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Autore: lolasmiley    08/12/2012    5 recensioni
IN REVISIONE!
«"E.."?» lo incoraggio.
«Ma proprio non ci arrivi?»
Emh. Un indizio? La lettera con cui comincia?
Alza gli occhi al cielo: «E credo che avresti dovuto baciare Louis!»
«..Ma...!»
Insomma, non era il caso... E poi... Poi, sì insomma... Cera quella cosa.
«Niente ma! Stavate per fare nasonaso e siete rimasti lì per dieci minuti da soli a guardarvi, dopo aver fatto una lotta con i cuscini sul divano e non lo baci?»
Nasonaso? Stavamo per fare nasonaso?
Che siamo, due eschimesi?
Emh. Comunque, messa così era davvero una cosa stupida.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ragazze!
non so se c'è qualcuno che ancora sta qui su efp, io sono appena tornata dopo tipo un anno di assenza (?) non so se c'è qualcuno che si ricorda di questa storia, comunque ho deciso di riscriverla, cambiando un po' trama/personaggi MA SOPRATTUTTO sarà scritta meglio di prima ahahah perchè diciamocelo, scrivevo proprio di merda quando ho iniziato. Non che adesso scriva benissimo, ma comunque meglio di prima. Il primo capitolo l'ho già rivisto, e sto facendo il secondo che posterò a breve...
Niente, se avete voglia di imbarcarvi di nuovo in questa avventura con una nuova I would e una crescuita Bells/lolasmiley (ho ricambiato nick e sto aspettando che mi arrivi la conferma di chiamarmi di nuovo lolasmiley ahahah) a me farebbe felice soprattutto poter interagire di nuovo con voi e quindi boh, spero che qualcuna di voi lo legga perchè mi manca stare su questo sito ahaahha
Nel frattempo, se vi va, sto scrivendo una nuova fanfic (che, sarò onesta, al momento non ha molto seguito e mi dispiace perchè ci sto mettendo tutta me stessa ed è molto personale) : si chiama "Words as weapons" e, non vi spoilero tutta la trama, è la storia di una ragazza che sta scrivendo un libro ma si ritrova in mezzo ad una... chiamiamola "avventura". E' un giallo/thriller ma ci sarà anche una storia d'amore. E' sui 5sos, il protagonista maschile è ash ma ci saranno anche LOUIS TOMLINSON SIGNORE E SIGNORI perchè il mio amore per lui sfiora l'ossessione (♥♥♥) e penso anche cal o luke ma non so bene chi ancora... mi farebbe piacere se la leggeste, e vi assicuro che non mancheranno i colpi di scena e gli intrighi appena si entrarà nel cuore della vicenda (penso dal 5 capitolo in poi, anche se già nel secondo terzo e nel quarto succedono un po' di cose)
Bene ho finito, UN BACIO A TUTTE SE MAI LEGGERETE, vi voglio bene ♥♥♥
 
-lola



Pipe down Pirgolino.

(1)

 

 

 

Giocherello distrattamente con il mio campanellino appeso al cellulare mentre aspetto che arrivino le mie amiche.

Vengono per una specie di pigiama party -che insistono a voler chiamare festa perchè pigiama party fa tanto bambinette, ma il punto è che faremo quello che normalmente si fa nei pigiama party.

Lancio un'occhiata distratta allo specchio. Che bel vedere.

Ho una faccia più penosa del solito. Mi faccio la linguaccia.

Ma che cazzo hai da guardare?

La tua brutta faccia scema.

Grazie.

Sapete, nella mia scuola c'è un ragazzo che parla da solo. Fa interi discorsi. E poi le prof si stupiscono che lui non abbia amici.

Io ho la decenza di farlo solo nella mia testa.

A volte mi chiedo se soffro di qualche serio disturbo della personalità, o se il fatto di ritrovarmi a parlare con due me completamente diverse sia normale, per quanto possibile. Mi sento un po' in un cartone animato, con un angioletto su una spalla e un diavoletto sull'altra, entrambi convinti di aver ragione e decisi a volermi consigliare nei momenti in cui mi perdo. Perchè sì, per quanto sia stupido, io mi perdo anche nei problemi più piccoli.

