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Autore: xingchan    12/12/2012    5 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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-Dobbiamo festeggiare!- esordì felice Kasumi dalla stanza da pranzo.
Era da un anno che Ranma si preparava a quell'evento e ora era più che giusto celebrare la sua vittoria. Soun aveva pianto per tutta la casa gridando: -Il nostro ragazzo è un uomo!-, mentre Nodoka era letteralmente ipnotizzata da quelle parole, tanto da seguirlo come ci fosse una processione asciugando le piccole pozzanghere che l'uomo baffuto lasciava sul suo cammino. Per il padre delle tre sorelle quello era un sogno che si realizzava, uno dei tanti che piano piano stava prendendo forma e solidità. C'è n'erano ancora molti che aveva in serbo, ma come suggerito dalla più grande delle sue amate figlie, per il momento era meglio lasciar correre.
Il dottor Tofu era a conoscenza della sfida ma a causa del suo lavoro non poté assistere allo scontro. Però, una volta saputo l'esito, promise che si sarebbe presentato la sera stessa per congratularsi di persona. Da parte di Nabiki era una vera e propria piaga se fosse arrivato al dojo perché avrebbe comportato le sue solite crisi isterico/nervose dalle quali era difficile farlo rinsavire.
Erano le tre del pomeriggio e tutti erano indaffarati a preparare la piccola festa pianificata a insaputa di Ranma, che era rimasto chiuso in camera, anche se non stava dormendo, tanto era eccitato dalla bellissima giornata che aveva appena trascorso.
Non si aspettava un avversario così tenace, anche se doveva ammettere che lui era stato molto più abile e veloce. E di questo se ne vantava silenziosamente.
Dopo un po' di minuti sentì la porta aprirsi e Akane entrare chiedendogli il permesso. Egli scattò in piedi, non rendendosi conto però di essere in boxer.
-S-Scusa, non pensavo fossi tornata così presto... Di solito non vieni a quest'ora.-.
-Non fa niente...- disse lei sorridendo. Distogliendo subito lo sguardo da lui, cominciò ad armeggiare dentro l'armadio prendendo i pantaloni e una camicia del ragazzo e gettandoglieli sul letto. -Volevo solo dirti che sei stato grande!-.
-E cosa credevi?- chiese con una punta di divertimento infilandosi la camicia azzurra. -Pensavo mi considerassi forte! Avevi dubbi, per caso?!-.
-No, dal momento che ti avevo augurato buona fortuna!- lo stuzzicò Akane. Poi cominciò a ridere prendendo la giacca, mentre l'altro era evidentemente seccato da quell'atteggiamento. -A dopo!- concluse uscendo di casa.
Il ragazzo scese le scale, trovando Genma panda con una scatola grande in braccio. -Che cavolo stai facendo?!- lo riprese incuriosito.
Egli sfoderò un suo solito cartello da dietro la schiena.
NON POSSO DIRTELO! Và IN CAMERA TUA, ALTRIMENTI TUA MADRE CI UCCIDERà.
Ranma impallidì d'un tratto e, vedendo che gli altri si erano premurosamente nascosti, fece come gli era stato appena ordinato. Si buttò di peso sul letto, provocando un sonoro tonfo, facendo vagare i pensieri con le braccia allacciate dietro la testa.
Poi capì che gli avevano preparato qualcosa in suo onore, quindi stette buono buono a fissare il soffitto. Stava quasi per addormentarsi dalla noia, quando una secchiata d'acqua gelida lo investì in pieno, rendendolo una ragazza dai capelli rossi. Urlò dal freddo e dopo pochi attimi vide Happosai che si era comodamente seduto sul suo stomaco.
-Ranma, amorino! Dai, fa un po' vedere come ti sta!!!!!!!!!- cinguettò facendo svolazzare un reggiseno che Ranma ci avrebbe giurato fosse di Akane.
