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Autore: TheCristopher94    25/12/2012    4 recensioni
Ho iniziato questa mia piccola raccolta 19/08/2011, spero che la seguiate in tanti e che vi piaccia l'idea dei chack-paring, ma non saranno i soliti chack, ma saranno ancor più bizzarri! Ed ecco alcuni esempi di parign bizzarri, e ne farò ancora molti altri!
Coppie:
NejiSaku
RockIno
NaruTen
ChojiTem
SuiHina
KillerHana
HidanAnko
[...x...] chi saranno i prossimi seguite per scoprirlo!
P.S. se volete posso scrivere dei chack-paring su richiesta, a condizione che siano poco usati su Efp, vi lascio alla mia piccola raccolta. . .
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Kiba e Ino: Cambiare per amore

Lui
Non poteva far altro che ridere. Per lei aveva fatto molte cose, si era tagliato i capelli perché secondo lei un ragazzo con i capelli lunghi non poteva definirsi tale, si era iscritto in palestra perché voleva che fosse più mascolino a livello fisico, voleva anche lei poter godere con gli occhi, come faceva lui d’altronde. Perciò non poteva far altro che dire che era lui che se l’era scelta e per questo ci aveva provato, anche contro tutti i consigli degli amici che dicevano che era meglio se si limitava a provarci con Hinata, e poi continuavano sul fatto che non ci sarebbe mai riuscito a conquistarla, ma lui niente, voleva lei! Anche a costo di soffrire le mille pene d’amore, voleva unicamente lei, la sensuale, la provocante e biondissima Ino Yamanaka. Sapeva che sarebbe stata dura, ma ce l’avrebbe fatta. Infatti ci era riuscito, ma non sapeva se esserne felice o meno, chissà il tempo glielo avrebbe fatto capire.

Lei
-Ehi Ino, ma sono vere quelle storie che circolano su te e Kiba?-
-No..- un vuoto allo stomaco.
-Ah no, perché si dice che siete stati insieme e da una come te, dopo tutto quello che ci hai detto su di lui, se fosse stato un sì non me lo sarei mai aspettato!-
-Zitta Tenten..!- gli aveva intimato Hinata, -non vedi che non ne vuole parlare? Ino noi andiamo in pasticceria, se ci cerchi siamo lì!-
-Grazie...-
Non ne vuole parlare, ecco tutte cosa pensavano, che io non ne volessi parlare, in realtà non avevo molto da dire, tutto era iniziato tempo fa. . .

-Dai Ino, ma com'è possibile che non ti piaccia nessun ragazzo?-
-Teeeeen, quando capirai che io non cerco un tipo qualunque? Qui ognuno ha i propri gusti ed io ho i miei!-
-Sì, ma che non ti piaccia nessuno è assurdo!-
-Mmm...in realtà qualcuno ci sarebbe, ma ci sto ancora riflettendo su...- guardavo lontano in quel momento, guardavo oltre il tavolo e le sedie, c'era un gruppetto di ragazzi, tra loro Sasuke Uchiha.
-Riflettendo? Un ragazzo?! Voglio sapere tutto immediatamente!- 
-Non ti dirò chi è, ma sappi che mi piace un ragazzo con i capelli corti e con un fisico muscoloso..-
Tenten si girò un po’ attorno, poi aggiunse: -diciamo che non mi hai ristretto molto il campo..!- ci ridemmo su.
-Che stupida che sei..!-
In quel momento non potevo di certo sapere che quella conversazione non era stata privata quanto pensavo, avevo occhi ed orecchie solo per lui, ora che ci penso la stupida ero io.
Passò l'autunno e l'aria invernale iniziava a farsi sentire. Uscivo più incappottata che mai: magliettina, maglia, maglione, sciarpa e guanti ,questo era il mio armamento, non capivo come mai ma in quel periodo avevo sempre freddo. Entrai nel bar dove Tenten lavorava, ogni martedì le facevo sempre compagnia al lavoro, visto che ero in ferie dal mio.
-Ehi ciao Ino..- mi salutò portando dei drink al tavolo poco distante -un attimo e sono da te..!-
-Fai con calma..- le dissi, intanto curiosavo con lo sguardo tra un tavolo e l'altro, adoravo vedere quegli attimi che la gente mi donava: una coppia in crisi, due amici ubriachi, un ragazzo che si confessava, un nonnetto che prendeva il suo caffè ,e...e....
-Eccomi, allora tutto bene?-
-Ten, ma da quanto avete preso quel cameriere nuovo nello staff?-
-Cameriere nuovo?-
-Impossibile!-
-Come no ,quel tipo lì in fondo che serve al tavolo di quella signora dai capelli rossi...-
-Ah lui...mi sembra strano che tu non l'abbia riconosciuto...-
-Perché?-
-Lo conosci dall'asilo si può dire, ma ammetto che è cambiato, cioè...lo sviluppo gli avrà fatto bene, non lo so, però è diventato davvero un gran figo, attira molta clientela femminile..!-
-Ten arriva al punto, chi è?!- le dissi quasi infuriata per i suoi giri di parole...
-Bionda calmati, è Kiba Inuzuka..!-
-Kiba?!- rimasi esterrefatta, come poteva essere cambiato così tanto?
-So cosa stai per dire: è possibile mai che quel cicciotto cazzone sia diventato così? Chiedi a madre Natura!- mah.. io davvero non riuscivo a crederci, com'era possibile?

