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Autore: Desperate Housewriter    23/11/2012    13 recensioni
Prova ad immaginarti la scena. Trovi una lettera molto lunga, c'è scritto sopra che è vietato leggerla. Con la coda dell'occhio riesci a leggere questa frase:
"Nascondo un segreto che non ho mai detto a nessuno, ma finchè non lo svelerò sarò rinchiusa qui dentro. Tutti nella vita abbiamo un piano A, come uno B, uno C e come ultimo uno D. Ecco, io sono stata costretta a portare a termine l'ultimo. Ho esagerato. Capisco che è giunto il momento di confessare. Ecco perchè ti sto raccontando tutto questo."
Continueresti a leggerla?
Se decidi di farlo, pian piano scoprirai il motivo per cui Sisi è andata in prigione, o, meglio, perchè ha voluto andare in prigione. Sí, perchè per una serie di problemi ha dovuto cercare di farsi beccare dalla polizia.
Perchè mai avrebbe voluto?
E tu, caro intruso, sei pronto a scioccarti?
"Un giorno tutti mi ameranno. Un giorno tutti verranno da lontano per sentire la mia voce. Un giorno tutti faranno a gara per starmi accanto. Ma non oggi."
Oh, dimenticavo, È ASSOLUTAMENTE VIETATO LEGGERE QUESTA LETTERA.
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un banchiere è uno che vi presta l'ombrello quando c'è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere.
Mark Twain


Ci trovavamo ad osservare Londra, meravigliate, come se fosse una città ancora da scoprire. In aereo era stato più che un disastro perchè la madre aveva continuato a vomitare. Non per il pensiero che l'aereo cadesse, no, ma per il costo del volo, che le aveva fatto sganciare tutto quello che si era portata per restare per qualche anno a Londra. Non ero mai stata in cielo, tra le nuvole. È stato scioccante per me, fantastico, si, ma sono sbalordita tutt'ora da quello che ho visto. È stato strano per me vedere tutto dall'alto, mi ha fatto sentire importante.
Ci avevamo messo almeno qualche ora a trovare la strada. Certi eventi mi ricordavano l'Uganda. Stare in fila all'areoporto, per esempio, era come andare a prendere il cucchiaio di fagioli che ci era dato per pranzo e sera da piccola. Poi Rolf ci ha fatti diventare più ricchi grazie alla sua azienda, dando a mia madre il posto di Receptionist.
- Ecco qui, siamo arrivati... - mi disse mia madre in un tono speranzoso e disgustato -Non me la immaginavo così.
Era un appartamento in una strada che appariva molto lugubre e disabitato. In ogni casa non c'erano terrazze, ma solo misere finestre che se fossero state aperte, di sicuro una macchina le avrebbe spaccate passandoci.
- Ah, wow. MAGNIFICO. Sono venuta qui per... - Le dissi alzando le spalle, volevo tornarmene a casa. Quasi quasi eravamo messi meglio noi.
- Questa roba. Torniamocene a casa.-
- Stai zitta. Siamo venuti per stare con tuo padre, non con la sua casa.- mi disse avvicinando il mio viso contro il suo.
A quel punto Helen tenette premuto a quel cerchio rotondo che c'era anche dove lavorava. Mi girai dall'altra parte, per dimostrarle che non ero d'accordo con quello che diceva. Intanto si sentiva il sottofondo della doccia, se si chiamava così. Rod si stava avvicinando alla porta, Helen ne approfitto per girarmi e mettermi una mano sul fianco. La porta si aprì.
-Amore!- esclamò Helen, dandogli un abbraccio -Quanto tempo! Però, ti vedo cambiato..- Era rimasta estremamente delusa, si vede. In effetti, quell'uomo sembrava tornato dalla seconda guerra mondiale. Intanto si era presentato lì in accappatoio, aperto più che altro, facendo vedere le mutande bianche e il suo fisico peloso. Poi, i capelli erano diventati bianchi, insieme alla barba. Per non parlare del fatto che non aveva neanche aperto bocca e stava lì immobile come una statua. Anche io non me lo immaginavo così, di certo. Non mi ero agitata nel vedere mio padre, quell'uomo mi era veramente indifferente.
- Che sciocca!- Helen mi tirò Sisi a sè -Non ti ho ancora presentato mia figlia, ops, nostra figlia!-
Lui le guardava stranito, ispezionando la situazione. Mi ero aspettata almeno che mi avesse abbracciato o che mi avesse stretto la mano. Mi ero immaginata questa scena almeno un milione di volte, ma mai così.
-Ci conosciamo?- disse quasi urlando dopo almeno un minuto.
- Che spiritoso! Sai, tuo padre ha sempre la battuta pronta- disse facendo finta di ridere, ma riuscivo a sentire che era una delle sue risate preoccupate, inquiete. Chissà, forse in quel momento avrebbe voluto tornare a casa anche lei.
- Io non so chi siate.- disse secco in modo diretto.
- Dai, Rolf!- il suono della voce di mia madre sembrava più una predica, come se lo stesse scongiurando.
- Io non sono Rolf!- disse urlando tutt'ad un fiato. La sua voce potente aveva smesso di far ridere Helen e mi aveva fatto fare un sospiro di sollievo. Sapevo già che tipo era mio padre senza conoscerlo. Uno di quelli che ti fa soffrire, che ti delude, che ti spezza il cuore. Almeno però, aveva la qualità di essere furbo e in gamba, con alquante capacità e molta classe. E quell'uomo non era certo così. Nonostante tutte queste prove, Helen non ci credeva ancora, non era una persona sveglia, le ci voleva tempo arrivare al punto.
- Io sono..- continuò - Beh, che vi frega a voi? Non sono certo il tipo che va a spifferare i dati personali in giro. Non sono neanche suo padre. Avete sbagliato persona, haha, stupide negrette, fatemi un favore, tornate da dove siete venute!- disse sbattendo la porta, lasciando mia madre offesa e sdegnata, mentre io la guardavo male, per farla sentire peggio. Lo sapevo che stavo sbagliando, ma ero davvero arrabbiata con lei e non potevo fare a meno che vendicarmi.


Non v'è cosa più facile che trarre in inganno un uomo dabbene: chi non mente mai è disposto a credere qualunque cosa, e chi non ha mai ingannato è sempre pieno di fiducia.
Baltasar Gracián y Morales, Oracolo manuale e arte della prudenza, 1647


Evvuolà gente, ho visto le 4 recensioni e mi sono precipitata a scrivere. Wow, che bello! Mi scuso se non vi ho descritto come loro appare Londra ma lo farò nei prossimi capitoli. Dai, vi faccio alcune domande: 1) Secondo te quell'uomo ha detto la verità o una bugia? E' lui Rod? 2) Decideranno di tornarsene a casa? 3) Finora, la storia ti piace? 4) C'è qualcuno o qualcosa della storia che vorresti ci fosse/non ci fosse? 5) C'è qualcosa che non ti torna, della storia? Mi piacerebbe molto che rispondeste alle ultime tre domande perchè mi aiuteranno tanto a scrivere, secondo i vostri gusti e opinioni.Beh, lo so, mi spiace, ma ho tanto bisogno di sapere le vostre opinioni! Salutatemi Qualcuno, Desperate Housewriter
  
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