-MALEDETTO VECCHIO, MAIALE E ROMPISCATOLE!-. Gli mollò un pugno in testa e lo fece volare via dalla finestra con una facilità disarmante.
-Eh, ma io volevo solo festeggiareee!!- si giustificò il vecchio volando via nel cielo pomeridiano.
Quanto odiava essere una ragazza! Ora più che mai. Non poteva sopportare il fatto che avesse ancora la sua maledizione, dopo tutto quello che aveva passato per cercare di liberarsene e... dopo il matrimonio vero. Gli venne in mente il monte Hooh, ma repentinamente scacciò quel pensiero. Non voleva rovinarsi un così bel momento per un ricordo così orribile. Andò un'ennesima volta in bagno a cambiare aspetto.
-A me non importa- le disse qualche tempo dopo Akane. Lui sapeva che a lei andava bene così, che non serviva un rimedio alla maledizione se c'erano persone disposte ad accettarlo così com'era. Erano loro il suo rimedio, con la loro sincerità e con tutto l'amore che gli stavano donando, sua madre e Akane comprese. Persino Nodoka, dopo quell'assurdo giuramento che lo costringeva al suicidio, aveva constatato che nonostante il sortilegio suo figlio Ranma era un uomo in tutto e per tutto.
Intanto, Akane era davanti allo studio di Tofu. Aveva promesso a Kasumi che sarebbe andata a prenderlo per cena. Ma aveva così tanti pazienti che dovette sedersi sul divanetto dell'anticamera, in attesa.
Si guardò un po' intorno, per poi prendere a osservarsi distrattamente le mani. Notò la piccola fascia argentata al suo anulare sinistro, sorridendo senza nemmeno rendersene conto. Era già passato un anno da quel giorno, quello del loro matrimonio.
Non ancora poteva crederci, ma era la pura e splendida verità. Che cosa poteva rovinarlo, ormai? Quello stupido ci aveva messo una vita a dirle che l'amava, ma alla fine lo aveva fatto.
-Akane, devo dirti una cosa... è importante...- l'aveva pregata di seguirlo, ma lei era intenta a lavare il pavimento del dojo, quindi poco propensa ad intraprendere un discorso che si prevedeva fosse abbastanza lungo.
Lui se n'era andato via borbottando qualcosa, con il viso completamente rosso e arrabbiato. Ci aveva riprovato qualche giorno dopo, però era stato più naturale, decisamente. L'atmosfera era quella giusta, contando anche il fatto che i loro genitori impiccioni non erano in casa. Ranma le aveva sfiorato le labbra con le proprie sussurrandole di volerle più che bene.
Akane era rimasta shockata e allo stesso tempo incoraggiata a fare altrettanto. -Anch'io ti voglio più che bene...-.
-Io... ti amo, Akane...-.
-Akane!- la voce del dottore la riportò sulla Terra. Era diventata tutta rossa a quei pensieri che le vagavano nella mente e così Tofu le chiese se stesse bene.
-Certo, certo!!- strillò agitando convulsamente le mani. -E quello cos'è?-. La ventenne aveva notato qualcosa nella tasca di Tofu. Ma lui prontamente cambiò discorso.
-Devo dire che Ranma è davvero un tipo in gamba, non che non lo sapessi già!! Eh eh!!- abbozzò portandosi una mano fra i capelli.
L'uomo con gli occhiali era davvero felice per i due giovani più testardi di Nerima. Era da molto tempo che tutti avevano capito che fra quei due non poteva finire diversamente. Ed era ansioso di avere una vita simile alla loro, sapendo che quel desiderio si sarebbe presto realizzato.
Arrivati al portone di casa Tendo, Akane fece per aprire la porta ma Tofu la fermò. -C'è anche K-K-Kas-Kasumi, vero?-.
-Sì!-. A quella risposta, le gambe dell'altro si mossero meccanicamente, suscitando l'ilarità della mezzana Tendo che li vide arrivare.
