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Autore: Nena Hyuga    06/01/2013    3 recensioni
“Ushishishi~ Paura, eh?”
“No, Bel-senpai, volevo solo darle un po' di soddisfazione per poi sfotterla ulteriormente della sua pessima sceneggiata. E non sono più un moccioso, è finita l'età in cui avevo paura degli shinigami.”
“Tu, bastardo...”
“Bel-senpai, mi dice che cosa sta facendo conciato in quel modo ridicolo?”
“Ushishishi~ Che domande, volevo farti schiattare di crepacuore!”
“Non le sembra di essere un po' troppo cresciuto per mascherarsi e giocare a nascondino al buio? O le è venuto il feticcio dei cosplay?”
[Capitolo 3]

L'avevo promesso che sarei tornata con una nuova diavoleria dovuta ai miei innumerevoli viaggi in treno e stavolta vi propongo una Belphegor/Fran, un'altra delle mie coppie preferite e che mi divertono sempre un sacco ^w^
Spero che con questa breve fanfiction a capitoli possiate divertirvi e percepire quella punta di ironia e sarcasmo che avvolge questa coppia in un eterno rapporto di amore-odio ^.-
Buona lettura ^w^
Vostra, Nena Hyuga ^-^
[Personaggi: Belphegor Tyl e Fran Tyl]
PS: La nota "Non per stomaci delicati" è dovuta alla descrizione di scene leggermente macabre.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Belphagor, Fran
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Di amorevoli dispetti ed inutili tentativi di omicidio




Capitolo 4 – Save me



Belphegor diede un'occhiata ammirata alla sua opera e asserì con un cenno della testa che, sì, era tutto perfettamente pronto.

“Ushishishi~ Così dovrebbe andare bene...”.

Ultimamente prendersi cura del marmocchio illusionista era diventato il suo passatempo per scacciare la noia che lo pervadeva quotidianamente, e da una parte era entusiasta di avere un animaletto -letteralmente, lo considerava tale- per casa da poter torturare.

Quel pomeriggio non aveva badato a risparmiare le energie per poltrire comodamente sulla sua poltrona preferita che, in mancanza di uno scranno regale, era diventata il suo trono personale.

Il biondo assassino si era impegnato per tessere l'intricata e fitta rete di fili taglienti ed infimi che solitamente usava per imprigionare le vittime ed immobilizzarle: se era sua abitudine guardare l'angoscia ed il dolore impresso nelle loro iridi, quel giorno si sarebbe goduto appieno l'appagante sensazione di veder sfigurato di paura il volto di Fran.

Se c'era una cosa che mandava in bestia Prince the Ripper era proprio il fatto che qualcuno non provasse terrore nei suoi confronti; con il novellino dei Varia si era sbizzarrito ed era arrivato addirittura a vegliarlo la notte, concentrando il suo istinto omicida per provocargli incubi.

In quell'occasione, la mattina dopo Fran si era svegliato tranquillamente affermando di aver sognato di essere partecipe di un film dell'orrore alquanto scadente con Belphegor come regista e, sempre allora, pure Squalo aveva temuto il peggio per il talentuoso illusionista, mentre un premuroso Lussuria tentava di dividere i due “figlioletti pestiferi”.

Quel giorno, invece, Bel aveva piazzato la sua ragnatela mortale sul pianerottolo appena sopra le scale principali della magione, un palcoscenico in grande stile ed a dir poco vistoso per un assassino dalle manie di egocentrismo. Era una fortuna che i fili fossero assolutamente invisibili ad occhi inesperti e nemmeno contro luce li si poteva scorgere scintillare sinistramente assetati di carne e sangue umani.

“Bel-senpai, cosa sta combinando? Perché sta rimirando il nulla davanti all'ingresso principale?” esordì la voce della vittima alle sue spalle.

Il tono di voce flemmatico e privo di sfumature dell'illusionista sorprese l'assassino più geniale dei Varia, il quale fece scomparire il suo solito e smagliante sorriso.

“Nh?” mugugnò il biondo, fingendo di non capire a cosa alludesse.

