Pov
Sierra.
Sensazione orribile.
I postumi di una sbronza non sono mai
gradevoli-chiaro no?- Ero distesa su quel letto, simile in quelle circostanze,
ad un pozzo senza fondo. Riuscii ad aprire gli occhi a stento, come se avessi
sopra le palpebre dei blocchi di cemento armato, che strazio! Potete immaginare
l’ardua impresa che fu alzarmi da quel letto, che poche ore prima amavo
perdutamente. La mia amica dormiva beatamente accanto a me, anche se quella
notte riuscì a farmi svegliare un paio di volte, era irrequieta! Ma come
diavolo faceva a dormire in quel modo? Non si era ubriacata come me? Non
ricordavo nulla di quella serata, che palle.
Dicevo, mi alzai da quel letto barcollante, cercando
un appiglio da tutte le parti. Un gemito uscì dalla mia bocca non appena
sbattei il mio povero mignolo del piede destro.
“Porca
puttana!”, dissi bisbigliando, ma ciò non permise a Chaty di continuare i suoi beati sogni. Afferrai il mio
piede e inizia a saltellare per tutta la stanza, trattenendo il fiato per il
dolore. Mentre mi lagnavo dal dolore, scorsi la mia amica guardarmi intontita.
“Sei diventata matta? Torna a letto! Sono solo le
9:45!”, mi disse assonnata, quasi a implorarmi di stare in silenzio. E che
cavolo! Mi stavo struggendo dal dolore e quella lì pensava a dormire? Eh no! No
no! Non si fa così cara Chaty!
Ancora dolorante mi avvicinai a lei, cercando di
tirarla giù dal letto, e ci riuscii.
“Aaaaah!! Siè!!! Ma ch…”, la fermai prima
che potesse terminare la sua frase.
“Eh no signorina! Tu adesso ti svegli, ti vai a dare
una ripulita, e mi racconti cos’è successo ieri e perché, cristo santo perché,
non mi hai impedito di ubriacarmi così tanto! Oh no! E se avessi fatto qualche
scenata? Oh mio Dio! Jos! Jos!
Joseph!”, respirai a lungo, urgeva calma, taaanta
calma! Vidi Chaty iniziare a preoccuparsi, forse le
erano venuti in mente dei ricordi inerenti alla sera prima. Si alzò dal
pavimento sul quale aveva bruscamente battuto il suo fondo schiena, e mi aiutò
ad alzarmi.
“Va bene, prima però sarà meglio che ti vada a lavare
tu. Hai una puzza d’alcool e di salsedine messe insieme, sai che orrore!” mi
disse e dopo essermi annusata, scoppiamo entrambe in una risata.
Che carina la mia amica vero? Scherza sempre! Ma poi
mi annusai meglio, e effettivamente … non scherzava proprio.
“Si, sarà meglio in effetti”, le dissi per poi
dirigermi dentro la vasca da bagno. Quella mattina non cantai, per grande
fortuna di Chaty avevo ancora una forte nausea da far
venire il voltastomaco! Mi lavai con cura, in modo da cancellare qualsiasi
traccia d’alcool o “salsedine” presente nel mio corpo. Non potevo permettermi
di farmi vedere in quello stato da Jos o da I… No. Da Joseph, solo da lui. Perché mi veniva sempre in
testa quella zucca vuota di Ian? E che diamine!
Uscii dalla vasca totalmente profumata e misi sopra
il mio accappatoio rosso, oh l’adoravo!
Uscii dal bagno e lì vidi Chaty
sistemare la stanza, e mi venne da sorridere. Lei era quella responsabile,
protettiva e quant’altro!
“Sono sufficientemente profumata adesso?”, le chiesi
inarcando il mio sopracciglio destro-sai com’è a mò di
sfida, della serie: prova a dirmi di no e ti ficco la testa nel fango! Okay,
magari non proprio nel fango ma… avete capito-
“Magari anche troppo, ma quanti bagnoschiuma hai
usato?”, mi chiese Chaty provocatoria, ma sorridente
al contrario mio.
Io mi limitai a guardarla storta e presi i vestiti.
Indossai un jeans aderente, molto aderente e sopra misi una canotta colorata,
molto fantasiosa, allegra!
Eeeeeee allegriaaaa!!!
“Forza, vatti a lavare! Ti va di fare colazione da
qualche parte? Cerco un posto carino e non troppo distante, ti va?”, le chiesi
distrattamente mentre cercavo le scarpe da abbinare.
“Ottima idea!”, mi rispose allegramente, per poi
scomparire dalla mia vista.