Lui
Era il suo primo giorno di lavoro, aveva da poco smontato dalla palestra ed era leggermente stanco perciò era deciso a tenere un profilo basso, ma ad un tratto vide entrare lei, l’oggetto dei suoi sogni più nascosti, Ino Yamanaka! Per un attimo si era imbambolato, ma prima che la bionda se ne potesse accorgere, distolse lo sguardo e iniziò a servire i clienti, come se nulla fosse. Ma dopo un po’ di tempo iniziò a sentirsi osservato, non che la cosa fosse strana. Da quando andava in palestra era diventato molto più bello e fisicamente molto più attraente, ma colei che lo guardava non era una semplice cliente, ma la Yamanaka! Questo fece raggiungere a Kiba il cielo, convinto di poterlo toccare con le mani, finché non decise di andare a servire il tavolo di Ino.
-Posso prendere la sua ordinazione, signorina?- chiese con tono molto professionale il giovane Inazuka. La bionda si voltò verso di lui, un po’ offesa, cioè che lei non l’avesse riconosciuto era comprensibile, dato il cambiamento, ma non poteva avvenire il contrario.
-Cosa c’è Kiba, non mi riconosci?- rispose la ragazza facendogli l’occhiolino, ma non dando tempo al giovane di elaborare la cosa gli disse subito: –comunque una cioccolata va bene!- disse mostrando un sorriso, una cioccolata calda era quello che ci voleva.

Lei
Quel pomeriggio faceva davvero freddo, quella cioccolata non era servita un granché, visto il tempo glaciale, ma dovevo andare per forza da Sakura per farmi dare quel maglioncino.
Vestita, quindi, del mio solo coraggio, oltre che dell'armatura di maglioni, mi incamminai verso casa Haruno, ero così contenta di rivedere la mia amichetta rosa, il tempo che passavamo insieme con gli anni andava sempre più scemando, ma almeno come al solito cercavamo sempre di raccontarci tutto, o forse quella che raccontava tutto ero io..
La scena che vidi fu una di quelle a cui nessuna e dico nessuna donna vorrebbe mai assistere: lei la mia miglior amica la ragazza che sapeva tutto di me, sapeva di quanto avevo pregato, sofferto, sperato e desiderato che Sasuke Uchiha mi degnasse di uno sguardo, adesso era lì davanti ai miei occhi che se lo sbaciucchiava sull'uscio di casa. Come aveva potuto? Sapeva che ci tenevo davvero a lui, sapeva che era la mia grande cotta, l'unico ragazzo che potesse piacermi e lei...lei se l'era preso così, senza dirmi nulla, senza nemmeno confessarsi alla sua miglior amica...
Corsi via senza una vera e propria meta, oltrepassai il fiume ed i grandi magazzini per arrivare al parco, quel posto d'inverno era così isolato, lì avrei potuto piangere, lì avrei potuto sfogarmi senza che nessuno sentisse le mie debolezze o i miei lamenti, finalmente ero da sola con la mia angoscia...

Lui
Ino se n’era andata e la cosa dispiacque molto a Kiba, ma d’altronde non poteva mica obbligarla a restare, perciò un po’ dispiaciuto continuò a lavorare finché non finì la giornata lavorativa. Così il ragazzo si diresse a casa sua passando per il parco, anche se faceva freddo era una bella giornata e sarebbe stato da sciocchi non approfittarne per fare una passeggiata, ma durate il tragitto vide una figura rannicchiata al parco, era distante e non riusciva a capire chi fosse, perciò decise di avvicinarsi per poter mettere a fuoco meglio quel folle che si era messo lì. Non appena si accorse che quella era Ino rimase di stucco. “Che ci fa lì? Così si prenderà un malanno!” pensò preoccupato il ragazzo, che si avvicinò alla bionda, che non appena vide arrivare il ragazzo rimase sulle sue, senza proferire parola.
-Ino?- chiese un po’ incerto il ragazzo –C’è qualcosa che non va?- chiese premuroso il ragazzo, ma lei non rispose. –Se non ne vuoi parlare posso capirlo, ma non sarebbe meglio andare via di qua? Fa piuttosto freddo! Vieni a casa mia, tempo che ti scaldi e poi ti riaccompagno a casa.- 
La bionda si voltò verso il ragazzo, e in silenzio lo seguì. Kiba era felice di essere riuscito a convincerla, ma non si volle fare illusioni, perciò camminarono fino ad arrivare a casa del ragazzo, che da cavaliere disse: -Prego, prima le donne.- 

Lei
Arrivammo a casa sua, pensai che per quanto conoscessi Kiba da tanto non ci ero mai venuta, era piccola, ma calda ed accogliente...
-Ti vado a preparare qualcosa di caldo?-
-No, grazie mille, sto bene così..-
-Almeno vieni con me, ti do qualcosa di caldo da mettere addosso, stai ancora tremando per il freddo preso al parco!-
Lo seguii senza fare storie, aveva ragione tremavo ancora, ma non per il freddo quanto per il dolore che cercavo di soffocare!
Entrammo in quella che doveva essere la sua camera, accese una stufetta e mi diede un plaid per coprirmi..
-Va meglio?- mi chiese premurosamente..
-Abbastanza..- mi stavo davvero intimidendo io di fronte e Kiba?
-Sai, è strano...-
-Cosa?-
-Non avrei mai pensato che tu saresti mai venuta a casa mia..- aveva ragione, sapevo che lui aveva una cotta per me da tempo e per non dargli false speranze lo avevo sempre tenuto a distanza, ma nell'ultimo periodo era cambiato e adesso non era affatto male...
-Eh già, i tuoi come mai non ci sono?-
-Viaggio di lavoro...-
-Ah capisco...-
-Senti, io ho voglia di un thè caldo, quindi lo vado a preparare e tu mi farai compagnia e ne prenderai un po’ senza fare storie..!- sorrisi, era diventato così tenero e premuroso..

