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Autore: AngelBlues    04/12/2012    0 recensioni
Julie Evans. Un ragazza semplice che si trasferisce in una città complessa come Londra. Lì conoscerà un ragazzo, che con un solo sguardo saprà conquistarla.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 6.
Niall rimase a dormire da me, con quelle ferite era meglio che non tornasse a casa magari facendosi scoprire da suoi. Si addormentò nel mio letto accanto a me. Sembrava un angioletto quando dormiva.
Mi svegliai prima di lui così scesi in cucina a preparargli la colazione. Erano le 10 passate e quel pigrone dormiva ancora e andai a svegliarlo portandogli la colazione a letto.
“Hey dormiglione, guarda cosa ho qui per te” dissi entrando in camera. Lui apri prima un occhio e poi l’altro.
“Mmm sento odore di cibo” disse puntando al vassoio che avevo in mano. Glielo diedi e lui cominciò a mangiare.
“Come ti senti? Ti ha ridotto maluccio Harry” dissi osservando le ferite.
“Se lo becco…”
“Se lo becchi un corno. Mi hai fatta preoccupare ieri e non ho voglia che ti riaccada la stessa cosa. Se no dopo come faccio senza di te?” mi rattristai e quando lui lo vide venne lì a darmi un abbraccio.
“Piccola, tranquilla, ci sarò sempre per te. – mi sorrise – ma ora lasciami mangiare!” disse scherzando.
Tornai in bagno per sistemare il disordine che si era causato ieri cercando di guarire Niall mentre urlava e si dimenava a causa del disinfettante. Raccolsi le bende e i cerotti e li sistemai nel cassetto, poi raccolsi i suoi vestiti sporchi di sangue e li misi in lavatrice. Tutto d’un tratto entrò Niall in bagno… in boxer!
“Ehm… Ma i miei vestiti dove sono finiti?” chiese imbarazzato. Non ci avevo mai fatto caso, ma Niall era davvero un bel ragazzo. Con quei suoi occhi azzurri come il cielo, i capelli biondi e poi aveva davvero un bel fisico. Per non parlare del carattere, si preoccupava prima degli altri e poi di se stesso. Mi resi conto che ero imbambolata con la bocca aperta a fissarlo. Arrosii.
“Ehm si scusa. Comunque li ho messi in lavatrice perché era sporchi da ieri sera. Aspetta che vado a chiedere a Zayn se ha qualcosa da prestarti.”  Salii le scale andai verso la stanza di Frankie e Zayn, stavo per bussare quando sentii dei gemiti provenire dalla camera. Diventai rossa come un peperone. Era evidente quello che stava succedendo. In casa mia. Nella camera degli ospiti. Mi allontanai silenziosamente da quella porta. Corsi nella camera dei miei genitori per cercare una tuta di mio padre, sarebbe stata un po’ grande per Niall ma meglio che niente. E poi non sarei di certo entrata nella stanza di Frankie in quel momento.
Scesi e andai da Niall che intanto si era seduto sul divano a guardare la tv. Gli lanciai la tuta.
“Ecco babe. Ti starà un po’ larga ma meglio che niente”
“Grazie piccola” disse dandomi un bacio sulla guancia.
Chiamai la pizzeria e ordinai delle pizze, anche per Frankie e Zayn che intanto erano usciti dalla loro camera. Io e Niall passammo tutto il pomeriggio a guardare cartoni animati. Mi sentivo così felice quando ero con lui. Verso sera decidemmo di uscire a fare un giro al parco. I vestiti di Niall erano asciutti così andò a cambiarsi e feci lo stesso io.
Era un freddo pomeriggio di ottobre e le foglie stavano cominciando a cadere nel parco, creando dei colori a dir poco mozzafiato. Ci fermammo su una panchina e rimanemmo lì per una buona mezz’ora a parlare di tutto quello che ci passava per la testa.
“Lo sai che ti voglio davvero tanto bene piccola mia?” disse mostrandomi uno dei sorrisi più dolci che avessi mai visto.
“Te ne voglio pure io e tanto anche” dissi facendogli l’occhiolino.
“Senti, domani sera ci sarebbe un concerto di un gruppo rock qui a Londra. Ti andrebbe di andarci?”
“Oh certo. Nessun problema” dissi sorridendo.
“Potremmo anche invitare Liz” arrossì.
“Biondino che mi nascondi?” risi.
“Ehm.. Niente perché?” si fece sempre più rosso. Lo guardai storta.
“Ok lo ammetto. Sono un po’ interessato a Liz. E’ così bella e poi mi sembra una bella persona. Vorrei conoscerla meglio.”
“Il mio biondino è cotto!” lo presi in giro.
“Hey, se ti prendo sono guai per te!” scattai e partì alla riscossa pure lui ma dopo qualche secondo mi raggiunse cominciando a farmi il solletico.
“Ok ok mi arrendo! – non smettevo più di ridere – ora però portami a casa che si sta facendo tardi e poi tra mezz’ora Liz sarà a casa mia” si fermò tutto d’un tratto.
“E no, non sei invitato, è una serata di sole ragazze” dissi facendogli la linguaccia che ricambiò.
Ci incamminammo verso casa. Quando fui davanti al condominio lo salutai e corsi a casa. Giusto in tempo! Liz arrivò dopo pochi minuti.
“Hey Li. Entra pure” dissi abbracciandola.
“Ciao Ju”
“Che ti va di fare? Io propongo pizza e poi filmettino strappalacrime!”
“Ci sto!” disse lei ridendo.
Dopo che il film finì insieme alla nostra scorta di fazzoletti andammo in camera mia.
“Ho notato che abiti vicino ad Harry” cominciò lei.
“Si. Non so se sia una bella cosa” le confessai.
“Una volta eravamo amici io e lui” la guardai sorpresa.
“E poi che è successo?”
“E’ cambiato. Non era più lo stesso. Credimi Ju una volta non era così. Era totalmente diverso.” Quelle parole mi fecero riflettere. Cosa aveva potuto cambiare Harry? Perché era diventato così? Ormai mi era difficile immaginarlo in modo diverso. Liz mi fece tornare alla realtà.
“Bhe si è fatto tardi. Meglio se torno a casa.”
L’accompagnai alla porta e se ne andò. Non ero stanca e avevo voglia di andare a prendere una boccata d’aria, così salii sulla terrazza del condominio. Da lì si vedeva un paesaggio meraviglioso, si vedeva Londra notturna illuminata dalle luci dei lampioni e dei locali. Ero appoggiata al muretto immersa tra i miei pensieri quando sentii dei passi. Mi girai di scatto e mi ritrovai davanti una massa di capelli ricci.
“Ciao Harry” dissi fredda.
“Julie mi dispiace per ieri sera. Ero ubriaco” disse cercando di farsi perdonare.
“Lo so” risposi acida.
“Davvero, mi dispiace. Non so che mi è preso” si avvicinò a me.
“Le tue scuse di certo non guariranno le ferite di Niall” lui si avvicinò sempre di più a me. Sentii il suo fiato caldo sul mio collo. Era una bella sensazione. Ma non mi scomposi.
“Scusa ora devo andare” presi e me ne andai lasciandolo da solo sulla terrazza. Non so se avessi fatto bene o meno. Di certo non l’avrei perdonato per come aveva ridotto Niall. Questo pensiero mi torturò tutta la notte.
  
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