Pov Chaty
Quella mattina mi svegliai particolarmente confusa;
eh ci credo! Dopo quel sogno confusionario ma al tempo stesso divino, sfido
qualunque essere umano a non rimanere allibito. In ogni caso, per quanto mi
riguarda, i sogni sono la percezione dei nostri desideri e non solo… magari quel bacio da parte di Jos
mi aveva completamente frastornata; così tanto da permettere alla mia mente di
elaborare qualcosa di inammissibile.
A complicare le cose, era la mia amichetta, fin
troppo stonata-causa sbornia- per accorgersi del mio stato mentale
psicologicamente devastato. Anche lei non se la passava piuttosto bene, ma io
stavo male moralmente. Anzi, non esattamente “male”, diciamo che la confusione
non era tra le mie caratteristiche migliori; più che altro mi rendeva un
tantino vulnerabile, ma solo un tantino!
La dolce grazia di Sierra, volle che io mi
svegliassi assai bruscamente, cadendo dal letto, e procurandomi sicuramente un
livido proprio sulla chiappa sinistra. Che male!
“Aaaaah!! Siè!!! Ma ch…”, mi interruppe
subito. Voleva che le raccontassi cose fosse successo quella notte, e da lì,
iniziai a preoccuparmi. Ma sì, perché avrei dovuto fare i conti non solo con i
miei sentimenti ottusi, ma avrei anche dovuto rendere partecipe Sierra della
situazione! O forse no? Si? Buh! No vabbè certo… insomma, era la mia
migliore amica, non potevo non essere sincera con lei…
glielo dovevo, non potevo fare altrimenti. Una sorta di “posticipazione di
verità” però non sarebbe stata così traumatica, forse…
Help!!!
In ogni caso, dovevo prima capire io per bene la
situazione. Accettai la richiesta di Sierra ovviamente, potevo mica rifiutarmi?
Era vero d’altronde che le sarei dovuta stare accanto un po’ di più, onde
evitare una probabile, o meglio più che sicura, sbornia-
Dopo un mio immenso suggerimento, Sierra si diede
una ripulita, ce n’era di bisogno, eccome! Mi propose di far colazione da
qualche parte e, senza esitare un istante, accettai la proposta.
“Mi faccio una doccia anch’io, tu cerca quel posto e
fammi sapere che trovi”, le dissi per poi chiudermi in bagno. Siè annuì.
Subito dopo, mi resi conto della sua distrazione e
“confusione” nel cercare le scarpe adatte a quell’abbinamento di vestiti molto
carino, così aprii la porta.
“Siè, metti i tronchetti beige,
sono perfetti”, le dissi facendole l’occhiolino, e lei rispose con un sorriso.
Ed ecco che abbandonai il mio corpo tonico e sinuoso
all’acqua calda, e a quel profumo di fragole e vaniglia. Chiusi gli occhi, e
una scia di pensieri attraversò la mia mente e le mie nervature. Fu un attimo
dopo che mi accorsi di aver sognato in quella vasca i miei due punti
interrogativi, così mi guardai intorno e mi affrettai. Uscii dal bagno, e misi
un vestitino bianco aderente.
Quando poi mi voltai verso Sierra, notai la stessa
espressione di poco prima nel suo volto.
“Beh?”, le chiesi facendo spallucce.
“Beh?! Ma hai visto quel vestito? E’ trasparente Chaty!”, mi disse facendomi notare la biancheria intima che
si intravedeva dal retro del mio mini vestiti-no.
Mi recai dinanzi allo specchio, e corrugai la fronte:
era vero, era fin troppo trasparente per una giornata di sole, in mezzo a
chissà quanti ragazzi allupati.
“Già, hai ragione. E non guardarmi così, ho capito
eh! Lo cambio”, le dissi rassicurandola, e la vidi ammorbidirsi.
Ne presi un altro color blu elettrico,
categoricamente aderente.
“Questo va bene?”, le chiesi girando su me stessa in
attesa di una sua approvazione.
“Oddio sembro tua madre! Ma sì che va bene!”
“Bene, le scarpe metto queste qui”dissi indossando
un paio di zeppe notevolmente alte “allora io sono pronta. Hai trovato un posto
carino dove andare?”, le chiesi mentre sistemavo i capelli in un tocco finale.
“Si, ce n’è uno proprio dietro l’angolo, andiamo!”,
disse Sierra, prendendomi per il polso, e trascinandomi lontano da quello
specchio adorato.
Pov
Sierra
Uscimmo da quella stanza per merito mio; è naturale,
quella lì e per “quella lì” intendo la mia adorabile migliore amica, che
comunque strozzerei in particolari occasioni-sarebbe rimasta a specchiarsi per
chissà quanto tempo! Ma in ogni caso ci tengo a precisare che non era
esageratamente vanitosa… solo un pochino, magari,
forse, probabile, voi che dite?! Okay zitti! I miei neuroni viaggiavano per la
mia testa in modo del tutto inappropriato, sapete quella vocina della
pubblicità dell’acqua Lete?