Lui
Quello di certo era il giorno più felice della sua vita, non ce ne sarebbero mai stati di migliori! Non era molto, ma già averla nella sua casa e poter stare con lei lo rendeva felice, anche se ora, vedendola, notava nei suoi occhi una certa nota di tristezza. 
“Forse è meglio che la faccia confidare un po’. Deve capire che io per lei posso essere anche un confidente e non solo il suo ragazzo! Ah, Ino, quanto vorrei baciarti” pensò l’Inuzuka mentre preparava il thè. Una volta pronto, lo versò in due bicchieri che offrì alla sua ospite, e con quella scusa si sedette accanto a lei.
-Dimmi Ino, qualcosa che non va? Noto dai tuoi occhi che hai pianto. Spero nulla di grave- chiese sempre con fare gentile e premuroso. 
Ino intanto lo guardò stupita, come aveva fatto a capirlo per lei era un mistero, e sperava in qualcosa che le permettesse di cambiare discorso. Kiba intanto, mentre aspettava, stava iniziando a bere un po’ del tuo thè, quando il suo sguardo finì sopra al decolté di Ino non troppo esagerato ma nemmeno troppo carente, anzi, ad occhio poteva avere una quarta, subito si riprese prima che la ragazza potesse capire che le stava facendo la radiografia, ma nel farlo si verso il thè bollente nei pantaloni.

Lei
Iniziai a ridere...
-Sono proprio un deficiente..!-
-Ahahah dai non prendertela ti aiuto io..-
-T-tu?-
Presi uno dei tovaglioli che aveva portato ed iniziai a tamponare, presa com'ero dai miei pensieri non mi accorsi di dove stavo tamponando e di come tutto quel thè era proprio finito lì, adesso si che ero davvero imbarazzata, spostai il mio sguardo in alto per vedere la sua reazione, ciò che vidi era un ragazzo orami preso dall'imbarazzo e dal rossore che cercava di non fissare la scena, cercava di non guardare il più possibile.
Non so cosa scattò in me, sarà che di solito avevo sempre tutti gli occhi puntati e in quel caso divenne quasi un'esigenza, doveva guardarmi.
Gli sbottonai i pantaloni, fregandomene se lui se ne accorgesse o meno, ed iniziai a tamponare anche sul boxer , finalmente vidi un accenno verso di me...
-I-i-ino..che fai?-
-Sei riuscito a bagnarti tutto fin qui non è mica colpa mia..- rialzò lo sguardo, questa cosa iniziava davvero ad infastidirmi.
Mi tolsi il plaid, iniziavo a sentire caldo e lui? Ancora niente, non voleva rivolgermi nemmeno uno sguardo..!

Lui
Dopo quella figura di merda, lui voleva sparire dalla faccia della terra, ma con sua grande sorpresa Ino si premurò di asciugargli il pantalone, anche se il punto in cui si era rovesciato il thè si poteva definire X, cioè la bionda stava asciugando il thè che gli era finito nei gioielli di famiglia, non poteva assistere alla scena era qualcosa di troppo eccitante ed era sicuro che se avesse assistito gli sarebbe saltato addosso per farla sua, perciò guardo da un’altra parte! Doveva resistere, e poi non voleva approfittare del suo stato emotivo ne sarebbe andato anche contro i suoi principi e non poteva permetterlo, ma non appena vide la bionda abbassargli i pantaloni per tamponargli i boxer, si sentì come un leone che ha un agnello a portata di zampa, ma lui quel giorno aveva deciso di diventare vegetariano, lui doveva resistere. Per sbaglio l’aveva guardata un po’ ma poi si era girato troppo imbarazzato.

Lei
Ripresi ad asciugarlo e lui? In quel momento mi sembrava così tenero e dolce, non voleva guardami ed io non sapevo il perché, ma il suo modo di comportarsi, il suo essere così semplicemente dolce e comprensivo, il suo avermi accolto in casa sua senza nessuna preoccupazione, il suo modo di parlare, il suo copro, ormai tutto iniziava ad attirarmi in lui e per una notte, mi aveva fatto desiderare di perdere il controllo.
Lo persi, con la scusa di tamponare e con il suo sguardo sempre alto nell'immensità del soffitto, gli sfilai il membro dai boxer ed iniziai a leccarlo, questa volta non mi importava se mi guardasse o meno, iniziai solo a pensare a quello che volevo io, continuai così per un po’ lo succhiai, lo sentivo ansimare, adoravo sentire che riuscivo a far provare piacere, ma non volevo che arrivasse, non ora in quel modo. Mi fermai di colpo, lo iniziai a baciare proprio da lì, seguì la via sin all'ombelico, si tolse la maglia, fin al torace per arrivare poi alle sue labbra...

Lui
Il povero Inuzuka lottava contro i suoi istinti animaleschi, non voleva approfittarsi della ragazza, ma quando aveva sentito il suo membro essere afferrato e poi leccato, per lui fu una cosa molto eccitante, ma non poteva approfittarsi di lei, sentì che gliel’aveva lasciato stare per iniziare a baciarlo dal basso del suo addome fino arrivare alle sue labbra. Ino lo stava baciando? Ciò era meglio di tutti i filmini mentali che si era fatto l’Inuzuka in tutti quegli anni, ma non voleva proseguire, sapeva che lei lo faceva perché voleva sentirsi desiderata e lui non poteva fare il suo gioco, avrebbe voluto, ma il suo orgoglio non glielo avrebbe perdonato. Perciò si separò con forza da Ino, anche se già da solo si stava dando dell’idiota.
-Ino fermati!- la bionda non capiva, era sempre stato gentile e dolce, e immaginava che ciò che gli stesse facendo lo desiderasse, ma a quando pare si era sbagliata –Io voglio sapere perché, prima.- 
La bionda scostò lo sguardo, scossa, e gli rispose: -Semplicemente è che non mi sono mai accorta di quanto tu fossi dolce e premuroso! Ho dovuto capirlo solo perché adesso rientri nei parametri del mio ragazzo ideale e solo ora capisco quanto sia stata stupida!- quelle parole per Kiba furono il via che aspettava, si fiondò addosso alla ragazza e iniziò a baciarla. Ino rispose subito al bacio e i due pian piano iniziarono a spogliarsi e a dirigersi nella stanza del ragazzo, dove il ragazzo ricambiò il favore della ragazza, ma non ci perse molto tempo e iniziò a penetrare la ragazza con il suo membro, per poi iniziare a torturare con una mano un seno mentre all’altro glie poggiò sopra la bocca e iniziò a mordicchiarlo e a stuzzicarlo con la lingua.

