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Autore: TempsTempis    17/01/2013    3 recensioni
Harry, Harry è uno scrittore londinese alle prese col suo secondo libro:un romanzo.
Ma come Farà Harry, 25enne ignaro ancora di ciò che è l'amore a descrivere, appunto, la storia passionale e travolgente di due ragazzi?
Dal testo:
--Zayn..secondo me questa è solo una cazzata-dissi infilando una maglietta dei Ramones.
-Eddai, mettiamola così, non avrete un amore imbattibile, emozionante o cose del genere..ma insomma provaci, male non fa.-disse passandomi i jeans.
-Cioè, aspetta, dovrei usare quella povera ragazza?-chiesi incredulo
-Non la usi, le chiedi solo un favore-disse
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(V)
Vieni qua, tra le mie braccia e torna a farmi sentire completo


 
Lo guardai mentre se ne andava; 
Mi voltai e vidi Beth che mi salutava, la salutai e tornai in casa.
Non sapevo se essere arrabbiata con lei o esserle grata per aver accennato quel discorso ad Harry, probabilmente adesso non lo avrebbe ancora saputo.
Finiii di riempire la vasca e mi immersi dentro un bagno caldo, chiusi gli occhi e poggiai una mano sul polso destro.
-Adesso, probabilmente, non gli avrei neanche mentito-pensai.
Si, gli avevo mentito, dicendogli che avevo smesso di tagliarmi, ma non era vero.
Adesso lo facevo con meno frequenza, ma rimaneva sempre, almeno un taglio a settimana.
-perchè era rimasto lì? nonostante avesse sentito quanto possa essere incasinata la mia vita, perchè?-
è nella tua stessa situazione, tesoro-disse la mia vocina.
-io sarei scappata a gambe levate da una pazza che si taglia- pensai
-lui si è quasi suicidato, credimi, anche lui è pazzo-disse ridendo di me.
-ma perché rimanere?
-sveglia! Ti ama!- urlò alzandosi in piedi
non potevo crederci, Harry mi piaceva, era attraente e dolce, ma non mi era neanche passata per la testa l'idea che potessi piacergli o, persino, che potesse amarmi.
-chi amerebbe mai una ragazza che si taglia?-sbuffai uscendo dalla vasca e rabbrividendo, leggermente, prima di coprirmi con l'accapatoio.
Entrai in camera mia e mi osservai allo specchio.
Cercai di trovare almeno, qualcosa, di accettabile in me.
Lasciai che l'accappatoio cadesse, delicatamente, dai miei fianchi fino ad appallottolarsi sul pavimento.
Osservai la mia figura, coperta solo dall'intimo, occupare tutta la superficie dello specchio.
Guardai quella ragazza,
"Lei è sola.
Lei è solitaria.
Lei è un casino.
Lei è giudicata.
Lei è ignorata.
Lei è suicida.
Lei è stressata.
Lei è confusa.
Lei è incasinata.
Lei è depressa.
Lei è incompresa.
Lei è stanca ma sta ancora vivendo.
Lei è ferita ma non lo mostra.
Lei sta urlando ma è in silenzio. 
Lei prova dolore ma sta ancora sorridendo.
Lei..sono io."
Cominciai a piangere.
"Sono patetica.
Sono inutile.
Sono una stronza.
Sono grassa.
Sono brutta.
Sono distrutta.
Sono fottuta.
Odio me stessa."
Continuai a piangere ancora, poi mi alzai, rindossai l'accappatoio e corsi alla scrivania.
Aprii tutti i cassetti, fino a che non la trovai.
Corsi in bagno e mi poggiai sul lavandino, osservai attentamente entrambi i polsi, presi la lamentta tra le dita, chiusi la mano a pugno tanto forte da far diventare le nocche bianche, poi la avvicinai delicatamente al mio polso.
Il sangue colava copioso sul mio accappatoio, almeno il mio dolore, ora, era solo fisico.
Mi sedetti sul bordo della vasca, osservando il sangue smettere, gradualmente, di uscire dal mio polso.
Lo tamponai leggermete con l'asciugamano, macchiandolo, poi  lo gettai a terra.
Presi il cellulare, erano già le 19:30..Harry non era ancora arrivato, ma avevo 4 messaggi nella segreteria telefonica.
"Ehy Ciao, non sei a casa? ho bussato per più di un quarto d'ora ma non apre nessuno."
"Dove sei?"
"Non sarai mica scappata, vero?"
"Ma la macchina è qui, sto cominciando a preoccuparmi, chiama."
Forse era stato lui a scappare, aveva capito che non ero normale e aveva deciso di darsela a gambe, proprio come molti, in precendenza, avevano fatto.
Ricominciai a piangere e riascoltai quei 4 messaggi.
-Davvero credevi che potesse amarti?-chiese, sarcastica, la mia vocina.
Scivolai lentamente a terra, poggiai una mano sul pavimento e ritrovai la lametta.
Me la rigirai tra le dita nervosamente, osservai le mie gambe, erano enormi.
le mie braccia.
il mio seno.
la mia pancia.
le mie mani.
le mie braccia.
Tutto, TUTTO, era assolutamente da cancellare.
Da tagliare.
Con le lacrime agli occhi, continuai a tagliarmi a graffiare violentemente il mio corpo.
Dopo quasi dieci minuti avevo completato il mio lavoro.
Motivo in più per odiare il mio corpo.
Il tappeto bianco del bagno, ormai era tutto macchiato, avrei dovuto pulirlo..non ora, però.
Mi osservai allo specchio, per la seconda volta, rincominciai a piangere.
I tagli sulla pancia, sul seno e sulle cosce ora , che avevano smesso di sanguinare, pizzicavano e mi era impossibile non grattarli.
Cercai una spazzola e dopo averla trovata spazzolai i miei capelli e li raccolsi in una coda alta.
Il poco trucco che mi ero messa ora era colato lungo le guance rigandole di nero.
Mi sfilai l'accappatoio gettandolo dentro la vasca.
Me ne andai in camera mia e mi sdraiai sul letto, dolorante.
Le gambe e la pancia mi facevano malissimo, un dolore lancinante, rincominciai a piangere.
Ogni volta mi promettevo di non rifarlo e puntualmente, lo rifacevo, con tagli sempre più profondi e doloranti.
 
