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Autore: Hikari93    05/01/2013    11 recensioni
A Saku88s, per il suo compleanno.
Cosa sarebbe successo se Sakura avesse seguito Sasuke dopo la sua dichiarazione?
Sakura si morse le labbra, decise. «Allora verrò con te.»
«Non scherzare. Non te lo consento.»
Lei ci lesse preoccupazione nel suo tono, adesso, ma non ebbe tempo di rallegrarsene. Svuotò la mente, cacciò dentro le lacrime e lo raggiunse velocemente. «Non posso interferire con la tua scelta, allora nemmeno tu puoi, Sasuke-kun.»
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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 [#2. Sta’ tranquilla]

 
 
 
 


Sakura s’indispettì quando Sasuke le consigliò sgarbatamente di portarsi almeno qualcosa. Temeva che, non appena avesse girato l’angolo, lui ne avrebbe approfittato per lasciarla indietro. Ciononostante obbedì e fu in camera sua; tremò al pensiero che avrebbe abbandonato la comodità di casa, il viso delle persone amate, Naruto, tutto. Per un istante pensò di chiamare aiuto, di approfittarne, ma la bloccò la certezza che così facendo avrebbe tradito la fiducia di Sasuke.
Probabilmente se ne sarebbe pentita per tutta la vita.
Cacciò ancora indietro le lacrime, ingoiò saluti e pensieri che l’avrebbero fatta pentire e saltò giù dalla finestra. Non era pronta, inutile negarlo, ma aveva deciso.
Si stupì nel trovarlo ancora lì, con le mani in tasca e la schiena contro il muro, proprio come l’aveva lasciato.
«Ho finito, possiamo andare» gli disse. La voce si finse convinta, ma Sasuke la conosceva troppo bene per perdersi nel suo inganno.
«Non sei costretta a venire, sappilo.»
«Lo so. Sono io a volerlo.»
Sasuke la fissò tanto intensamente che Sakura dovette tirar dritto e superarlo, per sfuggirgli. Lo sapeva che lei comunicava e lui leggeva, il tutto con una facilità disarmante.
«Andiamo» lo incoraggiò. Si incoraggiò.
 
Sakura s’impaurì ancora di più alla vista di alcuni ninja di Oto che sembravano già conoscere Sasuke. Avrebbe voluto chiedergli informazioni, ma il modo in cui quelli la scrutavano – come se fosse di troppo, come se non se la fossero aspettata – la fece impallidire. La gola seccò.
«Chi è questa ragazzina?» chiese uno di loro in tono sprezzante.
Sakura fu incapace di rispondergli, e per fortuna Sasuke intuì e risolse: «Non sono affari che vi riguardano. E ora sbrighiamoci.»
Corsero a lungo, Sakura non sentiva nemmeno più le gambe. Non osò fiatare perché probabilmente l’avevano già puntata come la più flaccida del gruppo. Si affidò alle spalle di Sasuke e alle sue casuali occhiate scrutatrici che la facevano sentire più protetta. Non si sarebbe fermata; avrebbe continuato la sua corsa tirata finché le ginocchia non si sarebbe piegate da sole e lei non sarebbe svenuta.
A un tratto si fermarono. Quello che le si era rivolto all’inizio mostrò nel palmo della mano una sottospecie di pasticca scura. A Sakura non piacque per niente, specialmente perché il tizio – che si chiamava Sakon – voleva propinarla a Sasuke.
«Devi prima morire» gli confidò quello, sogghignando loscamente.
«Sasuke-kun, non prendere niente.»
«Che cosa significa che devo prima morire?»
Non l’ascoltava. Non l’aveva fatto al villaggio e non ne aveva intenzione adesso.
Intanto Sakon parlava e sorrideva insieme, mentre gli spiegava che loro quattro erano lì per aiutarlo. Che non sarebbe morto, che avrebbe raggiunto il loro stesso livello di forza, che avrebbe avuto più potere.
E Sasuke afferrò la pillola. Non guardò nemmeno Sakura, neanche per sbaglio.
«Sasuke-kun, non farlo. Potrebbe essere pericoloso.»
«Mi fido di voi, allora.» La ignorò ancora.
«Sasuke-kun!» urlò stavolta.
Quando si voltò verso di lei, Sakura temette che la sgridasse, che la trafiggesse con lo sguardo. Era già pronta a sostenerlo, e si stupì quando, invece, Sasuke la rilassò totalmente con le sue iridi scure.
Era calmo. Non c’era bontà, non sorrideva come avrebbe fatto Naruto.
«Sta’ tranquilla» soltanto.
E ingoiò.
Lo vide accasciarsi mollemente, e gridò.
 
Sakura stava di spalle, e non poté vedere che, poco prima di mandar giù e di urlare di dolore, stringendosi le mani al petto come se volesse togliere dallo stomaco un male che lo stava divorando, aveva scrutato e ammonito i ninja di Oto con lo sguardo.
E Sakon aveva capito: non voleva assolutamente che a quella buffa ragazzina che s’era portato dietro succedesse qualcosa di male.

 
 


















 

Eccomi col secondo capitolo. *_____*
In realtà i miei progetti erano altri, e riguardavano lo studio. Tuttavia, la visita dei miei rumorosi cugini mi ha allontanata dal libro. Se non fossi stata così inguaiata come sono, ne sarei stata contenta. XD
Bando alle ciance, però. <3
Questa sarebbe dovuta essere una flash di 500 parole. Invece ne sono 600 esatte. Non ho potuto né voluto tagliare da nessuna parte, perché mi sembrava ottima così. In particolare, lo ammetto, mi piace che Sasuke si preoccupi per Sakura, alla fine. Anche se non lo dimostra a lei. =www=
Vabbé, ho finito.
L’unico mio dubbio su questa storia è che possa sembrare non plausibile. =___=”
Intanto, però, ringrazio le anime buone che hanno recensito, grazie! *^*

 
 
 
 
 
   
 
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