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Autore: Fflang    31/12/2012    4 recensioni
Quanti segreti e quanta sofferenza si possono nascondere nella vita di una persona? Isabella Swan nasconde un segreto, un segreto più grande di quello dei Cullen, un segreto malvagio e potente ma allo stesso tempo buono e puro, che pochi conoscono e molti vorrebbero avere.
Un guerra è facile da cominciare ma ancor più difficile da finire, lei deve scegliere da che parte stare. Un equilibrio così fragile da potere essere distrutto con un battito da ali, costruito per caso, ma custodito con cura e venerazione.Salverà se stessa o salverà l'umanità e l'equilibrio ad un carissimo prezzo?
"Non voglio più essere la fine di qualcosa, voglio essere un'inizio..."
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Altro personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: New Moon
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CAPITOLO 8 Animal I have Become




Urlare, urlare nel silenzio di un idilliaco mondo perfetto, urlare nel silenzio per far si che esso venga ascoltato, urlare per dar voce ai propri pensieri. Quante urla nel silenzio, quante cose nascoste nel silenzio, quante voci non verranno mai ascoltate, quante voci non saranno mai sentite, quante cose non verranno mai capite nell'urlo di un silenzio.”

L’uomo si volta verso la ragazza e minaccioso le sussurra all’orecchio,credendo che nessuno lo senta -Ascoltami bene ragazzina,ora io vado con la signorina, farò presto, ma se quando torno tu non sei più qui, ti giuro che ti cercherò, ti troverò e quando lo avrò fatto,te ne darò talmente tante che ti passerà la voglia di rifarlo.- Era cattivo,sadico…no quello non era più il suo papà, quello che la portava a giocare al parco, no, lui era morto con la sua mamma. Annuì spaventata e si sedette su un muretto.
-Bene,scusi per l’inconveniente,quella ragazzina è solo una palla al piede.- mi dice facendomi l'occhiolino, cristo quanti punti che gli darei.

 -Non si preoccupi,io so aspettare…Adiamo?- dico sorridendogli maliziosa. Dopo aver lasciato un’altra occhiata alla figlia si volta e mi segue in una stradina chiusa lontano da tutti. Bravo topolino, dritto nella bocca del leone, no, non sono un gatto.

 

Nel frattempo Andy, si avvicinò alle spalle della ragazza e mettendole una mano sulla bocca e una sui fianchi e la tiro con se dietro un albero.

-Shh, tranquilla,non ti farò del male, ma adesso tu verrai via con me,andiamo in un bel ristorante o dove preferisci e mangiamo qualcosa, e poi quando la mia amica torna ti spiegheremo tutto.- le sussurra al orecchio con voce calma e dolce.

 -Io…non ti conosco…e poi mio padre…ho paura…non voglio che mi picchi ancora- sussurra la ragazzina abbracciandolo e infilando la testa nel incavo del suo collo iniziando a piangere. Lui le sorride, la allontana un po' e le prende il volto tra le mani.      

 -Io sono André, molto piacere, e per quanto riguarda tuo padre, ti prometto ,che finché ci sarò io,non ti toccherà Nessuno, nemmeno con un dito.- le disse serio e asciugandole le guance bagnate. Lei era imbarazzata,completamente rossa.

 -Io sono Sofie.- poi sussurrò col capo chino. -Me lo prometti?-

 -Si, promesso.- disse guardandola dritto nei suoi occhi azzurri dopo di che la prese per mano e la portò via, come il principe che ognuna  di noi sogna,ma su un cavallo nero.

-Sai sei davvero molto bella, che cosa vogliamo fare?- mi dice osservandomi le ette. Che schifo! 

Quando inizia ad accarezzarmi i fianchi gli sorrido lui crede che io ci stia ma dopo pochi secondi lo spingo lontano da me così forte da farlo finire per terra. Scoppio a ridere e lui mi guarda spaventato.

-Paura?- domando innocentemente, iniziando a vedere la paura nei suoi occhi. 

