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Autore: smarties89    05/01/2013    5 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se il manager Alan Niven, troppo occupato per seguire i Gun 'N Roses agli inizi, avesse chiesto a un collega di sostituirlo? Non un collega qualsiasi...una donna. Donna che incasinerà come non mai la vita di un bassista a caso...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomiiiiiiii...non adiatemi :P Questo storia mi è venuta in mente così, non so bene dove mi porterà! Fatemi sapere che ne pensate :) Un bacione!!!



“Fanculo, Alan...ma devo proprio??”

“Bambola, lo vedi come sono messo? Sto seguendo già due band, come pensi che possa riuscire a dirigere anche questi 5 disgraziati?”

“Lasciali a qualcun'altro!”

“Stai scherzando?! Ma li hai sentiti? Se fai questo lavoro dovresti averlo un po' di orecchio, ti pare?”

“Sì, certo che li ho sentiti...”

“E?”

“E hanno una marcia in più...”

“Anche più di una. Perciò muovi quello splendido culetto che ti ritrovi e vai al Whisky con Tom!”

“Ma Alan...”

“Miriam, sai bene che tu sei sempre stata la mia prediletta...sei qui dentro da quando hai 18 anni e hai visto tante band cercare di farsi strada...e ne hai mai vista una al pari di questa?”

“No...”

“Tesoro, potrebbe essere una grande occasione per te, te ne rendi conto? Tu sarai la loro manager e se decolleranno il merito sarà tutto tuo!”

“Ma se non ne fossi in grado?”

“Tu sei nata per questo lavoro! L'ho capito dal primo giorno in cui ti hanno messo qui a fare lo stage come mia assistente. Quindi, piantala di farti seghe mentali e sparisci dalla mia vista!”

Miriam uscì senza dire altro. Del resto, non poteva dire altro: Alan era molto buono e disponibile con lei, ma era pur sempre il suo capo...e lei doveva obbedire.
Miriam aveva 25 anni, era una bella ragazza con lunghi capelli castani voluminosi e mossi ed era l'assistente di Alan Niven da anni; lo aveva seguito ovunque con le band a cui faceva da manager e da lui aveva imparato tutto. Sapeva di essere pronta a guidare una band, sapeva che nonostante fosse giovane aveva accumulato abbastanza esperienza negli anni...ma non poteva negare di avere paura. Quei tizi li aveva già sentiti al CatHouse, una sera che era andata lì a divertirsi con la sua coinquilina e amica del cuore Jane: erano bravi, avevano le palle, erano incazzati...e avrebbero fatto strada. Ma erano delle bestie, probabilmente fatti e ubriachi dal mattino alla sera e in balia del loro ego e non sapeva se da sola sarebbe riuscita a gestirli. Però Alan aveva ragione: era il trampolino per riuscire ad affermare una volta per tutte la sua carriera.
Una volta uscita dalla Geffen, si fermò a un telefono pubblico per chiamare la sua amica e darle la grande notizia.

“Sì, chi parla?”Miriam alzò gli occhi al cielo: Jane non era capace a rispondere al telefono con pronto, lei doveva farlo così.

“Parla la tua coinquilina!”

“Miri! Tutto ok?”

“Per niente! Devo fare da manager ai Guns n Roses?”

“Coooosa?”

“Hai capito bene…”

“Ma sono 5 gnocchi da paura!”

“Jane ti prego…” la sua coinquilina sembrava un angioletto, con lunghi capelli biondi mossi e il viso dai tratti dolci…ma in realtà era una pazza furiosa.

“Oddio!! Mi presenterai Slash, vero?”

“Chi?”

“Slash, no? Il chitarrista tutto ricci!”

“Oddio, ma quello ha la faccia da scemo!” Ma è fottutamente bravo a suonare…

“Faccia da scemo? Secondo me quello lì è una macchina da sesso!”

“JANE!”

“Che puritana che sei, Miri. Da quanto non ti fai una bella scopata?”

“Santo cielo, non ti posso sentire. Ti saluto, rientro tardi stasera, devo lavorare.”

“Non andrai a sent…”Tu tu tu…


Miriam aveva messo giù sapendo che la sua amica sarebbe stata capace di pedinarla nel locale dove quei 5 folli suonavano. Non bastava dover badare a loro, no! Ora ci si metteva pure la sua amica con gli ormoni in subbuglio.
Ma porco cazzo…si avviò alla sua auto: doveva andare a fare la spesa, quella settimana toccava a lei…e poi doveva andare al Whyski…era pure vestita relativamente sexy…troppo per 5 arrapati del cavolo!
Sbuffando per la milionesima volta accese l’auto e, sgommando, si mise in strada.
  
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