 
Harry p.o.v
Ero davvero preoccupato, non una telefonata e non rispondeva neanche a casa.
Beth mi aveva visto davanti alla sua porta e mi aveva detto di andare da lei.
-Non è uscita, l'avrei vista...è in casa-disse alla fine poggiando una tazza sul tavolo.
-Beth, lei non ha delle chiavi..qualcosa?-chiesi bevendo del te
-dovrei averle..guarda lassù!-disse alzandosi dalla sedia col volto illuminato.
Mi alzai di scatto anch'io e controllai sulla mensola.
-Eccola! si me l'aveva data lei in caso di emergenza! Buon dio, va subito..non vorrei le fosse successo qualcosa-disse facendomi uscire
-fammi sapere!-urlò mentre correvo.
Già..stava bene? ero così preoccupato che non mi ero fermato un attimo per chiedermi se tutto andasse bene..cosa le sarebbe potuto succedere?
Aprii lentamente la porta, ero davvero sicuro di voler sapere cosa le era successo?
La richiusi, con altrettanta lentezza, alle mie spalle e salii le scale velocemente.
Entrai subito nel bagno e rimasi pietrificato, l'accappatoio macchiato ero stato gettato dentro la vasca, il pavimento, il lavandino e persino il tappeto erano macchiati.
Dio mio, dov'era adesso?
Entrai in camera sua e la trovai sdraiata sul letto, stava dormendo?
Aveva un braccio sugli occhi e non indossava nulla oltre l'intimo.
Guardai il suo corpo, si era tagliata.
Portai una mano vicino alle labbra.
Non potevo crederci.
-Harry che ci fai qui!?-urlò spostando una mano dal viso e guardandomi con gli occhi arrossati.
-Dio mio che hai fatto?-chiesi avvicinandomi ancora di più.
-Harry..-disse cominciando a piangere.
-Shh...non preoccuparti, non piangere..ci..ci sono io-dissi abbracciandola.
.-aia..Harry fai male..-disse continuando a piangere.
-Solo una domanda...perchè?-chiesi senza riuscire a capirne, veramente, il motivo.
-Harry..non esistono parole per spiegarti il buio che ho dentro...sono una serie di cose che mi portano a farlo...-disse continuando a piangere ed io la strinsi ancora più forte.
-Avevi detto di aver smesso...-aggiunsi.
-Ti avevo mentito...-disse staccandosi da me.
-Perchè?-
-Perchè..non lo so Harry...non ne ho la più pallida idea...-aggiuse infilando una maglietta
-devi essere forte, non puoi continuare a farti del male...-disse accarezzandole la gamba
-Harry..avevo paura ok?
Avevo paura che anche tu te ne fossi andato, che tu ti fossi già stancato di me..poi odio me stessa, odio tutto quello che faccio o dico, il mio corpo, il mio carattere...tutto-disse voltandosi.
-io non odierei mai una ragazza come te..sei adorabile, fragile, dolce e gentile...aiutami tu perché non ho altri aggettivi per descriverti-dissi mettendomi davanti a lei e poggiando le mani sulle sue ginocchia nude.
-Harry..lo dici solo per compassione..non sono quello che ti ostini a dire, sono una persona schifosa..
sono falsa, tanto per cominciare-disse
-Falsa?-