-Chi diavolo sei?- urla terrorizzato strisciando all'indietro mentre io mi avvicino sempre di più. Penso a una battuta carina da dirgli ma non mi viene in mente nulla di divertente e pauroso. Uff.

-Sono quella che ti spedirà dritto dritto all'inferno, e tu caro umano pagherai per quello che hai fatto a tua figlia. Guardami negli occhi.- dico iniziando a stringergli la gola tra le mani ma l’uomo,ormai tutto rosso da quanto lo sto stringendo, li chiude ancora più stretti girando la faccia di lato per non guardarmi. Odio essere ignorata. E non sono così brutta per l'amor del cielo.

-Guardami, ho detto!- gli urlo in faccia, ma l'unica cosa che fa è tremare di paura. Faceva tanto il duro e poi guarda. 

-Sai,alcuni pensano che bisogna avere pietà di chi ha sbagliato che tutti devono avere la possibilità di cambiare,ma mi dispiace per te ma io non sono umana e non ho pietà e adesso fa quello che ti ho detto!!- gli sussurro all'orecchi ma nonostante ciò l’uomo stringe ancora di più le palpebre,inizia a piangere e con la poca voce che gli rimaneva mi pregava di lasciarlo andare e che sarà stato più buono, scoppio a ridere.

 -Ho detto NO.- lo alzo velocemente e lo lancio contro il muro che segnava la fine del vicolo in cui ci trovavamo,in pochi istanti gli sono di nuovo sopra,sono furiosa e stufa di quel essere.

-Adesso tu mi guarderai negli occhi che tu lo voglia o no,ma ti conviene farlo da solo oppure sarò costretta a usare la forza.- gli dico e sono pienamente cosciente che ho perso la calma di nuovo…

 -No.- mi alita lui sul viso, col poco ossigeno che non gli ho portato via. E che cazzo! Come si fa a rimanere calme con uno del genere! Mi sono stufata, ora basta giocare. 

 -Bene,l’hai voluto tu.- gli metto le mani ai lati della faccia e stando seduta su di lui gli tengo ferme le braccia, poi con le dita gli spalanco gli occhi,così uguali a quelli di sua figlia.

 -E’ troppo facile pentirsi quando sai che stai per morire, non credi?- detto questo mando letteralmente la sua anima all'infernoPiù guardava e più si sentiva bruciare,vedeva nei suoi occhi ogni giorno da quando sua moglie era morte ogni lacrima,ogni livido della sua bambina e in poco tempo i suoi occhi divennero completamente bianchi,come quelli di un ceco,senza vita e nel istante in cui lei si alzo il suo anche il suo cuore smise di battere,  facendo diventare i suoi occhi completamente bianchi, la vita ha lasciato quel corpo.

Mi alzo senza spostare lo sguardo dal cadavere dell'uomo. Non sento nulla, eccetto un applauso che proviene dalle mie spalle.

-Ma Belle, come ci si sente ha togliere di mezzo una vita.- dice Abel alle mie spalle sorridendomi cattivo. Lo guardo, che cosa gli è successo?

-Se l'è meritato.- sussurro. So cosa vuole dire…

-Senza dubbio, ma io non sto parlando di lui, ma di Te. Ti è piaciuto rubare la sua anima, Isabella. E Ti piacerà sempre di più. Quando questo succederà io ci sarò… Capirai che non puoi salvarli, nessuno può'.- mi dice avvicinandosi fino a quando non me lo ritrovo davanti alla faccia. I miei occhi sono pieni di rancore e di sofferenza, i suoi hanno solo il vuoto totale. 

-Che ti è successo? Che è successo al ragazzo che si prendeva cura di me quando ero piccola?-  gli domando. S'irrigidisce. E poi i suoi occhi si fanno neri.

-Ha capito che per proteggerti le cose dovevano cambiare. Ti do tempo un mesa Bella, poi tu sarai mia e il mondo non esisterà più.- dice e dopo avermi dato un bacio sulla fronte scompare.