C’è
neeessuuunoo??
Si, ammetto di aver imitato quella vocina piccola
proprio in questo esatto momento; scommetto uno dei miei infiniti capelli della
mia immensa chioma rossa/bronzea guai a chi pensa anche soltanto lontanamente
ad EC(Edward Cullen),
per chi non l’avesse capito, cioè tutti, che anche voi avete fatto lo
stesso. Si, credibile, ma torniamo a noi…
Arrivammo al bar da me approvato inizialmente, e poi
anche da Chaty, in un lampo, era proprio vicinissimo!
Ci accomodammo su degli sgabelli, ed ecco che arrivò il cameriere, frizzante e
scattante, pronto per prendere le nostre ordinazioni. Mentre Chaty sistemava le nostre borse su una sedia accanto a noi,
iniziai ad interloquire col cameriere- non per niente brutto, anzi! Era
notevolmente discreto-
“Ciao! Un caffè per la mia amica, grazie”, dissi io,
e mi divertii da morire quando notai l’espressione buffa di Chaty,
la quale sorrise un attimo dopo, stando al “gioco”-gioco??-
“…e un cappuccino,
rigorosamente zuccherato, per la mia amica”, continuò Chaty.
Io e Chaty scoppiammo a
ridere, così il cameriere filò via, continuando a guardarci-chissà che aveva pensato…ah! Mi sono dimenticata di dirvi che aveva delle
braccia rachitiche orripilanti!-
“Allora, non ti sarai dimenticata di dovermi raccontare
TUTTI I DETTAGLI, vero Chaty?”, le dissi seria, in attesa delle nostre
ordinazioni. Notai l’espressione in volto della mia amica cambiare; era
impossibile notarlo da occhi altrui, ma per me Chaty
era un libro aperto, così come lo ero io per lei. Iniziò a borbottare qualcosa…
“Oh si, ieri sera, ehm…è
stata una splendida serata, davvero. Abbiamo giocato, fatto il bagno, ci siamo
divertiti tanto. Ah, e si…ti sei ubriacata”, mi disse
rapida, quasi come se quelle sue frasi non fossero scontate. Stava palesemente
mettendo su due frasi-o forse quattro- per evitare qualcosa, lo sentivo.
“Chaty ma che cav…?!”, mi fermai non appena vidi il cameriere porgerci le
nostre bevande, così mi limitai a guardarla con gli occhi storti, e a scuotere
la testa. Stetti in silenzio, preferivo scrutare le sue espressioni, prima di
riattaccarla verbalmente; era chiaro che non le andava proprio di parlarne, ma
era palese anche che non avrebbe potuto fare a meno di dirmi tutto, dettagli
annessi. Era sfuggente… OMG.
E
se avessi fatto qualche figura di M---A?!
Oh
cazzo.
“No senti Chaty, devi
dirmi cos’è successo, sto impazzendo, sudo freddo. Avanti dimmelo, dimmelo se
ho combinato qualcosa. Sai bene quanto io sia incontrollabile da sobria,
figuriamoci da ubriaca! Ammettilo se è così, perché è molt…”,
le parlai in fretta e furia-probabilmente non riuscì a captare tutte le mie
parole; tendevo a “mangiarmi” le parole quando ero nervosa, eh si. A chi non
capita? Non rispondete-, fino a quando poi venni interrotta; ma non dal
cameriere, non da lei, o da un qualche passante inopportuno, ma dal telefono,
dal SUO telefono e da quella suoneria fastidiosa. Poggiai il cucchiaino ,che
tenevo in mano, sul tavolo, con forza, facendo risuonare quel suono acuto, e
così alzai gli occhi al cielo. Il disgusto aumentò non appena mi resi conto,
dal suo nervosismo e imbarazzo, che si trattava di Ian.
Le feci segno di riattaccare-speranza mia!-
“Ciao Ian, sto bene
grazie, e tu?”, la sentivo parlare, e non osò incrociare il mio sguardo. Ma si
sa che … al peggio non c’è mai fine.
“Oh, fantastico! Veniamo subito, a tra poco!”, disse
riattaccando. Rimasi a bocca aperta, non avevo voglia di tenere quella
conversazione in sospeso, volevo togliermi il pensiero. Chaty,
senza dir nulla, lasciò i soldi del conto sul tavolo, e si alzò, facendomi
segno di seguirla. Non potei far a meno di alzarmi anche io, raggiungendola.
Non sapevo come riprendere il discorso-e che cavolo, perché tutto quel mistero?