-Si, fingo di star bene quando sto male, mi fingo una dura quando avrei solo bisogno di un abbraccio...ti ho mentito-
-Questo non vuol dire essere falsi, la falsità è tutt'altra cosa-
-Nessuno mi ama. 22 anni e non ho mai avuto un ragazzo, sono grassa, tutti mi odiano, non ho amici-disse singhiozzando
-Bene, io sono nessuno...-dissi tenendo lo sguardo basso.
Lei mi guardò perplessa.
-Oh quanto odio questa cosa-
-Non ti sto prendendo in giro..io..io..ti amo, veramente...non avevo intenzione di dirtelo così, dopo questo...volevo dirtelo, anzi, chiedertelo stasera...ma un piccolo ritardo sembra aver guastato tutto-dissi.
-Harry, tu non mi ami-disse spostandosi e infilandosi sotto le coperte.
-Si, invece-dissi sollevando il lembo del lenzuolo e avvicinandomi a lei.
-Harry...il tuo emm.."sentimento"-disse mimando le virgolette con le mani-è mosso, semplicemente, dalla compassione che provi verso i miei confronti...-disse buttandosi il cuscino sul viso.
-No, ti sbagli..e di grosso-dissi stringendola forte a me-sei la ragazza più dolce, divertente, simpatica, fragile e bella che abbia mai visto in 25 anni di vita e non sto dicendo una cazzata.
Ti amo perché sei semplicemente te stessa...-dissi e le sollevai leggermente il mento per poterla baciare.
-Scusa-disse staccandosi leggermente e poggiando la testa sul mio petto.
La guardai perplesso -perchè?- chiesi giocando con una ciocca dei suoi capelli.
-Scusa perché ti ho rovinato la serata, hai passato un sabato sera qui a consolarmi quando saresti potuto uscire..scusa-disse balbettando.
-Invece, io ti dico grazie- lei sollevò leggermente la testa e mi fissò negli occhi -Ora non uscirtene con frasi come "grazie di essere stato lo spermatozoo più veloce e di essere nata" non potrei reggere tale stronzata, non dopo tutte queste confessioni-disse ridendo e baciandomi su una guancia.
Toccai l'esatto punto in cui le sue labbra, poco prima, si erano poggiate.
Un piccolo ed innocente bacio sulla guancia era riuscito a farmi  entrare in un vortice, composto da me, lei e le mille farfalle che svolazzavano felici nel mio stomaco, ora ne ero sicuro: La amavo.
-No, Grazie per essere entrata a far parte della mia vita, grazie per essere un disastro, grazie per avermi rovinato la serata e avermi concesso di passarla qua, abbracciato a te, grazie per esserti interessata di me, della mia vita, grazie per essere venuta a casa mia a preparare la pizza, per aver ricambiato il mio amore, per avermi fatto tornare a vivere come una volta, per avermi insegnato cos'è l'amore dato che prima davo, come definizione, "sentimento" ora se penso all'amore penso a miliardi di farfalle che popolano il mio stomaco, le tue labbra, le tue braccia strette al mio collo, le mie sui tuoi fianchi, la tua voce, i tuoi capelli fra le mie dita...quindi si, grazie di essere stata lo spermatozoo più veloce....-
 