Lei
Mi stava penetrando, mi stava baciando, mi stava leccando, mi stava torturando. . .no stavo godendo!
Sentivo le sue spinte sempre più intense, e ne volevo ancora..
-Più forte.. più forte..- gli sussurravo all'orecchio e lui? E lui mi compiaceva, non sapevo se esistesse qualcosa di meglio.
Andammo avanti così per un po’, sarei andata così per sempre..!
Verso la fine salì sopra di lui, alla sola luce dei raggi di luna che penetravano dalla sua finestra tutto sembrava così perfetto, il suo sguardo, così innamorato...ed io?
Vedevo i suoi occhi, sapevo di aver realizzato qualche suo desiderio, forse qualche sogno e volevo farlo sognare ancora, solo per un po’: gli presi il membro tra i due seni ed iniziai a accarezzarlo in quel modo, non sapete quanto mi appagava vedere la sua faccia piena di piacere, non riusciva più a reagire o a ragionare.. -Ino.. oh Ino..- era l'unica cosa che riusciva a dire ,ed ogni volta che pronunciava il mio nome in quel modo io sentivo di volerlo sempre di più.
Non mi ero mai trovata in una situazione così "eccitante", ero così umida che fu facile ripassare a possederlo, mi misi un po’ più in alto, volevo che vedesse che vedesse come i nostri copri si univano, io dal canto mio vedevo il suo corpo, il suo aspetto, i suoi occhi, le sue labbra e non sapevo come resistergli. Lo baciai ancora, mi sentivo così bene su di lui, ci stavamo possedendo l'uno nell'altro, ed era talmente meraviglioso che persi il conto delle volte che avevo goduto!! Dopo un po’ smisi di fare la sadica, avvicinai le mie labbra e gli sussurrai.. -Se vuoi puoi godere!- mi baciò, poi iniziò a spingere sempre più forte ,sempre più forte che -..Oh Kiba..- stavo godendo per l'ennesima volta, poi un movimento brusco, scivolò dal mio bacino e il suo seme si sparse sul pavimento.
Lui ora era seduto sul letto, quasi incredulo di ciò che era successo, mi avvicinai a lui..
-Ino sono sporco..- non me ne fregava un cazzo, mi sedetti a cavalcioni su di lui...
-Oh Kiba ne voglio ancora..-
Andammo avanti così per tutta la notte, per il giorno seguente era diventata una droga stare insieme, al parco, sulla panchina, tra i cespugli, nel bagno del bar dove lui e Tenten lavoravano, ci bastava uno sguardo, a me personalmente bastava, mi ricordava la prima notte, quei suoi pettorali, quel suo sguardo e già mi veniva da sfiorarmi, poi capitava che i nostri sguardi si incrociavano e la passione faceva il resto.
La cosa andò avanti per circa due settimane, lo adoravo sempre di più, sentivo sempre di più il bisogno della sua pelle ,del suo profumo, ma la questione era diventata più seria del previsto, come al solito odio le cose semplice e facendo mente locale, capii che forse tutta questa passione per Kiba non era nient'altro che uno sfogo, un bisogno d'affetto, una voglia di riempire quel vuoto, che la delusione per Sakura e Sasuke aveva causato.
Decisi che quella storia doveva finire, decisi che per il suo bene dovevo allontanarmi da lui, non potevo trattarlo così...
-Kiba, credo che non dovremo vederci più..- gli dissi poi un giorno mentre mi stava portando la solita cioccolata, non gli diedi il tempo di replicare, pagai il conto e andai. Da quel giorno misi piede in quel bar solo quando non era di turno, quell'informazione l'avevo avuta tramite Tenten, lei non era a conoscenza di nulla, ma nelle chiacchiere tra donne niente resta un segreto.

Lui
Non poteva proprio non pensare che a quando fosse bella, e ora stava facendo l’amore con lui. Pensò di non aver mai provato una sensazione più meravigliosa, farlo con Ino era il sogno che diventava realtà, ecco perché aveva cercato di essere il più amorevole possibile e aveva cercato anche di farla godere il più possibile, finché non arrivò al suo limite e si separò da lei, e si distese sul letto con una felicità in corpo che gli avrebbe permesso di toccare il cielo. Ad un tratto vide la ragazza avvicinarsi a lui.
-Ino sono sporco..- 
-Oh, Kiba, ne voglio ancora..- e non si dicesse che Inuzuka facesse pregare una ragazza, e così ripresero, facendolo tutta la notte. Kiba sperava che quel giorno non finisse, anche perché temeva che quella sarebbe stata l’unica volta in cui l’avrebbe avuta, ma si era sbagliato di grosso, per sua fortuna, perché per ben due settimane fecero sesso, in tutti i modi e nei posti più assurdi, al ragazzo bastava uno sguardo d’intesa da parte della bionda e questo subito capiva le intenzioni di lei, finché un giorno Ino di punto in bianco decise di chiudere quel rapporto di solo sesso, e lui ci soffrì parecchio, si era sacrificato tanto per averla e ora l’aveva persa, non sapendo se fosse stato per qualche errore commesso, perché se così fosse stato si sarebbe subito scusato, anzi, avrebbe strisciato per farsi perdonare, perciò chiese consiglio agli amici, ma nessuno sapeva dargli risposta, nemmeno Shikamaru, che conosceva Ino da tempo, non sapeva cosa dire all’amico.