Spesso la gente fa osservazioni come 'non perderti in un bicchiere d'acqua' in modo ironico, ma quelli sono esattamente il genere di problemi che mi mettono in crisi, come la mia migliore amica aveva confermato con uno dei suoi test psicologici. Non che non mi piacciono; voglio dire, se mi trovassi davanti ad un vero psicologo che mi mostra delle macchie nere chiedendomi che cosa vedo, magari mi troverei in difficoltà, ma fare da cavia per la mia migliore amica durante il suo percorso di studio alle scienze umane, non mi dà poi tanto fastidio. Così spesso mi ritrovo a chiudere gli occhi e lasciarmi guidare dalla sua voce in scenari che mi devo inventare, per poi ascoltare il responso sul mio stato mentale. Non mi ha mai dato conferma di un problema serio con i miei altereghi immaginari, ma un giorno mi ha detto che sì, mi perdo anche nei problemi semplici. Da cosa l'ha dedotto? Ero nello spazio con Tom Cruise e il nostro equipaggio, ed eravamo entrati ad esplorare un meteorite cavo, all'interno c'era un alieno che ci voleva uccidere, così io e Tom abbiamo lasciato uscire tutti. Purtroppo, quando è toccato a noi scappare il buco da cui dovevamo passare si è chiuso e abbiamo fatto una grande fatica ad uscire, ma alla fine ci siamo salvati.

Da questi ed altri test ha dedotto un sacco di cose, ma direi che la più interessante è il mio amore per Tom Cruise.

Torno a fissare lo specchio, chiedendomi se sia il caso di sistemare un po' meglio i capelli, pettinati in una sorta di chignon, ma la pigrizia ha la meglio e decido di lasciarli così, perchè in fondo saranno le mie migliori amiche a vedermi. Da loro non mi aspetto giudizi aspri o sguardi schifati.

Poi lo chignon mi serve ad arricciare un po' i capelli, dato che sono troppo lisci, e come ogni ragazza che si rispetti non mi piacciono i capelli che ho. E' risaputo che le ricce si piastrano e le lisce si arricciano.

Gli occhi no, quelli mi piacciono, davvero. Se dovessi salvare qualcosa, direi proprio loro. Sono verdi o azzurri, direi che dipende dal tempo ma anche dalla luce.

Controllo che ci sia tutto, spuntando mentalmente ogni cosa che vedo appoggiata sul tavolino ai piedi del letto dalla mia lista. Cibo, cibo, cibo, oh, cibo. Perfetto direi.

Allungo una mano per prendermi una patatina, ma una voce mi fa sussultare e il mio spuntino mi cade di mano.

Cazzo.

«Lasciaci qualcosa» si lamenta Marta lanciandomisi addosso e facendomi cadere distesa sul letto.

«Ciao» farfuglio spingendola via ridendo, appena in tempo per vedere Martina che mi salta addosso, seppellendomi un'altra volta, seguita da Alessia e Anna.

«Non arriverò viva alla mezzanotte se continuiamo così ragazze» mugugno con una guancia schiacciata da una borsa, non so dire di chi sia.

In tutta risposta nessuna si sposta, lasciandomi lì ad agonizzare.

Comunque loro sono le migliori del mondo, non c'è molto altro da dire.

Diverse ma speciali.

«Sai chi abbiamo visto venendo qui?» chiede Marta, spostandosi leggermente per lasciarmi parlare.

«Tom Cruise?»

«Bells, ha cinquant'anni, lascialo in pace. Finirebbe in carcere, dai» mi ripete Martina per la centesima volta.

«L’età è solo un numero, no?» ribatto, mettendomi a sedere e prendendo la ciotola delle patatine, cominciando a mangiare. Non passa molto tempo prima che le due comincino ad imitarmi.

«Sì, e la prigione è solo un edificio» Alessia alza gli occhi al cielo, prendendo un'altra manciata di patatine.

«Scusa ma sbaglio o l'attore che ti piace tanto ha più di vent'anni? Guarda che è penalmente perseguibile anche lui» dico ovvia.

«Potete smetterla? Il punto è che abbiamo visto il prof di spagnolo» mi informa Marta.

Ah.

Be’ fantastico.

«Lo odio. Mi dite un nome irritante?» domando pensierosa. Le mie amiche sembrano confuse dal mio cambiare argomento.

«Vuoi che peschi dalla lista di nomi assurdi del prof di italiano?» chiede Anna, facendo mentalmente una lista dei nomi che avevamo incontrato nell'antologia durante l'anno, nomi così assurdi che il nostro insegnante si era premurato di ricordarci “Mi raccomando ragazzi, se doveste avere dei figli, qui ci sono dei buoni spunti per i nomi”.