“Sembra più imbecille del solito, senpai.” asserì pacato, rivolgendo un'occhiata curiosa all'altro.

“Ushishishi~ E tu sembri più sfrontato del solito, rana! Perché diavolo non sei in camera tua, eh?”

Belphegor diede le spalle alla sua opera d'arte, cercando di coprirla agli occhi apparentemente distratti del più giovane; forse sarebbe ancora riuscito a farlo cadere in trappola con qualche stupida scusa.

“Ci stavo andando, ma forse non si ricorda che è stato proprio lei a mandarmi in cucina a lavare i piatti.” sbottò scocciato: quello non era di certo un lavoro adatto ad un ufficiale dell'elité di assassini della famiglia Vongola.

Il genio dei Varia lo guardò con scetticismo, dubbioso se credere o meno alla sua storia.

“Non mi ricordo di averti mai detto una cosa simile.” ribadì il più grande, portando le mani ai fianchi e fissandolo con cattiveria, occhiata che non venne vista a causa della lunga frangetta, ma che si poteva ben interpretare grazie al sadico sorriso.

“Allora è stupido.” sentenziò Fran semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ma l'offesa non venne recepita dal principe che stava già meditando un piano “b” per poter far cadere la vittima nel suo inquietante gioco scaccia noia.

Proprio in quel momento, mentre entrambi erano impegnati a guardare altrove ed a pensare ad un modo per fregare l'altro, il Boss indiscusso dei Varia uscì dalla sua camera per scendere in cucina a fare il suo solito spuntino delle cinque del pomeriggio -il che comprendeva un intero arrosto di agnello innaffiato con una generosa quantità di vino-.

Xanxus, con la sua famosa pigrizia e la sua grazia pari ad un elefante zoppo, fece sbattere la porta della sua stanza appena ne uscì, attirando l'attenzione di Belphegor e Fran ancora intenti a discutere al pianerottolo inferiore.

“Il suo egocentrismo la porta a fare delle cose troppo ovvie e vistose, Bel-senpai. L'irritabile Boss ha fame e scenderà da quelle scale.”

“Tu, bastardo! Muoviti a salire quei gradini e ammazz...ehm...ad andare a riposare.” si corresse, cambiando addirittura il tono di voce in uno zuccheroso quanto ansioso sibilo.

Ormai, però, era troppo tardi.

Un urlo iracondo ed agghiacciante squarciò l'aria nella magione dei Varia, seguito da un ruggito furibondo proveniente dal Boss.

“Chi di voi fecce ha combinato questo casino?!” tuonò rimanendo incastrato nelle prime ragnatele, proprio sui primi gradini dell'imperiosa scala.

Xanxus, incapace di mantenere la calma, perse il suo già scarso autocontrollo e sbottò con varie imprecazioni riguardo a “prendere a calci il culo di un principe di sua conoscenza”, il quale si trovava fortuitamente di fianco alla scalinata, nascosto dal corrimano in marmo.

Era impossibile per il Boss non distinguere le tecniche di omicidio dei suoi sottoposti, men che meno quella del più geniale e pazzoide di tutti i Varia, e fu lì che Belphegor si rese conto che l'unica soluzione era nascondersi. Almeno finché le cicatrici sul corpo di Xanxus non tornassero alla loro normale dimensione, dacché stavano aumentando drasticamente a causa della sua Ira.

“Fran, fa sparire quei fili con le tue illusioni. E' un ordine!” disse il biondo premurandosi di abbassare la voce.

L'illusionista, d'altro canto, fissò con sguardo vacuo l'assassino, inclinando la testa con fare innocente e svogliato, fingendo di non capire dove stesse il problema.

Il tempo stringeva. Xanxus non avrebbe impiegato molto a bruciare con le sue fiamme dell'attributo Cielo i taglienti fili che lo tenevano prigioniero, in cui si stava intricando sempre più a causa dell'impeto della rabbia che lo muoveva.