Lei
Erano passate 3 settimane da quando io e Kiba avevamo “rotto”, e proprio in quel periodo tutto sembrava così surreale; il tempo era passato così… noioso, freddo e gelido.. lasciando spazio solo alle lacrime e ai momenti di solitudine. Ogni tanto ci incrociavamo, ero sempre io quello che lo evitava, fosse stato per lui avrebbe richiamato la mia attenzione in qualunque modo, e lo fece: una volta baciò due ragazze insieme davanti ai miei occhi, un'altra volta anche se ero solo di passaggio lui mi vide, ed iniziò a fare lo spavaldo su cose ed eventi che a quella distanza comunque non potevo sentire. Da quando era cambiato, da quando il suo fisico era cresciuto più ragazze lo notavano, più ragazze andavano al bar più Tenten era contenta! Un giorno poi tra me, lei ed Hinata ci fu una conversazione strana, come se loro sapessero, come se qualcuno avesse spifferato tutto...
Ten si allontanò per prepararsi e venire via con noi, e io ed Hinata rimassimo sole finché la corvina non chiese.
-Ehi, come va?-
-Bene, perché?-
-Ti conosco da troppo tempo per credere alle tue parole, allora raccontami cos'è successo con Kiba...-
-Chi ti dice che sia vero?-
-Me lo dice il fatto di aver sentito un ragazzo il lacrime che raccontava la sua struggevole vicenda a Shikamaru- 
Il vuoto allo stomaco si allargò sempre di più! Mi accasciai sul tavolino del bar, immersa tra le mie braccia inizia a piangere anch'io..
-Ino, non voglio vederti così per un ragazzo!-
-E' stata tutta colpa mia....- le raccontai tutto, lei rimase lì ad ascoltarmi in silenzio, quasi le stessi dicendo una delle verità sulla vita, ascoltò le mie parole, la vicenda di Sakura, quella di Sasuke e poi Kiba..
-Ino, io ho ascoltato tutto e capisco come ti senti, capisco il dolore, le lacrime, il rimorso e la solitudine, ma ora queste lacrime per chi sono: per Sasuke o per Kiba?-
Quella domanda quasi come se fosse una profezia mi aprì gli occhi, in realtà tutta la vicenda di Sasuke, per quanto orribile, l'avevo superata, nelle settimane con Kiba mi ero lasciata tutto alle spalle, sapevo di poter contare su di lui, di potermi fidare. Adoravo quando dopo aver fatto l'amore si presentava a letto con qualche dolcetto perché sapeva che ne ero golosa, adoravo il modo in cui si arrabbiava se un altro ragazzo iniziava a fissarmi, adoravo il suo modo di parlare, il suo modo di riflettere, di pensare, ma alla fine che avevo fatto? L'avevo lasciato andare perché avevo paura che i miei sentimenti per Sasuke riaffiorassero e lui ne sarebbe stato distrutto, ora che però ne ero certa, che ero certa che non sarebbero mai tornati ,non potevo tornare indietro con lui...
-Sono per Kiba, perché non volevo che andasse così, perchè sono stata una sciocca a pensare che lui ,se gli avessi spiegato tutto non avrebbe capito, ma non si può più tornare indietro.-
Così finì la mia conversazione con Hinata, la lasciai al tavolino, mentre io uscii dal bar, caso vuole che proprio in quel frangente incontrassi Kiba, che proprio in quell'attimo le mie lacrime non si erano ancora fermate, mi vide fu atroce..
-Ino...- mi prese per il braccio – che succede?- ancora si preoccupava per me..
-Nulla...- mi asciugai le lacrime gli sorrisi, avevo mandato tutto a puttane!