«Pancrazio? Ernesto? Artotrogo? Pirgopolinice?» spara Anna.

Valuto un attimo, decidendo che il terzo nome non lo ricorderei nemmeno se mi sforzassi di ripeterlo dieci volte al giorno.

«Pirgopolinice mi piace» ho fatto la mia scelta e sorrido soddisfatta.

Piacere, Pirgo.

Ti odio.

Che dolcezza. Neanche io me lo sono scelta, il nome.

«Hai già fatto i bagagli?»

Ah, giusto. Questa dovrebbe essere una specie di festa d'addio, con la differenza che sarò di ritorno in tre mesi.

Sorrido pensando alla vacanza più bella della mia vita, e scuoto la testa.

«Sì, tutto pronto!»

Dopo aver rotto i coglioni ai miei genitori dalle elementari, dicendo che mi piace l'inglese e che volevo andare a Londra, mia mamma ha trovato un posto dove stare per tutta l'estate, a casa di una vecchietta. Abita abbastanza vicino al centro e sarebbe molto felice di avere un altro essere vivente che gira per casa oltre al suo gatto. Insomma, è perfetto, e io amo i gatti.

Ah, sì, i miei. Sono separati. No, non prendetemi per una di quelle ragazze protagoniste dei film educativi sull'adolescenza. I miei genitori non si odiano (credo) e vivono entrambi qui, in uno sputo di paesino nel nord Italia, così piccolo da non contare nemmeno 1000 abitanti.

 

Faccio una smorfia accorgendomi della luce calda che mi accarezza il viso. Non sono sicura di che ora sia, ma credo di essere andata in overdose di zuccheri ieri sera. Qualche vago ricordo di quelle pazze che mi cantano tanti auguri a te. Ah, giusto, tra una settimana è il mio compleanno. Diciassette. Uao.

Penso che non mi dispiacerà passarlo all'estero perchè lì non lo dovrò festeggiare. In effetti sì, non mi piace il mio compleanno, ecco spiegato perchè solo le mie migliori amiche erano venute da me a festeggiare.  Diciamo che non sono una persona molto socievole. 

Prima che il solito pensiero perchè io sono una divergente possa passarmi per la testa, riesco ad aprire un occhio e controllare l'ora e in pochi secondi lancio un urlo. Merda, le dieci.

«Aia!» urlo di nuovo, cadendo dal letto.

«Bells?» mugugna Alessia, con la voce impastata dal sonno.

«Sonolediecisonolediecisonolediecipassate» sparo, afferrando i vestiti che avevo lasciato fuori per oggi da sopra la sedia e correndo in bagno.

«Merda» impreco.

La mia prof di tedesco ci ripete sempre: una ragazza deve essere elegante, e non solo per come si veste, ma anche per come parla e come ride e che parol… Io in tutta risposta una volta mi sono limitata a far girare un biglietto per tutta la classe: una brava ragazza deve essere educata, echeccazzo!

In pochi minuti anche le mie amiche si sono svegliate e cominciano a correre su e giù per la stanza, facendo un gran casino.

Secondo me quelli che stanno di sotto lo prendono per un terremoto.

Pipe down Pirgolino.

E se fossi una donna?

Vai a farti fare un intervento.

Esco dal bagno pronta e in orario sulla tabella di marcia mia e di mio padre, che avrebbe dovuto portarmi in aeroporto.

Afferro il mio bagaglio a mano, l'ultima cosa rimasta nella stanza, intuendo che le mie amiche e mio papà devono aver già caricato tutto in macchina. Loro sono lì, con le braccia conserte e un sorriso d'incoraggiamento sul volto, ma so che sono tristi almeno quanto me.

Le abbraccio, e le ringrazio per avermi aiutato.

«Stronza, ricordati almeno di portarci qualcosa, capito?»

Ridacchio alla finta minaccia di Martina, stampo un gran bacio sulla guancia di tutte ed esco.

 

Prega.

Perché l'aereo non si schianti?

No.

Perché non ci siano terroristi a bordo?

No.

Ma perché allora cacchio?!

Per non perdere le valigie.

 







 

RAGAZZE.

boh, vi abbraccio tutte ♥

c'è anche un nuovo banner che segna il mio ritorno nel mondo di photoshop *YEAH*

 

 

  
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