,
gettò. Lui scoppiò in una sonora risata – Lo so! E’ un mio grande difetto! Che
ci volete fare?- -Non pensate che possa esistere dell’altro oltre al denaro?-
-Cosa? L’amore forse? No, credo che l’amore sia solo
una parola più dolce per indicare il sesso- Bulma ne rimase sbalordita –Ma che
uomo siete voi signor…- -Vegeta, prego- -Non ditemi che voi siete
innamorata,mia cara- -Invece si! Per fortuna il mio fidanzato non è cinico come
voi!-
Lui
sogghignò –Non vorrei essere scortese, ma questa sera
dove era invece di riportarvi a casa?-
-
Bè…non sono sicuramente affari vostri…- - Vedete che ho ragione?- -Cosa? O mio
dio, ma con chi sono capitata! Siete pazzo!- -Audace da parte vostra, però lo
ammetto, in effetti un po’ pazzo sono-
La
carrozza attraversava le vie della città di notte, Bulma era sempre più
allibita.
Di
solito non accettava passaggi dagli sconosciuti e incede quella sera si era
imbattuta in uno sconosciuto, per di più pazzo. Incredibile. Eppure era
curiosa, era la sua natura.
-Dunque
state per sposarvi, e non amate la vostra promessa?- Vegeta sorrise, rivelando
una fila denti bianchissimi sotto le labbra sensuali –No, non la amo affatto-
-Voi mi state sconvolgendo, sapete?- rispose lei –La sposo perché possiede ciò
che io non ho, un titolo. Ma neppure lei credo mi ami, a lei manca ciò che io
ho: il denaro- -E come potrete vivere insieme? Per tutta la vita?- - Bè, questo
è un piccolo sacrificio- - Voi mi lasciate senza parole…non avevo mai udito un
uomo parlare come voi…- -E voi del vostro fidanzato che mi dite?- -Non c’è
proprio nulla da dire, quando decideremo di sposarci, sarà solo per amore- -Ah,
l’amore! Eterna illusione per i poeti- -Si vede che non avete mai amato
signore. Ecco, io abito qui, proprio in questa casa-
Vegeta
ordinò al cocchiere di fermarsi e osservò la casa popolare di quel quartiere.
Bulma lo cercò con lo sguardo –Grazie signore, ricordate che il denaro non farà
mai la vostra felicità. Buona fortuna per il vostro matrimonio- -E Voi, mia
cara, siate più realistica. Il mondo è pieni di uomini come me, solo che non lo
danno a vedere-
Bulma
scosse la testa stupita ed uscì dalla carrozza.