Tra l’altro dovevo essere preparata, proprio perché stavo per incontrare Jos, quasi sicuramente-
“Chaty…okay, forse non
vuoi parlarne, e onestamente non ne capisco il motivo, ma puoi dirmi per favore
se ho fatto qualcosa di sbagliato? Non so… anche nei
tuoi confronti, non capisco. Per favore, spiegami”, le chiesi sincera, con una
sottile vena di preoccupazione-paranoica? Probabile, ma capitemi insomma!
Stiamo parlando di Joseph Morgan, e non di un qualunque cameriere di un bar;
nulla da togliere al cameriere rachitico, si intende-
“Oh si! Che sbadata! Ora che mi ricordo ti sei baciata
con Jos!”, mi disse entusiasta e sorridente.
Cosa?
Cosa? Cosa?
WTF???
Joseph Morgan ha
baciato me?? ME? Cioè, dico, ME? Ma ero io? Sicuro? Addio mondo crudele, sono
in paradiso!
Rimasi a bocca aperta, senza parole.
“Jos mi ha baciata, e e e A TE E’ PASSATO DI
MENTE? Chaty ma … seriously?”
“Si, scusami, è che ho un po’ di mal di testa, e
sono anche un po’ confusa riguardo ieri sera”, mi disse di sfuggita.
“Confusa? E perché mai? No aspetta. Jos mi ha baciata, devo smaltire il colpo”, borbottai
elettrizzata, non stavo più nella pelle!
E come dovevo comportarmi? Dovevo fare la carina?
Dolce? O mantenere il mio puro e sano orgoglio femminile? Si, assolutamente.
Sarei stata indifferente: tattica migliore. Mi tranquillizzai nel momento in
cui trovammo un taxi che ci portò dritte sul set.
Pov
Chaty
Eravamo uscite dall’albergo, e ci catapultammo al
bar. Accomodate ad un tavolo, mi occupai delle borse, posandole con cura in una
sedia alla mia destra-guai a chi rovina una borsa a Sierra! Per carità!-La mia
compagna di viaggio invece sedeva di fronte a me. Speravo non riprendesse la
conversazione su quella dannata sera. Non volevo parlarne, completamente. Ne
avevo abbastanza, e poi quel sogno…scossi la testa
per allontanare quei pensieri. La cosa più brutta era che dovevo farci i conti,
prima o poi. Sierra ordinò per me-quanto era divertente!-così io feci lo
stesso, per lei.
“…e un cappuccino,
rigorosamente zuccherato, per la mia amica”, dissi io sorridente, e non
riuscimmo a fare a meno di ridere. Il cameriere scappò a gambe levate- si era
spaventato di noi? Ah, le donne…-
Oh
no!
Ed ecco arrivare la fatidica domanda…
quell’argomento, quella conversazione, quella serata, quei baci, Ian, Jos, sogno, sesso, doccia,
schiuma-non ce la farò mai!- Respirai a fondo, ma cercai di mostrare quanto più
potevo disinvoltura. Era inutile al 99,9 periodico, ma dovevo provarci.
“Oh si, ieri sera, ehm…è
stata una splendida serata, davvero. Abbiamo giocato, fatto il bagno, ci siamo
divertiti tanto. Ah, e si…ti sei ubriacata”, dissi
rapida.
Mossa tattica? CHIAMASI: PARA CULATA.
Fortunatamente mi risparmiai una sua, lecita,
sfuriata. Fu il cameriere a salvarmi!-il mio Salvatore! Oh no!
Salvatore=Damon=IAN-
Noooo!
Iniziai a sorseggiare il mio amato caffè -mentre
bevevo non poteva obbligarmi a parlare! Right?Oh yes!-
O
forse no?
Eh no infatti… il
sorseggio non le vietò di aprire bocca-ahimè!-
Ma, fortunatamente, i santi quel giorno erano dalla
mia parte.
Grazie!
Squillò il mio telefono, mi sembrava una melodia
angelica, meravigliosa, la cosa più bella che potessi udire in quel momento.
“Pronto?”
“Chaty, sono Ian. Come stai?”mi chiese con quella voce così…così…SEXY! -Chiedo venia, era quella la cosa più
bella, più angelica e meravigliosa che potessi udire in quel momento e in altri
ancora-
“Ciao Ian, sto bene
grazie, e tu?”, gli chiesi emozionata.
“Bene anche io. Ma non l’hai ancora memorizzato il
mio numero?”, mi chiese quasi dispiaciuto-che carino, era dispiaciuto!-
“Oh si, certo
che l’ho memorizzato-ero sicura di averlo fatto ma non era esattamente così, ma
non doveva saperlo per forza; non proprio- “a che devo l’onore?”