“Uhm?” mugugnò come se il caso non fosse suo e, in effetti, Fran non aveva alcuna colpa di ciò che stava succedendo, ma vedere il suo superiore in difficoltà stava risultando più divertente del previsto.

“Se non lo fai ti ammazzo con le mie mani...” aggiunse minaccioso Belphegor, puntandogli un coltello argentato alla gola.

“Come farà ad uccidermi se il Boss la manderà all'altro mondo prima, Bel-senpai?” chiese atono, parlando lentamente di proposito per incrementare l'ansia del Varia.

“Sono un principe e non posso morire. Male che vada resusciterò e ti ucciderò in seguito.” affermò sorridendo malignamente.

“Il suo discorso non ha senso. Lei è proprio un idiota!”

Un boato simile ad un secondo ruggito fece vibrare le finestre della maestosa villa. Xanxus doveva aver finalmente liberato le fiamme ed incenerito la trappola mortale di cui era caduto accidentalmente vittima.

“Mi correggo, lei è un idiota morto.” mormorò Fran alzando un dito con fare saccente e socchiudendo gli occhioni verde smeraldo.

Far sparire i fili era ormai inutile, però poteva sempre ricorrere ad uno stratagemma per nascondere Belphegor.

“Ma dato che non voglio dover pulire il vostro sangue per punizione, senpai, la salverò io.” asserì eroicamente, rimanendo impassibile ed imperscrutabile.

Fran sbatté le palpebre e schioccò la lingua in un suono irritante e rumoroso che sapeva da presa in giro, e fece come gli era stato ordinato dal suo superiore.
Afferrò Belphegor per la giacca di pelle firmata Varia e lo trascinò all'interno della prima stanza vuota accessibile nel corridoio, il tutto coperti da una nube di fumo color indaco che li rendeva invisibili agli occhi già di per sé distratti di Xanxus.

L'illusionista coprì con una mano la bocca del genio per evitare di fargli scappare un'inevitabile risatina in degno stile del principe, ma il timore -per non dire terrore- che il Boss li scoprisse aveva ammutolito Bel, il quale se ne stava con la schiena piantata contro il muro della stanza semi-buia e deserta.

“Bel-senpai, la prego, faccia più attenzione la prossima volta che tenta di uccidere qualcuno.” lo rimproverò con una punta di soddisfazione nella voce, la quale venne colta all'istante del più grande, irritandolo maggiormente.

“Ushishishi~ Detto dalla vittima stessa sembra una barzelletta.” replicò sadicamente divertito.

“Si ricordi che le ho salvato il suo principesco fondo-schiena, dovrebbe come minimo essermi grato a vita.”

“Ushishishi~...” il tono della risata si abbassò drasticamente “...e che diavolo vuoi, rana? Che ti ringrazi e ti applauda?” mormorò stizzito, sperando di poter fuggire via da quella situazione il prima possibile.

“Ora che me lo fa presente, senpai, potrebbe anche ricompensarmi con qualcosa.”

Belphegor vi rifletté mentre vide la mano dell'illusionista scivolare rapida sul pomello della porta, minacciandolo così di farlo scoprire.

“Cosa desideri? Un bacio per trasformarti in un essere degno della mia presenza, forse?” buttò lì con tono talmente sarcastico da non credere nemmeno in tali parole.

“L'ha detto lei, Bel-senpai.” rispose atono il più giovane, voltandosi quel tanto per avere una minima distanza dal volto spigoloso del Varia “...ed io che volevo mi prestasse per un giorno la sua coroncina.” concluse apatico.

Belphegor, attonito per il meschino giochetto di furbizia in cui era caduto a causa dell'allievo, parve riflettere seriamente sulla proposta del giovane illusionista, portandosi entrambe le mani ai lati del viso spigoloso e dai tratti crudeli. Quel rospo era riuscito ad incastrarlo senza aprire bocca...

Il sorriso smagliante era stato sostituito da una smorfia di indifferenza; arricciò il naso con fare pensieroso, mugugnando di tanto in tanto contemplando i pro ed i contro delle due opzioni.