Lui
L'aveva vista piangere, che quelle lacrime fossero per lui? Non doveva più illudersi, Ino non avrebbe mai pianto per uno come lui! La sua giornata al bar continuò normalmente, tra le ramanzine di Tenten, le occhiate sensuali delle vecchiette lo facevano rabbrividire, mentre quelle delle ragazzine che a 13 anni a dicembre inoltrato gli mostravano tutto quello che potevano mettere in commercio solo per sapere come si chiamava, solita giornata insomma. Venne sera, il suo turno era finito, durante tutto quel tempo non aveva smesso di pensare ad Ino e a quelle sue lacrime, non voleva illudersi, ma voleva solo sapere per chi fossero. Uscì dal bar, incontrò Hinata mentre passeggiava per lo shopping natalizio..
-Ehi Hinata- le gridò..
-Ciao Kiba, tutto bene?-
-Eh insomma..-
-Giornata pesante a lavoro?-
-In un certo senso..- non sapeva come chiederglielo, di solito Hinata riusciva sempre a capire quello che aveva in mente ma questa volta non dava cenni. Passeggiarono per un po' parlando dei regali e del Natale..
-Kiba, io so che vuoi chiedermi qualcosa..-
-Già...-
-Allora fallo, lo sai tra di noi non ci sono mai stati segreti...-
-E' di Ino che volevo parlarti, l'ho vista piangere, Shikamaru mi ha detto che per sbaglio sentisti la nostra conversazione, quindi so che con te posso parlare, volevo sapere perché stava così...-
-Perché lo vuoi sapere, non ti ha fatto del male?-
-Lei è Ino, l'amore della mia vita, la mia vera ed unica cotta, io...so che non dovrebbe interessarmi per come mi ha trattato, per come sono andate le cose, ma credo che il mio errore sia stato il non averle mai chiesto perché piangesse..-
-Cosa intendi dire?-
-Sai, la prima volta che ci parlammo, all'inizio di tutta questa storia, io mi ero avvicinato a lei perché piangeva, non ebbi mai il coraggio di chiederle il perché, pensai solo a renderla felice, non fregandomene di come stava realmente. Ci avvicinammo sì, ma con la stessa velocità con cui lo facemmo, ci lasciammo, mi lasciò! -
-Penso solo che dovresti chiederle il perché..-
-Che?!-
-Lo sappiamo tutti che ci tieni ancora a lei, che fai tremila scemate al giorno per lei, che non esci con le altre seriamente per lei, e tutto questo solo perché non hai trovato il punto di chiusura di questo capitolo, perché non sai i motivi di tutto, quindi vai da lei e metti un punto!-
Non seppe mai il perché di quelle parole di Hinata, sapeva solo che aveva ragione.
Il giorno dopo cercò Ino in ogni angolo remoto della terra conosciuto, ma niente. Seppe poi da Tenten che era influenzata, che in questi giorni aveva avuto la febbre alta e che il medico le aveva consigliato che per nessun motivo al mondo doveva uscire.
Pensò che la cosa era perfetta, se lei non poteva uscire era in trappola e non poteva non rispondere alle sue domande. Finito il turno, passò a casa sua. Bussò alla porta, lo aprì la donna delle pulizie..
-buona sera signora, c'è Ino?-
-Certo è in camera sua...- salirono per le scale, la signora lo precedette indicandogli la camera..-signorina Ino, un ospite per lei..-
-fallo entrare..- la sua voce, era così debole...
-ehi...- le disse, entrando timidamente nella sua camera. Lei era a letto, sotto le coperte, appena lo vide si drizzò un pochetto..
-Kiba..-
-Scusami se sono venuto a disturbarti sin qui..-
-No affatto, devi dirmi qualcosa?-
Era seduta sul suo tappeto ai piedi del letto. Kiba non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi..
-Sono conscio del fatto che tu ti stia burlando di me- disse serio, facendo trasalire la ragazza, –Ecco perché ho deciso di chiudere questa storia! Non voglio essere un bambolotto nelle mani di nessuno! Per te ho fatto molti cambiamenti e in cuor mio speravo che questi venissero apprezzati! Ma niente, perciò finiamola di prenderci in giro!- 
-Kiba io...-
-Lo so che mi dirai che questo discorso dopo settimane non vale, ma tu mi hai lasciato così, senza spiegazioni, senza dirmi nient'altro che tra noi era finita, ho provato un avvicinamento in ogni modo, ma hai continuato ad essere fredda, qualche giorno fa ti ho vista in lacrime e quando stavo per pensare che mi sarei buttato alle spalle una come te, quelle tue lacrime mi hanno fatto trasalire. So che tu non tornerai indietro alla tua decisione, non l'hai mai fatto, so che comunque non mi darai la tua spiegazione, quindi me ne vado..-detto ciò stava per andarsene via, quando si sentì chiamare. . .

Lei
-Kiba, ti prego, aspetta...- 
Il ragazzo si girò verso di lei..- cosa dovrei aspettare?!- mi ero alzata dal letto, dovevo parlargli dovevo chiarire ma mi sentivo talmente debole...
-Kiba io ti amo...- lo vidi pietrificarsi...
-Come puoi dirmelo?!!-
-Se mi sono allontanata se ho fatto tutte quelle cose era perché non volevo che tu soffrissi..-
-Soffrire, ma io ero in paradiso con te come avrei potuto soffrire..?-
-C'è stato un momento all'inizio, quando tutto è cominciato che io piansi per un altro uomo, poi sei venuto te e non volevo che quello che stavamo provando fosse solo da rimpiazzo..! Così ho deciso di troncare...-
-Rimpiazzo??! Io sono stato male per te, non potevi parlarmene???! E poi ora mi dici che mi ami???!!!-
Andai verso di lui, fino a che le gambe me lo permisero. Venni meno, lui mi perse tra le sue braccia..-Ino torna a letto..- 
-Ti amo Kiba, ti amo...e sai perché? Perché da allora, da quando abbiamo troncato io non faccio altro che pensare a te, a tutto di te, ma pensavo che tu non mi volessi più e per questo non mi sono più avvicinata...- mi prese in braccio, mi adagiò sul letto, mi rimise sotto le coperte...