“Mi chiedevo se magari ti andava di passare qui sul
set, sei con Sierra? Può venire anche lei se le va”, mi propose con entusiasmo.
-Ci stava prendendo gusto…mmm…belle cose-
“Oh, fantastico! Veniamo subito, a tra poco”, gli
dissi contenta, -ecco un’altra mano santa!- Vidi Sierra sbuffare, ma non ci
feci caso. Pagai il conto, e mi alzai, seguita dalla mia amica.
Durante il tragitto riflettei: non avevo pensato che
lì ovviamente avrei visto anche Jos…eppure, ero così
contenta di sentire Ian -ma perché sono così
complicata?! Che ho fatto di male?-
Please, help me.
Sierra riprese il discorso che odiavo tanto, ma
tanto, non lo tolleravo proprio. Non potevo scappare per sempre, dovevo
affrontare quella discussione, e tutte quelle che si sarebbero potute
scatenare. Data tutta quella confusione, tutto quel nervosismo, mi ero pure
dimenticata di quel bacio, del loro bacio, tra Jos e
Sierra. Certo, era per un gioco, ma la vidi quell’attrazione pungente tra loro;
quell’attrazione che mi fece male, tanto. Era questo quel che non sopportavo.
Poi vuotai il sacco, anche se non mi faceva bene parlarne e doverlo ricordare.
“Oh si! Che sbadata! Ora che mi ricordo ti sei
baciata con Jos!”, finsi entusiasmo.
Come previsto, Sierra andò fuori di testa-in senso
buono chiaramente-
Da un certo punto di vista, però, ero felice per
lei. Insomma…le brillavano gli occhi! Come avrei
potuto distruggerle un sogno del genere? Quale amica avrebbe mai fatto una cosa
del genere? Certo, è pur vero che i sentimenti non si controllano, ma… la vita è una questione di scelte.
Salimmo su un taxi, e in un attimo fummo al luogo
d’incontro. Ad aspettarci c’era Ian, e con grande
fortuna quella volta non vi era alcuna folla lì fuori, per cui entrammo
dall’ingresso principale. Ci salutammo, e notai quello sguardo di Ian malizioso e seducente. Sierra andò avanti,
evidentemente cercava Jos.
Non sapevo se rimanere sola con Ian
sarebbe stata una gran cosa in quel momento- era come se il mio cervello fosse
congelato dentro un freezer-
“Dormito bene stanotte? Sei stanca per ieri sera?”,
mi chiese premuroso.
Ma
che dolce!
“Si, sommariamente ho fatto bei sogni-mentii, mentii
spudoratamente-eh si, quella non manca. E tu?”, gli dissi evitando di calarmi
dentro i suoi occhi di ghiaccio.
Oh,
ma guarda un po’! Ghiaccio-freezeer! L’avete
capita, vero?
“Ti ho pensata molto. Mi sono addormentato col tuo
pensiero, e mi sono svegliato con lo stesso pensiero. Sei incredibile”, mi
disse, e non potei fare a meno di perdermi in quel paradiso dei suoi occhi. Si
avvicinò per baciarmi, quando fummo interrotti dalle urla di Sierra -e che
diamine!-
“Allora? Vi sbrigate o no? Non mi fanno entrare
senza di te Ian! C’è quest’uomo grosso e pelato che
pensa io sia una pazza!”, disse Sierra a squarciagola.
Non potemmo far altro che ridere, nonostante avesse
interrotto qualcosa, ma giusto qualcosINA!-L’avrei
uccisa, giuro-
“Arriviamo!”, disse Ian
alzando gli occhi al cielo e prendendomi per mano.
Dei brividi incostanti attraversarono il mio corpo.
Possibile
che stavo ancora sognando?
La teoria dei pizzicotti non avrebbe funzionato, non
funziona mai, l’ho provato sulla mia candida pelle chiara.
Raggiungemmo Sierra e finalmente eravamo dentro.
Sembrava di essere in un universo parallelo, e non
vedevo l’ora di incontrare tutti gli altri attori del cast! Un attimo dopo,
vidi Candice insieme a Nina. Feci cenno a Ian che, divertito, ci presentò a loro.
“Ragazze, loro sono Chaty
e Sierra”, ci presentò allegramente, quasi fossimo due raccomandate. Io e
Sierra sembravamo ipnotizzate, d’altronde erano le nostre eroine preferite.
Subito dopo si unì alla conversazione anche Claire, eravamo al completo!
“Piacere di conoscervi!”, dissi in coro insieme a
Sierra, e anche qui scoppiò una risata. Iniziammo a conversare, entrammo subito
in sintonia. Erano così simpatiche.