Rimango un momento a guardare il cielo che si sta annuvolando preannunciando una nevicata.

Che devo fare? Posso davvero fare una cosa del genere a colui che considero mio fratello? Ho ucciso un uomo e non ho provato altro che divertimento. Forse ha ragione Lui.

Scuoto la testa. Non ci devo pensare.Al momento sto rinnegando una parte di me, ma devo salvare le persone che amo.

-Merda.- sussurro e poi vado a cercare André, che chissà dove avrà portato la ragazzina. E a proposito di Lei, avrò fatto bene? Si.

Seguo le sue tracce fino ad arrivare ad un ristorante messicano. Sospiro, un giorno di questi lo prendo a pugni in faccia. Ma una pizzeria qualsiasi gli faceva schifo? Sospiro ed entro. 

Li individuo seduti a un tavolo che mangiano e ridono, o meglio André Mangia e Ride, la ragazza sta zitta e lo guarda ammirata. Povera. 

André si accorge di me e mi fa un gesto con la testa così mi avvicino a loro cercando di non terrorizzarla e mi siedo al tavolo. 

-Ciao.- le dico sorridendole. Lei mi guarda e arrossisce. Che dolce. Ero come lei fino a un po' di tempo fa..

-Ciao..-sussurra rispondendomi. Ridacchio e guardo mio "fratello".

-E' andato tutto bene?- gli domando. Lui annuisce e mi chiede lo stesso. La mia faccia sconsolata che lo fa sospirare. Gli ho raccontato tutto. Ogni dettaglio, e sarà la stessa cosa con gli altri. Perché se dobbiamo combattere insieme, allora ci devono essere fiducia e sopratutto sincerità. 

-Dopo mi spieghi, Comunque questa bellissima ragazza è Sofie, Sofie questa è Bella, la mia sorellina.- lei mi guarda ancora e le sorrido.

-Dov'è il mio papà?- mi domanda seria e con un immensa tristezza negli occhi. Sospiro. Verità o mezza?

-E' andato via.- all'inferno, ometto di dire. Lei spalanca gli occhi scioccata. 

-Come è andato via? E ora io come faccio?- domanda iniziando a lacrimare.

-Dipende tutto da te, da quello che sceglierai dopo quello che ti dirò.- le dico mentre mi alzo dal posto e André mi segue porgendole la mano. Accettarla è il primo passo e lei lo fa senza pensarci due volte. Si alza e ci segue fuori dal ristorante.

 

Arriviamo in un parco e la neve ha già iniziato a scendere da pochi minuti. Guardiamo tutti il cielo come in attesa di qualcosa, che non arriverà mai.

-Bella?- mi chiama Sofie con voce lieve.

-Uhm?- rispondo senza guardarla. Aspetto che sia lei a chiedermelo. Non obbligherò nessuno a seguirmi per una causa che porterà di per certo a qualcosa di brutto. 

-Cosa mi devi proporre?- mi domanda osservandomi, mi volto verso di lei e le sorrido. 

-Tuo padre è morto.-  le dico senza giri di parole. Meglio non girarci troppo intorno.

-Cosa? Morto? Come?- domanda sconvolta. Il come glielo dirò più tardi. O lo capirà da sola.

-Come non ha importanza, era giusto così..non era più un uomo.- dico osservandola, sincera. Mi devo comportare bene o non si fiderà di me. André mi guarda e mi sorride dolce abbracciandola con un braccio sulle spalle.

-Io sono sola.- sussurra guardandoci entrambi. Scuoto la testa.

-Avrai noi, se lo vorrai.- le dico sorridendole. Ricambia il sorriso e ci abbraccia stretti entrambi. 

-Grazie, Grazie, Grazie!- urla piangendo di gioia.

-Per cosa?- domandiamo in coro confusi.

-Per avermi salvata. Avete fatto quello che io non avevo il coraggio di fare da tanto.- risponde lei, con leggerezza. 

-Beh allora prego.- risponde André per entrambi sorridendole.