Lui
Dopo averla messa sotto le coperte, se ne andò, non sapendo che fare, ciò che gli aveva detto la bionda lo aveva ferito, cioè lo aveva usato come rimpiazzo, ciò non era una cosa tollerabile. Non riusciva proprio a perdonarla, e per questo se ne andò al parco, quel dannato parco dove tutto era iniziato, e sedendosi proprio dove si era seduta lei quando l’aveva incontrata, ma non lui non era li per piangere, ma per pensare a tutto ciò che era accaduto con più calma. Dopo qualche ora decise di lasciare perdere Ino, c’erano un sacco di ragazze che adesso lo volevano, perché doversi far usare da quella bionda? Ma non finì di elaborare questo pensiero che si sentì chiamare da una Ino tutta trafelata, che possibilmente lo aveva rincorso per parlargli, ma lui era stufo di parlare, non aveva più voglia, era stanco e perciò cercò di allontanarsi, ma fu fermata dalla bionda che era riuscito a raggiungerlo.
-Kiba, devo parlarti- aveva un voce quasi rotta dal pianto, ma ciò che preoccupò l’Inuzuka, e che la ragazza fosse andato a cercarlo in quelle precarie condizioni e cercando di farle capire che ormai era deciso a non essere più ferito da lei.
-Ino, torna a casa e lasciami in pace!- gli aveva chiesto, peccato che il suo tono di voce dicesse il contrario, ma la ragazza non si fece scoraggiare da quelle parole.
-Kiba, ti prego ,perdonami! Non volevo usarti, te lo giuro io. . .-
-Tu cosa? Non ti sei divertita abbastanza?- 
La bionda non sapeva che dire, finché non decise di baciarlo. Kiba rimase sorpreso inizialmente, poi cercò di separarsi dalla ragazza, ma non ci riuscì. Perché quelle labbra gli erano davvero mancate, perciò iniziò ad approfondire il bacio. La ragazza, capendo di essere stata ricambiata in quella unione di labbra, approfondì quel bacio facendo danzare la sua lingua con quella di Kiba, per poi separarsi dal ragazzo e dire: -Io amo solo te!- guardò in faccia e notò che era veramente triste per come erano andate le cose, e levandosi il giubbotto lo diede alla ragazza e la riaccompagnò a casa.

Lei
Mi riaccompagnò a casa, almeno questo è quello che mi ricordo, stanca mi appoggiai sul letto e mi risvegliai il mattino seguente.
-Il ragazzo che ieri mi ha riaccompagnato ha lasciato detto qualcosa?- chiese alla cameriera
-No signora, solo che lei aveva preso freddo e che vi aveva messa a letto-
-mmm...-
La febbre mi era passata, mi preparai in fretta e corsi fuori casa.
Passai per il bar per salutare Tenten, o meglio per vedere se Kiba fosse lì, ma nulla.
-Oggi è il suo giorno libero..- mi aveva detto semplicemente con un gran sorriso -come mai lo cerchi..?-
-Lunga storia poi ti spiego- e adesso dove potevo cercarlo? Da Shikamaru, da Naruto, da RockLee??! Si avevo cercato anche lì ma niente.
Passai per la piazza, che bella nel periodo natalizio riuscivano ad addobbarla davvero bene, c'era una grande pista di pattinaggio al centro ,il chioschetto di lato per il noleggio dei pattini e poi il baretto messo lì apposta solo in quel periodo per far riscaldare i pattinatori ed io? Io mi appoggiai sulla bassa recisione di legno, scrutando i pattinatori, anche se qualcuno di certo avrebbe pensato che il mio sguardo era perso nel vuoto, a pensare a dove come e quando trovare Kiba.
Immersa tra i miei pensieri riflettevo da un po’ ti tempo su quella staccionata quando un buon odore di cappuccino sfiorò il mio naso.
Era Kiba, mi stava offrendo un cappuccino mettendomelo sotto il naso..
-Ne vuoi?- i miei occhi si saranno sicuramente illuminati alla sua vista..
-Sì, certo- gli dissi timidamente.
Ci sedemmo ad un tavolino all'interno del bar ed iniziammo a parlare..
-Allora, come mai sei uscita di casa ,come ti senti?-
-Mi sento meglio per questo sono scesa e poi ti stavo cercando..- gli dissi bevendo un po’ di cappuccino
-Mi cercavi?-
-Già..- alzai il viso dalla tazza, Kiba iniziò a ridere..-Cos'ho?- prese un tovagliolo e mi sfiorò il naso..
-avevi una punta di spuma proprio lì..- ridemmo.
-Comunque ti cercavo perché volevo parlarti, volevo sapere come stavi e come avevi preso quella cosa..-mi iniziai a fare rossa
-Quella cosa?-
-Sì, quello che ti ho detto ieri..-
-Ah...- quel "ah.." era l'unica risposta che non mi sarei aspettata, avrei capito un "no" ,un "forse..", un "non lo so.." ma quel "ah" che voleva significare?
-Allora?- volevo che mi spiegasse.
-Ci sono rimasto male, ma male davvero! Non capivo il perché della nostra separazione e poi la tua spiegazione.. "un rimpiazzo di Uchiha", non me lo sarei mai aspettato..-
-Sì, ma poi ti ho anche detto che con te stavo bene, che se ho rotto la nostra relazione era proprio per non farti sentire così perché tu per me non eri un rimpiazzo ma avevo paura e. . .-
-Shhhh lo so, ho sentito anche questo-
-Quindi?-
-Ti va di andare a fare una passeggiata?- aveva cambiato discorso, ed in un attimo eravamo in giro per la città come due fidanzati a ridere e a scherzare su vetrine e passanti. Tutto sembrava così maledettamente perfetto: io e lui e nient'altro, eppure qualcosa non andava, eppure quella strada che stavamo percorrendo era quella di casa mia, ora due erano le cose: o tutto stava finendo o tutto stava iniziando!
Arrivammo al mio uscio di casa mia e gli chiesi.
-Che dici, vuoi entrare?-
-Sì, certo-
Entrammo in casa, non c'era nessuno. Salimmo per le scale, incontrammo la cameriera.
-Signorina..- mi salutò -Signore..- salutò anche lui- Volete che vi porti del tè in camera?-
-Sì, grazie mille -
Arrivammo in camera..
-Ed eccoci qui..-
-Già..-
-Penso che tu mi debba dire qualcosa a questo punto..-
-Già..- Ok quel "già" mi stava davvero innervosendo!!!
Bussarono alla porta..
-Signorina, il suo Tè-
-Sei stava velocissima..- le dissi, lei mi sorrise e poi scese giù, lasciandomi al silenzio tombale di Kiba.
-Allora, ecco il nostro thè.. comunque, dicevi.-
-Volevo dirti che. . .che. . .-
-Kiba che succede..?- lo vedevo balbettare, come se non fosse sicuro di quello che stesse per dirmi...-Kiba, io ti amo davvero, voglio solo te e non dirmi adesso che vuoi che non ci vediamo più perché.. perché...perché hai visto oggi siamo stati bene, senza Sasuke, senza i miei complessi, senza i miei sbalzi d'umore, quindi ti prego- quasi stavo per piangere...
Mi baciò, si lanciò su di me baciandomi..
-Non piangere, no non lo fare, non lo potrei sopportare- mi baciò ancora.
Eravamo stesi sul pavimento, sentivo le sue labbra baciarmi da per tutto, ah il mio Kiba non avrei mai più sbagliato con lui, sentivo di amarlo, di amarlo davvero!
Mi alzai di botto, all'iniziò lui non capì cosa stessi per fare, ma semplicemente mi ero alzata per chiudere la porta a chiave, poi tornai su di lui che intanto si era seduto sul letto appoggiandosi con la schiena alla parete..
-Ti amo Kiba, ti amo..!-
-Anch'io Ino..-
Mi tolsi la maglietta, lui fece lo stesso, iniziava davvero a fare troppo caldo, le sue mani non furono ostacolate dall'intimo che indossavo, iniziò a massaggiarmi il seno, poi a giocare con il capezzolo, mi sentivo davvero molto eccitata. Cambiammo posizione, lo feci distendere sul mio letto, gli tolsi i pantaloni ed infine il boxer.
-Non sai quanto ti desidero- mi disse sottovoce
-Anch'io-
Il suo membro anche se già eretto, lo feci scivolare tra i miei due seni, stringendoli, in modo che potesse sentire ogni centimetro della mia pelle, ogni centimetro di me fremere per lui! Lo accarezzai in quel modo per qualche minuto, come una bambina aspettavo che quando il suo membro salisse con la carezza lo potessi assaggiare, lo baciavo, lo leccavo ,ma quello che mi eccitava davvero era il vedere il suo volto godere, in quel modo sapevo che stavo trattando bene il mio unico amore.
Stanca di quella posizione, salì a cavalcioni su di lui, che a quel punto mi capovolse.