Fran attese paziente, non aveva fretta di uscire e dover spiegare al Boss lunatico ed al capitano capellone come il colpevole fosse scomparso grazie ad un miracolo, giacché ne sarebbe andato di mezzo pure lui alla ramanzina e di certo non aveva voglia di ascoltare le urla spacca-timpani del comandante Squalo.

Infine Belphegor decise.

Sorrise sghembo, accompagnando i suoi gesti con una risatina diabolica e raccapricciante, ma non tirò fuori una serie di coltelli come era solito fare in quelle occasioni, semplicemente afferrò saldamente le spalle di Fran e lo tirò verso di sé, accostando le sue labbra a quelle del giovane.

Il cappello a forma di rana cadde e rotolò a pochi metri di distanza, poiché impediva all'assassino dei Varia di continuare le sue trattative.

Il guardiano della Nebbia, dal canto suo, non mutò l'espressione vaga che abitualmente manteneva, ma socchiuse gli occhioni verdi concentrandosi sulla sensazione umida e calda della sottile bocca del suo superiore, il quale morse debolmente il suo labbro inferiore facendogli intendere che il bacio era definitivamente concluso.

“Ushishishi~ Ricordati sempre, Fran, che io sono un principe e la mia corona non si tocca.” soffiò il biondo, prendendo il viso dell'allievo tra le mani e avvicinandolo al suo ancora una volta, senza però toccarlo.

“Bel-senpai, ma se lei è un principe ed io sono il rospo...come mai non mi sono trasformato? Forse è perché lei è davvero un principe fasullo, eh?” domandò un apatico Fran, il quale non sembrava minimamente scosso dall'accaduto.

“Tu, maledetto bastardo!” ringhiò sdegnato, afferrando un coltello e notando solo in un secondo momento la mancanza di un ingombrante particolare.

“Ushishishi~ Non mi pare di averti dato il permesso di toglierti il cappello, moccioso.” affermò stizzito.

“Se non si ricorda è stato lei a farlo cadere, senpai, ma era così preso dal baciarmi che non ho voluto interromperla.” rispose, ancora seduto accucciato davanti le ginocchia dell'altro.

Fran si riteneva decisamente soddisfatto, avrebbe lasciato dire qualunque cosa a Belphegor per evitare l'imbarazzante argomento del bacio, ma il guardiano della Nebbia era conscio che la coroncina se la sarebbe potuta fabbricare con una mera illusione con un semplice schiocco di dita. Il divertimento sarebbe stato assicurato poiché Prince the Ripper non avrebbe mai permesso che un altro membro dei Varia indossasse un diadema come il suo e gli avrebbe dato la caccia per il resto della giornata.

Una semplice apparizione e tutto si sarebbe risolto senza alcunché di imbarazzante, e Fran scommetteva che lo sapeva anche il suo diabolico e sanguinario senpai.






Angolo dell'autrice


Chiedo umilmente scusa per il ritardo ç_ç

Ho avuto dei problemi, tanti problemi (?) e ovviamente io scrivo solo quando sono in fase di studio matto pre-esame universitario, ma è del tutto normale. Più o meno...

Bene, dunque, mi dispiace per questo capitolo che non è venuto comico come lo desideravo. Ha piuttosto preso una piega molto provocatoria, ma mai totalmente sentimentale perché, quando si parla di Belphegor e Fran, è inevitabile che ci sia un'ombra di gag comica xD Se poi comprendiamo anche Xanxus il gioco è fatto u.u

Perdono. Chiedo umilmente perdono ancora ç.ç
Ah, dimenticavo di ringraziare tutte le persone che hanno aggiunto la fanfiction tra le seguite e le preferite. Siete tanti e mi piacerebbe avere una vostra opinione in merito ai capitoli finora pubblicati ^-^ Non mordo a morte nessuno, promesso >-<

Alla prossima allora u.u E chi sarà mai l'ospite d'onore tra i Varia? A VOOOOOOIIIII l'ardua sentenza uwu


Vostra, Nena Hyuga <3




   
 
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