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Autore: Tsukino Chan    17/06/2007    2 recensioni
"Siete stanchi del solito trantran? La concorrenza vi sfibra ogni particella del vostro essere? Cercate la gloria, ma la gloria non cerca voi? Ebbene, oggi è il vostro giorno fortunato! " Sta a voi se leggere l'annuncio, ed affrontare ciò che ne consegue, o lasciare perdere e continuare per la vostra strada. Qualcuno ha risposto. Qui si narrerà la sua storia.
Genere: Commedia, Parodia, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita scorreva tranquillamente nel solare ed umidiccio porto di MariNara

 

Capitolo 1.0

 

 

La vita scorreva tranquillamente nel solare ed umidiccio porto di MariNara.

Come consuetudine la rattoppata porta della taverna “il polipo stracco” volava per aria, allegramente scardinata dall’ubriaco di turno, e presto seguita da poveretti presi a calci nelle parti posteriori, bottiglie d’alcolici, gambe di sedie e posate varie.

Tranquillamente? Vi starete chiedendo.

Forse ordinariamente è un termine più corretto, ve ne do atto.

Ora vedete quel bel pezzo d’essere umano appena uscito dalla locanda sbraitando improperi?

Egli è un eroe.

Mai scalfita fu la sua spada, il suo destriero non assistette mai a sconfitta, la sua armatura splende ad ogni ora del giorno di luce propria.

La cosa risulta abbastanza scomoda nelle ore notturne in cui ogni essere dotato di buonsenso cerca di dormire, ma cosa sono nottate illuminate da un’armatura che si crede lampadina in confronto alla gloria di un eroe.

Vogliate quindi posare la vostra attenzione sulla figura incappucciata trascinata dal nostro baldo eroe.

Notate la mancanza di qualche arto, o comunque di una parte del corpo rilevante?

No?

Bene, vi ringrazio. Anch’io avevo questa sensazione ma sapete com’è, sempre meglio controllare.

Si, è la figura trascinata malamente per il selciato che sta parlando.

Ad esser precisi quelli che state ascoltando sono i miei pensieri, ma non vorrei sembrarvi pignolo.

Se vi state chiedendo, messeri, perché lascio che il mio cranio urti ripetutamente contro la nuda terra, vi dirò che è una lunga storia, e che per raccontarvela abbisognerei prima di qualche panacea per il mal di testa.

Sappiate che il fatto di essere un non-morto, zombie per l’esattezza, è una delle cause maggiori.

Sia come sia, è un piacere fare la vostra conoscenza.

Io sono Pacifico Guerrafondaio, apprendista scudiero per vent’anni, cadavere per sei ore e non morto da alcuni mesi.

L’eroe dall’armatura-lampadina è sir Arcibald dalla CortaSpada, anche se personalmente quello spadone lancia fulmini che si porta dietro mi mette parecchio in soggezione.

E questo è uno dei tanti motivi per cui al momento lo affianco nelle sue avventure.

Oh, le capocciate sono finite. Probabilmente ci siamo fermati, non sento più la presa ferrea di Sir Arcibald sulla mia caviglia.

- Bene scudiero. Come al solito le locande non vogliono darci rifugio per la notte.-

Io gliel’ho detto che urlare al barista, “non si preoccupi, lo zombie qui dormirà nelle stalle” non era una buona idea.

-Stranamente,da quando ci sei tu, ogni volta che cerco un alloggio è sempre una confusione generale.- commenta lui, facendo brillare i suoi denti in un sorriso d’incoraggiamento sotto due occhi che esprimono estremo disappunto.

Bhà eroi, tipi strani.

- Sarà a causa dell’aumento di avventurieri. Sa com’è, l’inflazione, la concorrenza. Cose così insomma.-

Sapete qual è il bello degli eroi? Basta nominare la concorrenza che subito dimenticheranno di cosa stavano parlando per gettarsi in un’infuocata arringa contro l’aumento esponenziale dei colleghi.

Utile anche se volete imparare in breve tempo nuovi insulti.

Cammino tranquillo in mezzo alla folla, accompagnato da uno sbraitante eroe che mulina in aria uno spadone ammazza elefanti, quando ad un tratto non sento più la voce roca del mio datore di lavoro.

