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Autore: april88    22/11/2012    0 recensioni
La guerra di Marine Ford si è conclusa. Tutti sono tornati alle proprie case... per riabbracciare i propri cari.
Le ciurme di pirati, hanno ripreso il loro viaggio... tranne una.
Rufy e i suoi compagni, dovranno aspettare prima di potersi riabbracciare.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mugiwara's thoughts
SANJI

Sono giorni che non riesco a dormire, tanto che ho timone per la mia salute mentale.
Com’è potuto accadermi tutto questo? Con tutte le isole che ci sono a questo mondo, perché sono finito proprio qui? Quando venni trovato da quella ‘persona’, perché non ho visto subito la sua vera natura? Possibile che i miei occhi erano abbagliati da una bellezza femminile che neanche esisteva? Mi è venuto un colpo quando mi sono accorto che la ragazza che mi aveva soccorso, era in realtà un uomo… e non solo lui: tutte le donne dell’isola erano in realtà uomini.
Ho trascorso i primi giorni correndo da una parte all’altra dell’isola per cercare di scappare da questi mostri che volevano obbligarmi ad indossare un vestito rosa. Mi correvano dietro a gruppetti e c’era sempre la persona che mi aveva tratto in salvo… questi, non mollavano un attimo: fui costretto a stare allerta anche la notte. Nella veglia stringevo nel pugno quel piccolo pezzo di carta, il mio unico appiglio... l’unica cosa che mi tenesse ancora legato ai miei compagni anche se eravamo lontani... chiedendomi soprattutto cosa stessero facendo Nami e Robin. È naturale che la mia natura di cascamorto, mi facesse pensare di più ai membri femminili della ciurma, ma non mancavo mai di pensare anche agli altri, Rufy, Usoop, Chopper, Franky, Brook... e anche quella palla di muschio con cui non facevo altro che litigare... mi manca anche lui.

Scappando per l’ennesima volta da quelle furie scatenate, poi, entrai per sbaglio nel palazzo della ‘Regina provvisoria’ dell’isola: una donna dai capelli rossi ancor più brutta delle altre con cui ho avuto a che fare.
Chiesi di poter avere in prestito un imbarcazione per andarmene una volta per tutte ma, me l’avrebbe concessa a patto che fossi riuscito a batterla. Costretto ad indossare un abito da donna, avevo iniziato a combattere, ma l’orrendo abbigliamento, mi aveva da subito creato qualche svantaggio. L’avversaria mi guardava continuamente sotto il vestito, questo suo modo di fare, mi ha obbligato a mirare basso coi calci… che quindi avevano perso potenza ed efficacia, ma credo che anche non avendo quel vestito, non ne sarei comunque stato all’altezza, anche se strambi, queste persone sono molto forti. Persi e lei stessa, usò una strana tecnica su di me; in pochi attimi mi ritrovai coi capelli lungi boccolati, unghie smaltate, rossetto scarlatto, ciglia lunghe e ombretto: per farla breve divenni uno di loro non solo nell'aspetto, anche nel comportamento; la mia volontà completamente annullata. Trascorsi molti giorni comportandomi come una donnicciola… correndo a piedi nudi sulla spiaggia, a guardare il sole tramontare… e altre cose che non ho il coraggio di nominare; sono stati giorni terribili.
Quando poi, mi trovai tra le mani quel giornale, è come se mi fossi risvegliato da un incubo. Mi cadde dal viso tutto il trucco e ripresi le mie vere sembianze. Subito mi tolsi l’orrendo vestito che avevo per tornare ad indossare pantalone camicia e giacca. Recuperato il mio essere uomo, tentai di nuovo di andarmene… ed ora avevo un motivo in più per essere più determinato: raggiungere il mio capitano per essergli di conforto. Come posso restare indifferente alla notizia della morte di suo fratello? Una disgrazia che l’avrà sconvolto e turbato nel profondo dell'animo.
Mi sono lamentato di essere finito qui, e pensare che forse i miei compagni si sono trovati in luoghi peggio del mio: mi sono comportato da egoista.