“Ragazze, vedo che avete fatto amicizia con il più
grande dei Salvatore. Conoscete Joseph?”, disse Caroline non appena vide
avvicinarsi Jos. Il ritmo delle mie palpitazioni
aumentò notevolmente, e notai altrettanto nervosismo anche in Sierra; lei però,
al contrario mio, riusciva a nasconderlo meglio: ma non così bene da poter
rimanere un segreto anche per me.
“Oh si, lo conosciamo già”, disse Sierra sorridendo
e sbattendo le ciglia un po’…troppo. O forse ero
soltanto infastidita; tanto quanto basta per vedere cose inesistenti.
“Hai perso la lingua Chaty?”,
mi chiese Jos.
Che
stronzo.
“No, sta tranquillo”, gli dissi schietta, cercando
di evitarlo il più possibile.
Pov
Ian
Quella mattina mi svegliai frastornato, ma ricordavo
perfettamente gli avvenimenti della serata precedente...e che avvenimenti!
“Aaah, ahah, Ian mi fai il solletico
così! E non è giusto perché sono totalmeeente
ubriaca!”
“Anche io lo sono piccola Sierra, non ti
credere, perché potrei non essere responsabile delle mie azioni...sta moolto attenta”
“E perché mi vuoi trasformare magari?”
Quel ricordo così limpido...in spiaggia, ubriachi,
io e Sierra, nient'altro. Non pensai completamente a Chaty,
c'era solo Sierra, con quella sua dolce risata, ma quant'era bella...
“Se ci provassi tu scapperesti?”
“E tu poi mi rincorreresti, Ian?”
“Credo proprio di si”. Mi
avvicinai a lei, in modo impercettibile; sono più che sicuro che non si
aspettava una possibile mossa da parte mia, ma era da tempo che desideravo
farlo, o forse era solo per via dell'alcool. Mi avvicinai a lei, quindi, e
poggiai le mie labbra sulle sue. Sapore misto, vodka, dolcezza, fragole. Era
fantastico.
“Mi hai baciata o sto sognando?”
“Sei davvero bella Sierra, molto bella.”
-
Questo è quanto più che sufficiente da ricordare di
quella serata. Mi sentii in colpa, leggermente per Chaty.
Non capivo, ma molto sicuramente baciai Sierra per via dell'alcool, anche
se...non potevo negare una certa attrazione. In ogni caso, avrei cercato di
dimenticare e di archiviare, sperando in una sua dimenticanza, e concentrandomi su Chaty.
Pov
Joseph
Ero sfinito. Le feste mi distruggevano sempre, e
quella lì fu particolarmente distruttiva; ma non solo fisicamente. La mia testa
era racchiusa dentro un involucro di gran confusione -eh si, le donne!-
Mi recai presto sul set quella mattina, così, per
distrarmi un po'. Ma mai avrei potuto immaginarmi di ritrovarmi lì davanti
quelle due ragazze, capaci di scombussolarmi la mattinata -in senso buono, è
chiaro-
Come sempre, finsi disinvoltura, non era da me
appigliarmi alle donne, seguirle, e attendere in un loro consenso, o giù di lì.
Le vidi dialogare apertamente con le star della
produzione: Nina, Candice e Claire. Sembravano
conoscersi da sempre, e non da pochi minuti. E da lì, ottenni un'acida risposta
da parte di Chaty -che caratterino!- Il bacio della
sera prima mi fece rimanere perplesso; e pensare che ero totalmente lucido! A
chi avrei attribuito la colpa se non all'alcool? Scherzi a parte -non la
trasmissione, che c'entra?-, Chaty era davvero in
gamba. Quel bacio non sarebbe passato inosservato...non a me e non a lei,
sicuramente.
La guardai sorridente, nascondeva qualcosa sotto
quegli occhi profondi. Sierra invece, mostrava anche lei disinvoltura. Se
voleva giocare...aveva trovato il compagno perfetto per i suoi giochi -ehi, non
pensate male!-
Pov
Sierra
Finalmente eravamo arrivate sul set, ed eccoci
avviate in quel viale non esageratamente piccolo. Lì ci accolse Ian, sembrava fare gli onori di casa-lasciamo perdere, non
era per niente bravo-
Andai avanti, dopo averlo salutato, lasciando lui e Chaty da soli. Magari sarebbe servito alla mia cara amica
per chiarirsi un po' le idee, data la sua totale confusione -pallosa per dirla
tutta, e anche molto-
Ovviamente all'ingresso c'era una sbarra, preceduta
da un uomo grasso e pelato -che visione sconcertante, non osate immaginarlo vi
prego! Potrebbe nuocere gravemente ai deboli di cuore-. Ovviamente provai a spiegargli
il fatto di Ian, che lo conoscevo, gli chiesi anche
di chiamare Joseph- nonostante preferivo non dargli
tanta importanza, e se per caso qualcuno se lo stesse chiedendo: no, non sono
pazza. Sono solo un po'...orgogliosa, ecco, l'ho detto-
Avevo fretta di entrare lì, di conoscere quel mondo
così...alternativo. Così, purtroppo ahimè, dovetti interrompere quei
piccioncini-anche se pensare Ian come un
“piccioncino”...mmm, beh, è strano, voi che ne
pensate? Ian sa più di “FAMMI TUA!!!” o sbaglio?
