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Autore: Neverland Moony    07/01/2013    2 recensioni
«Noi siamo streghe. Passiamo ad Hogwarts gran parte della nostra vita. Conviviamo con fantasmi di ogni genere. Ma non hai mai l’impressione che tutto questo sia surreale? Non ti sembra mai di guardare quello che ci accade intorno attraverso una finestra? Non… » era la frase più difficile da pronunciare per lei, perché conteneva in quelle poche parole l’incubo che ormai faceva ripetutamente e senza minimi cambiamenti almeno una volta al mese da anni «N-Non hai mai avuto paura del fantasma del tuo passato?»
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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«Dovresti smetterla con questi scherzi, Piton; spaventano i ragazzi più sensibili.»
«Le assicuro, preside, che a quell’ora dormivo tranquillamente nel mio letto.» Cercò di spiegare Severus. Il suo viso era spento e pallido. Non aveva paura, pur sapendo di rischiare l’espulsione dalla scuola.
«Dedalus Lux insiste col dire che ha visto il tuo fantasma. Quale altra spiegazione puoi dare a questa visione?»
Severus e il preside si guardarono negli occhi per lunghi istanti, senza che nessuno dei due abbassasse lo sguardo.
«Rischi di non mettere più piede qui dentro. Spero che questo tu lo capisca. La situazione è grave.»
«Allora mi espelli.» quelle parole, pronunciate quasi con disprezzo, crearono altro silenzio tra i due. Lo stesso tipo di silenzio che in precedenza c’era stato tra Lily e Marlene.
«Sei un ottimo studente, Piton. Non ti caccerò dalla scuola. Ma se questo fatto, o uno simile, si verificherà nuovamente…»
«…Allora dovreste trovare un vero colpevole e avere delle prove, invece di dare una tale importanza alle parole di un folle!» lo interruppe bruscamente Piton, alzandosi dalla sedia e sbattendo le mani con forza sulla scrivania.
«Non ammetto tale comportamento da parte tua, Piton. Cosa ti è capitato? Perché è chiaro che sei cambiato. Fino all’anno scorso eri uno studente così brillante. Pra la tua luce si sta spegnendo, come se fossi una candela ormai al suo termine.»
Severus si morse il labbro inferiore a quelle parole. Ci pensò un po’ su, per poi tornare seduto sulla sedia guardando i propri piedi.
«Ne parlerò solo col professor Lumacorno.» Disse poi volgendo il capo al professore di pozioni, che fino a quel momento era rimasto in piedi silenziosamente accanto al ragazzo.
Il preside acconsentì a quella condizione. Si alzò dalla sua poltroncina e si allontanò da loro, pescando un libro a caso tra quelli dell’immensa libreria. Intanto Lumacorno fissava Severus, turbato.
«Ho studiato duramente durante questi anni professore.» mormorò il ragazzo con un tale modo da dimostrare profondo rispetto verso Lumacorno e i suoi insegnamenti passati.
«Questo lo riconosco, ma…» iniziò Lumacorno, ma subito Severus allungò in avanti una mano, per fargli cenno di lasciarlo continuare.
«Adesso so come evocare un perfetto patronus, come volare virtuosamente sulla mia scopa, conosco tutti i segreti svelati dalla storia della magia. Non temo il mio Molliccio per il semplice motivo che nella forma in cui si presenta non mi fa paura, ma mi provoca piuttosto il bisogno di venerarla, tale forma. Ma se il Molliccio si presentasse in altra maniera, so che non riuscirei mai ad affrontarlo.»
Lumacorno apparve senz’altro molto incuriosito, poiché si chinò sulle ginocchia per avere il viso alla stessa altezza di quello di Piton, che parlava così a bassa voce che il suono fuoriuscito dalle sue labbra era a malapena udibile.
«E’ sempre difficile affrontare le proprie paure, specialmente quelle più grandi. Ma dimmi, qual è il tuo Molliccio, caro ragazzo?»
«L’amore, temo. Nessuno, né lei né altri professori mi hanno mai spiegato il significato di tale parola. Mi sono sempre domandato perché qui come in qualsiasi altra scuola, anche babbana, non ci sia un’ora dedicata alla Vita. Ho dovuto scoprirla da solo, e tutt’ora la sto scoprendo. L’amore è arrivato colpendomi di sorpresa, mi ha colto impreparato, e mi ha travolto con tutte le sue conseguenze.»
Mai più nessuno sentì parlare Severus Piton, ragazzo fino a quel momento tanto riservato ed impacciato con le parole, parlare in maniera così sincera e aperta. E mai più nessuno vide tale dolcezza negli occhi del professor Lumacorno, fino a quel momento troppo dedicato a “collezionare” talenti per provare dolcezza e malinconia per le parole di qualcuno.
Era stato un avvenimento quello di tale sera che aveva donato qualcosa a entrambi, qualcosa che sempre sarebbe vissuto nella memoria e che magari ad anni di distanza sarebbero andati a rispolverare. Ma nessuno dei due avrebbe trovato il coraggio di ammettere e di dire all’altro o a chiunque altro quella scintilla, quella comprensione, che c’era stata tra di loro e che li aveva arricchiti così tanto.
  
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