-Sai Belle, tu somigli molto alla mia mamma, anche lei faceva favori a tutti ma non voleva mai nulla in cambio le bastava vedere la gente sorridere,le volevo tanto bene.- dice intristendosi.

-Mi dispiace per la tua mamma.- le dico accarezzandole la mano. Lei mi sorride grata.

-Cosa farai ora Sofie?- le domanda André senza smettere di sorridere. Questo ragazzo ha il dono dell'ipnosi.

-Non lo so..- risponde guardandosi i piedi.

-Beh allora vorrei proporti una cosa.- dico guardandola seriamente. Lei annuisce altrettanto seria.

-Vuoi venire con me e lui?- le domando indicando il mio compare con la testa.

-Io? Dove?- domanda sorridente.

-Dovunque vuoi.-  risponde mio fratello accarezzandole la guancia. Cascamorto. Sorrido.

-Beh si. Voglio venire con voi.- risponde all'inizio incerta, poi sicura. 

-Evviva!- esclama André abbracciandola. 

-Sophia,mi dispiace farti rivivere brutti ricordi,ma mi puoi raccontare la tua storia?Se ti va e ovvio.- le dico sorridendole incoraggiante.

-Certo, è il minimo che io possa fare.- risponde e poi continua iniziando a raccontarci la sua storia.

-Allora,ho 17 anni e sono nata a Milano durante il viaggio di nozze dei miei genitori,eravamo felici,stavamo bene. Ma quando avevo 10 anni la mamma si ammalò e i medici scoprirono troppo tardi cosa avesse e dopo pochi mesi morì. Mio padre l'amava tantissimo,era la sua unica ragione di vita è se la è vista strappare dalle mani in così poco tempo che ne rimase distrutto;all'inizio ci facevamo forza da insieme ma poi è cambiato tutto. Ha iniziato a bere e a tornare a casa sempre più tardi,ed io che rimanevo sveglia ad aspettarlo ne pagavo ogni volta le conseguenze,iniziò a picchiarmi,e ormai  non era più il mio papà,quello era morto molto tempo prima insieme alla mia mamma e io ero rimasta SOLA...smisi persino di andare a scuola non volevo che vedessero i lividi sulla mia faccia e lo so,è stupido ma avevo paura che mi portassero via da qui,qui che c'era la tomba della mia mamma e anche da lui perché in fondo io continuavo a sperare che forse un giorno lui sarebbe tornato quello di un tempo. Ogni mattina andavo al cimitero e mi sedevo lì,vicino a lei e immaginavo che lei fosse lì,che mi avrebbe abbracciato e mi avesse detto che quello era solo un brutto sogno ma no,quella e la dura e fredda realtà e non sarebbe cambiato niente,sono passati cinque anni da quando andavo al cimitero,non né avevo più la forza.- finisce accoccolandosi in lacrime tra le braccia di André che la guarda triste e dolce allo stesso tempo.

-Shh non piangere,e tutto finito,ti ho promesso che nessuno ti toccherà più e io mantengo sempre le mie promesse.- le sussurra all'orecchio dolcemente. Dio quanto sono carini. 

-Per sempre?- domanda lei.

-Per sempre, principessa.- le risponde lui.

 Dopo un po' di silenzio nel quale aveva iniziato a piovere Io e André ci alziamo e ci togliamo gli indumenti di sopra, lei ci guarda incuriosita.

-Sofie, e se io ti dicessi che noi due siamo angeli?- le domando seria. Lei ingoia un fiotto di saliva e ci guarda seria senza rispondere. In pochi secondi le ali nere che ci contraddistinguono spuntano dalle nostre scapole aprendosi maestose.

-Gli angeli hanno le ali bianche…Perché le vostre sono nere?- dice avvicinandosi ad Andi e accarezzandogli le piume. 

-Perché non siamo puri, il nostro compito è di proteggere gli esseri umani non di stare in paradiso.- le rispondo sorridente.

-Proteggerli da cosa?- domanda curiosa e seria. Intelligente la ragazza. Sorrido.