Sappiate che non sono sempre stata così perversa-
“Allora? Vi sbrigate o no? Non mi fanno entrare
senza di te Ian! C’è quest’uomo grosso e pelato che
pensa io sia una pazza!”, urlai a squarciagola.
Chaty
e Ian scoppiarono a ridere e finalmente mi
raggiunsero. Ian fece segno a quella specie di
bradipo, e con sguardo altezzoso -proprio fatto apposta- gli passai accanto,
scostandomi i capelli -si, lo ammetto, mi sentivo una diva lì dentro!-
Rimasi senza parole. Quel posto era fantastico,
pieno di telecamere, luci, fotocamere, pannelli, costumi, trucchi, tanta tanta tanta gente.
Ian
-una cosa buona la fece quel povero uomo; anzi, tanto povero no, ma ci siamo
capiti- ci presentò Nina, Candice e Claire. Furono
molto ospitali con noi, e si presentarono.
“Piacere di conoscervi!”, esclamammo insieme io e Chaty. Candice prese parola,
chiedendoci se avessimo già conosciuto Joseph -eh si, lo conoscevo eccome.
Scommetto che lei non l'ha mai baciato, eh no! Alla faccia tua Candice. Okay, mi calmo-
“Oh si, lo conosciamo già”, dissi, forse con un po'
troppo entusiasmo; sperai infinitamente non fosse così tanto evidente. Joseph mi lanciò uno sguardo, e dopo di che
fece una battuta alquanto acida a Chaty, la quale
rispose schietta e seria.
Curioso...
Guardai Chaty allibita, e
lei lo notò, ma non diede molta importanza alla cosa-onestamente? Non capivo
più che caspita stava succedendo, diamine-
Ian
ci presentò tutto il resto del cast; stranamente non li immaginavo così
cordiali, disponibili e carini. Me li immaginavo altezzosi - d'altronde io lo
sarei al posto loro, magari! Recitare è comunque sempre stata la mia passione;
non ditemi che non ve l'avevo ancora rivelato, ops-,
con quell'aria da “superiori”, invece erano tutt'altro. Mi piaceva la cosa,
insomma...almeno non avrei dovuto controbattere le offensive.
La testa faceva ancora male, che
tristezza, tra l'altro Jos era sparito dalla mia
limpida vista, e che palle! Una cosa buona da vedere non c'era...lo so che voi
direste il contrario, ma va bene lo stesso
Chaty
però mi preoccupava; era strana, fin troppo per lei. Quel sorriso che tanto
adoravo, quegli occhi pieni di felicità ed allegria, dov'erano finiti? Quegli
attori, principali e non, iniziarono a raccontarci degli aneddoti, annessi a
delle battute reputate da loro “divertenti”-non mi esprimo, credetemi, è meglio
così-, ma a me non importavano, poiché in quel momento avevo altro a cui
pensare: la mia amica. Se lei stava male, lo stesso era per me. Ignorai quelle
chiacchiere, e mi rivolsi a Chaty.
“Ehi, vuoi dirmi che succede? Mi fai stare in
pensiero così...”, le dissi con calma e comprensione quella volta. Lei sembrò
apprezzare quel mio tono cauto e non accusatorio, e sembrava intenzionata a
dialogare apertamente-era ora!-
“Sono solo un po' confusa sul cosa fare Siè. Insomma...Londra era il nostro sogno, no?”, borbottò.
Ma non si credeva nemmeno lei.
“Cosa? Ma credevo che tu stessi bene qui...suvvia
non fare la guastafeste come al tuo solito Chaty”-Sierra
l'accusatrice era tornata! Ip ip
urrà! E' più forte di me, sorry people-
“Si, certo che sto bene. Ma non pensi che sarà più
difficile lasciare i ragazzi, dopo?”
OH MERDA
Aveva fottutamente ragione
Pov
Chaty
Sierra si stupì del mio atteggiamento, d'altronde
però sono sicura che avrebbe riconosciuto quel comportamento, a volte
arrogante, di Jos. Aveva irritato anche lei quella
sera in spiaggia.