Lui
Il modo in cui Ino giocava con la virilità del ragazzo lo faceva impazzire, non sapeva come sentirsi, provava un sacco di piacere, ma non voleva essere il passivo della situazione, perciò una volta che la ragazza gli salì a cavalcioni su di lui, capovolse la posizione e iniziò a spingere il suo membro con ritmo costante e con una certa forza nella femminilità della ragazza che godeva ad ogni spinta sempre di più. Finché, stanchi, non si separarono e si misero l’uno a fianco all’altra mentre si guardavano per interminabili minuti, senza dire niente e senza parlare, finché non fu la bionda a decidere di rompere quel silenzio.
-Ti amo- gli aveva ripetuto quelle parole che Kiba desiderava sentire da sempre, anche prima lo aveva fatto, ma quel ti amo che le aveva detto ora le risuonò diverso, perché più bello e speciale, e con tutto la felicità che aveva addosso il ragazzo le rispose con dolcezza.
-Anche io ti amo!- e dopo averle dato l’ennesimo bacio, i due si separarono e iniziarono a rivestirsi e a pulire la stanza quando ad un tratto Ino disse: -A proposito, vedi di andare in palestra perché voglio tu sia ancora più in forma- il tono era molto sarcastico e giocoso.
-La mia forma fisica è perfetta! E poi, mia cara, penso che ne avresti bisogno anche tu, sai!- disse schiacciandole l’occhio e indicando il suo sedere. -È enorme e molto pensante non riesco a spingere certe volte!- la bionda lo fulminò con gli occhi.
-Non è vero, ho una forma invidiabile! E poi ieri sera non mi è parso che il mio sedere ti desse problemi!- 
Il ragazzo la bacio e rispose: -Infatti mi piace così com’è! È molto più facile afferrarlo grosso com’è!- detta questo il ragazzo dovette iniziare a correre, perché la ragazza lo stava inseguendo per ucciderlo, ma appena si ricordò che la porta era chiusa cercò di aprirla, ma si ritrovò la bionda addosso. Insieme caddero sul pavimento, mentre la bionda diceva: -Ti farò rimpiangere ciò che hai detto!- disse con tono da finta arrabbiata e con fare sexy. 
L’Inuzuka iniziò a ridere, perché era dannatamente felice e sperava di vivere altri giorni così con la sua ragazza, la quale raccontò tutto alle amiche e su come stessero realmente le cose tra lei e Kiba, così, sbrigati anche questi particolari impicci, entrambi iniziarono la loro prima relazione amorosa che li avrebbe accompagnati fino all’altare.

Spazio Autore:
Salve a tutti sono TheCristopher94(no ma dai), comunque volevo ringraziare di cuore a Paola992 del suo aiuto, perché è stata lei ad aiutarmi a scrivere questa storia, cioè lei scriveva la parte femminile e io quella maschile, cercando di scrivere questa storia cercando di inquadrarla da due punti divista diversi,  lo so sta sera sono proprio capitan ovvio, comunque bando alle ciance. Shannattebayo18 con questa o finito le coppie che tu mi avevi chiesto spero che quest'ultima storia ti sia piaciuta, se hai altre richieste non hai che da chiedere. . . La prossima storia sara una NaruHanabi chiestami da niente che di meno che NaruHina4ever, mia cara adesso mi metto subito all'opera per quella storia e cerchero di pubblicarla il prima possibile. . . e cosi concludo il discorso. . . Baci 
TheCristopher94

   
 
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