 
 
Erika p.o.v
Lo guardai, gli occhi lucidi e le sue dita continuavano, ancora, a giocherellare con una ciocca dei miei capelli.
Difficile dire se stesse mentendo o meno, una parte di me mi urlava contro "Sta mentendo, non lo vedi?" mentre un'altra piccolissima e remota parte di me, ci sperava, si, stava tenendo le dita incrociate dietro la schiena e ripeteva, anzi, bisbigliava sempre la solita cantilena "Fa che sia vero, che non mi stia mentendo, Fa che sia vero".
-Harry io..non so che dire-dissi dopo un interminabile manciata di secondi.
-Non serve che tu dica qualcosa, i tuoi occhi parlano per te-disse avvicinandosi e baciandomi.
-Harry, davvero..non riesco a mettere in ordine una frase di senso compiuto, a dire la verità questo succede ogni volta che mi sei vicino.
I colpi al cuore, i fuochi d'artificio che vedo ogni volta che mi sorridi, perché i tuoi sorrisi sono così, così dolci e sinceri e sopratutto: sono miei.-dissi tenendo gli occhi bassi.
-Ricordo di aver pensato che dovevo averti, o sarei morto...ed ora sono qua, con te-disse attirandomi, nuovamente, a sè.
-Ora, però, devi promettermi una cosa-disse allontanandosi leggermente e guardandomi.
-Harry, ti prego..non dirlo-lo supplicai.
-Prometti che, almeno, ci proverai-
-Ci proverò, promesso.-dissi, convinta.
-Posso dirti una cosa?
-Ovvio-dissi abbracciandolo di nuovo.
-ho passato tutta la sera a guardarti, a guardare te, il tuo corpo, intendiamoci mi sarebbe piaciuto vederlo in un'occasione diversa, ma non ho ancora capito che cosa ti ostini tanto ad odiare.-disse scuotendo la testa ed i suoi innumerevoli ricci.
Eccolo, di nuovo, tutti si ostinavano a farmi queste domande.
"Quando smetterai? perché lo fai? perché ti odi? hai un bel fisico, non lo vedi? sei una ragazza bellissima, sei formosa, hai tutto!"
Nessuno capiva che odiavo il mio corpo, semplicemente perché era diverso.
Non rappresentava la perfezione, era l'esatto opposto.
Lo odiavo per quello.
-Harry, ci sono tantissime cose che odio del mio corpo-
-elencamente almeno dieci e ti darò ragione-disse incrociando le braccia al petto
Scostò una ciocca dei miei capelli dietro le orecchie e mi incitò a parlare
-Okay, uno: sero troppo prosperoso.
-Avrai una terza massimo-
-Quasi quarta, e ce l'ho dalla seconda media, non sai quanti disagi..-
-Continua.-disse alzando un dito
-Cosce troppo grosse, sembrano due prosciutti-
Sollevò il secondo dito
-Sedere enorme-
-Non è vero!-urlò
-Si, invece-
-come vuoi-disse alzando, infine, un terzo dito
-Ho la pancia-
-ce l'abbiamo tutti quella, sai-disse ridendo
-grande!-dissi imbarazzata
-tu vedi cose che non hai e cogli solo il negativo-disse.
-ho i fianconi-dissi
Silenzio.
-Tutto qui?-chiese sorpreso
-Non mi viene nient'altro in mente
-Beh, a quanto pare posso continuare a darti torto..mi hai dato solamente cinque motivazioni.
-Quindi vediamo, hai detto di avere i fianchi troppo grandi, non li hai grandi, per niente.
Poi, sedere enorme..ti sei mai guardata allo specchio? non credo è normalissimo.
La pancetta, tutti ce l'abbiamo, guarda la mia-disse sollevando la camicia e ridendo- le  tette...non preoccuparti, quelle mi piacciono, come tutto di te, del resto.
Infinde, le cosce, sono bellissime, non vorrai mica che la mia ragazza sia solo un'ammasso di ossa, no? No, infatti, sei perfetta così come sei, quindi shh e baciami-disse
-Aspetta...io sarei cosa?-chiesi poggiando una mano sul suo petto.
-La mia fidanzata-rispose altezzoso
-quando mai ho accettato?-
-So che vuoi essere la mia ragazza, so già che, mentalmente, hai accettato un miliardo di volte, quindi, ora vieni qua tra le mie braccia e torna a farmi sentire completo.-disse attirandomi per i fianchi su di lui e mi baciò senza preoccuparsi di aspettare una qualsiasi, mia, risposta.







Neve, Neve, Voglio la neve, neve neve, voglio al neve.
Bene, eccomi qua, dopo quasi 3 mesi ad aggiornare questa storia.
Ho sbagliato, l'avevo mollata sul più bello per un motivo, a me, ancora oscuro.
Anyway.
Sono tornata e oggi ho scritto questo tutto d'un fiato, inutile dire che non mi convince, ormai è una sorta di prassi.
Ma lo pubblico ugualmente, perché ci tengo alla mia salute e Deborah potrebbe farmi fuori.
In ogni caso, ci terrei a dirvi che: Siete tutte bellissime.
No, non perché avete letto questa storia e magari state per scrivere una recensione, ma siete bellissime punto e basta e questa dovrebbe essere una di quelle cose che dovete tenere a mente, come quando uno ti chiede "Che giorno è?" e voi rispondete "Semplice, oggi è il 17 Gennaio 2013" voi, alla domanda "che cosa sei?" risponderete "Semplice, sono bellissima."
Tutte noi, sopratutto io, siamo alla ricerca sfegatata di un Harry come quello che ho descritto io e si, lo troverete, lo troveremo e ce lo terremo ben stretto.
Ognuna di noi  ha un Harry nascosto dietro l'angolo, uno Zayn dietro lo specchio, un Niall vicino al frigorifero, un Liam vicino alle forchette, un Louis vicino alle carote, insomma, ognuna di noi ha uno stalker. (?)
Oddio che battutaccia.
Detto questo, mi dileguo.
Sono stanca e domani devo andare a scuola.
In ogni modo, continuo la danza della neve.
Ciao Bellezze :)

 
   
 
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