Ormai tutto era pronto, mancavano solo loro e Ranma.
-Dov'è quel pigrone?- si rivolse Akane alla sorella sbuffando. Era convinta che stesse ancora inchiodato a letto e che non abbia mosso un muscolo.
Nabiki si strinse una mano al petto e, prendendo un microfono da chissà dove con gesti teatrali, annunciò: -è rimasto solo soletto ad aspettare la sua cara mogliettina! Povero, non può stare un solo attimo senza di lei!!-.
Nel momento in cui Tofu iniziò a ridere, Akane si fiondò tutta incavolata verso la cucina per accertarsi che fosse tutto in ordine, poi andò da Ranma, trovandolo dormiente.
Lo svegliò come aveva fatto la mattina e lui cominciò ad imprecarle contro. -Maschiaccio!-, meritandosi un pugno in piena faccia.
***
Dopo una mezz'ora furono tutti a tavola. Gli occhiali di una certa persona erano diventati ancora più brillanti alla vista della cara e dolce Kasumi Tendo. Ma per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a scollare lo sguardo da quella creatura così incredibilmente angelica. Purtroppo a farne le spese era Genma che, sedutosi al suo fianco, stava ricevendo in testa tutto ciò che il dottore avrebbe dovuto mangiare e bere.
Soun cominciava a sospettare qualcosa, poiché il giovane dottore si comportava molto peggio del solito, in altre parole di quando vedeva la figlia.
Si portava le bacchette alle orecchie ed al naso, rovesciava il thè sui suoi vicini di tavola, come Genma e Nabiki, addirittura prese i suoi occhiali e stava per spezzarli. Soltanto l'intervento tempestivo di Ranma e Soun gli impedì di romperli. Nodoka non faceva altro che sorridere contenta. Aveva capito che quella sarebbe stata una serata importante per lui e per Kasumi. E probabilmente aveva già intuito tutto.
Infatti lui alzò il capo, aiutato da una sonora sberla della ormai esasperata Nabiki, e prese a fissare la sorella più anziana intensamente. Era ben consapevole che la situazione non era delle migliori ma non poteva aspettare oltre. Dopotutto, aveva atteso tanto... Fin da quando le sorelle Tendo erano ancora molto piccole.
-Ka-Ka-Ka-Su-Su-Su-Mi-Mi-Mi!! Kasumi!-. Le lenti scintillarono ai movimenti spasmodici che faceva il dottore, troppo agitato per rimanere fermo e soprattutto lucido. -S-seguimi!-.
La giovane gettò uno sguardo al padre e alla signora Saotome e al loro cenno affermativo, si alzò dal suo posto e seguì il dottore in giardino.
Gli altri, Ranma e Akane compresi, si nascosero dietro le porte scorrevoli per origliare.
-Voleva dirmi qualcosa, dottor Tofu?-. Non l'avesse mai chiesto! A suono della sua voce, egli rimase paralizzato dalla paura. Però riuscì a prendere l’anello che aveva in tasca.
-Sì!! Vo-Vo-Volevo chiederti! No, a-aspetta- e gli altri rimasero interdetti. Poi lo disse tutto d'un fiato. -Vuoi sposarmi, Kasumi???????-.
Lei arrossì, bisbigliando un accompagnato da un leggero pianto.
 
 
 
 
 
NB: In Lifetime avevo specificato che Ranma aveva dimostrato di amare Akane, ma mai a parole. Quel dettaglio vorrei ignorarlo, dato che era per rendere la drammaticità e lasciare l'amaro in bocca, tutto qui. Non che qui lo ripeteranno fino allo svenimento, però... XD
Ho tirato fuori tutto il romanticismo di cui sono capace (davvero poco, in realtà). XP Spero di esserci riuscita.
Ringrazio Julius CX, ran_ko, Arya_Drottningu, Stellina_chan e Melinda2606. Credo di non aver dimenticato nessuno…
   
 
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