Già, ero attratta da uno stronzo
Ma si sa...non è una novità per noi
donne, ed è pur vero che ce li andiamo a cercare
La
situazione migliorò non appena Joseph si allontanò da noi -Dio ti ringrazio-
Quel gruppetto che avevamo formato si andava
allargando notevolmente, ed Ian arrivò a presentarci
tutti il cast di attori, e non solo. Erano così simpatici! Ma di certo non lo
erano le loro pessime battute.
“Ehi Stev, sei così
pallido che fai spavento. Presto Claire, chiama CSI, sta per arrivare un
cadavere!!!”, sparò Trevino. Sapete la cosa peggiore
qual'era? Che le uniche a non ridere eravamo io e Sierra -non chiaramente per
il nostro poco umorismo, ma quella battuta faceva piangere più che altro-
L'espressione limpida di chi ritiene “pessima” una
battuta era stampata sul volto di Sierra -quanto l'adoravo, era così
spietatamente sincera; si, lo so...al contrario mio. Ma vi giuro che era un
caso, non un'abitudine-
La confusione si impossessò di nuovo della mia
mente, ed ecco che inizia a ripensare. La mia amica, premurosa, si rivolse a me
con fare dolce; mi fu impossibile trattenere un sorriso.
“Ehi, vuoi dirmi che succede? Mi fai stare in
pensiero così...”, mi chiese. Come avrei potuto continuare ancora quella messa
in scena? Di certo però non avrei potuto dirle la verità, non davanti gli
imputati. Così abbozzai la questione di Londra, che in effetti non mi faceva
stare del tutto serena.
“Sono solo un po' confusa sul cosa fare Siè. Insomma...Londra era il nostro sogno, no?”, le dissi
sperando non mi prendesse per pazza e capisse il mio piano di riserva.
Non sapevo che cavolo inventarmi,
compatitemi!!!
Mi accusò di essere una guastafeste, come darle
torto?
Mi limitai a sbuffare, ma c'era un problema che non
poteva esser sottovalutato.
IAN E JOSEPH
Prima o poi saremmo dovute andarcene per davvero e
più stavamo con i ragazzi, più sarebbe stato difficile lasciarli, poi.
E vi preeseento
un altro diabolico motivo per impazzire
Sierra sembrò rendersi conto del problema. A
chiarirmi il dubbio fu la sua espressione chiara, tipica faccia di quando, ai
tempi del liceo, veniva a conoscenza dell'incontro tra i professori e i suoi
genitori. Non era proprio un asso a scuola. Quanto mi divertiva ripensare a
quegli aneddoti. A quei tempi era tutto più semplice; anzi...mica tanto. Ma
sicuramente non eravamo così incasinate, ed io non ero bloccata in un triangolo
amoroso.
Dannazione!
In ogni caso, per quella giornata ne avevo
abbastanza di tutto il cast, e anche di Ian e Jos. Così proposi a Sierra di filarcela.
“Siè, sono stanca, andiamo
via? Ho bisogno di riposare”
“Si, va bene, sono stanca anch'io”, stranamente
Sierra accettò il mio invito, e cercammo Ian e Joseph
per poterli salutare e andarci a rinchiudere tra quelle mura; lì dove avrei
potuto pensare in tranquillità.
Trovati! Quanto erano belli però...
“Andate via di già?”, ci chiese Ian.
“Sai com'è...le feste distruttive”, accennò Sierra
ammiccando.
“Allora andate a riposarvi, fatevi trovare pronte
per stasera, alle 8 punto!”, ci disse Jos entusiasta,
e sicuro del fatto che non avremmo potuto rifiutare.
Io e Sierra ci guardammo esterrefatte.
“Eh...”, riuscii a dire.
MERDA.
ECCOCI QUI CON UN NUOVO CAPITOLO LO SO’ SONO
IMPERDONABILE MA PURTROPPO TRA GLI IMPEGNI VARI E L’ALTRA RAGAZZA CHE NON HA
PIU’ VOLUTO CONTINUARE MI SONO BLOCCATA!! MA ORA HO
TROVATO UN’ALTRA RAGAZZA ANCORA MEGLIO DELL’ALTRA E SPERO CHE PIACCIA ANCHE A
VOI LEI è NUOVA DI EFP E IL SUO NICK E’JulietGarofalo CHE STA’ SCRIVENDO ANCHE UNA SUA STORIA
ORIGINALE VE LA CONSIGLIO ECCOVI IL LINK
DELLA SUA STORIA http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1511412&i=1
ASPETTO COME SEMPRE LE VOSTRE RECENSIONI PER SAPERE
CHE NE PENSATE XDXDXDXD