Sfidai di nuovo la Regina e avrei combattuto sul serio stavolta, se fossi stato costretto, sarei anche arrivato ad ucciderla quella donna... non potevo più permettermi di rimanere in questo luogo senza vere donne, poi. Un rumore in lontananza, distoglie l’attenzione delle signore dell’isola da me. Verso di noi, si stava avvicinando una nave della Marina.
Che stessero cercando me? Fu questo il mio primo pensiero, ma poi da li scese una donna coi capelli ricci e dall’abbigliamento provocante… no, non era della Marina… ed era proprio donna donna: curve al posto giusto, volto di porcellana e due seni prosperosi. Sentendo il suo nome pronunciato da qualcuno, mi viene in mente che l’avevo letto sul giornale. Questa Iva, aveva partecipato alla guerra a al fianco di Rufy… non poteva capitarmi fortuna migliore. Abbagliato dalla sua bellezza, mi avvicinai, ma la donna che avevo davanti, era diventata un uomo… anche lei??? Ripresomi, gli domandai di Marine Ford, confessando di essere Sanji Gambanera.
Sapevo sarebbe stato difficile credermi, sul mio manifesto c’era infatti un orribile disegno invece di una mia fotografia dal vero... mi sono sempre chiesto come mai. Che le mie foto fossero venute sfocate? O che qualche mentecatto si fosse scordato di togliere il tappo dalla macchina fotografica? Quel tipo, come in un gioco di prestigio, tirò fuori dal nulla tutti gli avvisi di taglia della ciurma, il mio compreso.
Ogni volta che lo vedo provo ribrezzo… per quanto orribile sia quel disegno, mi somiglia e mi sforzo di rivelare davanti a tutti di essere io. Ma ammettere che quella mostruosità sia io, è inutile perché non mi credono.
Credono io sia un agente del governo… penso di capire la loro diffidenza anch’io al posto loro non mi fiderei di chi non conosco, ma il fatto è che non ce la faccio davvero più a stare qui, voglio solo riunirmi ai miei compagni, esasperato, chiedo solo una nave per poter lasciare l’isola, in caso contrario, avrei fatto la strada a nuoto... dico sul serio, l’avrei fatto.

Invece, Iva mi propose una sfida ed io l’accettai… ma non ho potuto nulla neanche contro quel colosso, che si è rivelato essere molto più forte della sua sostituta; riusciva a ferirmi senza neanche toccarmi usando i suoi strani poteri, anche se persi, mi concesse comunque le informazioni che volevo.
Mi porse il giornale fresco di stampa, lo lessi ignorando chiunque mi si accostasse, troppo concentrato non sull'articolo, ma sulla foto che l'accompagnava. Rufy ha dimostrato una maturità che non mi sarei mai aspettato da una testa vuota come la sua... la sofferenza e il dolore che deve aver provato, l'ha fatto crescere, ma spero che quella parte di se infantile e anche un po' incosciente, ci sia sempre, perché è questo che rende Rufy un capitano formidabile.

Solo a pranzo dissi cosa mi aveva interessato, ormai sentivo di potermi fidare di queste persone:“C’era un messaggio per me. L’ho potuto capire perché sono un membro della ciurma di Rufy”. Ora Iva sembra veramente convinto della veridicità delle mie parole, o forse lo era da prima e voleva solo divertirsi a farmi disperare. Il combattimento contro quell’armadio, mi ha fortemente indebolito e sono rimasto sorpreso accorgendomi che mentre mangiavo, sentivo le forze tornare. E allora, Iva mi parlò delle loro tecniche di combattimento o meglio dei loro ‘Piatti d’Attacco’.
Ne compresi subito il significato: plasmare il corpo con il cibo, migliorare il fisico. Essendo il cuoco di bordo, queste ‘ricette’ stuzzicano il mio interesse: avrei potuto contribuire alla forma fisica di tutti i miei compagni semplicemente cucinando delle pietanze... oltre che sulla mia forza, in futuro, avremmo potuto contare anche sulla mia cucina.
Un totale di novantanove ricette.
Mi disse Iva, che per averle, sarei dovuto tornare donna, uno come loro insomma e, dopo esserlo stato per un po’ di tempo, ho capito che mai e poi mai sarei tornato ad esserlo, perché quella non è affatto la mia vera natura, quindi mi rifiuto, ma non per questo ho rinunciato all'idea di impossessarmi delle ricette. Io sono nato uomo, sono nato per amare le donne, non per essere loro amico! Forse è vedendo la mia determinazione che mi propone un altro accordo. Avrebbe consegnato le ricette a tutti i maestri dell’isola… e se le avessi volute, avrei solo dovuto prenderle con la forza… e per darmi una spintarella in più, sarei stato braccato giorno e notte da tutti gli altri che avrebbero tentato di farmi indossare abiti femminili.
Se avessi vinto, inoltre, avrei anche ottenuto una nave per raggiungere il luogo del nostro appuntamento.
Saranno due anni difficili, ma la cosa non mi spaventa... e neanche Iva con la frase:“Riuscirai a restare uomo?". Oh, puo scommetterci che ci riuscirò... conserverò la mia virilità e migliorerò in abilità, velocità e culinaria; non vedo l’ora di cominciare questa battaglia.

“Ehi, Rufy, nel tuo viaggio per diventare Re dei Pirati, avrai il miglior aiuto possibile dal cuoco più bravo del mondo dopo esser sopravvissuto in questo inferno”.




EVVIVA!
Alla fine ce l'ho fatta a concludere questa storia!
Ragazzi, non è stato per niente facile. I primi capitoli, sono stati i più facili, ma mi sono resa conto che più andavo avanti e più diventavano difficili.
Se avete tempo, lasciatemi un piccolo commento!
Ringrazio tutti coloro che hanno commentato: Fra_chan22, tre88, robinchan07

Chi l'ha inserita tra le preferite: tre88

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Grazie mille a tutti!

  
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