-Qualcuno vuole distruggere l'umanità. Come al solito.- risponde André con un sopracciglio alzato e sbuffando. 

-Ti racconteremo tutto. Ma ci devi dare una risposta.- dico guardandola.

-Voglio venire con voi.- dice seria e sorridendoci dopo.

-No! Sofie, sei sicura? Guarda che non si torna indietro, e sarà molto pericoloso.- le dice André prendendola per le spalle,  lei gli sorride dolce accarezzandogli la guancia.

-Mia madre sarebbe fiera di me se lo facessi. Ne sono sicura.- dice poi voltandosi verso di me. -Cosa devo fare?- mi chiede. 

Io guardo Andi che punta gli occhi su di me.

-Vuoi farlo tu?- gli propongo lui annuisce e si avvicina a Lei afferrandola per i fianchi.

-Posso?- le domanda. Lei annuisce e lui le leva la maglietta.

-Farà male?- domanda senza preoccupazione. 

-Si.- risponde lui solo. Si ricorda ancora un mese fa.

-Starai con me?- gli chiede ancora.

-Sempre.- risponde lui sorridendole per poi togliersi la piuma da un ala e gliela mette esattamente nel petto,dopo pochi attimi inizia ad urlare lui la prende in braccio,si siede per terra e inizia ad accarezzarle i capelli cullandola.

-Perché dobbiamo rivivere la nostra vita per diventare così,non basta una volta?- mi domanda guardando la ragazza che aveva smesso di urlare e piano apriva gli occhi. 

 -Non lo so,forse è una punizione per quello che faremo- rispondo pensierosa seduta sulla panchina ormai completamente bagnata.

Sofie si alza mezza dolorante sorretta dal mio compare di sventura e io le sorrido.

-Come va, angioletto?- le chiedo.

-Stanca.- risponde appoggiandosi al petto di André. Lui la prende in braccio e le fa cacciare un urlo.

-Andi, che fai??- urlacchia e io scoppio a ridere.

-Ti porto io, tu riposati.- le dice sorridente.

-No, sono pesante.- si oppone lei, tutta rossa per l'imbarazzo.

-Si, come un topolino bianco.. c'è la faccio, fidati, tu riposa.- la convince lui, e lei dopo pochi secondi crolla addormentata.

-Andiamo adesso o partiamo domani?- mi domanda camminando lentamente.

-Domani, dobbiamo riposarci.- rispondo.

-Dove si va?- mi chiede felice.

-Italia.- rispondo semplicemente ridacchiando. Lui annuisce.

-Mi credi stupido?- mi chiede poi, dopo pochi secondi.

-A volte si.- rispondo ironica. Lui sbuffa.

-Bella, solo perché sei tutta non vuol dire che io non riesca a vedere che piangi!" "Già peccato che io non stia piangendo. - mi dice sorridendomi dolce. Ah fratellino, fatti i cazzi tuoi. Vorrei dirglielo.

-Ti sbagli.- rispondo solo e lui annuisce dandomi ragione. Per forza

-…dici che c'è qualcosa nel mini frigo del bar?- mi domanda dopo un po' di silenzio. Cristo, zitto mai eh?

 -Ma la smetti?Pensi solo a mangiare!!- esclamo sconvolta

-Uffa!!Va bene...ah mi devi $200!- dice guardandomi esultante.

-Perché, scusa?- chiedo stranita

 -Il ristorante!- risponde sorridente.

 -Hai voluto pagare tu,se mi avessi detto di no l'avrei fatto io-

 -Mi spieghi come fai?- domanda.

 -A fare cosa?- dico.

-A fregarmi sempre!!- risponde arrabbiato.

-E' una dote naturale.- rispondo scoppiando a ridere come una scema.

Poi spariamo nel buio come se non fossimo mai esistiti.



Grazie a tutti! :) Buon Natale(in ritardo) Buon Fine e CapoDanno a Tutti!!! Auguriiiii! 
   
 
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