L’uomo infatti si è fermato ad osservare estasiato, assieme a molti altri umani in pesanti armature, un foglietto di carta appeso al muro di una macelleria.

Foglietto che ha tutta l’aria di essere un bando reale.

Adesso, qualsiasi scudiero si avvicinerebbe sculettando al proprio cavaliere, e guardandolo con occhi ammirati, gli chiederebbe la meta della nuova missione.

Io, avendo un’orticaria istantanea ai raggruppamenti di più di due esseri in armatura, me la sto svignando alla chetichella verso il vicolo più vicino.

Essere un non-morto ha i suoi vantaggi.

I non morti sono immuni ai veleni, al sonno, alla paralisi, allo stordimento, alle malattie, agli effetti mortali e a quelli necromantici, inoltre ignorano tutti gli effetti che influenzano la mente.

Possiamo vedere al buio fino ad una distanza di venti metri, non mangiamo né beviamo, possiamo marciare per giorni senza mai fermarci, riusciamo a rigenerarci in poco tempo e tante altre cosette simpatiche.

Certo, gli zombie classici hanno un aspetto un po’ putrescente e tendono a perdere pezzi per strada, ma questo non è il mio caso.

Nelle sei ore da morto ho fatto a tempo solamente a raffreddare la mia temperatura corporea, ma tanto avevo le mani fredde anche prima, quindi non è che sia cambiato molto.

La cosa brutta di questa situazione è che ogni avventuriero, viandante od eroe ti veda solo ed esclusivamente come carne da punti esperienza.

Sir Arcibald credo non mi abbia ancora fatto a fettine solo perché come scudiero non gli costo nulla, ed il poverino si trova un po’ in ristrettezze economiche.

Sapete, la concorrenza.

Ma ecco che arriva con passo agguerrito il datore di lavoro. In mano stringe il pezzetto di carta.

-Guarda scudiero! Un editto reale!- dice, sbattendomi in faccia il foglio.

Io guardo alternativamente lui ed il foglio.

Cosa pretende che ci faccia con quelle lineette indecifrabili.

No, dai, non ci credo!

Veramente pensa che io sappia leggere?

Mi guarda per un attimo, la fronte corrucciata sotto splendenti capelli color grano maturo.

-Meglio che trovi  un mago.- sospira rassegnato.

Eh sì, và a cercare un acculturato. Tanto lo so che neanche tu sai leggere balengo!

-Saggia decisione, signore.- 

Vai, vai, che intanto io mi godo un po’ di pace.

-Tu nel frattempo trovati un’armatura.-

Ma sta scherzando?

-Signore, è in vena di scherzi?-

-Sono serissimo, scarto di umano. Trovati un’armatura degna di un mio scudiero entro domani mattina.- risponde in tono seccato e non troppo vagamente minaccioso.

Non posso far altro che chinar il capo e annuire, sperando che l’impatto tra il mio collo e la lama del suo spadone venga rimandato.

Cosa che avviene fortunatamente, visto che l’eroe se né appena andato lasciandomi con questo gravoso compito.

Riflettendoci sopra sono morto.

Si, bella scoperta direte, sei uno zombie.

Ma io sto parlando letteralmente, non importa la mia situazione attuale di corpo vegetativo nella non-vita.

Io mi riferisco a ciò che mi accadrà tra una, due ore al massimo, domani mattina se sono fortunato.

 

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Qui l’autrice che vi parla: scusate, scusate, scusate il ritardissimo!! Ecco a voi il nuovo capitolo e l’inizio di questa folle storia. Come avrete notato il narratore è interno, strano zombie dal nome contraddittorio, che a causa dell’annuncio... non dico altro XDDD, voglio lasciarvi un po’ di suspance..

La lunga lista dei vantaggi di essere uno zombie è liberamente ripresa dalla descrizione canonica di un non-morto di Dungeons&Dragon.

Ci sentiamo sabato prossimo con l’aggiornamento. Grazie mille per aver recensito o anche solamente letto.

 

K.f.C.

Tsukino Chan

  
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